Le dichiarazioni dei vertici Amazon e i licenziamenti massicci di Microsoft riportano in primo piano una domanda chiave: quali lavoratori sono più a rischio con l’avanzata dell’AI? Alcuni studi mostrano un impatto diretto sulle posizioni di ingresso, automatizzando attività basilari tradizionalmente affidate ai neolaureati. Altri dati indicano invece che a essere più esposti sono i lavoratori esperti, le cui competenze vengono replicate dagli LLM, erodendo la rendita dell’esperienza. Intanto, i dati macro mostrano segnali contraddittori: assunzioni in calo per la Gen Z, licenziamenti tra gli ingegneri senior, aumento della disoccupazione giovanile, ma anche studi che ridimensionano l’impatto dell’AI nel breve termine. Un quadro complesso che richiede di andare oltre gli allarmi generalizzati, per comprendere come stanno davvero cambiando le dinamiche di accesso, valorizzazione e sostituzione del lavoro umano.
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AI, ecco chi rischia davvero il posto di lavoro
L’intelligenza artificiale generativa sta ridisegnando il mercato del lavoro in modo diseguale e imprevedibile. Tra licenziamenti annunciati da Microsoft, Amazon e Google e il crollo dell’occupazione giovanile tech, emergono traiettorie divergenti che sfidano i luoghi comuni sull’automazione
Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor

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