L'approfondimento

Open Data, il nodo della PA: perché è così difficile rilasciare dati pubblici di qualità

Lo scenario legato agli Open Data pubblici è fortemente disomogeneo, innanzitutto per l’assenza di una versa governance sul riutilizzo dei dati aperti: eppure questi rivestono un’importanza cruciale come volano per l’economia

Pubblicato il 27 Ott 2021

Vincenzo Patruno

Data Manager e Open Data Expert - Istat

Open data che cosa sono

Nell’ambito delle attività legate al riuso degli Open Data, in particolare per servirsene come volano per l’economia, c’è un forte nodo critico. Questo consiste nella difficoltà legata a produrre e rilasciare dati pubblici di qualità. Vediamo i problemi che ne conseguono.

Open Data, i diversi riutilizzi

Possiamo individuare essenzialmente due tipologie di riuso dei dati aperti. Da una parte abbiamo i cittadini: l’attivismo digitale e le comunità di “civic hacker” che utilizzando i dati, spesso in modo creativo, fanno si che l’informazione che ne viene generata abbia un impatto essenzialmente di tipo sociale. Attraverso i dati è possibile infatti intercettare criticità nelle policy della PA, ma anche individuare opportunità e buone pratiche per poter indirizzare le politiche pubbliche. È quindi un aspetto strettamente legato alla cittadinanza attiva e al rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, dove anche l’assenza di dati diventa motore di attivismo civico. Ricordiamo a questo proposito la campagna #datibenecomune dove ben 233 organizzazioni e oltre 50.000 cittadini hanno sottoscritto una petizione con cui vengono chiesti “dati pubblici, disaggregati, continuamente aggiornati, ben documentati e facilmente accessibili a ricercatori, decisori, media e cittadini” e in formato “machine-readable” sulla gestione della pandemia. E che ora si sta allargando anche sui dati per consentire il monitoraggio del PNRR. Gli Open Data che diventano così un elemento essenziale per stimolare un miglioramento dell’attività amministrativa e più in generale della democrazia, della trasparenza e della partecipazione.

C’è però un altro aspetto relativo ai dati aperti ed è quello più strettamente legato all’economia e al mercato. Si è sempre ritenuto infatti che i dati pubblici potessero essere un importante volano per lo sviluppo economico.. Viviamo nella società dell’informazione della conoscenza, dove i dati sono diventati oramai strategici non solo per ottimizzare processi esistenti, ma per consentire la creazione di servizi e prodotti totalmente nuovi e mai esistiti in precedenza. Possiamo automatizzare interi processi produttivi e tante attività che in passato venivano fatte manualmente ora possono essere affidate a sistemi basati sui dati e sull’intelligenza artificiale. Questo è qualcosa che sta già accadendo, ed è qualcosa che accade quando ci sono dati “di qualità”. E produrre e rilasciare dati pubblici di qualità è stata sin da subito una delle grandi criticità a cui tuttora non si è riusciti ancora a dare una risposta.

I dati fondamenta per una PA migliore: ecco come, col PNRR

Dati pubblici di qualità: le difficoltà

Innanzitutto perché le pubbliche amministrazioni hanno da sempre avuto ampi margini di discrezionalità sugli open data. L’assenza di una vera governance sui dati ha portato le pubbliche amministrazioni che hanno voluto fare open data a farlo in modo autonomo e indipendente. Con il risultato che lo scenario che si è venuto via via a creare negli anni è fortemente frammentato e disomogeneo. Facciamo un esempio. Supponiamo di voler fornire servizi nel settore del turismo e di aver bisogno dei dati relativi alle strutture ricettive presenti in Italia.

L’elenco delle strutture ricettive è un dato che viene pubblicato da alcune regioni. Ma non da tutte. E mai nello stesso modo. L’assenza di standard di riferimento fa sì che diventa praticamente impossibile mettere insieme tra loro dati di due o più regioni diverse. A questo bisogna poi aggiungere che ci sono regioni in cui il dato è aggiornato in tempo reale, altre dove l’ultimo dato disponibile risale a qualche anno fa. Un dato di questo tipo si presta pertanto, quando va bene, ad un utilizzo strettamente locale. Ma non è esattamente quello che serve per un riuso di tipo “business“ dei dati, che invece dovrebbero essere rilasciati in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, prodotti secondo standard condivisi e aggiornati costantemente. Se si intende stimolare lo sfruttamento economico dei dati pubblici dovremmo partire da qui e renderci conto che chi riusa i dati dovrà essere messo nelle condizioni di poterli acquisire facilmente per poi integrarli con quelli in proprio possesso.

La normativa di riferimento

Situazioni come queste sono molto comuni quando si parla di dati aperti. L’assenza di una governance efficace e la mancanza di standard di riferimento hanno fatto sì che gli stessi dati rilasciati da soggetti diversi siano alla fine strutturati in modo molto diverso tra loro. Qualche tempo fa, commentando l’”Open Data Maturity Report” scrivevo che l’impatto degli Open Data in Italia ha riguardato essenzialmente la trasparenza, dove si è lavorato molto in termini di impianto normativo.

Il caso delle stazioni appaltanti

La legge 190 del 2012 sulla prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione prevede che tutte le stazioni appaltanti pubblichino sul proprio sito web, nella sezione Amministrazione Trasparente una serie di informazioni sui contratti pubblici. Le stesse informazioni, una volta concluso l’anno solare, vanno comunicate ad ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Quello che accade è quindi che la stazione appaltante a conclusione dell’anno solare ripubblica tutte le informazioni già pubblicate di volta in volta durante l’anno, ma lo fa mettendole in un unico file xml secondo uno schema dati standard definito da ANAC. L’url del file verrà comunicato via PEC ad ANAC che andrà così a verificare la correttezza dell’indirizzo e del file xml dei contratti. Tutti i file xml sono pubblici e li trovate a questo indirizzo.

Ok, il processo di raccolta dati può sicuramente essere migliorato, ma quello che è importante è che alla fine tutte le stazioni appaltanti utilizzano uno stesso standard condiviso per produrre e rilasciare dati. L’esistenza di uno standard di riferimento consente così ad ANAC di automatizzare buona parte del processo di acquisizione dati e di costruire facilmente un’unica base dati nazionale degli appalti pubblici da utilizzare per le proprie attività di monitoraggio e che viene resa pubblica come open data.

Vi dico questo perché avere basi dati uniche nazionali, in questo caso un archivio unico con tutti i dati dei contratti di tutte le stazioni appaltanti aumenta a dismisura le potenzialità del dato e le opportunità di riuso. I dati ANAC hanno permesso ad esempio la realizzazione della piattaforma contrattipubblici.org, una piattaforma che fornisce servizi evoluti di business intelligence sui contratti pubblici. Gli stessi dati hanno consentito alla società civile di realizzare “Appalti Pop”, un progetto di onData APS che punta invece sulla trasparenza e prova ad assegnare delle “red flag” ai singoli contratti quando vengono individuate delle potenziali anomalie. Lo stesso progetto trasforma poi tutti i dati ANAC nello standard OCDS, consentendo così di armonizzare i dati a livello internazionale e di analizzare ad esempio i dati italiani con quelli di altri Paesi.

In Europa: la direttiva PSI

La direttiva europea 2019/1024, chiamata comunemente “direttiva PSI (Public Sector Information)” vuole definire uno scenario europeo di riferimento e dare indicazioni comuni a tutti gli Stati membri su quali dati pubblici valorizzare e come. Dati per la società civile, per la ricerca scientifica ma soprattutto dati per stimolare l’economia e il mercato. Il recepimento della direttiva da parte del governo è tutt’ora in corso anche se il ritardo accumulato ha fatto sì che al momento l’Italia sia sotto procedura di infrazione assieme ad altri 18 Paesi.

L’idea è quella di avere dati pubblici comuni a livello di Paesi membri. E’ questo il motivo per cui viene introdotto il concetto di “High Value Datasets”, ossia dataset che si ritiene possano essere un’importante risorsa per la crescita economica e la competitività del nostro sistema produttivo e di quello europeo. Vengono indicate sei macro aree (Dati geospaziali, Dati relativi all’osservazione della terra e all’ambiente, Dati meteorologici, Dati statistici, Dati relativi alle imprese e alla proprietà delle imprese, Dati relativi alla mobilità) senza però, va detto, andare nel dettaglio. (Nel dettaglio ci va uno studio della Commissione Europea rilasciato lo scorso anno dal titolo “Impact Assessment study on the list of High Value Datasets to be made available by the Member States under the Open Data Directive”)

Credo che questo sia un tema molto importante che sarà necessario approfondire e su cui sarà più che mai necessario mettere a punto una “governance” efficace. Perché al rilascio dati non saranno interessati soltanto gli enti pubblici, ma anche tutte le imprese pubbliche e soggetti privati “gestori di servizi di pubblico interesse”. Ad esempio tutte le aziende che forniscono servizi di trasporto pubblico nazionale o locale. La direttiva che diventa così un nuovo importante e necessario punto di riferimento per dare slancio a tutte le policy da adottare da oggi in poi sui dati pubblici.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati