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Intelligenza artificiale: gli sviluppi futuribili e le questioni etiche aperte

L’intelligenza artificiale estesa, l’interazione uomo-macchina, è l’ambito in cui dovremo investire e concentrare i nostri sforzi perché è in questo campo che nel breve periodo possiamo ottenere grandi risultati. Vediamo perché e quali scenari andranno investigati per definire lo sviluppo dell’AI nei prossimi anni

Pubblicato il 09 Dic 2019

Domenico Marino

Università Degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

digitale

Per spiegare gli sviluppi futuribili dell’intelligenza artificiale ed anche per sfuggire sia ai facili ottimismi sulle sue potenzialità e sia agli scenari distopici e negativi che alcuni tracciano bisogna infatti aver chiara la differenza fra tre concetti: intelligenza artificiale debole, intelligenza artificiale forte, intelligenza artificiale estesa.

L’intelligenza artificiale forte è il futuro, l’intelligenza artificiale estesa è il presente immediato.  Approfondiamo quindi queste differenziazioni, che aprono poi scenari molto interessanti che sconfinano nei campi della filosofia e dell’etica e che vanno investigati per tentare di definire quale sarà lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nei prossimi anni.

L’intelligenza artificiale debole

Definiamo in generale intelligenza artificiale debole o ristretta quell’intelligenza artificiale che viene utilizzata per attendere ad uno specifico task. Si tratta di un’intelligenza artificiale che in genere si basa sul machine learning, anche nella sua forma deep. Questo tipo di intelligenza artificiale è più efficiente dell’essere umano in relazione al compimento di alcuni compiti specifici, generalmente semplici e puntuali, ma è assolutamente inadeguata a assolvere compiti complessi che in una qualche misura necessitano di una valutazione non deducibile dalla semplice analisi di dati.

Un assistente virtuale può facilmente comprendere e assecondare una nostra richiesta standard, con il deep learning possiamo analizzare scansioni diagnostiche in maniera più efficiente di un essere umano, possiamo analizzare semanticamente grandi quantità di documenti in tempi relativamente brevi, ma abbiamo molti più problemi a costruire sistemi d’arma intelligenti e a realizzare veicoli a completa guida autonoma. Inoltre, quando utilizziamo il machine learning per selezionare il personale o per capire la probabilità di recidiva dei condannati le intelligenze artificiali mostrano spesso di sviluppare dei bias discriminatori.

L’intelligenza artificiale forte

La differenza fra intelligenza artificiale debole o ristretta e intelligenza artificiale forte o generale è ben rappresentata da questi esempi. Oggi non abbiamo un’intelligenza artificiale forte. Questo sviluppo rappresenta il futuro, il salto qualitativo o se volete l’evoluzione genetica delle intelligenze artificiali.

L’intelligenza artificiale forte è un’intelligenza che si avvicina a quella umana per capacità di giudizio e di decisione autonoma. Non decide solo imparando dai dati, ma ha anche una capacità che potremmo definire di “intuizione”. In sostanza le intelligenze artificiali forti avranno modalità di giudizio che si avvicinano a quelle umane, avranno capacità di interpretazione della realtà non mediata dall’apprendimento dei dati. Qualcuno ipotizza, anche se oggi è fantascienza, che possano avere una coscienza.

Oggi questo tipo di intelligenza artificiale oggi non esiste. Alcuni sostengono addirittura che una siffatta intelligenza artificiale non esisterà mai. Questo non possiamo stabilirlo con certezza, quello che possiamo dire è che un salto evolutivo dell’intelligenza artificiale si verificherà sicuramente quando avremo a disposizione la tecnologia dei computer quantistici, computer che sono in grado di prestazioni e velocità di calcolo oggi inimmaginabili unite ad una straordinaria capacità di immagazzinamento e di gestione di dati.

Un computer quantistico è un qualcosa di molto vicino al cervello umano, anzi a mio avviso, quando comprenderemo meglio il funzionamento dei computer quantistici, saremo anche in grado di migliorare le nostre conoscenze sul cervello umano che non può essere spiegato solo a partire da interazioni di tipo biochimico, ma che probabilmente ha una base di funzionamento “quantistica”.

Intelligenza artificiale estesa

Questo scenario futuribile dell’intelligenza artificiale forte o generale apre poi rilevanti finestre filosofiche ed etiche.

Un’intelligenza artificiale “forte” può avere una personalità o una coscienza e, se si, può essere soggetto di diritti? Dobbiamo considerare un’intelligenza artificiale forte solo una macchina? Possiamo compararla ad un essere vivente non umano? Possiamo introdurre la categoria di persona non umana?

Sono domande a cui oggi non possiamo dare una risposta, ma a cui in un futuro prossimo l’umanità non potrà esimerci dal cercarle e dal darle.

Quello di cui oggi ci dobbiamo “accontentare” è l’intelligenza artificiale estesa, cioè l’interrelazione stretta fra essere umano e intelligenza artificiale. I sistemi di guida autonoma sono degli ottimi esempi di intelligenza artificiale estesa, dove le capacità delle Intelligenze artificiali vengono sublimate dalla presenza di un essere umano che è in grado di intervenire e di prendere decisioni in particolari situazioni. La chirurgia con intelligenza artificiale, supervisionata dall’uomo, è un altro ambito molto interessante di intelligenza artificiale estesa. Molto interessante sarà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale estesa per la costruzione di protesi intelligenti e di esoscheletri che possano aiutare le persone disabili a superare le difficoltà di relazione con l’ambiente esterno. In questo caso la sinergia fra intelligenza artificiale e supervisione umana può assicurare un livello di funzionalità quasi normale anche nei casi più gravi.

L’intelligenza artificiale estesa permette poi di associare dei driver etici umani alle capacità di apprendimento delle intelligenze artificiali, evitando così i bias discriminatori, ma evitando anche che la decisione presa nell’ambito ristretto dell’intelligenza artificiale sia ottimale per un singolo problema, ma devastante per il governo complessivo del processo. Un ‘intelligenza artificiale che viene addestrata per ridurre il consumo di carburante di un aereo correggendo il suo assetto di volo può anche portare allo stallo dell’aereo se si verificano determinate condizioni. Così come un sistema d’arma basato sull’intelligenza artificiale potrebbe autonomamente decidere di colpire un ospedale per infliggere il massimo delle perdite e il massimo danno al nemico.

Se, quindi, l’intelligenza artificiale forte è il futuro, l’intelligenza artificiale estesa è il presente immediato e in questa interazione uomo-macchina dovremo sempre più investire e concentrare i nostri sforzi perché è in questo campo che nel breve periodo possiamo ottenere grandi risultati e soprattutto possiamo concretamente contribuire a migliorare la qualità della vita degli individui.

Almeno fino all’avvento dei computer quantistici e dell’intelligenza artificiale forte.

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