La notizia è sensazionale e riguarda il vissuto quotidiano di ciascuno di noi.
Fra tre mesi l’Italia avrà un primo filtro sulla rete per bloccare le chiamate con numeri fissi fasulli. Fra sei mesi il blocco riguarderà anche i numeri mobili finti.
Ogni settimana riceviamo numerose chiamate di offerte commerciali, da numeri falsi, non richiamabili e non tracciabili.
Si tratta del telemarketing illegale, selvaggio, di quello che il Garante Privacy ha definito il “sottobosco” del telemarketing e, come ho scritto più volte su queste pagine, è un fenomeno che molesta gli utenti, ma che ha anche messo in crisi le aziende del telemarketing legale, rispettose delle regole, un settore che occupa oltre 80.000 persone e genera circa 2 miliardi di PIL.
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Il filtro contro le chiamate con numeri fasulli (spoofing)
Ebbene, nella giornata odierna, AGCOM ha pubblicato sul proprio sito l’attesissima delibera 106/25/CONS che, tra varie misure a tutela dell’utenza, contiene una ampia parte (l’Allegato A) che, finalmente, individua le misure tecniche che gli operatori telefonici saranno obbligati ad implementare, entro pochi mesi, sulle proprie reti.
Si tratta del punto di arrivo di un lavoro pluriennale delle associazioni dei call center, degli operatori e delle associazioni dei consumatori: nel marzo 2024 il Governo decise di modificare il Codice delle Comunicazioni Elettroniche per dare all’AGCOM il potere di imporre misure tecniche di blocco e, da quel momento, è partito il lavoro dell’Autorità, la quale, nel novembre scorso, ha avviato una consultazione pubblica ed istituito un tavolo tecnico per determinare le misure da adottare, che ora – come dicevo – sono finalmente state deliberate ed obbligatorie per tutti gli operatori che gestiscono chiamate provenienti dall’estero.
Questo perché, secondo studi degli stessi operatori, la grandissima parte delle telefonate con numero falsificato, entra in Italia da reti estere. Gli operatori italiani sono vigilati dall’AGCOM e non possono alterare il numero con il quale la chiamata viene presentata: sarebbe una gravissima violazione delle regole della numerazione nazionale, individuata e sanzionata con facilità da AGCOM e Polizia Postale.
Come funziona lo spoofing
Il molesto e dannoso fenomeno dello spoofing passa così dall’estero: operatori poco vigilati in altri Stati immettono in rete una chiamata con numero falso e la passano ad un operatore internazionale di transito. che, a sua volta, la passa all’operatore nazionale del destinatario.
Sino ad ora l’operatore nazionale del destinatario non aveva modo di accorgersi che il numero era falso, dovendo necessariamente fidarsi dell’operatore di transito e non potendo indagare in tempo reale sull’origine della chiamata. In mancanza di certezza sul fatto che la chiamata fosse contraffatta, l’operatore – che esercita un servizio pubblico – non poteva certo decidere di non consegnare una chiamata.
La nuova delibera AGCOM cambia radicalmente questa situazione, che ha consentito non solo un elevato numero di chiamate “moleste” con offerte commerciali spesso non ufficiali o fraudolente, ma anche il perpetrarsi di vere e proprie frodi bancarie, assicurative e patrimoniali.
Alcuni truffatori non esitavano a chiamare il malcapitato utente simulando il numero della sua agenzia bancaria e convincendolo ad effettuare pagamenti o dare le credenziali del proprio conto in banca.
L’Autorità obbliga infatti tutti gli operatori che gestiscono direttamente traffico da operatori esteri, ad effettuare delle verifiche e controlli, prima di consegnare la chiamata all’operatore di destinazione finale.
Come funziona il filtro contro le chiamate spoofing
Entro 3 mesi da ieri, data di pubblicazione della delibera (19 maggio) dovranno essere attivati i sistemi che bloccano le chiamate con numero fisso italiano che – invece di partire dal territorio nazionale, entrano da un paese estero: perché mai un numero con prefisso 06 di Roma o 02 di Milano dovrebbe chiamare dalla Tunisia o da Hong Kong?
Questo tipo di blocchi è il più semplice e può essere effettuato direttamente dall’operatore internazionale.
Più complicato – e infatti sarà attivato entro 6 mesi da ieri- è il blocco delle chiamate che si presentano con un numero mobile falso. Il motivo è semplice: anche se il numero di cellulare è italiano, l’utente potrebbe infatti essere un utente vero – con il numero vero – che però chiama in roaming da una rete estera.
La soluzione è quella di obbligare gli operatori internazionali, che ricevono la chiamata proveniente da un’altra rete o dalla propria e la devono passare all’operatore italiano che serve l’utente, a verificare in tempo reale se quel numero esiste (presso il database ministeriale delle numerazioni) e, se quel numero esiste, chiedere all’operatore mobile che lo ha assegnato, se il proprio utente è veramente in roaming.
Sembra tutto semplice e scontato, ma l’attuazione ha richiesto di prevedere tutte le possibili casistiche tecniche, di blocco/non blocco e le modalità di interazioni tra le reti degli operatori internazionali e nazionali, come sempre il diavolo è nei dettagli.
Come si è arrivati a questo filtro
SI è dovuto, ad esempio, valutare se le misure di blocco avrebbero consentito di bloccare anche chiamate spoofing generate clonando un numero in roaming sulle moderne reti 4G e 5G VoLTE (in sostanza, chiamate mobili gestite su reti internet con protocollo VoIP) e la risposta è positiva: le chiamate falsificate dovrebbero comunque passare per operatore internazionale, mentre la vera chiamata VoLTE viene mappata direttamente sulla rete nazionale anche se è generata all’estero e, dunque, la chiamata falsa non passerebbe.
Il potere delle black list
Gli operatori mobili hanno poi il nuovo potere di ordinare agli operatori internazionali il blocco di chiamate apparentemente provenienti dai loro utenti (una sorta di black list) per le quali abbiano evidenza che si tratta di un numero falsificato, magari perché segnalato dagli utenti.
Ma funzionerà? I prossimi passi per bloccare i numeri fasulli
Il sistema andrà adeguatamente dimensionato, in maniera da che non possa essere messo in crisi da grandi quantità di chiamate con numero falso, anche se c’è da dire che nel caso ci sia pericolo per l’integrità della rete, dato un improvviso picco di richieste di verifica di numeri falsi, l’operatore mobile può temporaneamente sospendere le verifiche fornendo un codice di errore.
A fronte di tanti dettagli tecnici, immagino che la domanda sia: funzionerà? Saranno bloccate tutte le chiamate illegali con numero falso?
La risposta è negativa: il sistema è pensato per bloccare la grandissima parte delle chiamate falsificate, quelle che arrivano dall’estero. Sono milioni e milioni di chiamate al giorno.
Chiamate tutte italiane
Rimane impregiudicata la (teorica) possibilità di falsificare il numero chiamando dall’Italia. Ove però qualche operatore nazionale iniziasse a immettere in rete chiamate con numero falsificato, sarebbe semplice per gli operatori nazionali accorgersi della cosa e bloccare la chiamata o sovrascrivere il numero e l’AGCOM potrebbe facilmente intervenire ad accertare e sanzionare l’illecito; le regole della numerazione telefonica italiana vietano infatti agli operatori autorizzati in Italia di immettere in rete chiamate con numero falso.
Cosa dunque rimane? AGCOM con il suo tavolo tecnico dovrà continuare a lavorare per bloccare le truffe che avvengono falsificando il numero di un utente esistente anche se, avendo introdotto i controlli che abbiamo detto sulle chiamate che entrano dall’estero, anche per questi truffatori sarà più difficile far arrivare la chiamata perché i metodi oggi esistenti spesso implicano di far uscire dall’Italia la chiamata falsa e farla rientrare in Italia come fosse estera e questo non sarà più possibile.
Chiamate con numeri esteri
Rimangono invece del tutto fuori le chiamate con numero internazionale (ad esempio una chiamata che abbia prefisso estero come +44 o altri). A queste chiamate, se non si tratta di qualcuno che conosciamo, sarà meglio non rispondere ma saranno facilmente individuabili.
Lo scenario da fine 2025 sul telemarketing illecito con spoofing
Una volta che le misure sopra descritte saranno efficaci, quindi al massimo a novembre. possiamo aspettarci che inizi ad essere efficace l’iscrizione al Registro delle Opposizioni e il resto lo potrà fare il Codice di Condotta del Telemarketing, che prevede – per gli aderenti – stringenti regole di tracciabilità dalla prima chiamata alla stipula del contratto e l’obbligo di non stipulare i contratti (salva espressa richiesta dell’utente) se qualcosa non ha funzionato nella chiamata originaria e, in particolare, se c’è stato uso illecito di dati personali.
Si depotenzia anche il triste mercato delle app antispam, sulle quali è stato avanzato da associazioni di settore e dei consumatori più di una perplessità in quanto, per funzionare, se non gestite direttamente dall’operatore – devono avere una amplissima raccolta di dati personali degli utenti e conoscere tutto il nostro traffico telefonico e rubrica.
L’Italia diventa così il sistema con il più avanzato sistema di tutela antifrode dei consumatori nel commercio telefonico, il quale – da molestia quotidiana – si avvia a riprendere il suo ruolo di sistema che consente anche a chi non ha dimestichezza con l’online, di accedere a tariffe ed offerte interessanti ed aggiornate.
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