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Lavorare nella cybersecurity, quale corso scegliere in Italia e all’estero



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Formarsi in cybersecurity è una scelta strategica per costruire una carriera solida, internazionale e al passo con le sfide digitali. Molti i corsi disponibili – in Italia e all’estero – con una gamma completa di opzioni per ogni livello e obiettivo professionale. Ecco quali sono

Pubblicato il 10 giu 2025

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



Governance della cybersecurity dati personali whistleblowing identità digitale biometria software cybersecurity NIS2 cybersecurity Corsi di cybersecurity in Italia

In Italia, diverse università pubbliche e private offrono percorsi d’eccellenza in ambito cybersecurity. Tra i migliori atenei figurano il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna, La Sapienza di Roma e l’Università di Padova.

Il Politecnico di Milano propone un curriculum in Computer Science and Engineering con focus sulla sicurezza informatica, mentre il Politecnico di Torino ha lanciato la laurea magistrale in Cybersecurity Engineering, interamente in inglese. Bologna e Roma offrono programmi fortemente connessi con le attività di ricerca e con partnership industriali. Padova si distingue per la sua laurea magistrale interdisciplinare, costruita insieme a imprese del territorio e centrata sulla formazione di esperti in grado di affrontare le sfide digitali più complesse.

Programmi di laurea e certificazioni offerte

Oltre ai corsi di laurea, molte università italiane offrono master di I e II livello specifici sulla cybersecurity, con contenuti aggiornati sulle tecnologie emergenti e stage in azienda. Esempi eccellenti è il Master in Cybersecurity dell’Università di Bologna.

Sono fondamentali anche le certificazioni professionali, molto richieste dalle aziende. Tra le principali: la CISSP, la CEH, la CompTIA Security+ e la CISM. Alcune di queste possono essere ottenute anche online tramite piattaforme come Coursera, edX e Cisco Networking Academy.

Opportunità di carriera dopo un corso di cybersecurity in Italia

I percorsi in cybersecurity portano a ruoli altamente ricercati: analista SOC, penetration tester, cyber risk manager, security engineer, DPO e CISO. In Italia mancano oltre 100.000 professionisti nel settore. I corsi universitari e i master che integrano tirocini, laboratori e progetti in collaborazione con le aziende offrono un accesso privilegiato al mercato del lavoro. Programmi come il MSc Cyber Risk Strategy and Governance del Politecnico di Milano e Bocconi ne sono un esempio concreto.

Corsi di cybersecurity all’estero: le principali università straniere

All’estero, università come ETH Zurich, Oxford, KU Leuven, TU Delft e EPFL sono tra le più rinomate nel campo della sicurezza informatica. Offrono programmi post-laurea di alto livello, con forti componenti pratiche e progetti in collaborazione con aziende e centri di ricerca internazionali.

Molto interessante anche il programma Erasmus Mundus CYBERUS, che consente di studiare in tre Paesi diversi e integra formazione accademica, esperienze sul campo e tirocini in ambito europeo.

Differenze tra corsi europei e italiani

I corsi esteri sono generalmente più brevi (1 anno), intensivi, in lingua inglese e strettamente collegati con il mondo del lavoro. Spesso offrono specializzazioni verticali su AI security, IoT, privacy engineering o digital forensics. In Italia, l’approccio è più teorico e diluito su due anni, ma sempre più corsi stanno evolvendo con moduli pratici, doppie lauree e collaborazione con le imprese.

Vantaggi di studiare all’estero

Studiare all’estero offre molti benefici: accesso a laboratori d’eccellenza, networking internazionale, conoscenza approfondita dell’inglese tecnico, migliori opportunità in contesti lavorativi globali. La formazione ricevuta è altamente spendibile e può accelerare l’ingresso nel mercato del lavoro europeo e globale.

Tecnologie e competenze richieste

Chi opera in cybersecurity deve conoscere: reti e protocolli, sistemi operativi (Linux, Windows), crittografia, sicurezza delle applicazioni, gestione delle identità, normative (GDPR, NIS2), oltre a saper usare strumenti come Wireshark, Nessus, Metasploit, Splunk. Fondamentale anche la conoscenza di linguaggi come Python, Bash e SQL.

Tecnologie emergenti nel settore della sicurezza informatica

Le tecnologie chiave per il futuro della sicurezza informatica includono:

Alcuni corsi universitari italiani e internazionali hanno già aggiornato i loro moduli per includere questi temi.

Cybersecurity: un investimento per il futuro

Perché le aziende italiane dovrebbero investire in formazione?

Il 76% delle imprese italiane dichiara di non disporre delle competenze necessarie in cybersecurity.

Investire nella formazione del personale consente di mitigare i rischi, prevenire attacchi, garantire business continuity e aumentare la fiducia dei clienti. Le figure formate internamente sono più integrate nei processi aziendali e contribuiscono attivamente alla strategia di sicurezza.

Il ruolo della cybersecurity nella Transizione 5.0

La cybersecurity è un pilastro della Transizione 5.0, che unisce sostenibilità, digitalizzazione e centralità del fattore umano. I progetti finanziati dal PNRR e i crediti d’imposta richiedono attenzione alla sicurezza dei sistemi digitali. Le imprese che formano personale qualificato possono accedere più facilmente agli incentivi, con vantaggi competitivi evidenti.

Come scegliere il corso di cybersecurity giusto

Nella scelta di un corso di cybersecurity, è essenziale partire dagli obiettivi professionali personali: se si punta a un ruolo tecnico, manageriale o consulenziale, la struttura e i contenuti del percorso formativo dovranno essere coerenti. È importante valutare la reputazione dell’ente o dell’ateneo che lo propone, verificando anche la qualità e l’aggiornamento dei docenti coinvolti. Un altro aspetto cruciale riguarda la didattica: un buon corso deve unire teoria e pratica, includere moduli sulle tecnologie emergenti e offrire occasioni di applicazione concreta, come tirocini, laboratori o progetti con aziende.

La connessione con il mondo del lavoro è un elemento distintivo: più forte è il legame con le imprese, maggiori saranno le possibilità di inserimento post-corso. Infine, la modalità di erogazione (in presenza, blended o online) deve essere compatibile con le esigenze personali e professionali, garantendo al contempo l’efficacia dell’apprendimento e la qualità delle interazioni. Nella scelta di un corso occorre considerare:

  • Obiettivi di carriera (tecnico, manageriale, consulenziale)
  • Reputazione dell’ateneo o ente erogatore
  • Qualità dei docenti e aggiornamento dei contenuti
  • Presenza di stage, tirocini e progetti reali
  • Collegamenti con aziende e tassi di placement
  • Modalità di erogazione (presenza, blended, online)

Un buon corso unisce teoria e pratica, include moduli su tecnologie emergenti, offre occasioni concrete di networking e facilita l’inserimento lavorativo.

Bilanciare costi e benefici

Un percorso formativo va valutato anche rispetto ai costi: un master universitario costa meno di un executive master privato, ma può essere meno flessibile. È importante considerare borse di studio, rateizzazioni, supporto dell’azienda (formazione finanziata). Talvolta, un investimento più elevato si traduce in migliori opportunità di carriera, ma anche percorsi più accessibili possono essere altamente efficaci se costruiti con attenzione, magari integrando moduli online, certificazioni e pratica sul campo.

Formazione in cybersecurity: scelta strategica per una carriera solida

In un mercato in continua evoluzione, formarsi in cybersecurity è una delle scelte più strategiche per costruire una carriera solida, internazionale e al passo con le sfide digitali. I corsi oggi disponibili – in Italia e all’estero – offrono una gamma completa di opzioni per ogni livello e obiettivo professionale. Con una scelta consapevole, ogni investimento in formazione può trasformarsi in un vantaggio competitivo reale, sia per i singoli professionisti sia per le organizzazioni che decidono di puntare sulla sicurezza come leva per l’innovazione.

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