innovazione Italia

Startup, impariamo dai cugini europei: ecco le leve per svoltare nel 2021

Guardare a quegli ecosistemi maturi che da anni generano a ciclo continuo imprese tecnologiche a vocazione globale (Silicon Valley, ma anche Israele, Germania, Francia) per creare anche in Italia imprese innovative, e non Pmi. Esaminiamo le cinque componenti fondamentali che servono per far funzionare la macchina startup

Pubblicato il 14 Gen 2021

Gianmarco Carnovale

Serial tech-entrepreneur

startup

L’ecosistema startup italiano ha superato il 2020 restando in piedi, grazie alla propria intrinseca resilienza e alla crescita vertiginosa dei servizi digital-nativi propri delle tech company trainati dai lockdown, e grazie ad alcuni interventi di sostegno da parte del Governo.

Ma arrivati al 2021, e vedendo in fondo al tunnel il ritorno alla normalità, è arrivato il momento di guardare alla scena nel suo insieme per progettare: occorre superare sia gli spazi vuoti dello startup act del 2012 che le stratificazioni normative intervenute fino ad oggi, per ragionare di una riforma organica.

Perché niente come l’evidenza della crescita insufficiente – misurabile dall’andamento degli investimenti in capitale di rischio messi a confronto con paesi a noi simili e vicini – può far capire che le cose non stanno andando come potrebbero e dovrebbero.

Startup, cosa andrebbe fatto: le esperienze da prendere a esempio

Per capire cosa andrebbe fatto occorre fare uno sforzo di astrazione dalla scena italiana, tornando alle spesso evocate ma poco praticate “best practices”, che altro non sono che le lezioni apprese dall’esperienza di quegli ecosistemi maturi che da anni generano a ciclo continuo nuove imprese tecnologiche a vocazione globale: un “club” di gemmazioni della Silicon Valley che si è distribuito in tutto il mondo con tempistiche diverse, a partire da Israele negli anni ’90, ed a cui si aggiungono progressivamente nuovi Stati – o più propriamente nuove aree metropolitane – ed a cui l’Italia non si sta ancora uniformando. Per troppi anni si è continuato ad ignorare questo mondo, liquidandolo con una presunta diversità dei paesi anglosassoni. La stessa presunta diversità la si è eccepita quando Israele ha dimostrato che delle politiche attive e organiche potevano generare lo stesso circuito virtuoso della Silicon Valley. Diversità si è eccepita anche verso Germania e Spagna, ma non si può più mettere la testa sotto la sabbia quando la Francia – che nel 2010 partiva più indietro dell’Italia – in pochi anni ha dimostrato che è possibile assumere la leadership con una comprensione chiara della strategicità del settore e con una serie di iniziative mirate al suo funzionamento.

Il problema della “diversità”, purtroppo, è che è un bias che quanto più lo si ritiene reale e ci si muove nel suo solco, tanto più questa si concretizza e porta a disallineamento e a conseguente fallimento delle azioni che sarebbero volte a promuovere il riallineamento. La sola diversità su cui dovrebbe fare affidamento l’Italia è il valore aggiunto che può offrire all’economia dell’innovazione, senza derogare però ai principi fondanti di questa e senza ibridizzazioni azzardate tra finanza tradizionale e venture capital, tra debito e capitale di rischio, tra pmi e startup, tra aziende tecnologiche e aziende abilitate dalla tecnologia, tra incubazione e accelerazione, tra mentor e consulenti.

Il (malinteso) ruolo dello Stato nell’ecosistema dell’innovazione

E ancor di più, andando ad analizzare il livello dello Stato, non si dovrebbe confondere il ruolo di questo che dovrebbe limitarsi ad abilitare il terreno di gioco, anziché giocare in prima persona. Purtroppo, la deriva culturale recente e frutto della distorsione del concetto di “Stato Imprenditore” è stata imboccata da troppi senza che questi abbiano compreso che la presunta imprenditorialità dello Stato non è mai stata intesa come creazione di nuove imprese di Stato che intervengano come attori economici sul mercato, bensì come investimento di lunghissimo termine su fattori abilitanti per l’economia privata quali, per esempio, monopoli naturali e ricerca su nuove tecnologie.

La presenza dello Stato nell’economia dovrebbe limitarsi a questo, e al limite estendersi a partecipazioni di minoranza in aziende di rilevanza strategica per l’interesse nazionale. Tutti i paesi che stanno generando nuovi unicorni – il nome in gergo per le aziende tech che superano una valorizzazione di un miliardo – e che iniziano a essere tanti, hanno un approccio di Stato verso l’economia da abilitatore, facilitatore e garante del mercato, giammai da operatore e solo marginalmente e a posteriori come regolatore. L’esatto opposto dell’Italia, dove si regolamenta tutto prima che nasca – di fatto precludendo la fertilità del terreno – per poi arrivare a prendere atto del fallimento del mercato e passare quindi a rincorrere le altre nazioni creando aziende di Stato.

Startup, le cinque componenti chiave per far funzionare la “macchina”

Tornando a calare tutto ciò nell’ecosistema startup, è noto che per funzionare questo poggia sulla compresenza e la qualità di cinque componenti fondamentali:

  • Talento: ossia la capacità di formare, trattenere e anche di attrarre dall’estero individui altamente capaci in qualcosa – imprendere, comunicare, progettare, programmare, ricercare… – e qui l’Italia forma ma non trattiene talenti, e ne attrae ben pochi (la metà dei fondatori delle startup di maggior successo della Silicon Valley sono immigrati).
  • Cultura: la cultura dell’accettazione del rischio, dell’insegnamento dato dal fallimento, del ruolo sociale dell’imprenditore, la mentalità del give back, il perseguimento del miglioramento continuo attraverso la tecnologia, l’accettazione del cambio di paradigma. In sintesi, l’opposto della mentalità del “si è sempre fatto così” che massacra questo Paese.
  • Densità: l’abbandono del campanilismo spinto che fa sì che qualsiasi politico impieghi risorse pubbliche per aprirsi un hub nella propria cittadina e trarne consenso di breve, o che una fondazione bancaria butti dalla finestra decine di milioni di euro per far aprire un acceleratore fallimentare in una città priva di ecosistema. Tutte queste azioni così care alla cultura del campanilismo diluiscono e ritardano ulteriormente la crescita del comparto nel Paese.
  • Accesso al capitale: si intende la capacità per le nuove imprese di raccogliere equity – e non debito, non certo prima che l’attività sia stabilizzata – e di raccoglierlo nelle medesime condizioni e nell’ammontare che imprese omologhe raccoglierebbero in altri Paesi, perché la corsa delle tech companies è sul mercato globale e se quelle che nascono in Italia si trovano a competere con chi raccoglie il triplo dei soldi per un terzo delle quote di partecipazione al capitale sociale, significa che quelle italiane sono perdenti in partenza ed è inutile che gareggino. Ed investitori che si ritengono furbi nell’aver preso la maggioranza di una startup early stage che poteva scalare dovrebbero iniziare a realizzare che dovrebbero studiare o dedicarsi ad altri tipi di investimenti, anziché perseguire le proprie convinzioni perdendo soldi e facendo perdere anni di vita a giovani imprenditori.
  • Cornice legislativa: ovvero il set di norme che disciplinano il fare impresa, l’operare su un mercato, come anche il raccogliere e veicolare investimenti: come può pensare di generare molte nuove imprese un Paese in cui “tentare” di fare impresa richiede che i fondatori paghino l’INPS anche se lavorano senza pagarsi uno stipendio, o se devono versare migliaia di euro al commercialista per adempimenti che sono solo formali e perfettamente inutili finchè non stanno fatturando un centesimo, ed in cui un gruppo di amici che mettono insieme qualche decina di migliaia di euro da lasciar investire a quello più capace tra loro debbano conformarsi alle stesse norme che cadono in capo ad un fondo di investimento da decine di milioni di euro di gestione?

Non si può pensare di far funzionare la “macchina” della generazione iterativa di nuove imprese tech ad ambizione globale – cioè le startup – senza aver chiaro che si debba fare leva su tutti questi cinque fattori affinché l’ingranaggio produca imprese di successo.

Conclusioni

È il momento di acquisire quel senno di poi per prendere atto che l’attuale perimetro normativo italiano sulle startup sta generando niente altro che PMI che chiamiamo startup, e che è il momento di ragionare su una riforma sensata e basata sulle pratiche internazionali.

È il momento di prendere atto, imparando dagli altri paesi, che le ruote devono essere tonde, altrimenti arriveremo a queste conclusioni andando avanti per tentativi per altri vent’anni, ma sarà troppo tardi per non essere del tutto fuori dalla partita e marginali nell’economia globale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati