esperto risponde

Imposta di bollo sul libro inventari, ecco come si assolve

Ecco le regole che spiegano come si assolve l’imposta di bollo sul libro inventari conservato digitalmente

Pubblicato il 21 Set 2022

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

bollo fattura elettronica forfettari

DOMANDA

Come posso pagare la marca da bollo relativa al libro inventari caricato sulla consolle dei Libri Digitali? Mentre per il Libro giornale ho provveduto a fare il versamento tramite F24 entro il 30/04, come si procede invece per il Libro Inventari; inoltre come si effettua il calcolo? In base al numero delle pagine? Ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.

RISPOSTA

La modalità applicativa dell’imposta di bollo sui documenti informatici rilevanti ai fini tributari è contenuta nell’art. 6 del DMEF 17 giugno 2014, a norma del quale:

  • il termine entro cui effettuare il versamento è di 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio.
  • l’imposta sui libri e sui registri di cui all’art. 16 della tariffa allegata al DPR 642/1972, tenuti in modalità informatica, sia dovuta ogni 2500 registrazioni o frazioni di esse. L’articolo 16 della tariffa fa riferimento ai “repertori; libri di cui all’articolo 2214, primo comma, del Codice civile (quindi anche il libro degli inventari, ndr) …”.

Con la Risoluzione 161/E del 9 luglio 2007, l’Agenzia delle Entrate ha affermato che “…per registrazione deve intendersi ogni singolo accadimento contabile, a prescindere dalla righe di dettaglio Dunque, se si guarda al libro degli inventari per accadimento contabile deve intendersi la registrazione relativa a ciascun cespite, – nonché la registrazione della nota integrativa – mentre per il libro giornale il concetto di registrazione va riferito ad ogni singola operazione rilevata in partita doppia, a prescindere dalle righe di dettaglio interessate”.

La spiegazione data dall’Agenzia delle Entrate non eccelle in quanto ad esaustività, però seguendola alla lettera, per “ciascun cespite” potrebbe intendersi ogni riga di inventario, mentre è chiaramente indicato la nota integrativa conti per una registrazione. Altra questione è quella relativa all’anno di riferimento del bollo, ossia se i 120 giorni devono intendersi riferiti all’anno mandato in conservazione (quindi entro il 29/30 aprile dell’anno XX+1 per l’anno che si chiude al 31/12/XX) oppure all’anno in cui viene materialmente effettuata la conservazione (febbraio dell’anno XX + 2 per la conservazione dell’anno X). Infatti, potrebbe anche verificarsi che la decisione di avvalersi della conservazione sostitutiva venga adottata in prossimità della scadenza per la stampa (ossia oltre il 30 aprile dell’anno X+1) per cui sarebbe impensabile che possa esistere una scadenza che sia anteriore al termine per la produzione del supporto, che sia cartaceo o informatico. Ovviamente non posso che suggerire, prudenzialmente, di optare per una interpretazione che anticipi il riferimento del bollo, ossia 29/30 aprile anno X+1 per l’anno X. C’è tuttavia da considerare che si tratta generalmente di importi modesti e che ogni eventuale omissione o irregolarità del bollo non incide sulla regolarità formale della tenuta del libro.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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