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IT Wallet, il mosaico dell’identità digitale: un sistema in progress



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L’evoluzione del portafoglio digitale italiano procede per tasselli: alcuni già ben posizionati, altri ancora da incastrare. Focus sullo stato dell’arte e sulle prossime mosse per completare il quadro

Pubblicato il 28 feb 2025

Patrizia Saggini

avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione



identità digitale (1)

Con l’evoluzione dei pagamenti digitali e della gestione delle identità online, l’Italia ha avviato l’implementazione di IT Wallet, un portafoglio digitale pensato per gestire informazioni personali, come identità, certificazioni e pagamenti elettronici; con il DL 19/2024 (art.  20) è stato aggiornato il CAD, prevedendo appunto l’istituzione di questo nuovo strumento di semplificazione.
All’interno del panorama europeo, IT Wallet si inserisce in un contesto di crescente regolamentazione e innovazione, come il progetto EUDI Wallet, European Digital Identity, che mira a standardizzare l’uso di identità digitali a livello comunitario. Questo articolo esplorerà lo stato attuale di IT Wallet, le sue opportunità di crescita, e il suo legame con le normative europee.

Cos’è IT Wallet

IT Wallet è un portafoglio digitale sviluppato per raccogliere e gestire una vasta gamma di dati personali e certificazioni, tra cui:

  • Identità digitale
  • Patente di guida
  • Tessera sanitaria
  • Certificati di vaccinazione
  • Eventuali documenti fiscali e bancari

La sua implementazione si inserisce nel più ampio contesto di digitalizzazione dei servizi pubblici, voluto dal governo italiano per semplificare l’interazione dei cittadini con la pubblica amministrazione e le istituzioni private.

Dall’inizio di dicembre 2024 tutti i cittadini possono inserire all’interno di App IO i propri documenti relativi a Patente di guida, Tessera sanitaria e Carta della disabilità; non è ovviamente la versione definitiva di IT Wallet, siamo ancora in una fase embrionale; infatti, la CIE sarà disponibile solo in un secondo momento, con l’avanzamento del progetto, in seguito alla pubblicazione delle Regole Tecniche previste dalla normativa.
Ma la cosa fondamentale è che la versione digitale dei documenti digitali disponibili su App IO ha lo stesso valore, per la fruizione di servizi erogati online o in presenza, dei documenti rilasciati dai soggetti titolari, quindi il documento digitale sostituisce completamente quello fisico.

Obiettivi di IT Wallet

Gli obiettivi principali di IT Wallet includono:

  • Centralizzazione delle informazioni: Un unico strumento per gestire documenti e certificazioni in formato digitale.
  • Sicurezza: L’utilizzo di tecnologie di crittografia avanzate per garantire che i dati sensibili siano protetti.
  • Accessibilità e facilità d’uso: Permettere ai cittadini di interagire con servizi pubblici e privati tramite un’applicazione mobile intuitiva.


Il collegamento con EUDI Wallet: una vsione europea

EUDI Wallet è il progetto europeo per l’implementazione di un portafoglio digitale che consente ai cittadini dell’UE di gestire la propria identità digitale e altri documenti in formato elettronico. Questo portafoglio è pensato per garantire l’interoperabilità tra i vari Stati membri, permettendo a chiunque possieda una identità digitale europea di accedere facilmente a servizi pubblici e privati in tutta Europa.

EUDI Wallet offre una visione più ampia e ambiziosa rispetto a IT Wallet, con l’obiettivo di costruire un sistema di identità digitale unica e standardizzata che attraversa le frontiere nazionali, garantendo così maggiore facilità nei processi di riconoscimento e autenticazione in tutta l’Unione.

Recentemente sono state pubblicate le FAQ sulle possibilità che saranno offerte da EUDI Wallet: si chiarisce che ciascun Paese UE pubblicherà le app per accedere al Wallet nazionale e che saranno disponibili non solo Wallet per i servizi pubblici, ma anche per i servizi privati (Es: trasporti, rapporti con banche e assicurazioni, ecc.), e l’utilizzo del Wallet pubblico e delle relative funzionalità (Es. firma) sarà gratuito, mentre i servizi privati potranno prevedere dei costi.

Rapporti tra IT Wallet e EUDI Wallet

Vediamo come si integrano e che rapporti ci sono tra IT-Wallet ed EUDI Wallet: entrambi dovranno essere soggetti alle stesse regole e linee di indirizzo, ovviamente la normativa di riferimento sarà quella Europea, a cui le regole nazionali dovranno adeguarsi, in particolare per i seguenti aspetti:

  • Interoperabilità: IT Wallet dovrà essere progettato per essere compatibile con EUDI Wallet, permettendo così un accesso semplificato a servizi pubblici in tutta Europa.
  • Sinergia nelle identità digitali: entrambi i sistemi si concentrano sulla gestione sicura delle identità digitali. IT Wallet costituirà una parte importante del sistema italiano nell’ambito della digitalizzazione, che a sua volta si integra nel framework dell’EUDI Wallet.
  • Sostenibilità e innovazione: con l’introduzione di EUDI Wallet, l’Italia potrebbe trarre beneficio dall’adozione di standard comuni, migliorando l’efficienza e la sicurezza del sistema IT Wallet.
  • Conformità agli standard europei: IT Wallet dovrà allinearsi alle normative europee in termini di sicurezza, protezione dei dati e interoperabilità.
  • Semplificazione dei processi: l’integrazione con il sistema di identità digitale europeo semplificherà la gestione dei dati da parte degli utenti, che potranno utilizzare il proprio IT Wallet per autenticarsi non solo in Italia, ma anche in altri Stati membri.
  • Rispetto della privacy: la regolamentazione europea pone particolare attenzione sulla protezione dei dati personali (GDPR). IT Wallet dovrà garantire la protezione dei dati dei cittadini italiani in conformità con il regolamento GDPR.

Gli standard tecnici di EUDI Wallet sono in via di definizione, la roadmap prevede i passaggi chiave con i relativi tempi (definiti ad ora fino alla metà del 2025), a cui seguiranno altre azioni, ancora da calendarizzare.

Cosa serve per rendere operativo IT Wallet

Il DPCM di futura pubblicazione definirà, tra l’altro, il termine entro il quale i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2 (quindi tutte le Pubbliche Amministrazioni e i gestori di pubblico servizio), “sono tenuti a rendere disponibili i dati e i documenti relativi a prerogative, deleghe, caratteristiche, licenze o qualità di persone fisiche e giuridiche sotto forma di attestazioni elettroniche ovvero a rendere disponibili i dati e i documenti per la generazione di attestazioni elettroniche, nonché ad avvalersi delle attestazioni elettroniche presenti nelle istanze e nelle dichiarazioni formulate nei loro confronti con esenzione dei controlli di cui al capo V del Testo Unico – decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, riguardante il controllo delle autocertificazioni.”

Ciò comporta che:

  • sarà essenziale che tutti i dati riferiti ad una persona fisica siano nella disponibilità di ciascuno tramite il Wallet: partendo dal presupposto che il canale preferenziale per la messa a disposizione del dato sia la PDND – Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati, tutto ciò che è riferibile a dati anagrafici e di stato civile, proprietà, contratti in essere con gestori di pubblico servizio, condizione reddituale e ISEE, iscrizione a servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione, possesso di veicoli, ecc. dovrà essere disponibile.
    Al momento non è ancora così, perchè – ad esempio – non sono ancora pubblici i dati dell’Agenzia delle Entrate sul Catasto e immobili di proprietà, e contratti registrati, e tantomeno quelli sulle utenze attive.
  • I dati e le certificazioni anagrafiche presenti in ANPR sono già disponibili da tempo, i dati e i certificati di stato civile lo saranno al termine della conclusione del Bando PNRR dedicato (indicativamente, entro l’inizio del 2026);
  • Tra le piattaforme che attestano attributi rientrano anche due nuove Anagrafi:
    ANIST: Anagrafe nazionale dell’istruzione, a cura del Ministero dell’Istruzione e del Merito
    ANIS: Anagrafe nazionale dell’istruzione superiore, a cura del Ministero dell’Università e della Ricerca.
    Le due Anagrafi mirano ad assicurare la centralizzazione dei dati attualmente distribuiti su tutto il territorio italiano in oltre 10.000 scuole (ANIST) e 500 istituti di formazione superiore (ANIS), e la disponibilità e l’accesso ai dati per:
    – rendere più efficienti le procedure di iscrizione,
    – la consultazione online dei dati relativi al proprio percorso scolastico e/o accademico, anche a fini certificativi;
    – rendere disponibili – sempre nell’ottica del principio “once only”, i dati per le PA per fini istituzionali, o a soggetti privati autorizzati, per gli scopi previsti dalla legge.

Al momento entrambe le Piattaforme sono state pubblicate, ma i dati disponibili sono aggiornati solo fino al 2011.

Nell’aggiornamento del Piano Triennale ICT pubblicato pochi giorni fa, ci sono alcune azioni ed indicatori che interessano sia la disponibilità dei dati ed attributi personali e sia l’implementazione del wallet:

  • è previsto un incremento delle Pubbliche amministrazioni che rendono disponibili attestazioni elettroniche nel Sistema IT-Wallet
  • Target 2025 – 5 amministrazioni, che hanno già pubblicato i servizi per il Single Digital Gateway, rendono disponibili attestazioni elettroniche per il Sistema IT-Wallet
  • Target 2026 – 10 amministrazioni, che hanno già pubblicato i servizi per il Single Digital Gateway, rendono disponibili attestazioni elettroniche per il Sistema IT-Wallet
  • i dati antecedenti al 2011 di ANIS e ANIST saranno completati entro il 2026.

Rispetto ai servizi sul Wallet, purtroppo non è chiaro come si concilia la disponibilità dei servizi rispetto alla pubblicazione delle regole tecniche, e in che modo saranno coinvolti gli enti locali, che sono il vero erogatore di servizi per i cittadini.

I fattori da monitorare per una piena realizzazione dell’IT wallet

Purtroppo non ci sono ancora abbastanza elementi per capire quali saranno i tempi per la disponibilità di IT Wallet, ma la trasversalità del progetto richiede sicuramente attenzione su alcuni aspetti, tra cui emerge preponderante l’interoperabilità dei dati, probabilmente ancora sottovalutata.
In secondo luogo, bisogna ri-disegnare i servizi, partendo dal presupposto che i dati sono già certificati alla fonte, e che il cittadino deve solo manifestare la sua volontà o la sua scelta su opzioni determinate.

Prendendo spunto dalle previsioni che fece nel lontano 2018 Diego Piacentini quando raccontò cosa avrebbe potuto fare Anna nel 2022 – quindi 4 anni dopo – con i servizi su App IO, sarebbe bello pensare che da qui a qualche anno (possiamo ipotizzare dal 2026 o 2027?), sarà possibile ad esempio che Paolo, dopo aver acquistato una casa, cambi residenza tramite il Wallet, e contestualmente possa anche presentare la dichiarazione di apertura della Tassa Rifiuti e attivare le utenze (gas, luce e acqua): tutto questo comodamente da casa, senza andare presso gli uffici, e senza inviare mail o scansionare documenti.

Cosa ne dite? E’ fantascienza o ce la possiamo fare?

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