Il safer internet day, la giornata mondiale del 9 febbraio dedicata all’uso positivo della rete, quest’anno giunge in un momento critico per il pianeta e il nostro Paese. Forte il timore che il caos prevalga. Le forze del caos sono certo l’incertezza economico-sanitaria; ma anche la crescita sregolata o non correttamente regolata di grandi fenomeni pervasivi come i social network e degli enormi oligopoli tecnologici.
Per un nuovo ordine digitale nel caos
Le società, i Paesi sono chiamati a dare risposta a queste tendenze. A ristabilire sovranità nel caos. Che non vuol dire solo regole ma anche un nuovo ordine che attraversi i rapporti di forza tra aziende, istituzioni, cittadini. Dove sia più ampia e condivisa la partecipazione alla costruzione attiva della economia digitale.
Il safer internet day, come la nuova attenzione del Garante privacy alla questione minori sui social, sia insomma spunto per una riflessione più ampia. Sui nuovi equilibri da tracciare per la salute della società e dell’economia digitale.
Vogliamo che i benefici del digitale siano condivisi dalla popolazione. Che i cittadini abbiano il controllo degli esiti di questa trasformazione e ne godano i frutti. Questo è in fondo l’obiettivo dello stesso GDPR e delle strategie che la Commissione sta elaborando sui dati e l’intelligenza artificiale.
Per questo fine è necessario che lo sviluppo digitale continui e al tempo stesso sia orientato alle (e per le) persone.
Social e minori, il video D360
La ricetta è in fondo racchiusa anche nelle misure che immaginiamo per risolvere il problema social e minori: non solo regole ed enforcement, ma anche istruzione della cittadinanza, un ruolo rafforzato di scuole e genitori; una collaborazione tra istituzioni, società civile e player del digitale.
Sono i temi che affrontiamo in questa puntata del nuovo format D360 (“Digital Tv”) di discussioni sui grandi temi dell’attualità che possono cambiare il Paese.
Lo spunto è l’attività dei Garanti, privacy e dell’infanzia qui intervenuti (nelle figure del componente del collegio Guido Scorza e della presidente Carla Garlatti, rispettivamente).
Ma la discussione si allarga al valore dei dati per costruire una società digitale di cui i cittadini possono avere fiducia, con interventi anche del professore Franco Pizzetti e dell’ad di P4I Gabriele Faggioli, anche presidente del Clusit.