Pianificazione data-driven

Dati connessi, business più agile: il nuovo ruolo del Finance aziendale



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Le aziende hanno dati ovunque, ma raramente connessi. Tra processi manuali, silos e file che circolano tra reparti, budget e previsioni diventano parziali e tardivi. Unificando spese e performance, il Finance trasforma numeri statici in insight utili per decidere prima

Pubblicato il 29 dic 2025

Gianluca Salpietro

Head of Sales di Soldo in Italia



pianificazione basata sui dati
business analytics

Ogni pagamento, ogni ricevuta, ogni report di fine mese raccontano qualcosa su come opera un’azienda. In teoria, i team Finance dovrebbero disporre di tutte le informazioni necessarie per pianificare le prossime mosse con precisione. In pratica, però, la maggior parte delle aziende continua a lavorare con una visione parziale.

Budget elaborati prima che i dati siano completi, previsioni fondate più sull’intuito che sull’evidenza, file Excel che viaggiano tra reparti diversi senza necessariamente restituire una fotografia coerente: questi sono alcuni dei rischi per i team finanziari. Eppure, mai come oggi, i dati rappresentano la chiave per rendere la pianificazione più strategica, reattiva e predittiva.

Pianificazione basata sui dati: dal budget all’intelligenza dei dati

Il Finance aziendale sta attraversando una profonda trasformazione. Non è più soltanto la funzione che “conta i numeri”, ma quella che interpreta la realtà aziendale attraverso i numeri. Il Finance Trends Report 2026 di Deloitte parla apertamente di una nuova fase, quella della pianificazione basata sui dati (evidence-led planning), che si fonda sull’utilizzo dei dati di spesa reali per orientare le decisioni future.

In modo simile, la ricerca CFO Agenda 2026 di Gartner rileva che i leader che collegano i piani futuri ai risultati passati mostrano una capacità di adattamento nettamente superiore: reagiscono più rapidamente ai cambiamenti di contesto e prendono decisioni più sicure, perché supportate da evidenze e non da sensazioni. Il messaggio è chiaro: il miglior indicatore del futuro resta il passato. Ma serve la capacità di leggerlo, e soprattutto di connetterlo.

Dati frammentati e silos: perché le aziende perdono tempo sui numeri

La maggior parte delle imprese, piccole o grandi che siano, non soffre per la mancanza di informazioni. Soffre per la loro frammentazione.

Le PMI spesso dispongono di pochi dati, raccolti manualmente e in modo discontinuo, con scarsa visibilità sulle spese effettive. Le grandi organizzazioni, al contrario, ne hanno fin troppi: informazioni che vivono in silos diversi – tra Finance, Ufficio Acquisti, Operations – e che non dialogano tra loro.

In entrambi i casi, il risultato è lo stesso: una pianificazione limitata, basata su visioni parziali. Si passa più tempo a inseguire numeri che ad analizzarli, e quando i report sono finalmente pronti, il momento per agire è già passato.

Come nasce la pianificazione basata sui dati: mettere in relazione spese, persone e performance

Il vero salto di qualità arriva quando i dati non si limitano a essere raccolti, ma vengono messi in relazione. Solo così possono trasformarsi da numeri statici in insight dinamici.

Un Finance davvero moderno parte da qui: dall’unificare spese, persone e performance in un unico sistema. Quando queste informazioni convivono nello stesso ambiente, diventano leggibili. Emergono pattern, correlazioni, tendenze che consentono di pianificare con maggiore sicurezza.

Pianificazione basata sui dati in pratica: i quattro principi chiave

È quello che stanno facendo i team finanziari più evoluti, seguendo quattro principi chiave. L’obiettivo è ridurre l’attrito operativo, aumentare la qualità delle informazioni e trasformare la visibilità in decisioni.

Automatizzare la raccolta dei dati

Minimizzare i processi manuali e raccogliere le informazioni in tempo reale significa garantire un livello di accuratezza e tempestività impossibile da raggiungere altrimenti. Le ricevute non vanno più “cercate”, le note spese non si accumulano, e la visione della spesa è sempre aggiornata.

Unificare la visione delle spese

Pagamenti con carta, rimborsi, abbonamenti, budget di reparto: quando tutto converge in un’unica piattaforma, il Finance può finalmente capire dove le risorse scorrono e dove invece si bloccano.

Trasformare la visibilità in insight

Avere accesso ai dati è una cosa, capirli è un’altra. Collegando le fonti, è possibile interrogare i numeri in modo strategico: dove sono cresciuti i costi in modo imprevisto? Quali team generano il miglior ritorno per ogni euro speso? Quali trend dovrebbero guidare il piano dell’anno prossimo?

Integrare i sistemi e sfruttare l’intelligenza artificiale

Nelle aziende più grandi, la connessione dei dati significa integrazione: tra carte aziendali, sistemi di contabilità, procurement e piattaforme di expense management. L’intelligenza artificiale e i sistemi di analytics, poi, consentono di analizzare la mole di informazioni in tempo reale e identificare pattern che l’occhio umano non coglierebbe mai.

Dalla reazione alla predizione: cosa cambia con una pianificazione basata sui dati

Il passo successivo è quello che distingue le aziende più performanti: passare da una gestione reattiva a una gestione predittiva. Quando i dati di spesa sono realmente connessi, ogni decisione diventa più rapida, precisa e ragionata. I budget si aggiornano in modo dinamico, le deviazioni vengono individuate e corrette subito, e i CFO possono dedicare meno tempo alla ricostruzione dei numeri e più tempo all’analisi strategica.

Il contesto economico accelera: perché leggere il presente in tempo reale conta

In un contesto economico in cui le variabili cambiano con velocità crescente – inflazione, tassi d’interesse, volatilità dei mercati – la capacità di leggere il presente in tempo reale è ciò che consente di anticipare il futuro.

Pianificazione basata sui dati come vantaggio competitivo: dal controllo al motore decisionale

L’obiettivo non è più soltanto “chiudere i conti”, ma aprire le prospettive. Un Finance che sa connettere i dati è un Finance che può guidare l’azienda con maggiore sicurezza, anche nei momenti di incertezza.

Non serve più chiedersi “cosa è successo”, ma “cosa sta succedendo” e “cosa succederà se…”. È una rivoluzione culturale, prima ancora che tecnologica, e chi saprà abbracciarla per tempo disporrà di un vantaggio competitivo concreto. In fondo, ogni azienda ha già tutte le informazioni che servono per pianificare il proprio futuro. Il punto non è raccoglierne di più, ma metterle in relazione per trasformarle in intelligenza finanziaria.

Solo così il Finance potrà passare da funzione di controllo a motore decisionale, e i numeri smetteranno di raccontare soltanto il passato per iniziare, finalmente, a disegnare il futuro.

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