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App per apprendere le lingue: le più diffuse e perché usarle

L’universo delle App per imparare le lingue è in continua evoluzione ed è costellato di prodotti assai diversi tra loro, ma che coprono davvero tutti i target possibili e immaginabili, se ci limitiamo agli adulti e a coloro che intendono imparare o potenziare una lingua. Ecco un elenco delle più diffuse

Pubblicato il 14 Set 2020

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino

digital school

L’uso delle app mobili e delle molte risorse online ha facilitato da qualche decennio l’apprendimento delle lingue, sia per quanti sono già padroni di una lingua straniera, ma anche per tutti coloro, di ogni età, che si approcciano per la prima volta e per i motivi più svariati, ad un altro idioma.

Nel mondo delle app per studiare le lingue esistono prevalentemente proposte dirette ad un ampio pubblico, vi sono poi quelle più specifiche per il potenziamento dello studio scolastico e quelle differenziate per fasce di età. Il gruppo più significativo tuttavia è il primo, di cui vedremo prima gli aspetti principali che le accomunano e poi alcuni dettagli.

Perché usare app e lezioni online per imparare una lingua

Le motivazioni che spingono a utilizzare app e lezioni on line sono molto diverse: ottimizzare il tempo, la possibilità di gestire in modo personalizzato l’apprendimento, avere quindi una risorsa nei tempi e nelle circostanze in cui si è più disponibili e liberi, attrezzarsi di risorse immediatamente spendibili, imparare in modo divertente e rilassato.

Tra gli utenti delle app ci sono vari profili: dal curioso, spesso di età più avanzata degli altri target, che magari ha tempo libero e ha rimandato lo studio di una lingua, al turista che necessita di sentirsi a proprio agio in un paese dove potrà comunicare e comprendere meglio se conosce la lingua del posto o quella veicolare. Non mancano gli utenti aziendali: sono infatti numerosi coloro che, in procinto di un viaggio d’affari o per rinfrescare conoscenze scolastiche, si affidano alle app invece di frequentare un corso o magari in concomitanza con altri percorsi formativi.

I dati parlano di una diffusione massiccia, spesso difficile da quantificare: per esempio circa 70 milioni di persone – incluso Bill Gates – risultano essere iscritte ad una delle app più popolari, Duolingo, con l’intenzione di imparare una lingua. Il numero stesso delle app è difficile da calcolare: da quelle più diffuse e più note per imparare l’inglese, a quelle specifiche, per esempio per imparare il giapponese, o per imparare, usando il proprio smartphone, l’italiano L2 a quelle che propongo la lingua dei segni in varie altre lingue.

Una ricerca pubblicata nel 2018 e commissionata dai responsabili dell’app Busuu, per indagare su valutazioni e critiche da parte degli utenti, ha visto risultati positivi e a favore di questa forma di apprendimento. Sono stati intervistati con 30 domande circa 4000 utenti di varie lingue e nel complesso più del 92% si è ritenuto soddisfatto e con risultati oltre le aspettative e l’86% si ritiene del tutto certo che l’uso delle app in generale ha permesso un progresso nell’apprendimento di una lingua.

Un elenco (non esaustivo) delle app per imparare una lingua straniera

Nell’elenco che segue, sicuramente non esaustivo, non sono presenti le App, numerose, che sono specifiche per le lingue di alcune aree geografiche (vi è per esempio una ricca serie di quelle per imparare il giapponese, altre per il tedesco e lo spagnolo del continente americano o l’arabo nelle sue varie versioni). Né è stato possibile inserire tutte quelle che propongono le lingue come Lingua 2, ovvero la lingua del paese dove si vive, diversa da quella che è la propria madrelingua; in particolare vi è un fornito settore di App per imparare l’italiano L2, di cui solo occasionalmente viene fatta menzione.

Infine va ancora rilevato che l’inglese è la lingua presente in tutte le offerte formative delle App che saranno brevemente introdotte, ma anche in questo caso ve ne sono di specifiche, soprattutto quelle costruite per il mondo dell’education, per le scuole, che non saranno oggetto di questa breve ricerca.

(In ordine alfabetico)

Aba: è un’App specifica per l’inglese, che propone esercizi di grammatica, videolezioni interattive – con la possibilità di contattare direttamente i docenti – film e cortometraggi esplicitamente selezionati per l’apprendimento, dà feedback immediati, e fornisce anche certificazioni delle competenze acquisite. È fruibile una versione di prova gratuita, con costi nel complesso davvero affrontabili, grazie anche alle promozioni. Vanta 27 milioni di iscritti.

Babbel: è forse l’App più famosa al mondo; si possono studiare 14 lingue, dal turco all’indonesiano, dal portoghese al danese; si possono effettuare diversi tipi di sottoscrizioni, che variano in base alla durata del corso. Le attività sono basate su livelli, sono personalizzabili e interattive. Tutti i materiali sono preparati da madrelingua. I suoi fondatori la presentano come la App più innovativa presente sul mercato e vantano milioni di utenti. Il 73% dei quali dichiara di aver imparato a sufficienza di una lingua dopo cinque giorni di corso, tanto da poter sostenere una breve conversazione.

Bravolol: si possono studiare 18 lingue, dal coreano al portoghese, dal vietnamita al cinese; l’App è anche supportata da dizionari bilingue per ciascuna di quelle di studio. È possibile studiare anche italiano L2.

Busuu: è un’App con tre diversi profili, da elementare ad avanzato, con costi di base di circa 80 euro l’anno, che dà la possibilità di studiare 12 lingue, dall’arabo allo spagnolo, con profili personalizzabili e risorse ugualmente ad hoc. L’App ha il supporto di prestigiose università nordamericane, si presta sia ad un uso da parte di adulti che non seguono percorsi scolastici formali, sia può essere uno strumento di potenziamento in ambito educativo.

Duolingo: è sicuramente una della App più note e usate sulla piattaforma Android, come spesso scrivono in homepage i loro ideatori. I suoi sviluppatori hanno voluto creare un prodotto che fosse amichevole ma allo stesso tempo permettesse un apprendimento concreto e solido. L’interfaccia è piacevole, gli esercizi, su livelli, sono costruiti in modo sfidante, per cui ad ogni nuovo apprendimento o al successo di un esercizio di riceve l’immediato feedback, che serve da stimolo per proseguire. È del tutto gratuita.

FunEasyLearn: ha 34 corsi per oltre 50 lingue, dal croato all’ebreo moderno, dall’ungherese al rumeno, con materiali autentici, riscontro immediato; l’interfaccia è adeguata ad utenti di più età, anche come supporto allo studio scolastico. È gratuita.

FluenTu: questa app stimola maggiormente l’intelligenza visuale e uditiva, poiché propone per l’apprendimento delle varie lingue che offre, dal cinese al giapponese, dal francese al coreano, esercizi che si basano sull’ascolto e la visione, con quiz e domande interattive. I costi vanno dai 20 ai 30 dollari mensili.

Gymglish: offre veri e propri corsi di lingue, con importanti arricchimenti culturali, partendo da storie e video sui luoghi, la storia e le tradizioni dei paesi di cui propone lo studio delle lingue, con particolare attenzione al francese. Si rivolge ad un pubblico di adulti, ai quali offre corsi di 10 minuti al giorno, con piani più articolati per insegnanti e aziende.

Hello Talk: si possono imparare più di 150 lingue (!), partendo dalle chat, per cui si interagisce in pochi secondo con tutti coloro che nel mondo parlano quella lingua e hanno scelto la community dell’App in quel momento. Si possono guardare e caricare video, si possono fare video chiamate per imparare con parlanti nativi, tra gli oltre 18 milioni di utenti che gli sviluppatori sostengono di avere. E’ gratuita.

HiNative: è un’App gratuita, con la possibilità di imparare lingue come il coreano e il giapponese, il cinese e il portoghese. È consigliata a chi vuole potenziare le proprie competenze di comunicazione orale, e punta sul supporto online di madrelingua, che promuovono una lingua autentica con ottima pronuncia. L’App consente anche di avere informazioni su luoghi da visitare, con risposte date da nativi.

Innovative Language 101:  offre materiali e proposte per studiare a partire da qualsiasi livello oltre 40 lingue, dal nepalese all’hindi, dall’ebreo moderno allo swahili. Per ciascuna di esse mette a disposizione vari prodotti: dagli audiolibri a videolezioni. È gratuita.

IStartup di Mirai Lingue orientali: sono App prodotte da Mirai e disponibili sull’AppStore specializzate per imparare cinese, giapponese, ma anche coreano, inglese, tedesco. I costi sono contenuti, circa 50 euro a corso, ed è possibile un ciclo di lezioni di prova. Si tratta di un prodotto soprattutto per chi si vuole accostare alle lingue orientali o ha bisogno di uno strumento veloce e accessibile.

Learn English Grammar App: è la App prodotta dal British Council del Regno Unito, accessibile sia in spagnolo che in giapponese, gratuita e organizzata su livelli. La formazione avviene attraverso compiti autentici e docenti madrelingua, adeguata soprattutto per principianti.

LingoPlay: parte dal metodo basato sull’insegnamento di frasi e parole, su diversi temi, offrendo corsi per lingue meno diffuse, come lo spagnolo messicano o lo slovacco. È adeguata a principianti e si basa su modalità di gioco. Nell’idea degli sviluppatori bastano 10/15 minuti al giorno per fare progressi. È gratuita.

Memrise: è uno strumento che propone corsi su molte materie, tra cui le lingue, dal turco al mongolo, all’islandese, all’italiano, con livelli differenziati. È gratuita e consente un’interazione facile e accessibile, come se fosse un video gioco, sia per chi vuole cominciare da zero sia per chi vuole approfondire.

Mondly: è possibile studiare 33 lingue, partendo dalla propria lingua madre, per livelli e adatto ad apprendenti di ogni età, con proposte anche nel business e per l’education. Propone lezioni di 45 minuti, portate da una chatbot. La lezione, di 45 minuti, punta a fornire risorse per memorizzare le parole più importanti. Gli sviluppatori riferiscono di avere oltre 50 milioni di utenti nel mondo.

Rosetta Stone: si propone l’obiettivo di facilitare l’apprendimento delle lingue straniere grazie alla full immersion, con lezioni personalizzate, con risorse per migliorare la pronuncia grazie alla tecnologia di riconoscimento vocale “TruAccent”, il pezzo forte di questo corso di lingue. È a pagamento, sono previsti acquisti in-app; permette di imparare una sola lingua alla volta. L’abbonamento consente di scaricare tutte le lezioni e lavorare anche off line.

Tandem: è un’App che punta tutto sulla comunicazione, con pochi e scarni riferimenti grammaticali. Offre materiali per oltre 150 lingue (!), dal cosacco all’occitano, dal somalo al gallego, e numerose lingue dei segni. Nel momento in cui si sceglie la lingua, e da questo approccio deriva il nome della App, si viene messi in contatto con un’altra persona che la sta imparando, si entra di fatto in una community, all’interno della quale vi sono madrelingua. Gli sviluppatori parlano di milioni di utenti nel mondo, che sono al tempo stesso apprendenti e insegnanti. È gratuita.

UTalk: è un’App che offe corsi in numerose lingue, tra cui per esempio alcune meno note come il tibetano o l’armeno, con proposte diversificate per livello, basandosi su temi all’interno dei quali si sviluppa un percorso di apprendimento, che punta soprattutto alla comunicazione orale all’implementazione del lessico.

Conclusioni

L’universo delle App per imparare le lingue è in continua evoluzione e si pone oggi, come si è cercato di dimostrare in questo contributo, con prodotti assai diversi tra loro, ma che coprono davvero tutti i target possibili e immaginabili, se ci limitiamo agli adulti e a coloro che intendono imparare o potenziare una lingua, anche tra quelle più insolite, per motivi tra i più svariati. Qualche curiosità: le lingue parlate nel mondo sono tra 6000 e 7000, nei 189 Stati che sono riconosciuti: se le App coprono un’offerta di circa 150/180 lingue, è necessario essere consapevoli che esse riflettono la domanda del mondo del turismo e della comunicazione globale, andando a privilegiare quelle lingue che sono più diffuse e richieste.

L’impegno degli sviluppatori in questo settore è notevole per fornire prodotti sempre più agili e flessibili, per un pubblico mondiale, che viene attirato proprio dalla versatilità dei prodotti, che vengono prescelti partendo da una vasta gamma di esigenze. I numeri indicati spesso in homepage nei siti delle case produttrici parlano di cifre altissime: parrebbe che nella terza decade del XXI secolo chi voglia accostarsi ad una lingua diversa dalla propria ha davvero possibilità mai viste prima e che a pensarla in questo modo, cioè a scegliere le app, di molte delle quali si è cercato di dare una breve descrizione, è davvero una grande fetta di potenziali apprendenti a livello mondiale.

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