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Legal Tech: cos’è e cosa aspettarci nel 2020

Le sfide per i professionisti alle prese con la necessità di reinventarsi, come cambiano le opportunità in termini di accesso alla giustizia per i consumatori, gli sviluppi in termini di automazione, i rischi legati all’IA: ecco i principali scenari che si prospettano nell’anno appena iniziato per il settore del legaltech

Pubblicato il 29 Gen 2020

Maria Eugenia Finocchio

Studio Legale DLA Piper

Tommaso Ricci

Avvocato, Data Protection & LegalTech Specialist presso DLA Piper

legal-technology

Il LegalTech, la tecnologia applicata ai servizi legali, ha attraversato un decennio di grandi cambiamenti e continue evoluzioni in cui il mercato si è progressivamente allargato attraverso un costante afflusso di nuovi operatori, pronti a sovvertire il modello di offerta consolidato proposto dagli studi legali tradizionali.

La corsa alla dotazione delle tecnologie più all’avanguardia è sfrenata e molti avvocati faticano a tenere il passo: il 2020 potrebbe segnare il punto di svolta nel LegalTech, l’anno in cui assisteremo a cambiamenti che trasformeranno drasticamente il mondo del diritto e dei servizi legali.

Vediamo quali sono i tre principali scenari che si prospettano nell’anno appena iniziato.

Legal Tech, studi legali di fronte al dilemma: evolversi o estinguersi?

Quello dei servizi legali è sempre stato un mercato altamente competitivo. Non esiste alcuna formula magica per il successo e l’impegno e la dedizione assoluta rappresentano condizione necessaria ma non sufficiente per primeggiare.

Con il rapido progredire delle opportunità offerte dalla informatizzazione dei servizi anche il settore legale sta subendo una trasformazione significativa. L’aggiornamento continuo e l’esperienza consolidata rappresentano la base di partenza minima indispensabile ma le crescenti richieste dei clienti, la complessità delle informazioni da gestire e la rapidità d’esecuzione richiesta impongono ai professionisti del diritto di arricchire i propri profili con le competenze tecniche necessarie per riuscire a padroneggiare strumenti e tecnologie innovative al fine di offrire servizi più competitivi a vantaggio dei clienti.

Le aspettative del mercato stanno cambiando rapidamente, come dimostra il successo crescente dei cosiddetti “alternative legal service providers” (cioè dei servizi legali alternativi che vengono forniti attraverso un modello che si discosta da quello tradizionale di assistenza legale, ad esempio, utilizzando tecnologie web-based e puntando sulla scalabilità dell’offerta).

Intelligenza artificiale, algoritmi, machine learning e interazione uomo-macchina: queste sono solo alcune delle nuove sfide che la professione legale si trova oggi ad affrontare. L’emergere di tali nuovi paradigmi tecnologici porta con sé un effetto altamente dirompente ed il processo di evoluzione punta ineluttabilmente verso il consolidamento di uno scenario in cui le nuove esigenze giuridiche potranno essere soddisfatte in maniera efficace e sostenibile solo combinando le capacità e le competenze del singolo con le tecnologie digitali emergenti.

L’uso efficace della tecnologia infatti permette di superare le inefficienze legate a tempistiche lunghe, procedimenti macchinosi e lungaggini burocratiche. In tal modo il professionista può concentrarsi sulle specificità del cliente, offrendo un’assistenza “sartoriale” che rappresenta un fattore di differenziazione determinante per risultati lavorativi di qualità.

Con buone probabilità nel 2020 le tendenze di cambiamento del settore legale si concretizzeranno sempre più e assisteremo ad una crescita significativa del numero di servizi legali innovativi che si concentreranno sulla risoluzione di una vasta gamma di inefficienze, valorizzando l’ecosistema giuridico per migliorare i processi legali e di business integrando gli strumenti LegalTech nelle prassi esistenti.

Per sopravvivere in questa giungla digitale i professionisti più lungimiranti dovranno sapersi reinventare, concentrandosi sulla centralità del cliente, valorizzando i propri elementi distintivi, la propria etica professionale, e combinando le competenze tecnologiche con il sapere giuridico per offrire soluzioni innovative ed efficienti.

Mercato e strumenti LegalTech

Il mercato dei servizi giuridici si sta rapidamente orientando verso la trasformazione digitale tout court, integrando i meccanismi innovazione al fine di migliorare i servizi. Ciò è ancor più evidente se si guarda alle cifre raggiunte dagli investimenti in ambito LegalTech, che hanno raggiunto nel 2019 livelli inaspettati in tutto il mondo. Basti pensare che i ricavi nel settore LegalTech nel 2017 hanno superato i 10.7 miliardi di dollari[1], con un tasso medio annuo di crescita del 12,9% dal 2015 (in cui i ricavi ammontavano a 8.4 miliardi di dollari).

Allo stesso tempo però, la strada da percorrere per raggiungere una tassonomia degli strumenti LegalTech o, quantomeno, una categorizzazione di stampo legislativo delle discipline nell’ambito della Legal Technology è quanto mai lunga e tortuosa.

Ciononostante, non può più negarsi che il diritto si è trasformato e deve fare i conti con sistemi veloci, digitali e innovativi. Ad oggi, una considerevole porzione di studi legali e professionisti si muovono con agilità e consapevolezza, mostrando sicuramente molta padronanza in questo percorso evolutivo digitale che viaggia a due velocità. D’altro canto, una pletora di soluzioni giuridiche già esistenti promettono sin d’ora di accrescere l’accessibilità dei servizi giuridici al fine di renderli progressivamente più accessibili alle imprese e ai privati. Non è più utopico immaginare un’assistenza legale che sia al contempo totalmente client-friendly e a prezzi accessibili.

L’accesso alla giustizia che caratterizza l’epoca digitale è caratterizzato da strumenti creativi, che sfruttano la tecnologia e i dati con combinazioni uniche, sviluppando soluzioni che hanno già ampiamente raggiunto le esigenze dei consumatori. Ne sono prova i sempre più diffusi legal chatbot che, sebbene ancora poco sofisticati, hanno dimostrato di essere effettivamente in grado di superare le barriere poste nell’accesso alla giustizia: diffusissimi i tool in grado di offrire assistenza nell’ottenimento di permessi di soggiorno per utenti privi di risorse per procedere autonomamente. O si pensi ancora ai moltissimi viaggiatori che grazie al tool “AirHelp” hanno agevolmente ottenuto un risarcimento dalle compagnie aeree per i disservizi sofferti.

Nel 2019 si sono registrati progressi significativi nello snellimento del numero e della lunghezza dei processi, ma è legittimo attendersi che le numerose piattaforme di risoluzione delle controversie online – già in uso – faranno un salto in avanti nel 2020, procedendo nella direzione di un’implementazione, sempre meno utopica, di corti e tribunali virtuali, dove l’accesso ai servizi giudiziari potrà essere effettuato senza dover necessariamente mettere piede nel palazzo di giustizia.

Le piattaforme di risoluzione delle controversie online – dove gli accordi vengono virtualmente raggiunti e ratificati dai collegi giudicanti attraverso un portale online – sono già ampiamente utilizzate nel Regno Unito e negli Stati Uniti e, presto o tardi, prenderanno piede verosimilmente anche nel Vecchio Continente.

Automazione: risparmiare tempo riducendo i rischi

L’automazione ha conosciuto una lenta ma crescente diffusione negli studi legali nel corso dell’ultimo decennio. Le tecnologie dei sistemi di automazione, basate sulla combinazione di machine learning, elaborazione di testi e analisi di dati, permettono di misurare l’efficienza degli strumenti giuridici e delle procedure aziendali, per intervenire in maniera mirata sulla velocizzazione e automatizzazione dei processi ripetitivi a basso impatto intellettuale, riducendo drasticamente i tempi ed i costi necessari.

Nel 2020 continueremo ad assistere ad una crescita significativa nell’uso delle applicazioni di automatizzazione dei processi della pratica legale tra i professionisti del settore. Guardando all’innovazione del practice management, significativi passi in avanti sono stati compiuti se si considera come l’uso delle nuove tecnologie sta già producendo effetti dirompenti, arrivando a fornire strumenti e servizi integrati che fungono da snodo per tutte le funzioni all’interno di uno studio legale.

Le intelligenze artificiali e l’uso della blockchain possono già contare su molti anni di esperienza acquisita nella creazione di modelli di documenti legali e il settore della gestione dei contratti è maturato in modo significativo. L’ utilizzo del machine learning per analizzare, identificare e rivedere documenti legali non è una novità per molti giuristi, e nel corso del prossimo anno sempre più aziende e studi legali si doteranno di tool per automatizzare i processi ripetuti di frequente che consentono di semplificare la lunghezza e la complessità della produzione di documenti giuridici.

Non si tratta solo di garantire la produzione di documenti di qualità che ambiscono ad essere sempre più conformi alle attuali esigenze del diritto, ai modelli adottati dagli studi legali e ai relativi metodi di formattazione. Le soluzioni LegalTech arriveranno a garantire la tracciabilità delle versioni di ogni documento, agevolando i professionisti che lavorano – anche in simultanea – sullo stesso documento, evitando al tempo stesso modifiche irrilevanti o inutili duplicazioni.

Nell’anno che si appresta ad iniziare, la necessità di transazioni ready-to-use diventerà sempre più urgente, fino a quando gli accordi diventeranno self-executing e l’automazione farà definitivamente irruzione sul palcoscenico di un diritto sempre più digitale.

La speranza dei giuristi 4.0 è che, come un’impronta “digitale”, i meccanismi giuridici automatizzati si trasformino in un tratto caratteristico del diritto sin dal 2020, in modo che l’elaborazione dei documenti e dei file diventi sempre più basata sull’uso del cloud. I vantaggi che ne derivano sono infatti innegabili: spostando la relativa infrastruttura verso piattaforme cloud, le aziende e le law firm sapranno che i loro dati sono fisicamente protetti, che il backup avviene in più luoghi dematerializzati e in archivi sicuri e che, auspicabilmente, saranno protetti in caso di data breach.

Conclusioni

Indubbiamente le applicazioni della tecnologia ai servizi legali stanno avvicinandosi sempre più alla piena soddisfazione delle esigenze dei clienti e questo rappresenterà chiaramente la chiave di lettura – nonché uno dei maggiori fattori di successo del LegalTech – anche nel 2020.

Le nuove tecnologie forniranno un apporto significativo per rendere l’assistenza legale disponibile in tempi rapidi ed faranno crescere il lavoro degli avvocati – in volumi e velocità – attraverso l’automazione e le piattaforme cloud, riducendo così i costi e aumentando l’interoperabilità dei servizi.

Con crescente creatività e dinamismo studi legali e uffici legali aziendali sperimenteranno e adopereranno nelle loro attività quotidiane le soluzioni LegalTech, riconoscendo il potenziale dei nuovi modelli di business.

Il risultato atteso è che professionisti e fornitori di servizi innovativi uniscano le forze nel segno del LegalTech per sviluppare soluzioni collaborative a beneficio dei clienti.

Senza dubbio, il mercato del LegalTech esploderà in maniera significativa nel 2020. Tuttavia, i rischi si nascondono, inevitabilmente, dietro l’angolo, se si pensa ad esempio a profili problematici come le ipotesi di responsabilità derivanti dall’utilizzo di sistemi decisionali basati sull’intelligenza artificiale. In conclusione, i tempi non sono ancora del tutto maturi per una piena emancipazione della tecnologia dal comando dell’attività umana, e il diritto conserverà la sua connaturale fallibilità, almeno per quest’anno.

__________________________________________________________________

  1. ALTERNATIVE LEGAL SERVICE PROVIDERS 2019, Fast Growth, Expanding Use and Increasing Opportunity, Thomson Reuters, 2019.

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