Nell’Agenda Digitale è fondamentale partire dall’istruzione perché riguarda la maggior parte delle persone e delle famiglie. Per questa ragione è importante affrontare i temi della connessione delle scuole, della definizione degli standard per la formazione a distanza, e così anche dei libri digitali autoprodotti dai docenti o realizzati dagli editori.
Cogliere la sfida della cultura digitale significa anche utilizzare nella scuola sistemi interoperabili, di cui è garantita l’accessibilità, con uso di sw open source, stimolando anche l’avvio di business locali e startup, con realizzazione di materiali e di sw per la teleformazione.
Altra priorità fondamentale è la connessione tra le PA: scuola, università, enti di ricerca, amministrazioni. La connessione può consentire, grazie all’identità digitale e alla costituzione di un’anagrafica degli studenti, di poter aggregare in modo strutturato tutte le informazioni relative al percorso formativo dello studente, nella logica del “Diploma Supplement”. Questo approccio potrebbe essere utile per dati statistici anche correlati all’occupazione ed è allineato a un sistema europeo che integra elementi formativi ed extra formativi. Su questo tema l’Italia è indietro e invece dovrebbe essere posta un’attenzione particolare perché consentirebbe allo studente di avere la disponibilità integrata dei dati sulla propria vita formativa.
Una spinta al processo di innovazione nella scuola, non solo per l’area amministrativa, viene certamente dagli obblighi sulla fatturazione elettronica e sugli scambi elettronici perché stimolano ad una necessità di upgrade complessivo dei processi. Un cambiamento che richiede coraggio e che faciliterebbe la via della certificazione delle competenze in tutta l’area europea.