INDIRE

La “pandemia educativa”: cosa stiamo imparando sulla scuola e cosa ancora non riusciamo a capire

Invocare la didattica in presenza come panacea della scuola in questo momento è come voler curare il Covid con l’acqua invece che col vaccino. La distinzione da fare non è più tra didattica a distanza e in presenza, ma tra didattica efficace e dannosa. Ci farebbe onore imparare dalle nuove pratiche dettate dall’emergenza

Pubblicato il 22 Gen 2021

Daniela Di Donato

Docente di italiano (Liceo scientifico), PhD in Psicologia sociale, dello sviluppo e della Ricerca educativa presso Sapienza Università di Roma, esperta di metodologie didattiche, inclusione e uso delle tecnologie digitali a scuola.

scuola 4

Tra il 9 e il 30 giugno 2020 l’Indire ha promosso un’indagine per monitorare la didattica durante la primavera del 2020. Da pochi giorni è stato pubblicato il report integrativo a quella prima consultazione: le nuove informazioni fanno emergere le inferenze e le relazioni fra i fenomeni fotografati a luglio. All’indagine hanno risposto in maniera volontaria 3.774 docenti (3.195 donne e 579 uomini): il 10% della scuola dell’infanzia; il 29,8% della scuola primaria; il 21,8% della scuola secondaria di primo grado e il 38,4% della scuola secondaria di secondo grado.

Analisi dei risultati

L’analisi dei risultati restituisce almeno cinque informazioni, sulle quali riflettere:

  • La maggior parte dei docenti ha trasposto la didattica tradizionale frontale nella Didattica a distanza, soprattutto nella scuola secondaria: 73% alla secondaria di primo grado e il 71% alla secondaria di secondo grado;
  • Un gruppo di docenti minoritario, che corrisponde al 14,5% del campione (549 soggetti su base dati 3.774), ha utilizzato una didattica più laboratoriale e insegna soprattutto nelle scuole secondarie di primo grado. Tra le pratiche didattiche di questo 14.5%, spiccano forme di autovalutazione da parte degli studenti e forme di valutazione tra pari.
  • I docenti appartenenti alla categoria che l’Indire ha denominato “laboratoriali” comunica una percezione della Dad non così distruttiva e controproducente, come invece sembra essere stata percepita dagli altri, quelli della didattica tradizionale: hanno dichiarato miglioramenti nell’autonomia, nella concentrazione e nella volontà di collaborazione degli studenti.
  • Tutti hanno dovuto ridurre: il numero di ore di lezione e i curricula disciplinari. I docenti hanno lavorato ai nuclei essenziali della disciplina o dell’area disciplinare. Il lavoro sui nuclei fondanti è stato svolto nella scuola dell’infanzia per il 2%, nella scuola primaria per il 21,1%, nella scuola secondaria di primo grado per il 17,5% e nella scuola secondaria di secondo grado per il 30%.
  • Quattro docenti su cinque hanno fatto formazione online durante il primo Lockdown e hanno manifestato la volontà di continuare con questa pratica.

La didattica frontale ha fallito, viva la didattica frontale

Trasferire un modello di interazione per l’apprendimento già vecchio dall’aula fisica a quella virtuale non ha giovato a nessuno e questo è il grave punto di frattura, sul quale occorre un confronto urgente, libero da pregiudizi e populismi, aperto a tutte le possibilità di sviluppo, per il quale vale la pena impiegare tempo, parole e risorse.

Invocare la didattica in presenza come panacea della scuola in questo momento storico è come voler curare il Covid 19 con l’acqua piovana invece che col vaccino.

Veramente siamo convinti che ci si rechi a scuola a cuor leggero, liberi e pronti a qualsiasi proposta di attività si prepari (compatibile col protocollo Covid)? Non è più realistico supporre che tutti quelli che a scuola lavorano siano consapevoli che il contagio esiste ovunque? Il virus abita i luoghi promiscui e la scuola lo è, come hanno dimostrato le percentuali parziali dei contagi rese pubbliche solo un mese fa.

Credo che non si possa attribuire alcuna responsabilità ai Dirigenti scolastici: penso che abbiano fatto tutto quello che era possibile realizzare per tutelare personale scolastico e studenti, ma non si tratta delle misure interne, nella maggior parte dei casi accurate e monitorate. Non c’è una copertura abbastanza sicura, se non con il vaccino.

Quando sarà pronto invece il farmaco che guarirà le contraddizioni di un sistema scolastico che sulla carta sembra uno dei più innovativi al mondo e nei fatti potrebbe assomigliare di più ad un setaccio bucato?

Il PNSD avrebbe dovuto filtrare le vecchie consuetudini della lectio magistralis imposta a studenti annoiati e distratti, per azionare una leva di cambiamento strutturale: rete per tutti (docenti e studenti), digitale educativo come ambiente di apprendimento, Byod diffuso, metodologie didattiche innovative ed Evidence Based, sistemi organici di formazione dei docenti interna ed esterna, figure di riferimento di sistema (Animatore Digitale e Team per l’innovazione, Équipe territoriali regionali).

La pandemia ha spostato poche di queste variabili in verità: la rete forte doveva essere quella domestica e la relazione educativa indispensabile per un rapporto pedagogico intenzionale doveva essere già impostata e collaudata, tanto da reggere il colpo anche per studenti e studentesse con Bisogni educativi speciali. Al primo bisogno, il Miur ha risposto con il Piano Voucher, che ha previsto l’erogazione alle famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 euro di un contributo massimo di 500 euro, sotto forma di sconto, sul prezzo di vendita dei canoni di connessione da rete fissa a internet in banda ultra larga per un periodo di almeno dodici mesi, compresi i costi di attivazione e del dispositivo per la connettività, nonché di un tablet o un personal computer. L’intenzione dichiarata era quella di promuovere un accesso facilitato alla Didattica Digitale Integrata, per almeno un anno. Al secondo bisogno, il Miur ha risposto, cercando di promuovere la presenza a scuola per quei ragazzi e ragazze con disabilità e altri disagi, anche se la socialità e la vicinanza dei compagni di classe non può essere garantita, visto che molte scuole hanno dovuto comunque attivare didattica a distanza per evitare rischi di maggiore contagio.

Docenti full time, docenti che rubano lo stipendio (e che stipendio)

Non c’è bisogno di andare al bar o salire su un autobus: ora basta un giro sui telegiornali o sui social per assistere a polarizzazioni imbarazzanti per una società civile. Come nella retorica del medico e dell’infermiere durante la pandemia, anche il docente è stato visto prima come il professionista che non si è mai fermato di fronte al virus, tuffandosi nel digitale anche se non si era mai staccato dall’indice del libro di testo, e ora aleggia l’idea che sia il solito dipendente statale che non vuole lavorare perché cerca misure di sicurezza adeguate, che tutelino anche la sua salute e condizioni di lavoro possibili nonostante la pandemia. Maestri e docenti di scuola secondaria non hanno quasi mai interrotto la scuola in presenza.

Tutte le ricerche svolte in questi mesi hanno registrato un aumento del lavoro: la didattica digitale prevede un impegno intenso di preparazione di materiali, di strategie e soprattutto restituzione di feedback costanti agli studenti, proprio per sopperire alla mancanza di pacche sulla spalla e dialoghi dal vivo.

Siamo in Didattica a distanza, la scuola è chiusa

Le proposte di prolungamento della scuola fino a fine giugno, di pomeriggio, di sabato contribuiscono a nutrire lo storytelling che la scuola a distanza non sia scuola. Faticoso e ripetitivo controbattere i continui attacchi di chi, paladino della presenza, sostiene che la Dad è una maledizione divina. Il mondo sarebbe più bello senza un virus letale, ma “Huston, abbiamo un problema”: l’emergenza richiede pratiche nuove e imparare da queste ci farebbe onore. La distinzione che va fatta non è più tra didattica a distanza e didattica in presenza, ma tra didattica efficace e didattica dannosa.

La didattica è ogni azione che si intraprende per progettare e costruire, con mezzi e strumenti, un ambiente nel quale avviare e monitorare processi di insegnamento e apprendimento e in questo il docente è il mediatore, l’esperto, la guida. La Didattica, dovunque si faccia, è didattica solo se ha questa intenzione. Credo che neanche nella scuola in presenza si possa parlare di “didattica” se docenti e studenti non siano disposti a far scattare questa dialettica e questo dialogo educativo: la lezione frontale non è didattica se è l’unica azione che si intraprende, nella speranza che qualcuno, prima o poi, impari qualcosa. Se avessimo davvero coraggio, dovremmo dire a tutti gli studenti e le studentesse (quantomeno a quelli che si trovano nella fascia di obbligo scolastico, quindi fino ai sedici anni) che saranno promossi quest’anno e lasciare ai docenti la possibilità di sperimentare didattiche coinvolgenti, motivanti, che conquistino invece di impaurire, con tempi più morbidi e meno serrati, che consentano percorsi personalizzati e individualizzati, saperi essenziali e comprensioni profonde. Quanti sarebbero disposti a mettersi davvero in gioco solo per fruire del diritto di imparare e per la sfida di farlo insieme ai loro compagni e agli esperti di apprendimento, cioè i loro docenti? Quanti abbandonerebbero il campo?

Dispersione scolastica, i dati

La dispersione scolastica esplicita è altissima per un Paese moderno come il nostro: secondo i dati Eurostat 2019[1] in Italia è del 14,5%. Aggiungiamo anche la dispersione scolastica implicita, cioè quella dei ragazzi che nonostante i dieci anni di obbligo scolastico (che da noi diventano tredici anni), non raggiungono minimamente le competenze attese, pur non essendo stati bocciati. Se sommiamo le due dispersioni arriviamo quasi al 20%.

Nei giorni scorsi è stata pubblicata l’indagine condotta da IPSOS, “I giovani ai tempi del Coronavirus”, che ha analizzato per Save the Children opinioni, stati d’animo e aspettative di mille studenti tra i 14 e i 18 anni, attraverso un questionario.

I risultati del sondaggio sono interessanti:

  • Il 63% dichiara che i docenti hanno introdotto qualche novità nel loro modo di fare lezione (uso di video, app, giochi di ruolo, materiali offerti prima delle lezioni, lavoro di gruppo)
  • Alla domanda: “Da quando le scuole hanno riaperto a settembre, nella tua classe o nella tua scuola ci sono stati casi di studenti positivi al COVID che hanno implicato quarantena e isolamento fiduciario?” il 41% dichiara di aver avuto almeno un caso di contagio in classe (di questa percentuale, il 23% dichiara più di un caso) e la percentuale sale al 73% quando si chiede se ci siano stati casi nella propria scuola. Anche i docenti risultano molto contagiati (26%).
  • Tra le voci indagate c’è anche la dispersione e non c’è alcun dato che possa essere messo in correlazione con la Didattica a distanza. Infatti, l’84% dichiara di seguire sempre o quasi sempre le lezioni online.
  • Tra le motivazioni dichiarate per la frequenza non regolare delle lezioni si legge che il 28% ha problemi di connessione, il 26% fa fatica a concentrarsi, il 10% fatica a svegliarsi in tempo (perché dichiara di andare a letto più tardi la sera), il 7% non ha voglia e solo il 5% dice di avere problemi di strumentazione.
  • A proposito invece delle difficoltà percepite durante la Didattica a distanza il 45% dichiara di faticare nel seguire le lezioni, il 41% lamenta difficoltà di connessione personale e il 40% di difficoltà invece sono delle connessioni dei docenti, il 33% si annoia e il 13% imputa le difficoltà ai propri device.

La situazione allora non è proprio come sembra, direi.

Conclusioni

Il 21 agosto del 2020 ci ha lasciato Ken Robinson. Il 4 marzo prossimo avrebbe compiuto settant’anni. Nel suo libro “Scuola creativa. Manifesto per una nuova educazione” lo studioso parla delle abilità di cittadinanza e di come le società democratiche debbano farle esercitare ai loro giovani fin dall’inizio del cammino scolastico, continuamente rinnovate, apprese ed esercitate. Poi cita John Dewey: ”La democrazia deve rinascere nuovamente a ogni generazione e l’educazione è la sua ostetrica”. Forse quello che stiamo vivendo è un parto podalico, ma qualcosa ha l’occasione di nascere, evitiamo di sprecare questa opportunità.

___________________________________________________________________________________

Bibliografia

Ken Robinson, Scuola creativa. Manifesto per una nuova educazione, Erickson, Trento, 2016

  1. Secondo gli ultimi dati Eurostat, il tasso di dispersione scolastica dei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni è stato, nel 2014, pari all’11,2% nell’UE-28; al 15% in Italia, al 9% in Francia, al 9,5% in Germania, all’11,8% nel Regno Unito, al 21,9% in Spagna. La media europea è dell’11%. Sempre secondo dati Eurostat, nel 2014 la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni che hanno completato l’istruzione terziaria o equivalente risulta invece pari al 37,9% nell’UE a-28; al 23,9% in Italia; 43,7% in Francia; 31,4% in Germania; 47,7% nel Regno Unito; 42,3% in Spagna.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati