linee guida agid

Apertura dei dati e riutilizzo dell’informazione, PA italiane verso nuovi obblighi

Adottata una licenza aperta di riferimento a livello nazionale da applicare ai nuovi dati (CC BY 4.0), adesso non più solo raccomandata ma obbligatoria. Trattato il tema delle richieste di apertura e riutilizzo, provenienti da soggetti interessati. Così le linee guida Agid faranno la differenza

Pubblicato il 03 Ago 2022

Fabio Brocceri

Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne - Agid

Antonio Rotundo

Servizio Gestione dati e banche dati Agenzia Italia Digitale (AGID)

accessibilità servizi informatici web agid

Record di contributi per la consultazione pubblica di AgID relativa alle Linee Guida sull’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico. Sono stati infatti quasi duecento i contributi inviati da cittadini, associazioni, Amministrazioni e altri stakeholder con l’obiettivo di giungere all’adozione di un testo il più possibile completo e condiviso.

I risultati sono stati presentati il 26 luglio nel corso di un webinar, organizzato da AgID e Formez PA, in cui sono stati evidenziati i principali ambiti di intervento delle proposte di integrazione ricevute e fornite indicazioni sul proseguimento dell’iter di adozione.

Dati pubblici aperti, verso standard comuni: i passi avanti dell’Italia

Verso l’adozione delle Linee Guida open data

L’obiettivo delle Linee Guida open data è quello di supportare le Pubbliche Amministrazioni e gli altri soggetti interessati nel processo di apertura dei dati e di riutilizzo dell’informazione del settore pubblico tramite indicazioni chiare, condivise e in linea con la normativa di riferimento. Queste, infatti, sono previste dall’art. 12 del D. Lgs n. 36/2006, come modificato dal D. Lgs n. 200/2021, che recepisce la Direttiva europea UE 2019/1024.

La stesura del testo, la cui struttura ha seguito le regole definite nello Standard ISO/IEC Directives, Part 3, in modo da garantire una redazione il più uniforme possibile per tutti i documenti tecnici, è stata curata insieme ad un gruppo di lavoro costituito ad hoc in cui sono state rappresentate diverse PA, a partire dai Responsabili della Transizione Digitale (RTD). Illustrate durante un ciclo di webinar che si è svolto dal 4 maggio al 13 giugno scorso, le Linee guida sono state messe in consultazione pubblica per raccogliere contributi, suggerimenti e osservazioni da parte dei soggetti interessati, come previsto dall’art. 71 del CAD.

L’approccio seguito nella redazione è stato quello di definire le indicazioni da implementare obbligatoriamente, per tutti quegli aspetti e disposizioni previsti dal decreto di riferimento, trattando invece come raccomandazioni altri aspetti non vincolanti ma comunque ritenuti importanti per il processo di apertura dei dati.

I requisiti e le indicazioni

Sulla base dei requisiti definiti nel documento, i soggetti destinatari (Pubbliche Amministrazioni, organismi di diritto pubblico, imprese pubbliche attive in settori specifici e imprese private che svolgono un servizio pubblico) dovranno rendere disponibili i propri dati che ricadono nell’ambito di applicazione delle Linee Guida, secondo le caratteristiche indicate dalla norma per i dati aperti (formati aperti e leggibili meccanicamente e apposizione di licenze standard aperte, fra l’altro) per il riutilizzo generalizzato per qualsiasi scopo, anche commerciale.

Le indicazioni presenti nel documento riguardano soprattutto alcune specifiche tipologie di dati (dinamici, di elevato valore e della ricerca) che presentano un elevato potenziale economico e sociale e che, quindi, rappresentano una risorsa importante per il riutilizzo, in quanto possono risultare determinanti per la creazione e la nascita di nuovi servizi, sia da parte di operatori pubblici che da parte di privati. Perciò è richiesto, per questi dati, l’accesso (anche) attraverso API, che devono essere compatibili con quanto previsto dalle Linee Guida in tema di Catalogo API e Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Con le Linee Guida viene dunque adottata una licenza aperta di riferimento a livello nazionale da applicare ai nuovi dati (CC BY 4.0) – coerente con le determinazioni europee – adesso non più solo raccomandata ma obbligatoria.

Inoltre, viene trattato il tema delle richieste di apertura e riutilizzo, provenienti da soggetti interessati, con l’indicazione di tempi certi per il riscontro e un provvedimento motivato in caso di diniego.

I risultati della consultazione

Le proposte di integrazione e i suggerimenti hanno interessato sia il documento principale che gli allegati: sono stati forniti commenti relativi alla qualità dei dati, agli aspetti organizzativi, ai requisiti comuni, all’ambito di applicazione, ai formati, ai metadati, ai dati dinamici, territoriali e di elevato valore, alle licenze e condizioni di utilizzo e alla tariffazione. In particolare, i commenti ricevuti sono stati 181, tripartiti quasi equamente tra generali, tecnici ed editoriali, con predominanza dei primi, secondo la classificazione che ISO utilizza per le proprie consultazioni.

Per garantire la più ampia partecipazione possibile, la consultazione è stata effettuata attraverso tre canali ufficiali: le piattaforme Forum Italia e ParteciPA e il template mutuato da ISO, anche se i risultati evidenziano che nella maggior parte dei casi i commenti sono pervenuti ad AgID attraverso canali diversi da quelli proposti. In nome dell’inclusività e della massima condivisione, saranno comunque tutti presi in considerazione, a prescindere dalla modalità di trasmissione.

Ad una prima analisi, si può dare già per assodata l’accettazione del 40% dei commenti ricevuti, mentre poco più del 10 % non potranno essere recepiti. I restanti commenti o sono solo delle richieste di chiarimento o necessitano di ulteriori approfondimenti.

Open data, i prossimi passi

Una volta terminata questa analisi, AgID pubblicherà un report completo che includerà le determinazioni assunte in corrispondenza dei singoli commenti o di gruppi di essi, in caso di commenti simili.

Dal report di sintesi dei contributi raccolti si potranno evincere le modifiche e le integrazioni che saranno prese in considerazione per predisporre la nuova versione delle Linee Guida.

Questa nuova versione sarà, quindi, trasmessa al Garante per la Privacy per le sue eventuali osservazioni e alla Conferenza Unificata per il relativo parere, come previsto dall’art. 71 del CAD, oltre che notificata alla Commissione Europea per il tramite del Ministero dello Sviluppo Economico in quanto norma tecnica.

Alla fine di questo lungo iter, il testo finale delle Linee Guida sarà adottato formalmente tramite specifica determinazione del Direttore Generale di AgID e sarà data notizia dell’adozione tramite comunicazione in Gazzetta Ufficiale.

Da quel momento le Linee Guida entreranno in vigore. Toccherà, quindi, ai soggetti destinatari metterle in pratica per cominciare a compiere passi importanti per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e giungere alla costruzione di quel mercato di dati e di quell’economia basata su di essi che è l’obiettivo strategico che l’Unione Europea intende perseguire, per fare in modo che i dati possano circolare a beneficio di tutti: imprese, ricercatori, amministrazioni pubbliche e cittadini.

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