neuroingegneria responsabile

Neurodiritti, quali nuove tutele per la sfera mentale: tutti i nodi etico-giuridici

Proteggere la dimensione mentale dell’essere umano da nuove forme di sfruttamento è una grande sfida sociale che deve essere affrontata a vari livelli, in primis a livello di diritti fondamentali. Quali sono i neurodiritti necessari e tutte le domande aperte

Pubblicato il 18 Mar 2021

Marcello Ienca

Senior Research Fellow, ETH Zurich, Zurich, Switzerland

neural technology

Le sfide etiche poste dalle interfacce cervello-computer (in inglese, brain-computer interfaces o BCI) e da altre neurotecnologie ci spingono ad affrontare una questione sociale fondamentale: determinare se, o a quali condizioni, è legittimo avere accesso o interferire con l’attività neurale di un’altra persona o della propria.

Questa domanda deve essere posta a vari livelli di giurisdizione, compresa l’etica della ricerca scientifica, la governance tecnologica, l’innovazione responsabile e la protezione dei dati personali. Ma soprattutto, dato che l’attività neurale è largamente considerata come il substrato fondamentale della mente umana, ho proposto di affrontare questa domanda anche a livello dei diritti umani fondamentali [5].

Il cervello, infatti, non è un organo come un altro ma il centro di coordinamento delle funzioni vitali dell’organismo e il presupposto neurobiologico della mente e delle facoltà ad essa afferenti come la coscienza, la memoria, la percezione e il linguaggio, ovvero tutto ciò che ci costituisce come esseri senzienti dotati di una propria identità, dunque definibili come persone.

Cosa sono i neurodiritti

Il termine ‘neurodiritti’ è stato coniato dal giurista argentino Roberto Andorno e dal sottoscritto in una serie di articoli pubblicati tra il 2015 e il 2017 per descrivere la categoria emergente di quei diritti umani fondamentali relativi alla sfera mentale e neurocognitiva.

Una nostra analisi comparativa su questo argomento ha concluso che le garanzie e le protezioni esistenti nei trattati internazionali e altri strumenti per i diritti umani potrebbero essere insufficienti per affrontare adeguatamente le specifiche sfide etiche e legali sollevate dai progressi dell’interfaccia cervello-macchina [5]. Questo perché molti di questi trattati furono concepiti e adottati molto prima che le neurotecnologie diventassero realtà concreta. Ad esempio, la dichiarazione universale dei diritti umani fu adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948, dunque oltre due decenni prima dei primi prototipi interfacce cervello macchina e mezzo secolo prima delle loro prime applicazioni in soggetti umani.

I quattro nuovi neurodiritti necessari

In questo scenario tecnologico in rapida evoluzione, sosteniamo che è fondamentale determinare quali diritti gli individui siano autorizzati a esercitare in relazione alla loro dimensione mentale. In particolare, sosteniamo la riconcettualizzazione evolutiva dei diritti fondamentali esistenti ed eventualmente la creazione di quattro nuovi neurodiritti: il diritto alla libertà cognitiva, il diritto alla privacy mentale, il diritto all’integrità mentale e il diritto alla continuità psicologica.

Privacy mentale

In primo luogo, il diritto alla privacy mentale dovrebbe proteggere gli individui dai tre tipi di rischio per la privacy delineati in precedenza. Nella sua connotazione positiva, questo diritto dovrebbe permettere agli individui di mettere al sicuro le informazioni neurali da accessi e controlli non voluti, specialmente dalle informazioni elaborate sotto la soglia della percezione cosciente. È plausibile che le persone siano più vulnerabili alle violazioni della privacy mentale rispetto ad altri domini di privacy informazionale a causa del loro limitato grado di controllo volontario dei segnali cerebrali [5]. Nel prossimo futuro, con la crescente disponibilità di archivi di dati neurali condivisi privatamente o pubblicamente e i progressi paralleli nella scoperta dei correlati neurali del comportamento, è plausibile aspettarsi una corsa alle armi degli algoritmi in grado di elaborare dati neurali per creare modelli predittivi delle preferenze dei consumatori e del loro comportamento. Inoltre, vi è un concreto rischio di microtargetizzazione e profilazione basati su caratteristiche neurocognitive di individui o gruppi.

Continuità psicologica

In secondo luogo, il diritto alla continuità psicologica intende preservare l’identità personale delle persone e la continuità della loro vita mentale da alterazioni esterne non volute da terzi. A differenza del diritto all’integrità mentale, questo diritto si applica anche agli interventi non autorizzati di modifica della personalità che non comportano un danno fisico o psicologico diretto alla vittima, ad esempio neurointerventi per scopi militari finalizzati a modulare al rialzo l’aggressività o la soglia di tolleranza del dolore dei soldati. Il diritto alla continuità psicologica è particolarmente rilevante anche in relazione alle strategie di marketing invasive come quelle in cui la pubblicità è appositamente progettata per aggirare le difese razionali di una persona e alterare le sue preferenze o il suo comportamento.

Gli utenti di BCI dovrebbero sempre mantenere il diritto di avere controllo sul proprio comportamento, senza sperimentare “sentimenti di perdita di controllo” o addirittura una “rottura” dell’identità personale recentemente rilevati da studi qualitativi con pazienti [7]. Allo stesso tempo, il diritto alla continuità psicologica è adatto a proteggere da interventi non consenzienti da parte di terzi, come la neuromodulazione non autorizzata. Questo principio potrebbe diventare particolarmente importante nel contesto della sicurezza nazionale e della ricerca militare, dove le neuroapplicazioni che alterano la personalità sono attualmente in fase di test per scopi strategici [9].

Integrità mentale

Il diritto all’integrità mentale, che è già riconosciuto dal diritto internazionale (articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE) per quanto riguarda la promozione della salute mentale, dovrebbe essere ampliato per proteggere anche dalle manipolazioni illecite e dannose dell’attività mentale delle persone abilitate dalle neurotecnologie. Le nuove forme di minacce per l’integrità mentale, rese possibili dalle neurotecnologie, possono includere la neurostimolazione indesiderata, il neurohacking malevolo e la manipolazione potenzialmente dannosa della memoria. Questo diritto è particolarmente rilevante nel contesto della sicurezza nazionale, dove interventi potenzialmente dannosi nella neurocomputazione di una persona potrebbero essere giustificati alla luce di maggiori obiettivi strategici. Pertanto, una riconcettualizzazione di questo diritto fondamentale dovrebbe mirare non solo a proteggere dalla malattia mentale, ma anche a delimitare il dominio della manipolazione legittima dell’elaborazione neurale.

Libertà cognitiva

Infine, un diritto alla libertà cognitiva dovrebbe proteggere la libertà fondamentale degli individui di prendere decisioni libere e competenti sull’uso degli BCI e di altre neurotecnologie. Sulla base di questo principio, gli individui adulti competenti dovrebbero essere liberi di usare le BCI sia per scopi clinici che di potenziamento cognitivo, purché non violino le libertà di altre persone. Allo stesso tempo, essi dovrebbero avere il diritto di rifiutare applicazioni coercitive, comprese quelle implicitamente coercitive [10]. Crediamo che questa considerazione sia particolarmente importante per prevenire scenari futuri in cui lo Stato, le grandi aziende o attori malevoli potrebbero manipolare con la forza gli stati mentali dei singoli cittadini.

Dalla teoria alla pratica

Questa nostra proposta di creare diritti neuro-specifici è stata recentemente promossa e rilanciata da esperti di technology assessment [11] e dai neuroscienziati del Morningside Group [1], un network di esperti coordinato dal celebre neuroscienziato Rafael Yuste.

Dalla nostra prima concettualizzazione ad oggi, dunque in poco più di un lustro, i neurodiritti sono passati dall’essere una semplice ipotesi teorica a diventare strumenti concreti di governance tecnologica e dibattito legislativo a livello internazionale. Lo scorso dicembre, il senato della Repubblica del Cile ha approvato una legge di riforma costituzionale che definisce l’integrità mentale come un diritto umano fondamentale, e una legge sulla “neuroprotezione” (in spagnolo, neuroprotecion) che protegge i neurodiritti e applica l’etica medica esistente, codificata dall’attuale codice medico cileno, all’uso delle neurotecnologie per l’intera popolazione.

Anche il governo della Spagna sta facendo il punto della situazione: il Segretario di Stato per l’Intelligenza Artificiale ha recentemente pubblicato una Carta dei diritti digitali che incorpora i neurodiritti come parte dei diritti dei cittadini per la nuova era digitale. In Italia, l’autorità garante per la protezione dei dati personali ha dedicato al tema dei neurodiritti l’ultima Giornata europea della protezione dei dati personali dello scorso 28 gennaio.

I neurodiritti si stanno affermando come nuovi strumenti di governance anche a livello sovranazionale, tramite l’attività normativa di organizzazioni intergovernative. Tra gli altri, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha istituito un Comitato Direttivo sulle Neurotecnologie e approvato, nel Dicembre 2019, la Raccomandazione sull’Innovazione Responsabile nelle Neurotecnologie, la quale segna il primo standard internazionale in questo campo. La Raccomandazione include i neurodiritti alla privacy mentale e alla libertà cognitiva. Il Consiglio d’Europa, nel frattempo, ha lanciato un piano d’azione strategico quinquennale per esplorare le implicazioni delle neurotecnologie sui diritti umani. Il piano d’azione è finalizzato ad esplorare la possibilità di integrare i neurodiritti all’interno delle altre convenzioni sui diritti umani del Consiglio. Infine, una proposta di “Dichiarazione Universale sulle Neuroscienze e i Diritti Umani” è stata avanzata presso l’UNESCO [12], il cui comitato internazionale di bioetica ne sta valutando la stesura.

Una tabella di marcia per una neuroingegneria responsabile

Nonostante questi rapidissimi sviluppi in ambito normativo, molte domande devono ancora essere affrontate. In primo luogo, rimane una questione aperta se i neurodiritti debbano essere visti come disposizioni legali nuove di zecca o piuttosto come interpretazioni evolutive dei diritti umani esistenti.

Allo stesso modo, non è chiaro chi dovrebbe essere l’attore a cui vengono attribuiti i neurodiritti, se il cervello stesso, come è stato recentemente proposto [11], o l’intera persona. Infine, le zone grigie della disposizione legale ed etica dovrebbero essere ulteriormente esplorate. Per esempio, mentre un diritto alla libertà cognitiva potrebbe proteggere le libere scelte degli adulti competenti, è discutibile se i genitori dovrebbero avere il diritto di neuroingegnerizzare i loro figli o se i rappresentanti della famiglia dovrebbero avere il diritto di rifiutare neurointerventi clinicamente benefici a pazienti cognitivamente disabili. Affrontare questo tipo di dilemmi morali richiederà un dibattito aperto e pubblico che coinvolga non solo scienziati, giuristi ed eticisti ma anche i cittadini in generale. Inoltre, le valutazioni d’impatto etico e legale dovrebbero essere basate su prove scientifiche e tempi realistici, evitando narrazioni di paura che potrebbero ritardare l’innovazione scientifica e cancellare i benefici dell’BCI per la popolazione che ne ha bisogno.

Nell’affrontare queste domande fondamentali, le valutazioni etiche non dovrebbero essere reattive ma proattive. Invece di reagire semplicemente ai conflitti etici sollevati da nuovi prodotti, gli esperti di etica e diritto digitale hanno il dovere di lavorare insieme a neuroscienziati, neuroingegneri e clinici per anticipare le sfide etiche e sviluppare prontamente soluzioni proattive. Un framework per la progettazione etica proattiva nella neuroingegneria è stato recentemente proposto [13] e potrebbe essere applicato a varie aree di ricerca sulle neurotecnologie.

Inoltre, risposte politiche calibrate sono necessarie a far fronte a questioni relative all’equità e all’uguaglianza. Le BCI dovrebbero essere distribuite equamente e non dovrebbero mai esacerbare le disuguaglianze socioeconomiche preesistenti. Mentre l’accesso agli usi biomedici delle BCI dovrebbe essere il più diffuso possibile, dovrebbero essere incentivate le iniziative di sviluppo aperto tra cui hackathon, piattaforme open-source (ad esempio Open BCI) e iniziative di condivisione dei dati guidate dai cittadini. In parallelo, il crescente coinvolgimento di compagnie a scopo di lucro nello sviluppo dell’BCI ci spinge a valutare la responsabilità democratica dello sviluppo tecnologico guidato dalle aziende. In un futuro non troppo lontano in cui l’interfaccia cervello-macchina sarà sempre più diffusa, ci sarà un crescente bisogno di mantenere la fiducia nella condivisione dei dati tra i cittadini. Questo può essere ottenuto attraverso regole chiare per la raccolta dei dati e il loro uso secondario, nuove infrastrutture digitali per la protezione dei dati, una maggiore consapevolezza collettiva e l’applicazione ponderata dei neurodiritti.

Conclusioni

In sintesi, proteggere la dimensione mentale dell’essere umano da nuove forme di sfruttamento è una grande sfida sociale che deve essere affrontata a vari livelli, in primis a livello di diritti fondamentali. Emendamenti coordinati al quadro dei diritti umani esistenti sono in cantiere in molte aree del globo al fine di massimizzare i benefici delle neurotecnologie per la società e l’individuo, proteggendo al contempo i diritti e le libertà fondamentali.

Neurotecnologie, governi e big tech al lavoro: evoluzione e sfide etiche

______________________________________________________________________________

Bibliografia

Yuste, R., Goering, S., Bi, G., Carmena, J.M., Carter, A., Fins, J.J., Friesen, P., Gallant, J., Huggins, J.E., and Illes, J.: ‘Four ethical priorities for neurotechnologies and AI’, Nature News, 2017, 551, (7679), pp. 159

Clausen, J., Fetz, E., Donoghue, J., Ushiba, J., Spörhase, U., Chandler, J., Birbaumer, N., and Soekadar, S.R.: ‘Help, hope, and hype: Dimensioni etiche delle neuroprotesi’, Scienza, 2017, 356, (6345), pp. 1338-1339

Ienca, M.: ‘Neuroprivacy, neurosecurity e brain-hacking: Emerging issues in neural engineering’, in Editor (Ed.)^(Eds.): ‘Book Neuroprivacy, neurosecurity and brain-hacking: Emerging issues in neural engineering’ (Schwabe, 2015, edn.), pp. 51-53

Ienca, M., e Haselager, P.: ‘Hacking the brain: brain-computer interfacing technology and the ethics of neurosecurity’, Ethics and Information Technology, 2016, 18, (2), pp. 117-129

Ienca, M., and Andorno, R.: ‘Verso nuovi diritti umani nell’era delle neuroscienze e delle neurotecnologie’, Life Sciences, Society and Policy, 2017, 13, (1), pp. 5

Haselager, P.: ‘Ho fatto questo? Brain-Computer Interfacing and the Sense of Agency’, Minds and Machines, 2013, 23, (3), pp. 405-418

Gilbert, F., Cook, M., O’Brien, T., and Illes, J.: ‘Embodiment and Estrangement: Results from a First-in-Human “Intelligent BCI” Trial’, Science and Engineering Ethics, 2017

Ienca, M.: ‘Il diritto alla libertà cognitiva’, Sci. Am., 2017, 317, (2), pp. 10-10

Tennison, M.N., e Moreno, J.D.: ‘Neuroscienze, etica e sicurezza nazionale: The State of the Art’, PLoS Biol., 2012, 10, (3), pp. e1001289

Hyman, S.E.: ‘Potenziamento cognitivo: promesse e pericoli’, Neuron, 2011, 69, (4), pp. 595-598

Cascio, J.: ‘I cervelli hanno bisogno di diritti?’, New Scientist, 2017, 234, (3130), pp. 24-25

Pizzetti, F.: ‘Una proposta per una: “Dichiarazione universale sulle neuroscienze e i diritti umani”‘, Voci Bioetiche (Newsletter della cattedra di bioetica dell’Unesco), 2017, 6, (10), pp. 3-6

Ienca, M., Kressig, R.W., Jotterand, F., and Elger, B.: ‘Proactive Ethical Design for Neuroengineering, Assistive and Rehabilitation Technologies: the Cybathlon Lesson’, J. Neuroeng. Rehabil., 2017, 14, pp. 115

  1. Bioeticista presso il Department of Health Sciences and Technology del Politicnico Federale di Zurigo e membro del Comitato Direttivo dell’OCSE sulle neurotecnologie.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2