Monitoraggio

Satelliti-spia commerciali, un “occhio dall’alto” sul teatro bellico: così aiutano Kiev

Sono centinaia i satelliti-spia commerciali in orbita dall’inizio del conflitto in Ucraina: non interessati dalle stesse restrizioni sulla sicurezza dei satelliti militari, tracciano i movimenti di truppe e veicoli anche di notte e in condizioni meteo avverse. I dettagli delle azioni e la sinergia con i governi

Pubblicato il 20 Mag 2022

Luigi Mischitelli

Legal & Data Protection Specialist at Fondazione IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza

satelliti spia commerciali -

Le forze ucraine, che tracciano da settimane il movimento dei veicoli militari e delle truppe russe, sono assistite dall’alto da un numero sempre crescente di satelliti “spia” commerciali, ovvero di società private. Satelliti che permettono a Kiev di avere accesso a informazioni preziose nella lotta contro Mosca.

Satelliti spia commerciali: così stanno cambiando la prospettiva della guerra

Satelliti-spia commerciali: cosa fanno e la differenza con quelli militari

Dall’inizio del conflitto, nello scorso febbraio, sono ormai centinaia i satelliti in orbita sul teatro bellico est-europeo. Satelliti che servono anche ai gruppi umanitari per “mappare il caos” ed evacuare i civili presenti sui campi di battaglia.

Ma c’è di più. Anche prima che le truppe russe varcassero i confini ucraini, i satelliti che sorvolavano le zone di demarcazione tra i due Paesi avevano già captato i piani del Cremlino, mostrando gli avanzamenti e le manovre delle truppe di Mosca con largo anticipo rispetto al giorno dell’invasione.

Secondo il Wall Street Journal[1], la flotta di duecento satelliti che mappano una volta al giorno l’Ucraina, possiede livelli di dettaglio molto elevati e può individuare i cambiamenti sul terreno con precisione molto alta.

Peraltro, non vengono raccolte solo immagini: alcuni satelliti possono “vedere” attraverso le nuvole e tracciare i movimenti delle truppe e dei veicoli di notte, mentre altri ancora utilizzano segnali elettronici per captare il movimento in condizioni climatiche svantaggiose.

I satelliti spia commerciali non possiedono quell’altissima qualità propria dei satelliti militari: tuttavia, hanno il “pregio” di non far fronte alle restrizioni di sicurezza alle quali questi ultimi sono interessati. Per la Russia, nelle ultime settimane, nascondere o dissimulare le sue azioni militari è diventato più difficile. Così come evitare che si traccino le colonne di rifugiati, i corridoi umanitari ed anche le controverse fosse comuni. Davvero una sfida unica per il Cremlino e la sua intelligence.

La sinergia tra i privati e i governi

L’azienda statunitense Maxar Technologies Ltd., che possiede quattro satelliti operativi sopra l’Ucraina, è stata ed è uno dei principali “fornitori” di immagini del conflitto ai mass media. L’azienda del Colorado ha posizionato diverse telecamere a bordo dei suoi dispositivi, per raccogliere immagini di ciò che stava e sta accadendo sul terreno: una zona molto ampia che comprende anche le regioni russe al confine con l’Ucraina.

Mentre tempo fa le agenzie di intelligence governative guardavano i satelliti spia commerciali con sospetto, ora ne sono diventati “clienti” (o, quantomeno, “alleati”). I satelliti spia del governo degli Stati Uniti costano miliardi di dollari ciascuno e possono richiedere anni per essere assemblati e distribuiti. I satelliti spia commerciali, invece, sono relativamente economici e possono riempire quelle lacune che i satelliti militari lasciano sguarnite.

Il governo degli Stati Uniti sta incoraggiando le aziende private a condividere il loro “arsenale” con Washington e i suoi alleati, dimostrando così la presenza di una certa sinergia tra il Dipartimento di Difesa a stelle e strisce e il mondo dei fornitori privati.

L’Ucraina, peraltro, è anche un terreno di prova perfetto per una tecnologia “spaziale” che è stata commercializzata solo di recente: il Radar ad Apertura Sintetica (comunemente noto come “SAR”, acronimo di “Synthetic Aperture Radar”), che può scrutare attraverso le nuvole, la nebbia e la neve.

Un’altra società di tecnologia spaziale, la canadese MDA Ltd., ha concluso un contratto con partner commerciali statunitensi nell’ambito della geolocalizzazione militare.

Le immagini che raccoglie vengono fuse e analizzate con quelle raccolte da altre aziende. I rapporti di intelligence prodotti, poi, sono condivisi con il governo ucraino. Tale azienda di Brampton (Ontario) possiede un satellite radar, mentre il governo canadese ne può contare tre. I quattro satelliti, combinati, possono rilevare dove i veicoli militari si spostano sul terreno (anche in caso di maltempo), nonché individuare i carri armati che si nascondono sotto gli alberi ovvero sotto coperture da campo.

L’azienda USA HawkEye 360, invece, è anche attiva nell’utilizzo e nella distribuzione di svariati sensori di diversa tipologia. I suoi satelliti, che dallo spazio raccolgono e localizzano segnali a radiofrequenza, sono in grado di captare “qualsiasi cosa”, dai pescherecci illegali sino ai più deboli segnali di emergenza provenienti dal terreno o dal mare. Settimane fa, quando le truppe russe entrarono in Ucraina da nord, e poi si ritirarono dopo non essere riuscite a prendere Kiev, uno dei satelliti di HawkEye 360 le seguì tracciando il blocco dei segnali GPS da parte delle forze russe.

La sfida del tempo dedicato sui satelliti

Le operazioni commerciali, c’è da dire, non sono esenti da rischi. Molte aziende impiegate nello sforzo bellico ucraino hanno rifiutato di condividere le specifiche degli “aiuti tecnologici” a Kiev, anche per evitare di essere bersaglio di attacchi. Così come anche il Pentagono, per prudenza, si è rifiutato di fornire dettagli su come operano i “servizi di immagini satellitari commerciali” inclusi nel pacchetto di aiuti alla sicurezza per l’Ucraina lo scorso aprile.

Altre aziende, invece, promuovono apertamente ciò che stanno facendo. Ne è un esempio Satellogic, una società argentina di “osservazione della Terra dall’alto”, che sta fornendo immagini prese dallo spazio direttamente al governo ucraino, così come sta condividendo gratuitamente dati utili ai gruppi umanitari che operano sul campo, come la Croce Rossa e Medici Senza Frontiere.

L’azienda di Buenos Aires (ma con forte presenza negli USA) ha collaborato con la non-profit statunitense “Halifax International Security Forum”, per raccogliere dieci milioni di dollari utili a fornire all’Ucraina “tempo dedicato” sui satelliti che passano sopra il suo territorio, invece di affidarsi a ciò che i governi e le aziende spontaneamente gli forniscono.

Note

  1. Ukraine War Puts Spy Satellites for Hire in the Spotlight. The Wall Street Journal. https://www.wsj.com/articles/ukraine-war-puts-spy-satellites-for-hire-in-the-spotlight-11651410002

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