Nell’ultima decade, numerosi Stati hanno promosso modelli nazionali di identità digitale per garantire un accesso sicuro ai servizi pubblici e privati, rafforzare la fiducia dei cittadini e accelerare la trasformazione digitale. Sebbene ogni Paese adatti il sistema alle proprie esigenze, tutti condividono una sfida comune: offrire soluzioni inclusive, sicure e resistenti alle frodi.
Indice degli argomenti
Esempi di Paesi leader
- Estonia: pioniera con il programma e-Residency, che consente di accedere ai servizi governativi, votare online e firmare documenti legali.
- Danimarca: con MitID i cittadini possono autenticarsi in modo sicuro per l’online banking, i dati sanitari e le pratiche pubbliche.
- Nuova Zelanda: il sistema RealMe facilita l’accesso sia ai servizi statali che agli enti bancari, con firma elettronica avanzata.
- Finlandia: ha reso possibile, con un’unica credenziale, l’accesso sicuro a molteplici servizi, consolidando la fiducia digitale.
- Singapore: SingPass connette più di 300 servizi ufficiali e privati con autenticazione unica e firma elettronica.
- Germania: utilizza l’eID integrato nella carta d’identità elettronica per garantire l’accesso sicuro ai portali pubblici e privati.
- Messico: l’INE funge da base per l’identità dei cittadini, utilizzata nei processi digitali ed elettorali.
- Portogallo: la Chave Móvel Digital consente l’autenticazione su numerosi servizi tramite dispositivi mobili.
- Spagna: la FNMT e la carta d’identità elettronica offrono certificati digitali ampiamente utilizzati nella pubblica amministrazione.
Il caso dell’Italia: SPID come modello di identità digitale
Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è la credenziale che permette ai cittadini italiani di accedere a una vasta gamma di servizi online, dall’INPS e l’Agenzia delle Entrate fino a università, banche e aziende di servizi. Dalla sua adozione nel 2016, più di 34 milioni di italiani hanno attivato un’identità SPID, consolidandolo come uno strumento chiave della digitalizzazione del Paese.
Progressi e nuove sfide
Lo SPID è stato fondamentale per ampliare l’accesso digitale, ma l’ecosistema si trova ora di fronte a nuove sfide:
- Cambiamenti nel modello di fornitura, con la possibile introduzione di costi per il rilascio o il rinnovo delle credenziali.
- Maggiore esposizione alle frodi digitali tramite furto d’identità, documenti falsificati o identità sintetiche.
- Necessità di rafforzare la fiducia dei cittadini in un contesto in cui sicurezza e privacy sono sempre più rilevanti.
Verso un’identità digitale più robusta
L’Italia, come altri Paesi europei, si trova in un punto di evoluzione: deve mantenere l’accessibilità e la semplicità dei propri modelli di identità digitale, rafforzandone però le garanzie di sicurezza e allineandosi a normative come GDPR, NIS2 e AI Act.
Veridas: Tecnologia europea per un’identità digitale sicura e senza frizioni
In questo contesto, Veridas offre un complemento tecnologico europeo per rafforzare l’identità digitale. La sua piattaforma combina biometria facciale, verifica documentale e rilevamento avanzato delle frodi per garantire processi rapidi, sicuri e conformi.
Benefici principali:
- Onboarding digitale in meno di 60 secondi da qualsiasi dispositivo.
- Biometria avanzata e antifrode, capace di rilevare deepfake, documenti falsi e attacchi sofisticati.
- Riduzione dei costi operativi grazie all’automazione e a una minore dipendenza da molteplici integrazioni.
- Conformità normativa garantita con standard europei (eIDAS 2.0, AML, KYC, ISO, NIST).
- Sovranità tecnologica europea, con soluzioni sviluppate interamente nell’UE, garantendo privacy e controllo.
Verso un’identità digitale robusta, inclusiva e in continua evoluzione
L’esperienza italiana con SPID è stata un esempio di eccellenza nella digitalizzazione dei cittadini. Oggi, in un contesto in cui la tecnologia avanza, i rischi evolvono e le esigenze si diversificano, è fondamentale aprirsi a soluzioni che completino e rafforzino l’ecosistema dell’identità digitale.
Tecnologie come quelle di Veridas non mirano a sostituire, ma a potenziare la sicurezza, l’efficienza e la fiducia nei processi digitali, sempre nel pieno rispetto dei più rigorosi standard europei.
Articolo realizzato in partnership con Veridas










