democrazia e digitale

Elezioni, i social terra di nessuno? Ecco perché serve una regolamentazione pubblica

Cambridge Analytica potrebbe essere solo un assaggio del potenziale che un impiego massiccio di mezzi e investimenti privati può avere sulla manipolazione dell’opinione pubblica in assenza di regolazioni e regole. Ecco la vera posta in gioco e le prospettive per JUsa, Ue e Italia

Pubblicato il 15 Nov 2019

Matteo Monti

dottore di ricerca in diritto pubblico comparato

web democracy voto

Oggi, dato il ruolo rivestito da Facebook e dalle piattaforme digitali nella democrazia e nel discorso pubblico appare non più rimandabile una forma di regolamentazione pubblica, seria e attenta che non lasci i social e le internet platforms come terra di nessuno e senza regole.

E questo vale a maggior ragione per il momento più delicato del meccanismo democratico, ossia quello delle elezioni.

In particolare, il banco di prova più atteso è quello delle prossime elezioni americane, il prossimo anno in vista delle quali torna con prepotenza al centro della scena il rapporto fra social networks e politica, o meglio regole elettorali.

Lo scontro Zuckerberg-Ocasio Cortez

Nella ormai virale audizione di Zuckerberg al Congresso (si doveva parlare di Libra davanti al Financial Services Committee, ma non è andata così) – al contrario di quanto avvenuto lo scorso anno al Senato – la deputata democratica Ocasio Cortez – più conscia evidentemente del potere dei social rispetto a quanto emergeva dai vaghi quesiti dei senatori – ha bombardato il fondatore di Facebook di domande a raffica quali: sarebbe possibile “pagare per targettizzare principalmente zipcodes neri (afroamericani) e pubblicizzare la data sbagliata delle elezioni?” (la risposta è stata “no”); oppure sarebbe possibile “pagare annunci pubblicitari su Facebook segnalando i repubblicani che concorrono alle primarie, sostenendo che hanno votato per il Green New Deal?” (la risposta è stata “probabilmente”).

Alla domanda della deputata sul fatto che si potrebbe così impostare – pagando – una campagna su messaggi elettorali falsi, Zuckerberg ha risposto illustrando le più classiche dottrine democratiche del discorso pubblico di matrice milliana:

“Nella maggior parte dei casi, in una democrazia, credo che le persone dovrebbero essere in grado di vedere da sé ciò che i politici che potrebbero o meno votare dicono, e giudicare la loro figura”

Questo è un vecchio dogma della democrazia liberale di stampo statunitense, secondo la quale il discorso pubblico è sempre in grado di far emergere la “verità”.

Entrambe le impostazioni muovono da presupposti non sempre condivisibili in tema di discorso pubblico e forse alcune domande della Ocasio Cortez non sono state poste nella prospettiva giusta.

La prospettiva USA:  regole elettorali,  finanziamento delle campagne e Federal Election Commission

Nel sistema giuridico statunitense non esistono molte regole per le campagne elettorali, consentendo più o meno ampie possibilità nell’impiego di denaro e ampio utilizzo di media privati.

Ma le campagne elettorali non sono prive di limiti ordinamentali a tutela di un dibattito pubblico che controbilanci lo strapotere economico o mediale di una delle due parti in lizza (il sistema americano è un bipolarismo di fatto che impedisce l’emergere di ulteriori terzi partiti). E su questa scia, nel 2018, la Federal Election Commission aveva avviato delle audizioni per comprendere come regolare i canali online, per garantire un miglior funzionamento delle campagne elettorali sulle piattaforme digitali.

La FEC ha anche individuato numerose vulnerabilità in relazione alla permeabilità delle piattaforme in relazione a campagne di fake news e disinformazione.

E d’altronde, molti avevano già riscontrato come il mix di nuove tecnologie e fake news avesse “inquinato” il discorso pubblico e le elezioni del 2016 (a latere di molti altri fenomeni), tanto che alcuni all’epoca delle fake news e filter bubbles online hanno sollevato la provocatoria domanda “What If More Speech Is No Longer the Solution?”.

Si tratterebbe e sarebbe, però, una prospettiva inverosimile in un sistema così legato all’idea di un marketplace of ideas libero da controlli e della convinzione che la razionalità dell’uomo porti la “verità” ad emergere nel caos delle idee “false”. Il Primo Emendamento (free speech clause) è basato e interpretato dalla Corte su una teoria della libertà di espressione di stampo individualistico che pone molti limiti ad un’ipotetica azione di regolamentazione del discorso pubblico.

Anche se, nell’ambito delle piattaforme digitali, vi sono stati tentativi della dottrina più attenta di proporre inquadramenti delle Internet platforms volti a una regolazione dello speech circolante sulle stesse, in realtà il cambio di paradigma appare ancora inverosimile. Da questo punto di vista vi sarebbero alcuni strumenti giuridici conformi al Primo emendamento per intervenire sullo strapotere delle Internet platforms e sulla loro influenza sulla democrazia e il discorso pubblico. E in ambito elettorale la FEC non aveva escluso una legge per equiparare le piattaforme a tutti gli altri media.

Dal punto di vista contenutistico, da fonti giornalistiche si apprende anche che il sopravvisto approccio di Zuckerberg alla democrazia avrebbe già trovato le prime applicazioni, quando si è negata la rimozione di una fake news diffusa dal comitato elettorale di Trump.

E per fortuna, si aggiunge. Infatti la censura contenutistica sui politici e i loro comitati è un cavallo di troia della censura in genere e mal si adatta a regimi democratici: ma diversa questione potrebbe dirsi se si trattasse di una notizia di cronaca diffusa come tale da un soggetto qualificatosi come appartenente alla stampa (perlomeno negli ordinamenti europei).

La libertà politica è qualcosa di diverso dalla informazione: e la loro sovrapposizione sembra la più grande pecca delle domande della Ocasio Cortez.

Ma la vera questione, sotto traccia, rimane più che l’ambito delle fake news negli USA, quella delle quantità di denaro investibili in ads targettizzanti e, data la larga presenza di filter bubbles, come mantenere un minimo di par condicio ed impedire che una sempre più larga fetta dell’elettorato rimanga irraggiungibile dai messaggi politici e partitici dell’altro campo, finendo per costruire una polarizzazione forzata.

In questo scenario le preoccupazioni Usa si sono tuttavia concentrate solo sulla propaganda straniera, ignorando il fenomeno domestico.

Qual è la vera posta in gioco

La vera posta in gioco nel momento elettorale è infatti la possibilità di un ampio impiego di fondi per svolgere campagne elettorali sui social e i motori di ricerca che possano completamente oscurare different viewpoints, ingabbiando milioni di cittadini in una narrazione unica più simile a quella di regimi totalitari che di democrazie pluraliste.

Cambridge Analytica (ignorando le pratiche abusive e illegali che sembra aver utilizzato) potrebbe essere solo un assaggio del potenziale che un impiego massiccio di mezzi e investimenti privati può avere in assenza di regolazioni e regole.

Siamo sicuri infatti che “money must talk” – per riprendere un’espressione usata dalla dottrina per descrivere gli ampi spazi lasciati dalla Corte Suprema statunitense all’uso dei fondi privati nelle campagne elettorali – non sia un rischio per la democrazia all’epoca delle piattaforme digitali?

Anche in un ordinamento come quello statunitense esistono limiti all’impiego di risorse nelle campagne elettorali, ma nessuna regolamentazione pubblica appare oggi in vigore per le piattaforme digitali.

Cosa ha intenzione di fare Facebook

Facebook ha intrapreso due principali azioni: garantire maggiore trasparenza in relazione alle sponsorizzazioni, senza tuttavia porre limiti né bilanciamenti all’impiego di risorse (se non quelle straniere), e sviluppare strumenti volti alla protezione da attacchi hacker e alla segnalazione di siti che diffondono fake news.

Il problema di queste soluzioni di autoregolamentazione di Facebook è che in ambiti così delicati come le elezioni non può mancare un controllo pubblico e non può affidarsi solo a soggetti privati il rispetto e lo sviluppo di regole a tutela di una competizione elettorale equa ed equilibrata, nonché coerente con i dispositivi costituzionali e legislativi.

Altro grande tema che non può non tenersi in considerazione è quello della delega e quindi di una privatizzazione della censura che in questo modo si affiderebbe a un ente privato, per di più in un momento delicato come quello elettorale. È opportuno (ed è costituzionalmente legittimo) far decidere a un soggetto privato, senza controlli di natura pubblica, quali messaggi far passare o censurare come fake news su uno dei più importanti fori pubblici presenti nelle attuali democrazie occidentali?

Si tratta di una decisione che non può essere rimessa a un soggetto privato senza controllo da parte di un’autorità pubblica a prescindere dalle garanzie e buone intenzioni dello stesso.

Quali prospettive per l’Italia e l’Europa?

Il sistema europeo risponde a regole molto più ferme in relazione alla disciplina di uno dei momenti più importanti della vita democratica, quale è il momento elettorale (oltre che avere un diverso approccio rispetto al tema fake news), e ha agito in maniera più energica rispetto al tema della regolazione delle piattaforme online.

L’Ue, con il Code of practice on disinformation, ha imposto regole molto attente sia in relazione al political advertising and issue-based advertising, sia in tema di fake news (come diffusione di informazioni e non propaganda politica). Anche se lo strumento del Code of practice non è scevro di problematiche legate alla privatizzazione della censura, la strada sembra essere quella di “marcare stretto” le piattaforme digitali.

Dal punto di vista delle fake news la Francia è andata anche oltre, con la legge 1202/2018, prevedendo un sistema di contrasto alle false notizie che durante le campagne elettorali garantisce una serie di ricorsi al potere giudiziario per la rimozione in 48 delle fake news.

Un sistema che certo non è esente da critiche soprattutto in relazione al carico di casi che potrebbe far gravare sul sistema giudiziario.

In Italia, invece, alla vigilia delle elezioni europee l’Agcom con il documento titolato “Impegni assunti dalle società esercenti le piattaforme on line per garantire la parità di accesso dei soggetti politici alle piattaforme digitali durante la campagna elettorale per le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia – 2019” aveva accertato che le piattaforme digitali si sarebbero impegnate al rispetto, fra il resto, di:

  • Parità di accesso
  • Trasparenza dei messaggi pubblicitari elettorali
  • Servizi e strumenti di fact-checking in periodo elettorale/contrasto dei profili falsi
  • Silenzio elettorale

Non si hanno dati sull’effettivo rispetto di questi impegni, anche se le norme di più facile accertamento sono apparse subito violate, come il silenzio elettorale.

Un intervento di tal tipo ha mostrato dunque fin da subito la sua intrinseca (e prevedibile) debolezza.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati