fake news

Lotta alla disinformazione online, stiamo sbagliando tutto: ecco come rimediare

La disinformazione è un fenomeno subdolo e complesso, con notevoli implicazioni deontologiche anche per i fact-checker: difficile distinguere falsità, satira e libera opinione, senza cadere nella soggettività. Le diverse sfaccettature del problema e perché le misure fin qui messe in atto non hanno dato i risultati sperati

Pubblicato il 12 Ago 2019

Federica Maria Rita Livelli

Business Continuity & Risk Management Consultant, BCI Cyber Resilience Group, Clusit, ENIA

fake news credibilità

La disponibilità di alcuni giganti della Rete, tra i quali Facebook, a contrastare le fake news attraverso l’utilizzo di reti di “verificatori” ha dato risultati finora parziali, sia per la vastità dei contenuti da controllare, sia perché nuovi siti di fake news nascono e scompaiono in continuazione, oppure modificano url e indirizzi per confondere gli utenti.

Ultime evidenze in questo senso arrivano da un rapporto di Snopes, tra i più noti fact checker: ha denunciato l’inefficacia delle misure di Facebook e proposta qualche soluzione.

E’ solo un esempio. La disinformazione online è un fenomeno subdolo e dalle diverse e complesse implicazioni e per contrastarlo serve un impegno corale, che veda impegnati non solo i giganti del web, ma anche le istituzioni e i cittadini.

Regole dell’informazione e responsabilità dei giganti del web

Questo perché è difficile stabilire le regole e le responsabilità dell’informazione, così come distinguere una notizia vera da quella falsa (fake news) e come intercettare quei contenuti che violano le regole della “decenza”, i.e. contenuti pornografici o pedofili, contenuti di incitamento all’odio e al suprematismo bianco.

Negli Stati Uniti si sta dibattendo molto sulla responsabilità dei giganti della Rete in relazione ad attività di facilitazione, supporto di traffico sessuale, incitamento all’odio ed al suprematismo bianco, in deroga alla Sezione 230 del Communications Decency Act, che prevede forme di esclusione di responsabilità civile derivanti da azioni commesse dagli utenti.

La Sezione 230 del Communications Decency Act del 1996, di fatto, è stata definita come la legge più importante per la tutela della libera parola in Internet, ma con l’approvazione del Fosta (Fight Online Sex Trafficking Act) – una legge ideata dal senatore dell’Ohio Rob Portman per combattere il traffico sessuale online – lo scorso marzo 2018 il governo americano ha di fatto sospeso la sezione 230 del Communication Decency Act, il cosiddetto “scudo legale“, che prevedeva che le holding dei siti internet non fossero responsabili di quello che i vari utenti caricano sugli stessi siti. Non dimentichiamoci che, se da un lato tale legge proteggeva la libertà di espressione in internet, dall’altro lato si preoccupava di stimolare l’autocontrollo dei giganti della rete sui contenuti.

Misure e regolamentazioni in atto

Nell’ambito della dialettica di responsabilità e garanzie per i contenuti che appaiono in Internet, i giganti della Rete sono costretti ad attivare meccanismi per ovviare alla “anarchia” dei contenuti e delle informazioni, per contrastare la disinformazione oltre che per scongiurare il rischio di punibilità per chi violi i diritti delle persone. Ricordiamoci anche una sentenza del 2013 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha stabilito che “è giustificato e non viola la libertà d’espressionemultare un sito d’informazione per non aver censurato un contenuto offensivo anonimo, in quanto i gestori del sito sono gli unici che possono impedire o cancellare i contenuti offensivi, cosa che non può essere fatta dagli utenti né dalla parte offesa.

Stiamo assistendo alla cosiddetta disinformazione on-line a livello globale. A tal proposito gli organismi normativi europei si stanno sempre più dedicando all’elaborazione di misure atte a limitarne la diffusione e a garantire la corretta gestione dell’informazione, cruciale per la salvaguardia della democrazia e per una libertà d’informazione.

Un gruppo di esperti di alto livello (High-Level Expert Group – HLG) incaricato dalla Commissione Europea, ha prodotto nel marzo 2018 un rapporto su fake news e disinformazione. Tale rapporto contiene anche un codice per le piattaforme on-line e social network in cui si raccomanda la trasparenza degli algoritmi che selezionano le notizie, l’adozione di misure efficaci atte a migliorare la visibilità e l’accesso a notizie affidabili. Inoltre, nelle linee guida contenute in tale rapporto, è stata sottolineata l’importanza di attuare una politica di alfabetizzazione digitale/mediatica per contrastare la disinformazione e sviluppare, in questo modo, strumenti che permettano agli utenti e agli addetti ai lavori di contrastare la disinformazione e contestualmente sostenere la diversità e la sostenibilità dei mezzi di informazione digitale.

Ne consegue che i giganti della Rete, tra cui Facebook, hanno deciso di combattere seriamente la disinformazione attraverso la rimozione degli account falsi e la promozione di campagne di alfabetizzazione mediatica.

In particolare, Facebook – nel tentativo di recuperare la propria credibilità dopo lo scandalo di Cambridge Analytica – ha messo in atto un programma che prevede la collaborazione di reti di fact-checker. Tale programma si basa su una strategia ben definita atta a: diffondere il programma di fact-checking a sempre più nuovi Paesi al di fuori del territorio statunitense; comprendere foto e video come oggetto delle analisi dei fact-checker; impiegare nuove tecniche di fact-checking, tra cui l’individuazione dei duplicati e l’utilizzo di “Claim Review“; intraprendere azioni mirate contro i violatori recidivi delle policy di Facebook; stabilire collaborazioni con il mondo accademico per migliorare la misurazione e la trasparenza delle informazioni.

Tutto funziona come annunciato?

Secondo quanto riportato da alcuni autorevoli quotidiani americani diversi fact-checker Usa hanno abbandonato Facebook, tra questi Snopes (uno dei fact-checker online di più vecchia data).

Di fatto Snopes contesta a Facebook di non condividere i dati utili a capire l’impatto del suo lavoro e la sensazione di essere stato utilizzato per “ripulire” l’immagine del colosso della rete dopo le elezioni presidenziali statunitensi del 2016, fortemente caratterizzate dalla circolazione di fake news.

Sarebbe interessante capire come viene effettivamente svolta l’attività di fact-checking e se l’impiego di machine learning per scovare le cosiddette “bufale” avvenga sempre automaticamente oppure ci sia un occhio manuale” e di riguardo per gli inserzionisti.

Facebook afferma che l’attività di fact-checking procede con successo, ma attualmente non sono disponibili i dati a riguardo.

Interessante la pubblicazione di un report, contenente anche raccomandazioni rivolte a Facebook, da parte di Full Fact, altro fact-checker che collabora con il colosso.

Full Fact, al fine di migliorare ulteriormente la condivisione di dati con gli stessi fact-checker, raccomanda a Facebook di essere più trasparente e considerare la possibilità di estendere il programma di fact-checking anche ad altre piattaforme, incluso Instagram in modo da meglio valutare i contenuti e capire l’impatto dell’attività svolta.

Inoltre viene evidenziata la necessità di sviluppare ulteriormente il programma sulla base dei feedback ricevuti unitamente a modificare la tipologia di classificazione e di come rendere più efficiente il programma.

Tra le raccomandazioni rivolte al colosso figurano:

  • l’implementazione di strumenti più efficaci per l’identificazione di contenuti falsi e dannosi;
  • l’estensione dell’attività di fact-checking ad Instagram;
  • la diminuzione della durata di permanenza delle fake news in rete (permanenza che dovrebbe essere meglio contrastata attraverso il potenziamento del volume dei contenuti e la velocità di risposta);
  • il coinvolgimento anche dei vari governi per l’accesso a informazioni pubbliche autorevoli su argomenti riguardanti la sicurezza e la salute pubblica, la cui erronea divulgazione, se non accuratamente gestita, può causare danni di varia natura;
  • l’inserimento di ulteriori campi di classificazione delle “news/post quali “indicare maggiori informazioni relative al contesto” oppure campi che permettano di classificare un post come “umoristico” dato che si fa riferimento solo a post classificati come “satirici” o “scherzosi” oltre all’inserimento del campo “news infondata”;
  • prevedere la classificazione di reclami che non possono essere supportati da prove ma nel contempo non si possono classificare come “falsi” , utilizzando la classificazione “mixture”(miscellanea), rimandando l’onere della prova a chi ha fatto reclamo;
  • redazione di linee guida atte a permettere l’identificazione di diversi reclami riferiti ad uno stesso post; rendere trasparente, ove il caso, l’utilizzo programmi machine learning per la attività di fact-checking.

Conclusioni

Sappiamo quanto sia importante – a fronte del dilagare dell’utilizzo di Internet e del carattere ubiquo, “deterritorializzato” che lo caratterizza – la regolamentazione della gestione dei contenuti. Si rendono necessari strumenti adeguati per gestire il “mare magnum” delle informazioni che vengono diffuse nel modo potenzialmente illimitato di questo grande “contenitore del sapere umano”, quale oggi è internet.

La velocità del contesto in cui ci troviamo ad operare, la rapidità dell’evoluzione dell’innovazione tecnologica, mette continuamente in discussione i diritti e i doveri di tutela ed implica la continua rielaborazione di principi, normative ed interventi che impattano sulla nostra società e sui mercati oltre che sui codici normativi e sulle direttive nazionali ed internazionali.

Assistiamo al faticoso processo di democratizzazione dell’accesso alle tecnologie che comporta quotidiane sfide sia per i cittadini sia per le imprese. L’economia immateriale attua cambiamenti radicali, ma non dobbiamo dimenticare che, parallelamente, bisogna continuare a salvaguardare i diritti di privacy, di gestione dei dati, della proprietà intellettuale, di corretta informazione e di salvaguardia di un mercato libero e competitivo.

Ne consegue che conoscenza, competenze, dati chiari e attendibili siano fondamentali sia per la democrazia liberale, sia per lo sviluppo economico equilibrato e sostenibile, sia per contrastare chiusure, protezionismo e sovranismi.

Inoltre la quantità e velocità delle notizie, la frammentarietà dei contenuti e la loro “viralità” nella rete favoriscono un consumo superficiale, disattento e decontestualizzato delle notizie, accrescendo così il rischio di disinformazione.

Dobbiamo poi essere consapevoli che i sistemi di verifica delle fake news, automatizzati e non, possono celare insidie quali il rischio di ledere il principio della libertà di espressione ed attuare forme di censura.

La disinformazione è, indubbiamente, un fenomeno subdolo e complesso, con notevoli implicazioni deontologiche professionali anche per quanto riguarda i fact-checker, rendendo difficile distinguere falsità, satira e libera opinione, senza cadere nella soggettività. Siamo sicuri della obiettività dei fact-checker nel catalogare una notizia come falsa? Quali criteri e quali certezze ci vengono offerti? Possiamo davvero confidare sull’affidabilità dei programmi di fact-checking, siano essi attuati da persone o da programmi automatizzati? Siamo sicuri che i Giganti della Rete mettano a disposizione di questi “verificatori” tutti i dati suscettibili? (vedi quanto rivelato dalla stampa americana).

Indubbiamente gli interventi regolatori delle istituzioni e la denuncia pubblica delle fake news, a supporto di questi programmi di verifica, sono determinanti e contribuiscono a fare luce sul mare magnum dell’informazione, ma saranno sufficienti per sconfiggere la disinformazione e i “complotti”?

Noi tutti dobbiamo prendere consapevolezza della diversità del contesto di Internet rispetto a quello della televisione e dei giornali. Gli utenti devono essere maggiormente vigili e “critici” per identificare le fake news e saranno necessarie sempre più regole, algoritmi e fact-checking.

Non dimentichiamoci che la disinformazione fa leva su interlocutori predisposti a credere al messaggio loro trasmesso. Ognuno di noi, la nostra consapevolezza dei rischi e le nostre capacità critiche sono centrali e solo se conosceremo sempre più il funzionamento del web e dei social, sia in termini di loro uso corretto sia in termini dei lati oscuri e delle insidie che essi comportano, maggiormente sarà garantita la consapevolezza e la possibilità di controllare reazioni e fonti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati