Earth 2 è un gioco, un business o una bolla di sapone a immagine e somiglianza del pianeta Terra?
A molti sarà capitata sotto gli occhi l’immagine di una Terra in mitosi, bene, è Earth 2, la versione virtuale della Terra. Per adesso siamo nella fase uno, cioè ci si può accaparrare, come piccoli feudatari in divenire, uno dei quadrati attraverso cui è stata divisa l’intera mappa terrestre.
L’idea per le fasi a seguire sarà quella di utilizzare un visore con cui viaggiare, come se fossimo lì, in ogni punto del pianeta. La domanda sorge spontanea: “Va bene, io spendo soldi per un lotto virtuale, ma come sarà possibile guadagnare in futuro? Dove si concretizzerà l’investimento?”.
Come funziona Earth 2
Un po’ come in Minecraft, dopo aver comprato un terreno sarà possibile costruirvi sopra un mondo personalizzato, avviando attività di ogni sorta. Inoltre, si dice che si potrà avviare uno sfruttamento minerario nella terra acquistata, vendendo le risorse in-game. Perché sì, tra le due “Terre gemelle” corrisponderà ogni caratteristica geografica: dai monumenti alle miniere. Non solo, dovrà corrispondere anche il valore che le materie prime hanno per noi: un diamante è per sempre.
Sarà possibile dare spazio a eventuali inserzionisti, facendosi pagare per la pubblicità. Qualora possedessimo un luogo centrale, visitato da molti virtual-turisti, potremo pretendere di affittare lo spazio pubblicitario a valori più alti. Pedaggi in ingresso? Se siamo aristocratici, dovremo esserlo fino in fondo…
Infine, sarà possibile vendere la terra al momento più consono, seguendo le fluttuazioni dei titoli. A oggi il valore delle terre è cresciuto molto rispetti al lancio della piattaforma. Come per Bitcoin, fortunato chi acquistò uno spazio su Earth2 all’inizio! Ai tempi un quadrato in Italia costava un euro, in questo istante ne vale circa sedici.
A cosa corrisponde il valore? Beh, come per Bitcoin dipende dalla domanda e dall’offerta, dalla percezione del valore del lotto. Quanto più è cool, quanto più la gente vorrà un titolo, più il suo valore sarà destinato a lievitare. Se le persone non saranno più interessate alla piattaforma, ogni terra varrà quello che di fatto vale: zero. Bitcoin, titoli in borsa, lotti su Earth2 non sono altro che eggregore. Si tratta di un concetto presente nell’occultismo e sta a indicare un’entità priva di sostanza materiale, generata dalla convinzione di un gruppo, dai loro pensieri, che finisce per avere effetti reali. Come i Bitcoin, inoltre, i lotti di Earth non sono infiniti. Per Bitcoin questo limite rappresenta un modo per scongiurare l’inflazione.
Chi sono gli sviluppatori
Chi sono gli sviluppatori? Le sedi sono l’Australia e il Regno Unito e dietro al progetto ci sono alcuni nomi importanti nel panorama digitale e tecnologico. Nel consultivo c’è addirittura il co-fondatore di Oculus. E questa è una quasi-garanzia. In effetti, a differenza di Bitcoin, Earth 2 non è basato su blockchain. I soldi che investiamo su Earth 2 finiscono tutti in mano agli sviluppatori: per ora è “pay-to-win” dove vincono solo i proprietari dell’intera mappa. Insomma, qui c’è un organismo centrale che gestisce i fondi, non c’è decentralizzazione come per bitcoin. È possibile che gli sviluppatori scappino con l’intero bottino? Sì, ma a che pro?
Il fatto di leggere nomi e cognomi rilevanti e di conoscere il vettore verso cui sta tendendo la tecnologia, sempre più incline a guardare verso la realtà virtuale e aumentata, siamo rassicurati. A differenza di bitcoin c’è la possibilità che il denaro possa essere fatto fruttare in molti modi, non solo come un titolo di Borsa. C’è tutto l’interesse di trasformare Earth2 in una macchina da soldi. Ecco perché il confine tra gioco e business è più che mai sfumato.
AR e VR:il futuro della tecnologia
La realtà virtuale e soprattutto la realtà aumentata è tra le tecnologie più attese. L’investimento di Microsoft, Facebook, Apple nel settore lascia supporre che la rivoluzione sia in atto.
Il tempo trascorso online sta aumentando, anche come conseguenza del Covid. Le conseguenze della vita spesa davanti agli schermi, piegati sullo smartphone si ripercuotono sulla salute fisica. Per questa ragione si cercano altre soluzioni per interfacciarci a internet, senza compromettere vista e apparato scheletrico. Inoltre, gli acquisti di nuovi smartphone si stanno riducendo. Abbiamo già visto tutto, nessuna miglioria appare più una svolta. L’unica soluzione per attirare i clienti saturi portandoli nuovamente all’acquisto è cambiare radicalmente tecnologia.
Appena gli hardware saranno abbastanza efficaci, la realtà virtuale, aumentata e mista saranno l’ennesimo balzo in avanti. Earth 2 è la fase preparatoria della rivoluzione. La piattaforma non darà solo modo di viaggiare in VR, ma la possibilità di miscelare le due realtà.
I visori, purtroppo, hanno sempre creato problemi di nausea, questo è stato uno dei limiti di un’implementazione definitiva e massiccia. Con l’AR si vuole conservare il proprio qui e ora, sovrapponendovi altri piani. Earth 2 è in scala 1:1 perché potremo recarci nelle piazze, vedendo perfettamente sovrapposte quelle del mondo parallelo.
Il Doppio di Jung
Un po’ “Sottosopra” di Stranger Things, un po’ “mondo degli specchi” raccontato da Borges, Earth 2 è una sorta di Archetipo junghiano a cui è stata conferita realtà. Scorporando il doppio si crea tuttavia sempre una controparte maligna: è ciò che ci insegna la psicologia a proposito della proiezione.
L’Ombra o Doppio si rintraccia anche nella storia della filosofia. Ogni dualismo porta con sé una polarità di cui un estremo ha valore di bene e l’altro di male. Senza sfumature. Pertanto se il riflesso della Terra è diventato un luogo in cui incontrarsi, guadagnare, in cui eventualmente fare lezione, ascoltare musica, chi sarà il dottor Jekyll e chi il signor Hyde? Chi invecchierà al posto dell’altro pianeta?
L’oro nella miniera avrà valore finché esisterà un mondo esterno in cui l’oro ha effettivamente valore. Attenzione, dunque, a non perdere di vista il modello, in questo caso la Terra! Come in Platone le idee erano condizione di esistenza e di pensabilità del nostro mondo, anche Earth 2 è pensabile solo finché la Terra1 resterà ontologicamente e cronologicamente prima rispetto ad ogni copia virtuale. Tuttavia, c’è il rischio che si scambi la mappa con il territorio, a maggior ragione che la realtà aumentata renderà esplorabile tanto una quanto l’altro, immediatamente. C’è il rischio di non ricordarsi più chi sia il clone e chi il clonato. Narciso morì affogato innamorandosi del proprio sé riflesso.
Conclusione
Ormai siamo giunti nel momento storico di comprendere che la mappa 1:1 non è un paradosso. Umberto Eco nel Diario minimo scriveva ironicamente le possibili interpretazioni del racconto di Borges, quello dell’Impero la cui mappa era in tutto e per tutto identica al territorio rappresentato. I cartografi, si narra, divennero così abili da disegnare carte geografiche identiche anche per scalarità all’ambiente stesso. Gli abitanti alla fine dismisero il progetto e le cartine diventarono un luogo per mendichi e animali. Già questo dovrebbe farci riflettere…
Procedendo oltre il discorso di Umberto Eco, è come se l’Impero prendesse coscienza di sé: proprio in quell’istante la sua auto-coscienza diventerebbe la mappa in scala 1:1. Tuttavia, come afferma Eco, per essere perfetta rappresentazione, anche la mappa dovrebbe avere appercezione, altrimenti non sarebbe una immagine identica in tutto e per tutto: mancherebbe di coscienza fenomenica. Però, se anche la mappa si auto-rappresentasse si innescherebbe un regresso all’infinito, di mappe-di-mappe, una sorta di “terzo uomo” aristotelico.
Earth2 ha già molti elementi di differenza da questo mondo, che la discosta dalla mappa di Borges. Uno tra tutti c’è il fatto che io nella realtà parallela non sia proprietaria della mia casa di proprietà, ma sono una feudataria virtuale, proprietaria di lotti in varie parti del mondo. E questo, sul lungo termine, non sono sicura sia un bene…