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Open data e appalti pubblici, perché i dati sono leva di trasparenza



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Stimolare la diffusione e l’uso degli open data significa puntare a ricucire il legame di fiducia tra cittadini e istituzioni attraverso trasparenza e partecipazione. I dati aperti sugli appalti comunali italiani sono oggi ricchi, ma la soglia di accesso tecnico per il cittadino in termini di monitoraggio civico rimane elevata

Pubblicato il 4 ago 2025

Giulio Vidotto Fonda

Università di Milano-Bicocca



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La spinta a rendere disponibili ai cittadini e alle imprese i dati generati dalle pubbliche amministrazioni ha visto una forte accelerazione negli ultimi 15 anni. Essa ha attivato un network normativo, tecnico e istituzionale che ha costretto, ma ha anche aiutato, gli enti pubblici a condividere pubblicamente i propri dati legati alle diverse sfere di vita dei cittadini. Oltre alla creazione di valore economico, l’obiettivo forse più alto di questo ampio, e non sempre indolore, processo è quanto mai sfidante: riavvicinare i cittadini alle istituzioni, recuperare un legame fiduciario, oggi incrinato, attraverso la trasparenza e la partecipazione. Un’applicazione degli open data che più delle altre incarna questo ideale è quella del monitoraggio civico, che si concretizza nel controllo dell’ente pubblico da parte della società civile attraverso l’uso dei dati da esso stesso prodotti.

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