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Bando Made 4.0, quali progetti presentare e i fondi disponibili



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Il bando mette a disposizione 12,5 milioni di euro e offre la possibilità di coprire fino al 70 per cento dei costi di un progetto: un’opportunità per iniziative di ricerca industriale e sviluppo sperimentale

Pubblicato il 3 ott 2023

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



PA digitale

Il bando Made 4.0 del 2023, offrendo un sostegno economico significativo per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, rappresenta una significativa opportunità per le imprese italiane, in particolare per le PMI.

Con un budget complessivo di 12,5 milioni di euro e la possibilità di coprire fino al 70% delle spese di un progetto, il bando mira a incentivare l’adozione e l’evoluzione verso l’Industria 4.0. Made, identificato come un centro d’eccellenza per l’Industria 4.0, svolge un ruolo importante nel fornire competenze e risorse alle imprese durante la loro fase di digitalizzazione.

Questo bando, integrato nel PNRR e nell’Investimento 2.3 della Next Generation EU, pone l’accento sull’importanza del trasferimento tecnologico e sulla necessità di mantenere le imprese italiane competitive e sostenibili nell’era digitale. Le imprese beneficiarie avranno accesso, quindi, non solo a finanziamenti, ma anche a un ampio ventaglio di competenze e risorse tecniche offerte da Made, dalla consulenza alla validazione dei progetti.

Le agevolazioni previste nel bando, inoltre, sono particolarmente favorevoli alle piccole e medie imprese, evidenziando un impegno nel supportare questi attori cruciali dell’economia italiana.

Cos’è Made e quali sono le finalità del bando

Made è un centro di competenza per l’Industria 4.0, funzionante come una fabbrica digitale. Creato per guidare, formare e realizzare progetti di trasferimento tecnologico con le aziende italiane, si focalizza particolarmente sulle PMI. Serve come punto di riferimento per le imprese in fase di digitalizzazione, puntando a elevarne la competitività e sostenibilità. Made è una s.c.a.r.l. identificata dal Ministero dello Sviluppo Economico come uno dei centri d’eccellenza per l’Industria 4.0, in base al Decreto Direttoriale del 29 gennaio 2018. Le competenze di Made spaziano dalla progettazione alla gestione del ciclo di vita del prodotto.

Il bando rientra nel PNRR, in particolare nell’Investimento 2.3 – Next Generation EU, che mira a intensificare la rete di trasferimento tecnologico nazionale. L’obiettivo principale è sostenere le imprese, specialmente le PMI, nell’adozione di tecnologie avanzate. I beneficiari del bando riceveranno sostegni economici per progetti innovativi, come stabilito da vari decreti e convenzioni, incluso l’accordo firmato con il MIMIT il 18 maggio 2023.

Quali progetti possono essere finanziati

In linea con la visione e gli obiettivi di soddisfare le necessità di imprese a vari livelli di comprensione dell’Industria 4.0, Made permette alle imprese o gruppi di imprese di presentare proposte in sintonia con le seguenti attività:

  1. Trasferimento Tecnologico:
    • Strategia Industria 4.0: Elaborazione di un piano per l’adozione di tecnologie digitali mirato all’evoluzione verso l’Industria 4.0.
    • Progetti di Innovazione: Ricerca e sviluppo di idee innovative, sfruttando le risorse di MADE, tra cui 6 Aree e 25 Asset tecnologici.
    • Demo e Test: Creazione di prototipi e dimostrazioni nell’ambito dell’Industria 4.0 utilizzando le capacità di MADE.
    • Scouting Tecnologico: Identificazione di tecnologie e partner ideali per favorire l’innovazione.
    • Consulenza Tecnologica: Fornitura di consigli e studi di fattibilità per implementare soluzioni in linea con l’Industria 4.0.
    • Validazione di Progetti Industria 4.0: Valutazione della coerenza delle tecnologie e metodi utilizzati nei progetti di innovazione con gli obiettivi stabiliti.
  2. Accesso alle Strumentazioni e alle isole tecnologiche di MADE.

Gli ambiti Tecnici di Riferimento sono: la progettazione e sviluppo prodotto, il monitoraggio in tempo reale della produzione, la gestione del ciclo di vita del prodotto, il controllo energetico, le metodologie per economia circolare e sostenibilità, la tracciatura e gestione della qualità del prodotto, il supporto digitale per gli operatori, la simulazione dei processi industriali, le tecnologie additive, la robotica collaborativa, la Cyber-Security industriale, gli strumenti per manutenzione 4.0, gli strumenti per la Lean4.0, l’Intelligenza artificiale e analisi dei Big Data.

I progetti devono rispettare il Decreto Ministeriale, focalizzandosi su ricerca, sviluppo e fattibilità, e possono servire pubbliche amministrazioni. Per accedere ai benefici di MADE, devono presentare un piano dettagliato, durare fino a 12 mesi (estensibili di 6), mostrare benefici economici, collaborare con MADE per ricerche e consulenze, e rispettare normative del PNRR, inclusi requisiti di equità e il principio DNSH.

Le attività che possono ottenere il finanziamento sono principalmente legate alla ricerca industriale, allo sviluppo sperimentale e agli studi di fattibilità. Tra le voci di spesa riconosciute valide ci sono:

  • Salari del personale, che comprende ricercatori, tecnici e altro personale coinvolto direttamente nel progetto.
  • Costi legati a nuovi strumenti e attrezzature, considerate valide solo per il periodo in cui sono utilizzate nel progetto. Se non vengono usate per l’intera durata del progetto, solo i costi di ammortamento durante il progetto sono ammissibili.
  • Spese legate alla ricerca contrattuale, inclusi i costi per l’acquisizione di conoscenze e brevetti.
  • Costi dei servizi di consulenza e altri servizi simili, sempre che siano utilizzati esclusivamente per il progetto presentato.

I finanziamenti concedibili

Il contributo massimo per ogni progetto di innovazione è di 400.000 euro, con un fondo totale disponibile di 12.500.000 euro per le agevolazioni a fondo perduto.

In base all’attività finanziata, le agevolazioni a fondo perduto saranno del 50% delle spese ammissibili per la ricerca industriale, come specificato nell’art. 25 del Regolamento GBER.

Le attività legate agli studi di fattibilità ricevono un finanziamento del 50% delle spese ammissibili secondo l’art. 25 del Regolamento GBER. Questa percentuale può aumentare fino al 70%: di 20 punti percentuali per le piccole imprese e di 10 punti per le medie imprese.

Le attività di sviluppo sperimentale hanno un finanziamento base del 25% delle spese ammissibili secondo l’art. 25 del Regolamento GBER. Questa percentuale può crescere fino al 45%: +20 punti percentuali per le piccole imprese e +10 punti per le medie imprese. Le intensità di aiuto variano in base alle tipologie di attività e alle dimensioni dell’impresa, come illustrato nella tabella seguente.

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