DOMANDA
Mia figlia ha emesso fatture elettroniche nei confronti di un ente pubblico negli anni 2016-2017 2018. Nel 2018 ha chiuso la partita Iva. Come occorre procedere alla conservazione delle fatture elettroniche ?
Deve rinnovare ogni anno il pacchetto di emissione e conservazione fatture cui era registrata per l’emissione delle fatture, fino dieci anni dalla data di emissione ?
In tal caso dovrebbe pagare ogni anno il pacchetto fatture elettroniche anche se ha chiuso la partita Iva: che alternative ci sono per la conservazione delle fatture emesse utilizzando il portale, si possono trasferire facilmente le fatture emesse per procedere alla conservazione con altri provider?
Antonella Pesenti
RISPOSTA
La conservazione dei documenti informatici va effettuata entro 3 mesi dal termine di presentazione dei dichiarativi fiscali dell’anno di riferimento delle fatture. Quindi per gli anni 2016 e 2017 il termine è già scaduto, per l’anno 2018 il termine scadrà il 30 dicembre 2019.
Il processo di conservazione si conclude con la generazione del “Pacchetto di Archiviazione” che viene “chiuso” con la firma digitale del responsabile della conservazione” e conservato per 10 anni o per i maggiori termini in casi particolari.
Se lei deve pagare o meno un compenso per la conservazione sino al compimento del decennio è questione che deve verificare in base al contratto stipulato col gestore del servizio.
Qualora l’attuale gestore in caso di interruzione del rapporto non dovesse assicurare più la conservazione delle fatture emesse col suo gestionale, le suggerisco di concordare col nuovo gestore l’assunzione dell’incarico affidandogli anche la conservazione del pregresso. La conservazione è obbligatoria indipendentemente dalla chiusura della partita IVA.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome