Non c’è il due senza tre. Dopo il click day dell’Inps e il bonus mobilità, ecco la vicenda cashback.
Il flop del cashback su IO che non funziona il giorno della partenza
Stamattina, giorno di avvio, giorno in cui i cittadini vorrebbero cominciare ad accumulare il rimborso di 150 euro – e hanno tempo fino al 31 dicembre dato che siamo partiti l’8 non più il primo del mese – l’app si presenta così.
Tre fallimenti digitali, quindi, per il digitale pubblico in pandemia. Ognuno con i suoi responsabili, ognuno frutto di incapacità varie, prima fra tutte quella di prevedere i comportamenti dei cittadini una volta che predisponi un certo tipo di strumenti.
Sono un deputato di opposizione, in teoria dovrei essere contento dei fallimenti del governo, in particolare di questo governo, il peggiore della storia della Repubblica nel momento peggiore dalla fine della guerra. Eppure non riesco a esserlo. Di fronte all’ennesimo buco nell’acqua sono solo triste.
Chi è responsabile?
Come scrive in un tweet Paolo Coppola, “chissà se un giorno qualcuno alzerà la mano e dirà: “è vero. Colpa mia. Ora vi spiego cosa abbiamo sbagliato, cosa abbiamo imparato e perché non succederà di nuovo”. Sarebbe giusto e utile. Sarebbe il segno di un governo che non tratta gli italiani da sudditi beoti.
Invece ancora una volta è colpa dei cittadini, che, in un momento di crisi si sono messi a milioni a cercare di recuperare qualche euro. Tutti impariamo dai nostri errori. Tutti, tranne questo governo, il cui “modello italiano” sta diventando sinonimo di epic fail. Quanta amarezza…