il commento

Tutti contro la privacy, che assurdità: la politica non capisce cosa c’è in ballo con i nostri dati

Guai al Garante che mette i paletti all’app IO. Ma perché l’app IO includeva dei tracciatori? E perché non è stato consultato preventivamente, come richiede la legge? Le molte, troppe domande inevase della recente levata di scudi riguardo ai rilievi del Garante per la Protezione dei Dati Personali sull’app IO

Pubblicato il 13 Lug 2021

Walter Vannini

Data Protection Officer autore del podcast DataKnightmare - L'algoritmico è politico (https://www.spreaker.com/show/dataknightmare)

Linee Guida del Garante Privacy: è utile il legittimo interesse del titolare del trattamento

L’economia dei dati, ormai lo sanno un po’ tutti, è legata allo sfruttamento delle nostre informazioni personali a fini di marketing. Sfruttamento spesso sfrontato, contro cui l’Europa ha puntato i paletti del Gdpr. Ma nessuno avrebbe immaginato che dopo tanta fatica del legislatore, a ogni piè sospinto la tutela della privacy sarebbe stata messa sotto attacco da chi la ritiene soltanto un intralcio, un fardello che ci impedisce di tornare a spiccare il volo.

Scorza: “Ecco le tante storie della privacy violata in Italia: un diritto cruciale per la vita di tutti “

Colao vs Gdpr? Ecco com’è andata

Persino mio nonno buonanima, che mi ha tramandato il detto “se la terra fosse all’altezza del tavolo, sarebbero tutti contadini” il vegliardo la sapeva lunga – sarebbe stupito nel vedere quanto fedelmente quella piccola perla di saggezza antica si applica alla faciloneria cialtrona del nostro tempo specialmente quando si parla di digitale.

Sto parlando, nello specifico, della recente levata di scudi del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale riguardo ai rilievi del Garante per la Protezione dei Dati Personali sull’app IO. La sostanza della questione è banale: il Garante faceva notare che tracciatori di Google, Mixpanel e Instabug non possono avere posto nell’app IO, votata alla gestione digitale dei rapporti fra il cittadino e lo Stato. Come dire, stai andando a un colloquio di lavoro con le macchie di ketchup sulla camicia.

App IO “bloccata” dal Garante privacy causa tracker, “Ecco perché l’abbiamo fatto”

E il Ministro Vittorio Colao lo prendeva come un atto di lesa maestà, ribadendo che l’app era a regola d’arte e comodamente dimenticando che il suo dicastero ha l’obbligo di legge di consultarsi preventivamente con il Garante su tutte le questioni inerenti al trattamento di dati personali. Preventivamente, non quando il latte è versato.

A questo punto, il Garante avrebbe potuto facilmente fare proprie le immortali parole dell’attore allo spettatore rumoroso in galleria: “Io non ce l’ho con te, ma con quello vicino che ancora non ti ha buttato di sotto”, e invece si è comportato non solo da adulto, ma da istituzione e ha pubblicato il rapporto tecnico di analisi dell’app. E dal rapporto emergeva, appunto, che nell’app c’erano tracciatori in conflitto con la natura sensibile e privata delle informazioni che l’app IO deve gestire. Occorre davvero ammirare l’autocontrollo istituzionale del Garante di fronte a controparti che sembrano sempre più preadolescenti stizzosi.

Sia come sia, dopo pochi giorni i tracciatori sparivano dall’app di cui non avrebbero mai dovuto far parte.

Troppi scrupoli per la privacy?

Tutto a posto? Ma quando mai. Da mesi, per non dire anni, periodicamente il tema “la privacy ci impedisce di fare cose” ritorna a galla, invariabilmente per la penna di questo o quel blasonatissimo cantore del Cesare di turno. Molti ricorderanno ancora la caciara invereconda all’inizio della pandemia, quando a leggere i giornali pareva che il vero problema non fosse il Covid ma il GDPR che impediva di usarlo come scusa per mandare i nostri dati sanitari ai quattro venti senza alcun motivo che non fosse, ovviamente, permettere a qualcuno di monetizzarli.

Il martellamento, però, è incessante, e si rischia che alla fine qualcuno ci creda. Cosa sono in fondo questi scrupoli per la privacy in un mondo dove tutti i nostri movimenti e le nostre azioni sono disponibili su decine di app, spesso per nostra stessa scelta?

Perché la privacy è diritto fondamentale non un “ostacolo burocratico”

Diciamo le cose come stanno: messa così è una distinzione imbecille. Per forza la legge ti impedisce di fare alcune cose, è esattamente per quello che la legge esiste. Il punto è un altro: cosa vuoi fare, che la legge ti impedisce? Prima di mettere in discussione la legge, mettiamo in discussione cosa vuoi fare.

Ma questo punto fondamentale sembra sfuggire ai nostri commentatori e analisti dei media che, evidentemente, al ruolo di cani da guardia del potere preferiscono quello enormemente più redditizio dei suoi cantori.

Le vere domande da farsi

Il problema non è il servilismo dei media alla narrazione redentrice della Religione della Tecnologia che è il vero substrato culturale dell’economia dei dati: ci sono troppi soldi in gioco perché non ci sia la coda di clientes ansiosi di inzuppare anche loro il biscottino.

Il problema, quello vero, è che si finisca per perdere di vista i problemi di fondo e le vere domande da fare, e si prenda per buono quello che politici e industriali vogliono far passare come risposta, tralasciando il livello spaventoso di incompetenza con cui operano.

Quando il Ministro per l’Innovazione e la Transizione Digitale dice che: “il 93-95%” dei server della PA non è in condizioni di sicurezza”, la domanda deve essere: “Chi aveva il dovere di controllarli? Come lo estromettiamo dalla catena di comando?” e la risposta deve essere un serio repulisti; invece il Ministro svela la scintillante Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Risolve il problema, o almeno lo affronta? Nemmeno per sogno. Ma fa girare molti più soldi.

Quando il direttore dell’Agenzia Entrate dice: “abbiamo i dati ma per il GDPR non li possiamo usare”, la domanda deve essere: “quali dati sono? Come li avete avuti?” e la risposta deve essere una seria analisi del rapporto fra AgEntrate e i dati dei cittadini, e di una sua razionalizzazione nel senso di quella liceità e minimizzazione (che include la pertinenza) che sono basi fondanti di ogni trattamento di dati personali.

Quando un’associazione di categoria dice che l’incertezza sul traffico di dati attraverso l’Atlantico potrebbe significare 2mila miliardi di euro in profitti persi entro 2030, la domanda deve essere: “profitti da quali utilizzi? E profitti per chi?”, e la risposta è che la legalità degli utilizzi è tutta da discutere, che quei profitti sono proiezioni, quindi fantasie, e comunque BigTech se ne prenderebbe la maggior parte.

Al contrario, governo e industria sembrano sposare il credo del Generale Lonny Anderson, ex direttore della NSA: “i dati prendeteli tutti, e poi vediamo cosa ci serve”.

Dato il legame storico fra la Silicon Valley e gli apparati di intelligence americana non stupisce che quel credo sia alla base del modello di business di ogni social: la compravendita di dati personali con la scusa della pubblicità profilata.

Se la politica nostrana si appropria della narrazione della Silicon Valley

Quello che fa specie è che figure di spicco del governo facciano propria questa narrativa e i suoi interessi, ignorando del tutto il proprio ruolo istituzionale e il suo solo obiettivo: l’interesse dei cittadini e del Paese.

Così improvvisamente il problema non sono più ministeri incapaci di operare nel digitale senza violare leggi fondamentali e ministri fin troppo felici di sposare la narrazione tecnoredentrice: il Ministero della Salute con Immuni, il Ministero dell’Innovazione con app IO, e prima ancora l’Istruzione con la “solidarietà digitale” e l’ingresso dei GAFAM nella scuola. No, il problema è che la legge mette in discussione le magnifiche sorti e progressive, la lotta al Covid, la ripresa: e non sia mai che qualcosa si frapponga fra i soliti noti e le centinaia di miliardi di euro del PNRR.

La distorsione della realtà arriva fino a lodare il “successo del Green Pass”, da parte di alcuni: cioè il fatto che per distribuire un banalissimo codice QR (perché questo è il green pass vaccinale) i tecnocrati nel governo scomodano un’app come IO, salvo poi restare in mutande quando il Garante fa notare che un’app del genere non può contenere tracciatori di Google e compagnia. Cose che il Ministero avrebbe dovuto obbligatoriamente chiarire con il Garante in fase di sviluppo sono state rimesse a posto in fretta e furia dopo una miserabile figura da turisti della tecnologia.

Di soldi in gioco (tanti) e incompetenze strategiche (troppe)

Ma non dobbiamo cadere nell’inganno: quando ci sono soldi in gioco certe incompetenze sono strategiche.

Qui di soldi in gioco ce ne sono tanti, perciò tutto quello che si mette in mezzo è un ostacolo: alla difesa della salute, alla ripresa post Covid, alla libertà d’impresa, soprattutto alla libertà dal rendere conto dei prezzi pubblici dei profitti privati.

Il meccanismo è semplice e noto, e purtroppo sempre molto efficace: puntare un risultato lontano e genericamente desiderabile, notare che qualcosa può impedire di raggiungerlo, e lasciare che l’opinione pubblica tragga l’ovvia quanto discutibile conclusione che l’ostacolo vada rimosso, senza discutere né sul reale obiettivo né sui mezzi che si vogliono impiegare per raggiungerlo.

Quindi guai al Garante che mette i paletti all’app IO. Ma perché l’app IO aveva quei tracciatori? E perché non è stato consultato preventivamente, come richiede la legge? Guai alla sentenza Schrems II della Corte Europea che mette in discussione il traffico dati attraverso l’Atlantico. Ma perché quei dati devono andare oltre Atlantico?

Gli imprenditori senza scrupoli dell’economia dei dati (non solo i Bezos, i Pichai e i Nadella, ma anche i loro aspiranti emuli nostrani) sanno benissimo che qualsiasi controllo sui dati personali si traduce in profitti persi. Lo stesso vale per la legislazione sulle sostanze stupefacenti, o sugli scarichi industriali tossici. Il paragone non è casuale: i nostri dati personali siamo noi, e il loro abuso mette a repentaglio le nostre vite, il nostro lavoro, la nostra salute.

Non è troppo chiedere di procedere con oculatezza e nel pieno rispetto della legge, se non a una classe imprenditoriale refrattaria ai costi pubblici dei profitti privati, almeno a rappresentanti del Governo che, anche se da quella classe provengono, devono essere all’altezza del ruolo istituzionale che ricoprono.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2