informazione responsabile

Il cortocircuito dell’odio in rete: il ruolo delle emozioni, le contromisure per una “svolta culturale”

La centralità delle emozioni come basi del comportamento individuale e di gruppo è basilare per capire il processo di propagazione della cultura dell’odio nell’ecosistema digitale. Qual è il ruolo dell’informazione e della politica nella diffusione della violenza verbale? I rischi individuali e collettivi

Pubblicato il 07 Mar 2022

Francesca Rizzuto

Docente di Sociologia del giornalismo dell’Università di Palermo

hate_speech3

La circolazione di notizie false, favorita da destinatari inconsapevoli, così come la frequente costruzione intenzionale di campagne coordinate di disinformazione impongono all’attenzione planetaria la questione, centrale per ogni sistema democratico, della nuova opacità del confine tra libertà di espressione e necessità di limitare la manipolazione dei flussi informativi: è indubbio, infatti, che proprio questa fluidità pone rischi significativi alle nostre architetture costituzionali come quello di “normalizzare” stringenti pratiche di censura o, per finalità totalmente diverse, favorire dinamiche comunicative conflittuali e di polarizzazione, privilegiate dal predominio delle logiche commerciali delle piattaforme (Albright 2017; Van Dijck, Poell, de Waal 2018; Sorice 2020).

Hate speech o libertà d’espressione, chi stabilisce il confine: il dilemma

Il cortocircuito comunicativo dell’ecosistema digitale

Nell’ecosistema digitale la deriva contemporanea delle minacce online e dell’hate speech conferma, infatti, la presenza di un “cortocircuito” comunicativo in grado di diffondere e moltiplicare esponenzialmente contenuti fortemente negativi e divisivi che, sia a livello istituzionale che sul piano della professione giornalistica, impongono sfide complesse alle modalità tradizionali di partecipazione democratica, mostrate in modo eclatante dalla crisi pandemica. Negli ultimi due anni in molti contesti occidentali si sono evidenziate, accanto a pratiche comunicative normalizzanti (vere e proprie forme di anestetizzazione tranquillizzante dei cittadini-utenti), anche, e in direzione diametralmente opposta, dinamiche di trasformazione tossica del dibattito democratico (Corner 2017; Boccia, Bentivegna 2021), attraverso un continuo appello alla sfera emotiva dei singoli per suscitare rabbia e odio da canalizzare in precise strategie politiche. In entrambi casi, comunque, risulta evidente un distacco netto dal ricorso alla razionalità e al dialogo nella produzione di informazioni che, nella dinamica transmediale (McErlean 2018), avvia processi di viralizzazione in grado di distruggere non solo carriere politiche ed equilibri tra poteri ma anche singoli cittadini, il cui diritto alla protezione della privacy è stato radicalmente messo in discussione nel modo digitale (Rizzuto, Sciarrino 2021).

I caratteri peculiari dell’inquinamento dell’informazione

Oggi l’inquinamento dell’informazione presenta caratteri peculiari rispetto all’uso tradizionale di notizie false come armi politiche per screditare un avversario: se è vero che Internet e i social media hanno reso possibile uno straordinario ampliamento delle possibilità di accesso alle informazioni, tuttavia, il serbatoio pressoché illimitato di risorse cognitive a disposizione di tutti assume i caratteri di un caos informativo planetario: l’infosfera è dominata dagli algoritmi “opachi” elaborati dalle piattaforme, che sono aziende private, transnazionali, fondate sulla logica del profitto e, negli anni più recenti, operano in un contesto di vero e proprio far west normativo, mostrandosi poco, o per nulla, attente ai rischi di eventuali strategie di disinformazione (Bracciale, Grisolia 2020) o di viralizzazione di fake news nocive (Ireton, Posetti 2018; Edson, Tandoc, Lim, Ling 2018).

L’agorà digitale come fabbrica dell’odio

Nelle pagine seguenti si mira a proporre una riflessione sulla configurazione dell’agorà digitale come potente “fabbrica dell’odio”, focalizzando l’attenzione sul pericolo di effetti di realtà prodotti da pratiche di costruzione e condivisione di notizie divisive e caratterizzate da scelte lessicali improntate all’odio, alla violenza verbale in una vera e propria industria delle falsità, che fa circolare attacchi alle persone per ridicolizzarle o perfino distruggerle. L’obiettivo principale è quello di ribadire le responsabilità dei professionisti dell’informazione, ai quali proprio le possibilità inedite del contesto digitale impongono una maggiore capacità di decentrare lo sguardo per non diventare agenti, più o meno “inconsapevoli”, della costruzione dell’odio, fino al rischio concreto di favorirne la normalizzazione come dinamica comunicativa di relazione quotidiana e “accettabile” non solo tra individui ma anche tra leader, popoli, stati.

Del resto, l’inciviltà contemporanea del dibattito pubblico (Boccia, Bentivegna 2021), dagli interventi di Trump fino ai recenti dibattiti dei no-vax, sta dimostrando che Internet svolge un ruolo chiave per la diffusione di contenuti estremisti, offrendo ai singoli o a gruppi di stampo politico, religioso, perfino terroristico, un’arena planetaria per diffondere le loro ideologie, fare propaganda e reclutare nuovi membri: l’elemento comune di molti circuiti comunicativi è il ricorso ad una logica rigidamente binaria (noi/loro) che fa leva sulle emozioni, sul senso di appartenenza e si avvantaggia della possibilità concreta di sfuggire a eventuali fonti di dissonanza cognitive garantita dalle relazioni nelle echo chambers o nei gruppi on line (Riva, 2018). A tal fine, non di rado si rivolgono in modo specifico agli adolescenti e ai giovani adulti, che sono molto attivi online e per motivi diversi possono essere particolarmente recettivi ai messaggi radicali.

La centralità delle emozioni

Secondo Balzerani (2018) per comprendere il processo contemporaneo di diffusione della cultura dell’odio occorre partire proprio dal riconoscimento, scientificamente fondato, della centralità delle emozioni come basi del comportamento individuale e di gruppo: agendo in sfere apparentemente lontane tra loro come la politica, l’informazione, le relazioni tra etnie o religioni, la dimensione emotiva influenza profondamente il vivere sociale e, nel contesto digitale, è spesso usata sia a livello politico che sul piano della produzione informativa, perché in grado di intercettare e rafforzare facilmente audience e consensi, indispensabili nella logica commerciale dominante nel mondo mediale e nel contesto della politica-spettacolo, ormai svincolata dalle appartenenze ideologiche e dalle mediazioni informative tradizionali (Mazzoleni 2021).

Il giornalismo e la logica dell’emotainment

Nel caso del giornalismo, già dagli anni Novanta, numerosi studi hanno messo in evidenza la centralità della logica emozionale nelle pratiche di newsmaking, collegandola al predominio della logica dell’emotainment, marcatamente spettacolare e drammatizzante (Santos 2009; Rizzuto 2019; Marinov 2020) in un contesto fortemente competitivo sul piano economico, i newsmedia hanno optato per l’adozione di una modalità narrativa spettacolare incentrata sulla capacità di emozionare i riceventi per catturarne l’attenzione (Thussu 2007; Rizzuto, 2021), dando vita a prodotti e generi informativi nuovi in cui sono privilegiati i conflitti, il dramma, i delitti e attivati meccanismi di identificazione attraverso meccanismi di personalizzazione, frammentazione e drammatizzazione degli eventi.

Giornalismo e post-verità: effetti del digitale sulla qualità dell’informazione

Contenuti d’odio: le responsabilità di giornalisti e politici

Sul versante politico, l’appello alle emozioni è stato tradizionalmente usato da leader carismatici per motivare i soggetti o per creare atteggiamenti favorevoli che producevano conseguenze concrete a livello politico o elettorale; in questa prospettiva, evidenziando alcuni meccanismi di trasformazione delle emozioni a livello psicologico, Balzerani (2018) sottolinea le responsabilità dei diversi attori sociali, soprattutto leader e media, quando preferiscono far leva sulla componente emotiva, a scapito di modalità informativo-cognitive capaci di far comprendere issue o priorità. Se è indubbio che un circuito comunicativo emozionale permette di attrarre, più facilmente e senza intermediazioni, i consensi nella sfera pubblica densa, è anche innegabile che sia professionisti del sistema informativo che leader politici rischiano di diventare, spesso e colpevolmente, concause nella diffusione di modalità comunicative conflittuali e comportamenti violenti.

In questa ottica, ad esempio, anche gli attentati terroristici degli ultimi due decenni possono essere letti come l’esito planetario più disastroso di un’attività pervasiva e pianificata di “nutrimento dell’odio nei riguardi dei Nemici”, realizzata e propagandata soprattutto attraverso narrazioni diffuse nei social.

Il contagio emotivo

In un contesto di forte pervasività delle tecnologie comunicative e di crescente dipendenza cognitiva dei singoli dalle narrazioni mediali, le storie proposte nella rete, e poi fatte circolare anche dai media mainstream, offrono sempre più spesso visioni del mondo e modelli di odio facili da comunicare, che attivano un pericoloso contagio emotivo e forniscono ai leader una piattaforma semplificante e facilmente accessibile per dialogare “direttamente” con gli individui (Bentivegna 2015; Mazzoleni 2021).

La cultura del disprezzo

Il rischio è che possa prevalere, sempre più frequentemente, una cultura del disprezzo capace di aumentare l’odio verso Altri-Nemici e favorire quel processo di escalation emotiva dalla rabbia al disgusto, che nella storia recente dell’Europa, ha portato a catastrofi immani come la Shoah o i genocidi nei Balcani. Infatti, il disgusto dell’Altro visto come nemico (nocivo per il semplice fatto di esistere), è l’emozione che svolge da sempre un ruolo basilare nella “discesa della politica agli inferi”: il disgusto è capace di attivare una rilettura degli eventi e della realtà, anche ricorrendo a infondate conferme pseudo-scientifiche, e può portare dalla violenza verbale alle aggressioni fisiche fino all’accettazione dello sterminio. In un’ottica terrificante, l’eliminazione definitiva, vale a dire il genocidio, diventa orrendamente e mostruosamente “plausibile” anche grazie a strategie comunicative di definizione “negativa” dell’Altro: il linguaggio dell’odio fa sempre ricorso a scelte lessicali deformanti e disumanizzanti e si basa su stili espositivi ipersemplificati, costruendo e diffondendo narrazioni, che privilegiano l’aggressività verbale, lo scontro ideologico e il senso del gruppo da rinsaldare per opporsi al Nemico, percepito come inferiore.

Pandemia, terrorismo e escalation dell’odio online

Nell’era della crisi pandemica mondiale così come dinanzi alle sfide del terrorismo, la cultura dell’odio ha trovato straordinaria linfa nelle possibilità di relazione on line: il covid e, ancora prima, gli attentati terroristici in Occidente non solo hanno minato la definizione stessa e la percezione del sentirsi sicuri, ma hanno anche favorito lo stile comunicativo dell’attacco, vale a dire l’annullamento dell’accezione di dialogo come confronto pacifico tra opinioni e visioni del mondo. Il panorama contemporaneo dell’ecosistema digitale rende, pertanto, ormai inevitabile la comprensione dei fattori, che rendono alcune sfide ancora più cruciali: occorre sapere cogliere e interpretare i segnali di odio, non solo per prevedere atti di violenza o rilevare un pericolo potenziale, ma anche per favorire un recupero di credibilità e fiducia verso i professionisti della comunicazione e verso le istituzioni.

Conclusioni

Sicuramente, una strategia di reazione e resilienza deve affrontare questa sfida con diverse misure, che vanno da una produzione normativa adeguata al nuovo contesto digitale, alla sensibilizzazione, fino agli approcci formativi incentrati sulla media education, destinati in modo mirato agli adolescenti, più di tutti immersi in una perenne onlife (Floridi 2017). Si tratta, in altri termini, di promuovere e realizzare una vera e propria “svolta culturale” con enormi ricadute politiche, sociali ed economiche: anche ai giornalisti, non solo alle istituzioni politiche e formative, si può chiedere, allora, di contribuire sul loro piano, quello delle narrazioni, offrendo nello spazio digitale contro-narrative o narrative alternative, che siano capaci di “smontare” esplicitamente ideologie e strategie propagandistiche estremiste e abbattere pregiudizi con messaggi positivi, rinunciando al predominio dello spettacolo a favore di prassi produttive più informative e razionali.

Bibliografia

Albright J. (2017), “Welcome to the era of fake news”, Media and Communication, 5.2, 87-89.

Balzerani A. (2019), Il codice dell’odio. Segnali non verbali di aggressività e odio nelle relazioni tra gruppi, Armando ed., Roma.

Bentivegna S., Boccia Artieri G. (2021), Voci della democrazia. Il futuro del dibattito pubblico, Il Mulino, Bologna.

Bentivegna S. (2015), A colpi di Tweet. La politica in prima persona, Il Mulino, Bologna

Bracciale R., Grisolia F. (2020), “Information disorder: acceleratori tecnologici e dinamiche sociali”, Federalismi.it, https://www.federalismi.it/nv14/articolo-documento.cfm?Artid=42112.

Corner J. (2017), “Fake news, post-truth and media–political change”, Media, Culture & Society, 39 (7), 1100–1107.

Edson C., Tandoc Jr., Lim Z.W, Ling R. (2018), “Defining Fake news”, Digital Journalism, 2, 137-153.

Floridi L., (2017), La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo. Editore Cortina Raffaello, Milano.

Ireton C., Posetti J. (eds) (2018), Journalism, ‘Fake News’ & Disinformation, UNESCO.

Marinov R. (2020), “Mapping the infotainment literature: current trajectories and suggestions for future research”, The Communication Review, 23, 1-28.

Mazzoleni G. (a cura di), Introduzione alla comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 2021.

McErlean K. (2018), Interactive Narratives and Transmedia storytelling, Routledge, New York.

Riva G. (2018), Fake news, il Mulino, Bologna.

Rizzuto F. (2018), La società dell’orrore. Terrorismo e comunicazione nell’era del giornalismo emotivo, Pisa University Press.

Rizzuto F. (2019), Reality versus Emotions in Italian Journalism, in «SOFT POWER, Revista Euroamericana de teoria, historia de la politica y del derecho», vol. 6, pp. 229-245.

Rizzuto F. (con V. Sciarrino) (2021), “Le fake news ed il diritto all’oblio nell’era della rete. Sulla nuova relazione tra pubblico e privato” in Sociologia del diritto, n. 1, pp.93-118.

Rizzuto F., (2021), “Media, fake news e populismi. Una relazione pericolosa” in Rizzuto F., Vaccaro S. (a cura di), (2021), “I saperi della comunicazione nell’era della post-verità, Palermo University Press, Palermo

Santos, J. (2009), Daring to feel. Violence, the Newsmedia and their Emotions, Lexington Books, Lanham.

Sorice M. (2020), Sociologia dei mass media, Carocci, Roma.

Thussu D.K. (2007), News as Entertainment: The Rise of Global Infotainment, Sage, New York.

Van Dijck J., Poell T., de Waal M. (2018), The Platform Society: Public Values in a Connective World, Oxford University Press, Oxford.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2