l'analisi

I social alla guerra deepfake per salvare le elezioni 2020: mosse e sfide

Facebook rimuoverà i deepfake, Twitter renderà trasparente agli utenti che sono video falsi, mentre TikTok ha un approccio ambiguo. Il fenomeno deepfake pone nuove sfide ai social e fa emergere di nuovo il tema della loro responsabilità “politica”, così come rivela l’attuale inadeguatezza delle norme

Pubblicato il 08 Gen 2020

Michele Gentili

Responsabile progetti di migrazione documentale – Medas Solutions ICT e Digital transformation – Fatto24

deepfake

Mark Zuckerberg cambia rotta e decide di mettere al bando i deepfake (particolare tecnica di editing audio/video per creare falsi con l’intelligenza artificiale) da Facebook, in vista delle elezioni presidenziali USA 2020. Questi video possono infatti generare fortissima disinformazione, lesiva per il processo democratico.

Anche Twitter sta lavorando al problema e prevede a breve nuove misure, partendo da un presupposto molto differente: nessuna rimozione ma la possibilità di segnalare ed evidenziare i post che contengono video falsi.

Tiktok invece, si difende dalle accuse di controlli totalmente assenti nella sua piattaforma, notando che le sue policy vieterebbero in modo più o meno esplicito i deepfake. Ma poi emerge la notizia di un suo progetto di integrare, addirittura in modo nativo nella piattaforma, la possibilità di crearli e diffonderli, ovviamente a fine ludico.

Insomma, tante notizie che vanno nella stessa direzione: i deepfake sono l’ennesimo fronte che spinge i social network verso le proprie responsabilità “politiche”. E, forse, è il tema più immediatamente pericoloso (al punto da scuotere Facebook dalla sua inerzia con cui finora ha affrontato questi temi).

Le mosse di Facebook sui deepfake

Facebook adesso anzi alza la barra dell’impegno e annuncia di voler rafforzare le sue risorse per vietare i video falsi nella sua piattaforma. In particolare, i cosiddetti deepfake saranno identificati automaticamente e rimossi.

Il criterio che fa scattare la rimozione è se il video è stato assemblato con tecniche di intelligenza artificiale (ovviamente) e creato in modo che la maggior parte degli “utenti medi” della piattaforma possano ritenerlo invece attendibile. Sfida certamente complicata se combattuta solo tramite tecniche di identificazione automatiche; meno complesso se l’integrazione delle tecniche automatiche, basate sull’intelligenza artificiale, fossero supportate da un gruppo di utenti selezionati della piattaforma stessa (figura simile ai moderatori dei gruppi) che potrebbero analizzare le segnalazioni fornite dall’algoritmo in automatico e validarle.

Questo potrebbe essere un buon compromesso per ottenere un risultato equilibrato, basato su una buona collaborazione tra l’ “intelligenza” messa a disposizione dalla macchina e quella insostituibile messa a disposizione dagli uomini.

Certo ci sono le elezioni americane di fine anno a obbligare Facebook a intervenire, memore anche delle accuse subite nel 2016 di aver falsato la corsa alla casa bianca (con il caso Cambridge Analytica, di cui nelle scorse ore sono emersi nuovi leak)

La nuova decisione di Facebook  non è sbagliata in sé, anche se bisogna fare molta attenzione su quello che tale decisione può produrre. Abbiamo visto nei casi di chiusura di profili, pagine o gruppi pubblici, che Facebook è molto poco disposta al contraddittorio e a tornare indietro su eventuali errori o decisioni arbitrarie prese in automatico o tramite valutazione di assistenti.

Sappiamo che, soprattutto sui social è sempre difficile contestare decisioni errate prese autonomamente dalle piattaforme perché la soglia tra verità oggettiva e soggettiva è (spesso) molto sottile e, cosa non da poco, le piattaforme tutelano in primis sempre i loro interessi cercando, questo sì, di tutelare contemporaneamente anche la verità, la correttezza delle informazioni e la libertà di espressione.

Twitter e Tiktok: approccio differente al deepfake

Cosa fanno gli altri colossi dei social su questa importante tematica?

Twitter sta attualmente lavorando a nuove misure per combattere i contenuti manipolati, compresi i deepfake. E’ già in atto una massiccia campagna per eliminare “tutte le foto, le registrazioni audio e i video che sono stati significativamente modificati o prodotti per fuorviare le persone”, come ha scritto recentemente il vice presidente Twitter responsabile della sicurezza, Del Harvey in un post sul suo blog. Twitter, consente già oggi di taggare i deepfake, potendo così avvisare gli altri utenti dei contenuti manipolati o informarli sul perché quei contenuti sono stati considerati manipolati o falsi. E’ dunque una politica molto differente rispetto alla rimozione. I contenuti vengono lasciati ma vengono evidenziati in modo che gli utenti li possano facilmente identificare. Tuttavia, non sembra che i risultati siano molto buoni: In totale, secondo Twitter, solo circa 6.500 tag sono provenuti dagli utenti. Sulla base di questi poco incoraggianti risultati, Twitter ora vuole elaborare e rivedere le sue contro-misure nei prossimi mesi. Una portavoce però non ha voluto chiarire con esattezza quali saranno le modifiche che verranno apportate per aggiornare la strategia e le contromisure contro il deepfake.

L’app Tiktok, che è particolarmente popolare tra i giovani e appartiene al gruppo cinese di ByteDance, sembrerebbe stia adottando un approccio completamente diverso sui deepfake. Invece di agire contro di loro, la piattaforma starebbe creando una funzione che consenta agli utenti di incorporare il proprio volto in altri video con pochi clic, praticamente offrendo una funzionalità integrata di deepfake “fai-da-te”. Il gruppo cinese ora avrebbe negato questo approccio ma sono state rivelate, da fonti considerate attendibili, la recente rimozione di parti di codice dell’app proprio riconducibili a questa tecnologia. La policy dell’app comunque cita esplicitamente il divieto per gli utenti di fuorviare deliberatamente gli altri utenti con la produzione di contenuti “inadeguati”. La società proprio in questi giorni starebbe rivedendo le sue linee guida utilizzate per moderare la piattaforma. Ad oggi non si sa dunque con certezza fino a che punto ByteDance, stia realmente lavorando su funzioni integrate di deepfake. Quello che è certo è che Tiktok ha 400 milioni di utenti attivi ogni giorno in Cina, e l’azienda ha la volontà di renderla la più grandi piattaforme social del paese e l’innovazione tecnologica e la sperimentazione è certo uno degli elementi essenziali che perseguirà ad ogni costo.

Perché i deepfake fanno così paura

Siamo solo agli inizi di una guerra per “la verità” sui social, si può dire.

Quello dei deepfake è un fenomeno così nuovo che non esiste ancora una definizione ufficiale. Il suo nome è una combinazione di “apprendimento profondo”, che si riferisce al profondo apprendimento dell’intelligenza artificiale, e la parola “falso”. Il deepfake, in questo momento  consente principalmente di scambiare volti e dialoghi grazie all’intelligenza artificiale, anche se in futuro potrà fare molto di più. La tecnica software interpone le espressioni e i movimenti delle labbra, sovrapponendo i due volti e fondendoli in modo credibile facendo prevalere il volto del soggetto identificato come quello che si vuole che appaia nel video. Il modello di apprendimento di questa intelligenza artificiale, il “deep learning”, ha svolto finora un ruolo abbastanza  nell’ottenere un risultato convincente.

Ma stanno arrivando nuove generazioni di software che riusciranno a creare deepfake addirittura in tempo reale. Molti deepfake hanno la volontà di risultare divertenti ed ironici e creare quel minimo di dubbio sull’autenticità, ma, capendo la tecnica, si intuisce facilmente anche la potenziale pericolosità. Se si perdono le velleità ironiche, ma si usa la tecnica per “piegare” il mondo virtuale facendo credere che siano state fatte o dette delle cose da qualcuno che in realtà quelle cose non le ha neanche minimamente pensate, si capisce la pericolosità di questo strumento. Immaginatevi riprodotti in modo credibile in un video dichiarando cose che sono assolutamente lontane da quelle che potete anche minimamente pensare, magari in ambito politico, religioso, o in merito agli orientamenti sessuali; solo immedesimarsi in una cosa del genere, fa capire immediatamente la pericolosità di questa nuova tecnologia.

Chiunque può creare un deepfake? I software

Le preoccupazioni riguardo a questa tecnologia di intelligenza artificiale, che sostituisce una faccia con un’altra in un video, sono in parte legate al fatto che sarebbe accessibile a tutti. Il che disegnerebbe un futuro in cui tutti potrebbero trasmettere video modificati, facendo dire a chiunque qualsiasi cosa e non dunque non ne sarebbero vittima solo i personaggi famosi ma chiunque. Ma oggi è così semplice crearli? Sì e no.

Bisogna avere un minimo di esperienza nel montaggio video e capacità di individuare i video giusti da fondere.

Primo passo è certamente quello di trovare il software giusto. Molti sono disponibili online gratuitamente. I più usati sono FakeApp, DeepFaceLab e OpenFaceSwap. DeepFaceLab viene solitamente preferito agli altri due per la facilità d’uso. Caratteristica fondamentale è avere un computer molto potente e soprattutto una buonissima scheda video di ultima generazione. Soprattutto FakeApp e OpenFaceSwap neanche partono se la scheda video non è idonea. Esistono dei tutorial da poter seguire ma se non si scelgono di partenza i video adatti i risultati ottenuti saranno molto scadenti. Un deepfake di qualità scadente, in cui risulti molto evidente l’artefatto, ovviamente non servono a nulla perché perdono di base il loro valore per il quale sono stati fatti.

A conferma di ciò, un esperto ci ha messo due settimane e 552 dollari a dicembre per creare un quasi perfetto Zuckerberg che finalmente dice tutta la verità al Congresso USA.

Dunque, riassumendo, ad oggi è facile provarci, ma non è assolutamente facile ottenere un risultato soddisfacente e “sorprendente” e potenzialmente “virale”.

La sfida delle regole

Infine, il tema è così nuovo che la normativa ancora una volta sembra un passo indietro. Quali sono i limiti delle mosse dei social in questo senso?

Tutte le tecniche, automatiche o vincolate alla discrezionalità dell’uomo, che limitano la libertà di espressione sono ovviamente da valutare con grande attenzione. In ogni caso dobbiamo accettare che ci siano sempre delle conseguenze positive e negative.

Il nostro ordinamento prevede numerosi strumenti volti a reprimere la diffusione di idee e notizie lesive di interessi costituzionalmente tutelati. Le enormi potenzialità di diffusione oggi offerte dalla rete rendono sempre di più necessario rafforzare questi strumenti e adattarli alle particolari caratteristiche di Internet e soprattutto dei social network.

Sotto questo profilo, lasciano perplessi questi tentativi di autoregolazione proposti recentemente da Facebook ma anche da Google, ma in generale da tutti i “contenitori” più importanti di opinioni e notizie. L’introduzione di algoritmi che limitano la diffusione di notizie false o anche la limitazione degli introiti pubblicitari sulle pagine web che sono solite diffondere fake news, possono essere un arma a doppio taglio. Si può avere sempre la sensazione che aziende private possano decidere discrezionalmente e in modo arbitrario, governando così il mercato o comunque le opinioni in una certa direzione.  In questo modo, di fatto, si legittima l’introduzione di forme censorie basate su un dato discrezionale, che potrebbe prestarsi ad usi distorti e incompatibili anche con i nostri principi costituzionali.

Come abbiamo visto i deepfake sono frutto poi di nuove tecnologie che, fino ad un paio di anni fa, erano sconosciute o solo prototipali e non accessibili al grande pubblico, dunque per i Big la sfida sarà rimanere al passo e concentrati sui contenuti di qualità e che non danneggino il business delle piattaforme che gestiscono, nel rispetto delle regole dei vari paesi.

Mettere d’accordo gli interessi privati e le regole dei vari paesi potrebbe essere una sfida veramente ardua e l’obiettivo potrebbe non sempre essere raggiungibile.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati