pa digitale

Transformation Office, un ponte tra territori e PA centrale: ecco cosa fa



Indirizzo copiato

Il Transformation Office supporta le PA locali e centrali nell’attuazione dei progetti digitali, favorendo una governance territoriale condivisa

Pubblicato il 15 lug 2025

Andrea Tironi

Project Manager – Digital Transformation



transizione digitale dei comuni dogana digitale trasformazione digitale nei piccoli comuni Transformation Office ’assistenti virtuali nella PA

Negli ultimi anni, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha rappresentato un’opportunità senza precedenti per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana. Tuttavia, il vero valore di questa trasformazione non risiede solo nelle tecnologie implementate, ma soprattutto nel capitale di conoscenza generato e consolidato sui territori. In questo scenario, il Transformation Office (TO) emerge come strumento fondamentale per preservare e valorizzare tale patrimonio, garantendo una continuità tra le Pubbliche Amministrazioni Locali (PAL) e quelle Centrali (PAC).

La struttura del dipartimento per la trasformazione digitale

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD) è una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri istituita con l’obiettivo di coordinare le politiche pubbliche per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese. La sua missione principale è quella di promuovere una trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione centrata su interoperabilità, accessibilità, semplificazione dei servizi, sicurezza digitale e centralità del cittadino.

Il DTD è articolato in unità organizzative funzionali e progettuali, ciascuna con responsabilità specifiche. Tra queste si annoverano:

  • Struttura tecnica permanente: fornisce supporto al Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale e presidia il coordinamento generale delle attività.
  • Unità per le piattaforme abilitanti e l’interoperabilità: si occupa dello sviluppo e della diffusione di soluzioni digitali strategiche a livello nazionale (es. SPID, CIE, pagoPA, ANPR, App IO, PDND, etc.).
  • Unità per la strategia e i programmi europei: gestisce le relazioni con la Commissione Europea e segue i programmi digitali finanziati a livello UE (come il Digital Europe Programme e il Meccanismo per collegare l’Europa – CEF).
  • Unità per la trasformazione digitale della PA: coordina le iniziative rivolte alla digitalizzazione delle amministrazioni centrali e locali, inclusi i bandi PNRR e la promozione delle competenze digitali nella PA.
  • Transformation Office (TO): è una delle unità operative del Dipartimento, specificamente dedicata al supporto territoriale alle Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione dei progetti finanziati dal PNRR. Il TO opera con un approccio di prossimità, affiancando direttamente le amministrazioni centrali e locali attraverso team regionali.
  • Unità per la sicurezza e la resilienza digitale: collabora con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per garantire che le infrastrutture e i servizi digitali pubblici siano sicuri, resilienti e conformi alle normative europee.
  • Unità per la comunicazione e il coinvolgimento dei cittadini: promuove la cultura dell’innovazione, la trasparenza delle attività e il coinvolgimento attivo di cittadini e stakeholder.

Transformation office: supporto territoriale e raccordo tra livelli istituzionali

Il Transformation Office è quindi una unità organizzativa istituita dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale (alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri) per supportare le amministrazioni nella realizzazione dei progetti di digitalizzazione previsti dal PNRR. Composto da team territoriali suddivisi per area geografica, il TO affianca le amministrazioni locali e centrali in tutte le fasi dei progetti, dalla valutazione delle opportunità alla realizzazione delle attività.

Rappresenta un presidio chiave per l’attuazione operativa sul territorio e funge dunque da cerniera tra PAC e PAL, garantendo che la visione nazionale di trasformazione digitale trovi effettiva applicazione nelle realtà locali. Nonchè raccoglie le peculiarità del territorio e le porta al centro, per una comunicazione che vuole essere strutturata e bidirezionale.

Questa organizzazione ha permesso di creare un ponte tra le esigenze specifiche dei territori e le strategie nazionali, facilitando l’adozione delle misure digitali del PNRR e promuovendo una governance più inclusiva e partecipata.

Preservare la conoscenza generata nei territori

Uno degli aspetti più rilevanti del lavoro del TO è la conoscenza capillare acquisita durante questi anni grazie ai suoi account manager e technical implementation manager, delle realtà locali, fino ai comuni con meno di 40 abitanti. Questo patrimonio, costruito attraverso il dialogo costante con le amministrazioni locali, rappresenta una risorsa inestimabile che rischia di andare dispersa al termine del PNRR, in caso non venga data continuità al TO.

Senza una strategia di preservazione e valorizzazione di questa conoscenza, vi è il pericolo che i comuni tornino a essere isolati, dipendenti dai fornitori e privi di un supporto strutturato per la gestione dei servizi digitali. Questo in un’epoca in cui sempre più si sente l’esigenza di partner tecnologici ci qualità, ma anche di supporto scientifico che possa aiutare nella scelta delle soluzioni che il mercato presenta e che sono sempre più tecnologicamente complesse da valutare. Noi stiamo più parando di comprare solo un pc, ma di acquisire “colleghi agentici” che facciano del lavoro per noi o al posto di colleghi che non riusciamo più ad attrarre scegliendo tra gli esseri umani. Il TO, in questo senso, si configura come il custode di questo capitale acquisito nel tempo e come possibile depositario delle prossime sfide, garantendo continuità e supporto anche oltre la durata del PNRR proseguendo una digitalizzazione sempre più tecnologicamente general purpose.

Dal supporto alla governance: il TO come braccio operativo di AGID

Il Transformation Office nasce con una vocazione di supporto operativo alle amministrazioni nell’attuazione dei progetti di digitalizzazione previsti dal PNRR. Tuttavia, il valore maturato sul campo, unito alla fiducia conquistata presso le Pubbliche Amministrazioni Locali (PAL), ne fa una struttura con il potenziale per evolvere in un braccio operativo stabile e strategico dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID). Colmando il gap tipico di Agid ovvero la distanza dalla realtà territoriale dell’attuazione delle proprie linee guida o politiche digitali.

Questa evoluzione rappresenterebbe una risposta strutturale alla necessità di garantire continuità istituzionale e operativa alle iniziative avviate con il PNRR, superando la logica del progetto a termine e abilitando una governance digitale capace di accompagnare le amministrazioni nel lungo periodo.

Come estensione operativa e territoriale di AGID, il TO potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella capillarizzazione delle politiche digitali nazionali, operando come infrastruttura di prossimità in grado di:

  • Supportare l’adozione di standard e piattaforme nazionali attraverso affiancamento operativo e consulenza personalizzata;
  • Tradurre le strategie nazionali in soluzioni concrete, adattate alle specificità e ai livelli di maturità digitale dei singoli enti;
  • Raccogliere e sistematizzare esigenze e feedback dalle PAL, per rafforzare il processo di policy-making a livello centrale;
  • Promuovere modelli replicabili, favorendo la condivisione di esperienze tra amministrazioni simili per contesto e bisogni.

Inoltre, Il TO gode oggi di un posizionamento unico, grazie alla sua neutralità istituzionale e all’assenza di interessi di mercato. Questo lo rende un interlocutore affidabile agli occhi delle amministrazioni, che lo percepiscono come un alleato, non come un soggetto commerciale.

Questa fiducia può essere messa a sistema per costruire una governance digitale nazionale più partecipata, fondata su:

  • Ascolto strutturato e continuo delle esigenze locali;
  • Processi decisionali co-costruiti, dove la dimensione centrale e quella territoriale agiscono in sinergia;
  • Responsabilità condivisa nell’adozione e gestione delle tecnologie, superando la logica top-down.

Affinché questa visione si realizzi, è necessario superare la temporaneità del TO e istituzionalizzare il ruolo.

Il Transformation office contro il debito tecnologico

In questi anni il ruolo del TO è stato anche di accompagnamento per i fornitori, che da anni accumulavano debito tecnologico presenziando il mercato con soluzioni tecnologiche obsolete o comunque arretrate se comparate con quelle del mercato privato. Il TO ha contribuito a rendere più esigente la platea delle PA e rafforzare la domanda di soluzione uptodate perché al corrente dei requisiti posti dal PNRR ma anche ad incontrare con approccio collaborativo i fornitori, consigliando su come aggiornare soluzioni, verificando i requisiti prima solamente autocertificati, concordando a volte veri e propri piani di sviluppo in coerenza con le normative vigenti e la direzione futura.

Consapevoli che questo processo non poteva essere istantaneo e che c’è ancora molta strada da fare, l’auspicio è che la continuità possa consolidare questo processo, evitando che gli operatori economici tornino ad operare per “pezze” o interventi in emergenza o tardivi rispetto ai requisiti minimi richiesti. O tornino a sentirsi liberi di seguire le proprie logiche senza guardare il contesto.

Con questo non si vuole affatto intendere che ci fosse scarsa professionalità da parte dei fornitori, ma certamente il ruolo del TO è stato di mediatore culturale fra diversi organi come AgiD, ACN, legislatore, rendendo più agevole il confronto e rapido l’apprendimento e quindi il risultato finale da parte delle software house. COme i comuni, anche le software house hanno trovato un nuovo interlocutore che trasmettesse le istanze centrali a loro, ma che fosse anche un aiuto a presentare le proprie idee alla PAC.

Generare valore pubblico attraverso la conoscenza

Il concetto di “valore pubblico” si riferisce alla capacità delle amministrazioni di generare benessere per la collettività attraverso le proprie azioni e servizi. In questa prospettiva, la conoscenza territoriale acquisita dal TO rappresenta una leva strategica per orientare le politiche pubbliche e per assicurare che le soluzioni digitali siano realmente efficaci e rispondenti alle esigenze dei cittadini, oltre che uniformi sul territorio italiano, per non avere cittadini di serie A o B.

Valorizzare questo patrimonio informativo richiede un impegno costante: nella formazione del personale, nella documentazione delle best practice e nella condivisione delle esperienze tra le diverse amministrazioni. Solo in questo modo la conoscenza accumulata potrà trasformarsi in un asset strategico per la generazione di valore pubblico duraturo.

Verso un modello istituzionale stabile per il TO

Il Transformation Office ha dimostrato di essere, nel suo complesso, uno strumento essenziale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, non solo per il supporto operativo offerto, ma soprattutto per la capacità di costruire e preservare un capitale di conoscenza territoriale unico.

Per evitare che questo patrimonio vada disperso al termine del PNRR, è fondamentale riconoscere e valorizzare il ruolo del TO, integrandolo stabilmente nelle strategie di governance digitale e promuovendo una cultura della conoscenza condivisa. Solo così sarà possibile garantire una trasformazione digitale sostenibile, inclusiva e autenticamente orientata al valore pubblico. In questo articolo abbiamo provato a proporre un eventuale sbocco.

guest

0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati