il commento

Benvenuto Fondo nazionale innovazione, ma ora non fermiamoci

Il Fondo nazionale innovazione ha ufficializzato la strategia. L’Italia finalmente spinge verso una cultura evoluta del venture capital, per attirare operatori competitivi a livello internazionale. Lo Stato però non creda di aver finito: la dotazione miliardaria, tra l’altro, andrebbe almeno quintuplicata

Pubblicato il 26 Giu 2020

Gianmarco Carnovale

Serial tech-entrepreneur

Fondo-nazionale-innovazione-86 (1)

Pochi giorni fa la conferenza stampa ufficiale di Fondo Nazionale Innovazione (FNI) ha finalmente presentato e ufficializzato la strategia ed il posizionamento di questo soggetto, fino ad ora oscuro a chi non fosse un addetto ai lavori, che intende essere il braccio armato del Paese per lo sviluppo dell’industria italiana del Venture Capital, sotto l’egida di Cassa Depositi e Prestiti.

La natura vera del Fondo

La genesi di FNI è leggibile in modo diverso a seconda dell’angolo di osservazione: è stata lenta e travagliata per i tempi dell’economia dell’innovazione, che è un settore velocissimo, ma è stata eccezionalmente veloce per lo Stato e la politica, ambito che normalmente tra una decisione politica e la sua effettiva operatività può richiedere svariati anni. Il non comprendere la natura di questo soggetto ha fatto borbottare quei troppi, in questi ultimi mesi, che si lamentavano per la presunta inefficacia ed inattività di un’organizzazione che invece stava lavorando sotto traccia con un ritmo di lavoro impressionante, sia organizzando la propria struttura operativa che nel frattempo predisponendo la sua operatività intessendo una rete di partner, e perfino iniziando a mettere a terra investimenti prima ancora di presentarsi al mondo, fatto questo altamente meritorio in un periodo storico in cui moltissimi vivono nella propensione ad annunciare cose che sono lungi da venire.

Non ripeterò qui la descrizione dell’operatività di FNI: la sua struttura a sette fondi è stata ben esposta dagli interventi del suo energico ed entusiasta Amministratore Delegato Enrico Resmini, nonché dall’Amministratore Delegato della capogruppo CDP Fabrizio Palermo, che hanno brillantemente dato la misura dell’ambizione di questo strumento. Ambizione che rispecchia in termini di esecuzione quella mostrata – finalmente! – dalla politica fin dall’avvio di questa legislatura, e che fa cambiare la dimensione e la qualità dell’output nella partita che l’Italia può andare a giocare internazionalmente.

Il nostro problema: la cultura del venture investing

Ho sempre sostenuto, infatti, che il problema dello scarso successo delle startup italiane non risiedesse nelle capacità imprenditoriali e nel talento dei nuovi imprenditori, ma nella cultura del venture investing diffusa tra quei millantati stakeholder che – nella maggior parte – fino ad oggi hanno presidiato la narrativa raccontando di essere gli abilitatori della scena nazionale, quando nella realtà ne hanno costituito il principale freno scegliendo di adeguarsi opportunisticamente alla avversione al rischio ed all’idea dominante di impresa che nel paese è radicata nei modelli tradizionali.

Pochissimi operatori di filiera, nel decennio passato, hanno scelto la via corretta ma difficile di operare nel paese seguendo le metodologie internazionali del venture business, e quindi educando, mentre la quasi totalità – magari anche avendo le competenze, ma spesso senza – ha scelto di semplicemente appropriarsi di termini a fini di comunicazione mutuandoli dal settore ma appiccicandoli al di sopra di nuove imprese con orizzonte da PMI e a modelli di investimento più definibili come del private equity di piccolo taglio.

La scena è quindi letteralmente invasa da commercialisti che si spacciano per business angel, da società di consulenza e vendita di servizi che si spacciano per incubatori, da incubatori che si presentano come acceleratori, da investitori che parlano di seed e venture capital senza conoscere le metriche e gli stage di queste classi di investimento, e da troppi gestori di fondi privi qualsiasi competenza tecnologica che pertanto non sanno identificare le innovazioni di valore. Questa presunta filiera, fatta di relazioni in cui ci si scambia endorsement gli uni con gli altri, in cui si spacciano per grandi successi delle “exit” con IRR a singola cifra, in cui gli imprenditori vengono intrappolati in contratti di investimento con condizioni che definire vessatorie è poco e su cui vigono stringentissimi obblighi di riservatezza (forse per la vergogna…), sulle startup ha l’effetto di trasformare l’ecosistema italiano in un attraversamento di una palude che i migliori decidono di non affrontare, facendone rivolgere gran parte all’estero fin dai primi passi. Tutto questo ovviamente va al di là di mie opinioni personali ed è riscontrabile sia nelle esperienze di tutti i founder italiani espatriati come di quelli che essendo ancora legati a tali investitori non possono che tacere per non subire ritorsioni, e sempre “salvo eccezioni” – che pure esistono e la cui eccezionalità è testimoniata dalle consolidate relazioni internazionali che alcuni operatori possono mostrare in contrapposizione all’autoreferenzialità degli altri.

Perché l’entrata del Fondo nazionale innovazione rompe con i mali italiani

L’entrata in campo di FNI può costituire finalmente, quindi, il punto di rottura con questo ecosistema “all’italiana” che per anni ci ha fatto essere una “startup nation” solo nello storytelling fatto dai talk degli eventi, dai comunicati stampa e dai titoli dei giornali.

Molti operatori hanno commentato la nascita di FNI facendo trasparire contentezza per l’avere finalmente un fondo cassa a cui attingere per continuare a fare i gestori di finanza d’impresa attraverso il suo capitolo di Fondo di Fondi, e nascondendo malamente il fastidio per l’attività di investimento diretto che questa organizzazione intende perseguire, che farebbe loro concorrenza.

Fortunatamente in ogni mercato oligopolistico è sempre stata l’introduzione della concorrenza ad alzare la qualità e la missione reale di FNI, ben leggibile dalle parole spese nella conferenza stampa, sembra essere quella di “market maker”, cioè di costruttore di una industria del venture capital virtuosa e competitiva, non vedendo la propria attività di investimento diretto come un fastidio collaterale ma come la mission centrale ed immediatamente più rilevante per colmare il fallimento di mercato e frenare l’esodo dei talenti italiani – anzi auspicabilmente invertendo la tendenza – e vedendo il Fondo di Fondi principalmente come abilitatore di nuovi operatori di Venture Capital, fatti da persone con competenze internazionali di cui il Paese ha drammaticamente bisogno, auspicabilmente attraendoli dall’estero esattamente come si fece in Israele negli anni ’90 quando nacque il fondo Yozma che per l’appunto forniva dotazione esclusivamente a nuovi fondi israeliani e a condizione che vi fosse presente almeno un partner con esperienza estera comprovata in fondi performanti.

L’Italia ha urgente e drammatico bisogno di posizionarsi su un binario simile, e tramite FNI è necessario far nascere alcune decine di nuovi operatori, tra acceleratori, fondi seed e fondi di venture capital, che devono basarsi su competenze e conoscenza di practices oggi pressoché assenti. La dotazione da Fondo di Fondi di FNI deve andare in via prevalente verso questi soggetti: i pochi validi che ci sono, quelli che stanno nascendo o devono ancora nascere, con cui operare da anchor investor in misura rilevante, e solo marginalmente essere a disposizione di VC già che, al loro secondo o terzo fondo, devono dimostrare quel merito basato sui risultati per raccogliere finanza sul mercato, e dove FNI può eventualmente intervenire accodandosi. Non si perda tempo con chi non ha prodotto altro valore che il pagamento di lauti stipendi ai partner con le managing fee, e soprattutto ci si concentri su gestori focalizzati sul Seed: l’Europa ed il mondo sono già pieni di VC di altissimo standing e con dotazioni importanti che intervengono dal Series A in poi internazionalmente, e che possono quindi essere attirati ad investire in Italia; mentre una talent country come la nostra ha soprattutto bisogno di una ampia classe di investitori locali specializzati nelle fasi pre-ricavi, operatori che tipicamente in tali fasi non operano da un paese all’altro e che solo costituendosi localmente creereranno il flusso di nuove imprese tecnologiche italiane.

In conclusione

La sfida è rilevante, e ritengo che lo Stato non debba credere di aver completato l’opera con il pur rilevante passaggio della nascita di questo operatore: è fondamentale approfittare della sospensione dell’eccezionalità storica dello scenario post-pandemia, della sospensione del patto di stabilità e della vigenza del Temporary Framework per incrementare da subito e di molto la potenza di fuoco di FNI, che ha acceso i motori con la somma di miliardo di euro di dotazione che appare rilevante ma non lo è nella partita dell’attrattività internazionale ed andrebbe almeno quintuplicata entro i prossimi dodici mesi.

Ed è allo stesso tempo fondamentale entrare immediatamente nell’ottica del riformare tutto il legal framework che impatta le startup, partendo dal perimetro del registro speciale, e passando per alcuni aspetti di diritto societario, costo del lavoro, norme sull’immigrazione, introducendo schemi di progressività sia nelle norme che disciplinano la gestione degli investimenti che nella creazione e gestione di impresa.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati