DiCultHer

Patrimonio culturale, così col digitale i giovani si riprendono il futuro

Le attività di educazione volte a riconoscere il digitale nel valore di eredità e patrimonio culturale del nuovo millennio rappresentano la via maestra per ridare ai giovani consapevolezza del loro ruolo, essenziale nel raggiungere obiettivi di crescita sociale, culturale, economica. Ecco gli obiettivi del network DiCultHer

Pubblicato il 18 Mag 2020

Carmine Marinucci

Presidente Associazione internazionale DiCultHer e Segretario Generale DiCultHer

Diculther

Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione “per ridisegnare la prospettiva di interventi in direzione del rafforzamento dell’identità europea e del suo sviluppo sociale, nella vita, nel lavoro, nella condivisione dei valori comuni”.

In questa direzione il Network DiCultHer[1] ha avviato e sostanziato nel corso di questi ultimi cinque anni una serie di iniziative rivolte al mondo dell’istruzione fondate, in particolare, sulla conoscenza dell’ecosistema digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura attraverso la ‘creatività’ dei giovani.

Il Manifesto Ventotene Digitale

Preservare, promuovere e condividere il patrimonio culturale per riaffermare la ricchezza, la varietà e la molteplicità delle culture e dei “paesaggi sociali e culturali” nazionali ed europei nello sforzo di realizzare uno spazio pubblico, sociale e comunicativo, in grado di riaffermare con chiarezza il valore dell’essere persone, il valore dell’essere cittadini, il valore di essere e far parte di quell’importante visione che si chiama Europa sono alcuni degli obiettivi della rete DiCultHer, ribaditi nel Manifesto Ventotene Digitale nato nel 2017 in vista del 2018, Anno europeo del patrimonio culturale.

Obiettivi che all’interno del Network DiCultHer hanno dato origine a un confronto vivace tra le istituzioni che ne fanno parte, tra scuole, musei, associazioni, singoli individui, dando voce in particolare a giovani e loro docenti permettendo loro di immaginare strumenti concreti per vivere il patrimonio culturale nel loro tempo per la co-creazione di un insieme di competenze digitali abilitate ad assicurare la conservazione, sostenibilità, valorizzazione e promozione del Digital Cultural Heritage, ma anche e soprattutto per favorire la conoscenza approfondita dell’uso consapevole del Web, delle tecnologie ad esso collegate e degli strumenti e tecniche di comunicazione rese disponibili dal digitale per una comunicazione eticamente efficace.

Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione

Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione è quindi il messaggio guida che identifica le istanze stesse che hanno portato all’elaborazione e realizzazione del progetto #DiCultHer nel febbraio 2015, ritenendo assolutamente prioritario per i propri obiettivi offrire al Paese, e al mondo dell’istruzione in particolare, le proprie riflessioni nella consapevolezza che il coinvolgimento consapevole dei giovani e dei loro docenti ​sia prioritario per renderli protagonisti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva.

Restituire quindi ai giovani la consapevolezza di quanto sia importante riappropriarsi della titolarità partecipata della propria eredità culturale ripartendo proprio dal riconoscimento del valore della “Cultura Digitale”, intesa come strumento per sviluppare la piena consapevolezza negli stessi attraverso un’attenzione costante all’innovazione, ai temi dell’inclusione sociale, dell’interculturalità, della sostenibilità e del contrasto dei pregiudizi verso le differenze di ogni genere, di cultura, di età, di provenienza, di abilità, di colore della pelle. “Cultura Digitale” per una Media Education e formazione di riferimento per la rete per un’idea rinnovata di “spazi di apprendimento” nei sistemi educativi e formativi, tanto formali che non, intesi come “agorà virtuali dell’innovazione pedagogica“.

Nella visione della Rete DiCultHer, le attività di educazione finalizzate a riconoscere il digitale nel valore di eredità culturale e patrimonio culturale dell’inizio del nuovo millennio rappresentano, ad avviso dello scrivente, la strada maestra per restituire ai nostri giovani la piena consapevolezza del loro ruolo, essenziale nel raggiungere obiettivi di crescita sociale, culturale, economica.

Sono questi i riferimenti culturali della Carta di Pietrelcina sull’educazione all’eredità culturale digitaleelaborata da DiCultHer sul valore culturale delle nuove entità computazionali prodotte nell’Era Digitale contemporanea per dare identità al nuovo Digital Cultural Heritage definito dall’UE nell’Art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile (2014/C 183/08).

Eredità culturale e inclusione sociale

Quando il luogo culturale diventa luogo educativo, quando cioè tutte le categorie sociali (diverse per età, livello culturale, status sociale ed economico) riescono ad interagire proattivamente con esso e a sviluppare conoscenze e competenze, da tradursi in diritti individuali, la partecipazione alla comunità nonché l’uguaglianza di successo, perché “l’inclusione accade non appena ha inizio il processo per la crescita della partecipazione” (Booth e Ainscow 2008). L’Educazione all’Eredità Culturale Digitale e la Media Education diventano quindi componenti indispensabile delle conoscenze e competenze di cittadinanza globale e, avendo la loro valorizzazione nell’eredità materiale, immateriale e digitale, sono per loro natura multi-, trans- e interdisciplinare, fondata su metodologie condivise attive, e partecipative che richiedono forti sinergie tra i territori e le loro entità educative attraverso un reale coinvolgimento sia degli attori del sistema formativo istituzionale (scuola, università), sia di coloro che operano negli ambiti dell’apprendimento informale e della valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale.

Dotare le nuove generazioni della conoscenza sia delle dimensioni e dei valori rinnovati assunti dell’Eredità Culturale tangibile e intangibile, sia del più vasto universo del nuovo Digital Cultural Heritage attraverso l’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e conoscenze di metodi e tecniche computazionali nella strutturazione della nuova cultura digitale, è parte essenziale dell’impegno civile di noi tutti per il futuro dei nostri ragazzi. Un futuro che pone al centro la loro ‘creatività’ per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale e con approcci innovativi, la conoscenza, l’accesso partecipato, la gestione, la presentazione, la fruizione, la conservazione e valorizzazione del Digital Cultural Heritage, per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”.

In questo senso, diritto all’istruzione, accesso alla cultura, sovranità culturale-epistemologica, sono istanze da cui generano principi quanto mai importanti e fondamentali, come quello della titolarità culturale esercitata con diritto e la “Presa in carico” di una responsabilità comune e condivisa rispetto a un bene comune, sia a ciò che ereditiamo dal passato, sia a ciò che abbiamo la possibilità di progettare e co-creare oggi nell’ambito degli ecosistemi culturali in cui viviamo, sperimentiamo ed esercitiamo, con la prospettiva di lasciare a nostra volta questa eredità a chi verrà dopo di noi.

La Convenzione di Faro

Sono questi principi significativi per la contestualizzazione della Convenzione di Faro al tempo che viviamo. La Convenzione di Faro (2005) ha infatti innescato una profonda rivisitazione del concetto di Eredità Culturale legandola indissolubilmente alle comunità, e assume un ruolo cruciale laddove auspica un uso critico e consapevole dei canali e delle forme di espressività offerte dalle tecnologie digitali come veicolo di inclusione ampia. Ben oltre, quindi, il semplice utilizzo delle mere tecnologie in funzione abilitante ai fini della valorizzazione – ovvero come strumenti atti a favorire processi di semplice aggiornamento e digitalizzazione dell’esistente, il “sapere” digitale offre occasioni di ri-configurazione complessiva delle entità e dei luoghi culturali come “eredità comuni”: il digitale assume valenza metodologica ed epistemologica, strutturale e di contesto.

Una sfida da affrontare insieme partendo da un’idea di ecosistema di conoscenze e competenze strutturate perché siano allineate alla rapidità evolutiva che caratterizza il ventunesimo secolo, fatta di nuove alfabetizzazioni, ma soprattutto di conoscenze e competenze inter-, trans- e multidisciplinari da sviluppare e di creatività, con particolare attenzione al rafforzamento della produzione e comprensione di contenuti complessi e articolati.

Da Steam a Shteam

Una sfida tra creatività digitale, arte e Humanities e tra sviluppo e lavoro, da affrontare favorendo l’introduzione al pensiero logico e computazionale e la familiarizzazione con gli aspetti operativi delle tecnologie informatiche. Una sfida per sostenere il passaggio “from STEM to STEAM”, in cui viene integrata la lettera “A” di “Arte e Design” e lettera “H” di “Humanities” che rimodula le STEAM in “SHTEAM”, indispensabile a favorire un approccio che pone alla base dell’innovazione la rimozione delle barriere disciplinari, per guidare l’attitudine al cambiamento verso la consapevolezza che il digitale, dopo esserne stato una formidabile leva, può diventarne il motore alimentato da un’energia realmente sostenibile: la conoscenza.

Qualificare la domanda di cultura

Le iniziative avviate nel corso di questi ultimi cinque anni dal Network DiCultHer perseguono anche l’obiettivo di qualificare la “domanda di cultura per superare le barriere nell’accesso e nella partecipazione alla cultura a fronte dei preoccupanti dati Eurostat ed Eurobarometro2 sul fenomeno, cosi come messo in evidenza nella recente Relazione sugli ostacoli strutturali e finanziari nell’accesso alla cultura della Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento europeo (14 maggio 2018)  dove viene sottolineato come la mancata partecipazione a eventi culturali nell’UE sia motivato per lo più da una mancanza di interesse da parte dei cittadini e considera il livello di istruzione uno dei fattori più importanti che influiscono sul grado, ma anche e soprattutto sulla qualità, della partecipazione alla cultura. Tra le sfide indicate, il ruolo chiave del digitale, delle istituzioni scolastiche e delle Istituzioni e dei luoghi della cultura, come opportunità per superare tale mancanza di interesse.

Fra le numerose azioni si ricordano le varie edizione della Settimana delle culture digitali (siamo alla quinta edizione), l’HACKATHON degli studenti per la “titolarità culturale” finalizzato allo sviluppo di progetti digitali delle scuole italiane, per favorire nei giovani, in un’ottica di ‘titolarità culturale’, la conoscenza e la “presa in carico” del nostro patrimonio culturale i cui risultati, per l’edizione relativa all’a.s. in corso dovevano essere presentati a Matera dal 1 al 3 Aprile 2020, nell’ambito della seconda edizione della Rassegna dei prodotti realizzati sui temi del digital cultural heritage dalle scuole italiane.

Settimana e Rassegna che sono stati posticipati alla prima settimana del mese di dicembre 2020 a causa dell’emergenza sanitaria conseguente la Pandemia da Coronavirus-19.

Una Rassegna per dare voce e attenzione al protagonismo del nostro sistema scolastico e ai nostri ragazzi che hanno raccolto le sfide sottese ad #HackCultura. Una Rassegna permanente sul Digital Cultural Heritage, quale appuntamento culturale ricorrente per il Paese e per l’Europa e “comunità di pratica”tra pari” tra e con i giovani in apprendimento e i loro docenti, per sostenere il protagonismo delle Scuole e dei ragazzi nell’Era digitale, per garantire loro il diritto ad essere educati alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale.

In questa prospettiva e per realizzare una più stretta interazione tra digitale, cultura e educazione, la programmazione delle attività per l’a.s. 2020-21 farà riferimento al documento di rete postato in modalità modifica, con l’auspicio di ricevere osservazioni/integrazioni da parte di tutti i lettori.

Il Progetto-Piattaforma #LRXCULTURE

Garantire il diritto all’accesso ai saperi e ad essere educati alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale è lo spirito con il quale l’Associazione Internazionale DiCultHer in collaborazione con LIRAX.Org hanno avviato il Progetto-Piattaforma #LRXCULTURE che rappresenta un ulteriore tassello per promuovere Cultura Digitale consapevole attraverso un uso pratico da parte dei giovani e dei loro docenti alle emergenti soluzioni Blockchain, per tracciare e valorizzare le competenze sviluppate ed acquisite dagli stessi nell’ambito delle attività scolastiche.

Una Piattaforma che rappresenta oggi il luogo privilegiato dove studenti, docenti e operatori culturali potranno non solo condividere le loro attività, ma anche accedere a servizi loro dedicati di Cyber Security, Intelligenza Artificiale, Certificazione e Tracciabilità dei loro lavori, tipici degli ambienti Blockchain.

Grazie alla semplicità d’uso, il mondo dell’istruzione e della cultura potrà finalmente usare e sperimentare la Blockchain per nuove e preziose attività attraverso i servizi: DiCult SIGN, DiCult BLOCK, DiCult TRACE… e molto molto altro di più… come gli attestati e le certificazioni in Blockchain, il Servizio Crediti Culturali, ecc.. Esempi concreti sono la firma ed archiviazione dei documenti in Blockchain; la possibilità di dare data certa in modo facile e pratico ai lavori, provarne le fonti o ancora, l’accesso al #LIBRETTO delle Competanze per ogni utente che consentirà loro di viaggiare e tenere sempre con sé tutti gli attestati che guadagneranno nel loro percorso di crescita.

  1. Due parole sulla Scuola a Rete DiCultHer. Nata nel marzo 2015, per concorrere alla formazione delle competenze nel settore del Digital Cultural Heritage in Italia, oggi rappresenta una rete di circa ottanta istituzioni pubbliche e private di cui ventisette Università, i maggiori Enti di Ricerca e le principali Istituzioni e organizzazioni di cultura italiane i cui obiettivi ne hanno sotteso la programmazione e le azioni nel nostro Paese per garantire contesto e sviluppi attuativi al «diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura». L’Associazione Internazionale DiCultHer, nata nel corso della prima assemblea della Rete DiCultHer nel marzo 2015, persegue viceversa il fine della promozione dell’interscambio culturale, scientifico, tecnologico e organizzativo nell’esclusiva finalità della costruzione, dello sviluppo e della operatività della Scuola a “Rete” in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati