l'ordine esecutivo

La roadmap del Governo Usa sulla moneta digitale della banca centrale: gli scenari che si aprono

Il 9 marzo il Presidente Usa Joe Biden ha emanato l’Ordine esecutivo per assicurare lo sviluppo responsabile degli asset digitali. Obiettivi, linee strategiche, impatti

Pubblicato il 15 Mar 2022

Mario Dal Co

Economista e manager, già direttore dell’Agenzia per l’innovazione

bitcoin terrausd

La preoccupazione che la Russia possa utilizzare le cryptovalute per un sistematico aggiramento delle sanzioni finanziarie ha spinto l’Amministrazione americana ad una accelerazione in direzione di una maggiore attenzione e di un maggior controllo sulle monete digitali.

Gli Usa intendono promuovere con la massima urgenza la ricerca e lo sviluppo di una moneta digitale della Banca Centrale (CBDC) degli Stati Uniti, che consenta la partecipazione ai Forum internazionali promuovendo i valori e gli obiettivi dei valori democratici, della protezione della privacy, della trasparenza, della connessione e delle architetture interoperabili e trasferibili.

Cryptovalute, a rischio la stabilità del sistema finanziario

La tabella di marcia del presidente Biden

Il 9 marzo il Presidente ha emanato l’Ordine esecutivo per assicurare lo sviluppo responsabile degli asset digitali[1].

Il documento dichiara come suoi primi obiettivi la tutela di:

  • consumatori investitori e operatori negli Stati Uniti;
  • la stabilità del sistema finanziario globale mitigando i rischi sistemici;
  • la sicurezza del sistema contro i rischi della finanza illecita e dall’abuso degli asset digitali che minacciano la sicurezza nazionale poiché accrescono i rischi cyber.

Dopo questi obiettivi difensivi, l’Ordine esecutivo indica sentieri di sviluppo da seguire:

  • rafforzare la leadership degli Stati Uniti nel sistema finanziario globale e nella competitività tecnologica ed economica, che comprende l’innovazione nei sistemi di pagamento e negli asset digitali;
  • promuovere l’accesso a servizi finanziari sicuri e a basso costo anche per piccole transazioni;
  • sostenere l’innovazione che promuove lo sviluppo degli asset digitali in modo responsabile, sostenibile e rispettoso della privacy.

Obiettivi e linee strategiche

Questi sei obiettivi sono affidati a due assistenti del Presidente che coordinano tutte le amministrazioni già coinvolte nel funzionamento del National Security Council, ossia tutti i Dipartimenti e le Agenzie federali più rilevanti.

All’elencazione delle linee strategiche segue l’individuazione degli obiettivi più ravvicinati e concreti dell’amministrazione per la creazione della moneta digitale della Banca Centrale (CBDC). La premessa è che “la moneta sovrana è alla radice di un sistema finanziario che funziona bene, di politiche macroeconomiche di stabilizzazione, e della crescita economica”.

A sei mesi dall’emanazione dell’Ordine esecutivo il Segretario al Tesoro presenterà un Report sul futuro del sistema della moneta e dei sistemi di pagamento che include la valutazione delle condizioni che portano alla larga diffusione degli asset digitali, dei pagamenti con moneta digitale, dell’estensione dell’influenza dell’innovazione tecnologica, delle implicazioni sul sistema finanziario degli Stati Uniti, della modernizzazione dei sistemi di pagamento, delle prospettive della crescita, della inclusione finanziaria e della sicurezza nazionale. Questo Report sarà accompagnato da valutazioni politiche, economiche e tecniche sui pro e i contro dell’attuazione della proposta di CBDC che emergerà come più adatta al raggiungimento degli obiettivi dettati dall’Ordine esecutivo. Infine, verranno disposte le modifiche legislative necessarie a tutelare i consumatori e gli investitori rispetto ai rischi degli asset digitali, con una valutazione dei pro e dei contro delle tecnologie blockchain e distributed ledger su cui si fondano le cryptovalute come bitcoin, al fine di esplorarne l’impatto ambientale e le potenziali applicazioni in campo di gestione dei consumi e della generazione distribuita di energia.

Come si vede, l’Ordine esecutivo mette in atto un processo denso di scenari e proposte che porteranno sicuramente all’adozione di una moneta digitale da parte dell’amministrazione prima della scadenza del mandato. La volontà è di affermare gli obiettivi americani in difesa della stabilità del sistema finanziario e di accelerare l’implementazione della moneta digitale della banca centrale, rimanendo nel solco del lavoro svolto dal G7, dal G20 e dal Financial Stability Forum, che puntano ad assicurare una interconnessione di qualsiasi proposta di CBDC al sistema finanziario globale.

Che cosa significa in concreto questa nuova strategia a lungo termine e questa accelerazione nella realizzazione della moneta digitale messa dalla banca centrale?

Il progetto Hamilton per l’emissione di una OpenCBDC

L’Ordine esecutivo del Presidente Biden esce dopo che la banca centrale (FED), attraverso la sua sede di Boston, ha pubblicato il Progetto Hamilton, con la collaborazione del Massachusetts Institute of Technology – Media Lab. Si tratta di un progetto di emissione di OpenCBDC, reso operativo con una filosofia open source e sperimentato in vitro per testare la sua resilienza e robustezza[2].

Esso non vuole essere un suggerimento politico, ma intende contribuire allo studio dei pro e dei contro del lancio di una CBDC. Esso è stato disegnato per essere implementato in due modalità:

  • con un controllo centrale che consente, come nelle catene dei mastri distribuiti, la ricostruzione completa della storia della singola transazione,
  • con controllo decentrato nel quale questa storia completa non è ricostruibile.

Naturalmente, vi sono pro e contro per ciascuna soluzione. Quella centralizzata, che offre maggiori sicurezze, risulta molto più lenta e invasiva della privacy: si sono raggiunte 170.000 transazioni al secondo, contro 1,7 milioni della versione decentrata. Quest’ultima offre maggiori garanzie in termini di scalabilità, tutela della privacy, resilienza. È tra gli scopi di questo importante esercizio, non a caso sostenuto dalla FED, quello di fornire un “simulatore” che consenta di verificare l’impatto della creazione di una CBDC sul sistema finanziario, sui costi, sulla fattibilità tecnica, sulla tutela dei dati e della privacy. Come si vede ci sono molti dei punti che la roadmap disegnata dall’Ordine esecutivo delinea per i prossimi mesi.

Le diverse sperimentazioni di CBDC (e i diversi obiettivi)

Alcuni paesi hanno già sperimentato l’emissione di CBDC (tra cui le Banche Centrali di Bahamas, Eastern Caribbean, Nigeria) ed altri stanno lavorando per la sua realizzazione, tra essi la Cina. Ma, mentre per i piccoli paesi centroamericani l’obiettivo è di inseguire Bitcoin e le altre cryptovalute sul loro stesso terreno, per sfruttare la propensione al rischio del loro particolare pubblico di speculatori, per gli Stati Uniti e per la Cina, la questione è diversa. Questi due Paesi intendono non perdere l’eventuale aggancio con innovazioni che mettano in discussione l’attuale assetto del sistema finanziario: la Cina intravedendo la possibilità di diminuire l’importanza dell’attuale equilibrio basato sul dollaro, gli Stati Uniti per riaffermarlo. Ma ci sono anche altri, meno contrastanti, obiettivi.

Per la Cina, un CBDC basato sul Renminbi sarebbe anche un modo per sbarazzarsi della presenza, non più tollerata di valute indipendenti come bitcoin. Per gli Stati Uniti c’è la volontà di affermare le regole dell’attuale sistema finanziario globale, implementando una soluzione tecnologica che renda meno attraente e meno competitivo il ricorso alle cryptovalute e riporti le transazioni sui digital asset, alla normale attività di sorveglianza e regolamentazione finanziaria.

Le preoccupazioni delle Autorità verso le iniziative private

L’iniziativa degli Stati Uniti, ora istradata nella stringente road map dal Presidente Biden con il suo Ordine esecutivo, fa seguito ad una serie di manifestazioni di preoccupazione contro cryptovalute, cryptoasset e soprattutto stablecoin. Queste ultime valute, nelle intenzioni di protagonisti del calibro di Facebook-Meta, con le sue iniziative Libra-Facebook e poi Diem-Meta, hanno lasciato intravedere un sistema globale di transazioni con valore della stablecoin legato al dollaro[3]. È soprattutto questo il rischio che le autorità monetarie internazionali temono: l’affermarsi di un mezzo di pagamento gestito dalle piattaforme di Big Tech, quindi con un potenziale di diffusione formidabile, che tenda a diventare competitivo con il sistema di pagamenti esistente, togliendo di fatto il controllo della moneta e del sistema finanziario alle autorità.

La reazione delle autorità americane e internazionali ha fatto abortire, recentemente, il progetto di Zuckerberg, ma un altro fatto aveva dimostrato che la Cina aveva la stessa preoccupazione, quando ha impedito la quotazione della fintech di Alibaba, stroncando il progetto di Alipay portato avanti con baldanza dal fondatore Jack Ma.

Conclusioni

Non sappiamo se l’Executive Order del Presidente Biden sarà in grado di raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si è dato. Sicuramente l’attenzione sulla creazione di CBDC aumenterà anche in Europa e i prototipi sperimentali del MIT o delle autorità svizzere con il progetto Helvetia[4] saranno analizzati e considerati con sempre maggiore attenzione.

Ma una moneta digitale emessa dalla banca centrale, se può rendere più sicuro, efficiente e meno costoso il sistema dei pagamenti, sottraendo parte della attuale domanda rivolta al mercato degli asset digitali e delle cryptovalute, non può garantire quella indipendenza dalle regole e quella possibilità di sfuggire ai controlli che può essere l’obiettivo primario di una parte non marginale del pubblico.

Ivi compresa la possibilità di sfuggire alle limitazioni più o meno predatorie esercitate da regimi autoritari o da condizioni di violazioni dei diritti, come insegna la vicenda dell’Ucraina.

Crediamo quindi che bitcoin e le altre cryptovalute continueranno ad attirare oltre ai fan ideologici, anche gli utenti che vogliono evitare controlli o che, in molti casi, nutrono una sostanziale sfiducia nelle autorità di governo e monetarie del proprio paese.

Forse, e questo sarebbe un risultato importante, l’attenzione per le CBDC attiverà le banche a darsi regole e procedure più efficienti, meno costose e lente di quelle oggi applicate, in regime oligopolistico, ai depositanti e a chi utilizza gli attuali sistemi di pagamento elettronico.

Note

  1. The White House, Executive Order on Ensuring Responsible Development of Digital Assets – March 9, 2022.
  2. James Lovejoy, Cory Fields, Madars Virza, Tyler Frederick, David Urness, ,Kevin Karwaski, Anders Brownworth, Neha Narula, Project Hamilton Phase 1 A High Performance Payment Processing System Designed for Central Bank Digital Currencies, Federal Reserve Bank of Boston and Massachusetts Institute of Technology Digital Currency Initiative, February 3, 2022.
  3. Erik Feyen, Jon Frost, Harish Natarajan and Tara Rice, What does digital money mean for emerging market and developing economies? BIS Working Papers No 973.
  4. Project Helvetia. Phase II. Settling tokenised assets in wholesale CBDC, Bank for International Settlements, SIX Group and Swiss National Bank, 2022

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