skill mismatch

Competenze digitali: colmare il divario tra domanda e offerta con la didattica orientativa

Esiste nella scuola una leva di crescita molto importante: l’orientamento. È uno strumento che ha il compito di aiutare e supportare lo sviluppo dell’identità personale, la consapevolezza di competenza e le aspirazioni future delle studentesse e degli studenti. Ecco perché l’Italia sbaglia a sottovalutarlo

Pubblicato il 27 Mag 2022

Daniela Di Donato

Docente di italiano (Liceo scientifico), PhD in Psicologia sociale, dello sviluppo e della Ricerca educativa presso Sapienza Università di Roma, esperta di metodologie didattiche, inclusione e uso delle tecnologie digitali a scuola.

Skills

In tutte le professioni presenti e future le competenze digitali sono e saranno fortemente richieste. Uno dei problemi principali che si sta imponendo in questi anni, ancora di più dopo la pandemia, è il divario tra le competenze dei cittadini in uscita dalla scuola e quelle che vanno possedute e sviluppate nelle professioni. Lo skill mismatch è diventato un vero e proprio digital mismatch: in termini di formazione e di istruzione non ci sono adeguati riscontri che la scuola risponda alla crescita esponenziale di questo bisogno del mondo del lavoro.

Quello che si lamenta è una mancanza significativa di personale competente e specializzato nelle professioni legate all’Information Technology.

I motivi strutturali alla base del digital mismatch italiano

Il Desi (Indice di Digitalizzazione dell’Economia e della Società) è il rapporto annuale, che la Commissione europea pubblica dal 2014, per comunicare i progressi compiuti dagli Stati membri nel settore digitale. Ogni anno le relazioni comprendono profili nazionali, che aiutano gli Stati membri a individuare settori di intervento prioritari, e capitoli tematici, che forniscono un’analisi a livello dell’Unione europea nei principali ambiti della politica digitale.

Per l’edizione 2021, l’Italia complessivamente (in tutti gli indicatori previsti) si colloca al ventesimo posto fra i ventisette Stati membri dell’UE. Ci sono stati dei progressi in termini sia di copertura che di diffusione delle reti di connettività, ma il ritmo di dispiegamento della fibra è rallentato tra il 2019 e il 2020.

La situazione peggiora nell’indice capitale umano, cioè quando si considerano le competenze digitali delle persone. Qui l’Italia si colloca al venticinquesimo posto su ventisette paesi dell’UE. Solo il 42 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede perlomeno competenze digitali di base (56 % nell’UE) e solo il 22 % dispone di competenze digitali superiori a quelle di base (31 % nell’UE). Solo l’1,3 % dei laureati italiani sceglie discipline TIC, un dato ben al di sotto della media UE. Solo il 15 % delle imprese italiane eroga ai propri dipendenti formazione in materia di TIC, cinque punti percentuali al di sotto della media UE.

Immagine che contiene tavolo Descrizione generata automaticamente

Quando nel 2020 l’Italia ha varato la sua prima Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, che cerca di colmare i divari con gli altri paesi dell’Unione Europea, ha inserito tra gli assi di intervento (quattro in tutto) anche uno destinato agli studenti inseriti in percorsi di istruzione e formazione, per integrare le competenze informatiche nelle scuole primarie e secondarie e nei curricula universitari e di istruzione superiore. In linea con questo obiettivo, tra il 2020 e il 2021 in Italia sono stati organizzati più di diecimila eventi della settimana europea della programmazione (EU Code Week), rivolti in particolare agli alunni delle scuole primarie e secondarie.

Digitale e integrazione scuola-impresa: un grave errore metodologico

È molto probabile che quando si parla di questo tipo di competenze nel mondo del lavoro e nella scuola, il pensiero vada sugli istituti tecnici, che sviluppano competenze anche in questo campo, ma soprattutto puntano ad una forte integrazione tra scuola e impresa. La consapevolezza che il digitale sia una delle leve principali, per essere davvero protagonisti di un mondo in continuo cambiamento e di una società della conoscenza e dell’innovazione, è più alta nelle scuole a vocazione pratica e tecnica. Qui però si rischia di compiere un grave errore metodologico: pensare che spetti solo a quelle scuole la responsabilità di formare le competenze digitali di ogni cittadino e cittadina o che si possano separare gli aspetti legati alle competenze digitali da quelli legati alle competenze personali in area umanistica, linguistica, emotiva o sociale.

Pur ricordandoci che già alla fine del primo ciclo d’istruzione in Italia è obbligatorio certificare le competenze digitali, insieme alle altre sette competenze per l’apprendimento permanente e che il digitale è competenza di base dal 2018, occorre ancor prima recuperare una postura pedagogica globale.

L’importanza dell’orientamento

Esiste nella scuola una leva importante, ma un po’ sottovalutata: l’orientamento. È questo lo strumento, che ha il compito di aiutare e supportare lo sviluppo dell’identità personale, la consapevolezza di competenza e le aspirazioni future delle studentesse e degli studenti. Ce lo ricorda anche la Risoluzione del Consiglio d’Europa del 21 novembre 2008 (Integrare maggiormente l’orientamento permanente nelle strategie di apprendimento permanente)quando dice che l’orientamento è un “insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le proprie capacità, competenze, interessi; prendere decisioni consapevoli in materia di istruzione, formazione, occupazione; gestire i propri percorsi personali di vita nelle situazioni di apprendimento, di lavoro e in qualunque contesto in cui tali capacità e competenze vengono acquisite e/o sviluppate”.

Nelle scuole di ogni ordine e grado l’orientamento è un’attività istituzionale e costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Gli obiettivi li troviamo tracciati all’interno delle “Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita” del 2009, e riguardano sia la persona sia l’istituzione:

  1. la persona deve avere l’opportunità, durante il percorso formativo, di costruirsi delle competenze orientative adeguate ad accompagnare il proprio processo di orientamento lungo tutto l’arco della vita e di sviluppare una progettualità personale sulla quale innescare scelte progressivamente sempre più specifiche;
  2. l’istituzione deve svolgere un ruolo strategico sia nel sostegno al sistema scolastico-formativo per l’esercizio delle sue funzioni orientative, sia nel coordinamento delle risorse che interagiscono attivamente con il sistema per il pieno raggiungimento degli obiettivi orientativi di propria competenza, sia nella costruzione di un sistema nazionale finalizzato ad integrare politiche dell’istruzione e della formazione e politiche del lavoro in un’ottica di orientamento lungo tutto il ciclo di vita.

Insomma, non parliamo di proporre test ai tredicenni per aiutarli a capire se prendere il liceo classico o l’istituto professionale, ma di potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere sé stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, per essere protagonisti di un personale progetto di vita, partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile.

L’orientamento continua per tutta la vita

Nelle successive Linee guida per l’orientamento permanente (2014) questi obiettivi esplodono e si grida formalmente che l’orientamento scolastico comincia a tre anni e non finisce, continua per tutta la vita.

Non si tratta più di gestire la transizione tra scuola e lavoro, ma di costruire una didattica orientativa e orientante, che si realizza nell’insegnamento/apprendimento e che ha come obiettivo l’acquisizione di competenze di monitoraggio e gestione del proprio percorso individuale, di competenze di base, metacognitive, metaemozionali e di cittadinanza.

Nella scuola però si percepisce chiaramente un limite: l’orientamento è ancora sentito come una attività esterna all’apprendimento o come qualcosa da definire alla fine del percorso formativo, mentre è il liquido in cui tutto il resto dovrebbe essere immerso. Se allora un orientamento efficace è quello che si estende lungo tutto l’arco della vita (lifelong learning), se deve essere presente nel processo educativo sin dalla scuola dell’infanzia, se è transdisciplinare, non può che diventare una priorità metodologica.

Il Project Based Learning

Le metodologie didattiche innovative, che si servono degli ambienti digitali, hanno tutte un’anima orientante. Il Project Based Learning rompe le pareti della scuola per far entrare il mondo e l’altro come interlocutori, spinge a collaborare e a mettersi nei panni dell’altro, cercando di arrivare ad un obiettivo comune, aiuta a conoscersi e a immaginare i desideri di chi ci appare lontano.

Proporre la robotica educativa alla scuola dell’infanzia non è solo una proposta tecnologica, ma filosofica e metacognitiva: Asimov diceva che non c’è niente di più diverso da noi di un robot. Allora lavorare con i bambini e la mediazione di una macchina, per programmare e guidare un robot immaginando un obiettivo da raggiungere e provando benessere e divertimento, significa educare ad accettare le differenze, a scoprire le proprie, immaginare quello che ancora non c’è e renderlo possibile (Di Donato &Mattioli, 2022).

Quattro tracce per lavorare sulla cittadinanza e sul digital mismatch

Vogliamo lavorare sulla cittadinanza e sul digital mismatch?

Vi propongo tracce per un percorso transdisciplinare, che sia fortemente basato sulle competenze e sul digitale, che non trascuri questi passaggi:

  1. Educare anche le disposizioni della mente (Life skills) (non le predisposizioni). Sono quelle tendenze costanti, che guidano il comportamento di chi impara: fare domande, cercare l’accuratezza, ascoltare con comprensione ed empatia, rispondere con meraviglia e stupore, raccogliere informazioni attraverso tutti i sensi, avere senso dell’umorismo, assumere rischi responsabili, pensare in modo interdipendente, creare-immaginare, gestire l’impulsività, avere persistenza, pensare in modo flessibile, essere metacognitivi…
  2. Spingere sulla personalizzazione: percorsi personalizzati per tutti, non solo persone con Dsa o alunni con disabilità. Passare da una scuola dell’inclusione (alla quale forse non siamo ancora arrivati) ad una scuola che valorizzi le differenze, che guardi alle difficoltà come una opportunità di cambiamento.
  3. Attivare una transizione ecologica, cioè passare dall’agonia all’euforia dell’apprendimento: sperimentare la rivelazione della propria efficacia come persona che apprende, provare sulla propria pelle l’euforia della produzione e della costruzione della conoscenza.
  4. Accendere e mantenere accesa la motivazione: collaborare per costruire una storia di successi formativi, dove l’obiettivo è sfidante, l’ambiente è accogliente e all’apprendimento sono legate soprattutto emozioni positive.

Le tecniche e le tecnologie di oggi non saranno le stesse di quando i nostri studenti usciranno dai percorsi di istruzione e non ha senso che ci si concentri su quello: è tutto il resto che è interessante e urgente educare. Altrimenti stiamo insegnando qualcosa che non potrà in alcun modo aiutare lo sviluppo di una comunità di destino (Morin,2001), in cui il nostro scoprire di essere umani è quello, che ci permetterà di continuare a crescere e a vivere responsabilmente insieme su questo pianeta senza distruggerci.

Bibliografia

Di Donato, D. & Mattioli, P. (2022, in corso di pubblicazione). Beyond barriers. Inclusion and innovation through the use of educational robotic environments. In Inclusive Science Education and Robotics. Studies and Experiences, Milano: Franco Angeli.

Morin, E. (2001). I sette saperi necessari all’educazione del futuro. Raffaello Cortina Editore.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati