LO SCENARIO

Industria 4.0 a supporto delle disabilità: investimenti a prova di futuro

L’aumento dell’età media della popolazione attiva rappresenterà una sfida crescente per il mercato del lavoro. Che dovrà prepararsi ad accogliere una quota sempre maggiore di lavoratori con limitazioni fisiche o psichiche. Le nuove tecnologie possono venire incontro alle aziende, riducendo i costi e aumentando l’inclusione

Pubblicato il 11 Mag 2020

Mattia Gianfranco Gentile

Supplier Development and Quality Engineer

chief information officer

Nonostante molti credano che la quarta rivoluzione industriale causerà l’aumento di disoccupati il cui posto di lavoro sarà coperto da qualche non specifica intelligenza artificiale, noi pensiamo, invece, che le nuove tecnologie metteranno al centro l’uomo con un netto miglioramento della qualità della sua vita. L’industria 4.0 si può rivelare un importante supporto ai lavoratori con limitazioni fisiche o psichiche, riducendo i costi dovuti al light duty e il gap nelle abilità tra operatori.

Costi nella gestione delle limitazioni motorie e disabilità nelle attività lavorative

Molte aziende oggi, per riduzione dei costi fissi e aumento dell’età pensionabile, hanno difficoltà nel ricambio generazionale della loro forza lavoro, questo porta ad un aumento dell’età media della popolazione lavorativa, nel futuro avremo lavoratori sempre più anziani.

Il centro di ricerca sulle disabilità dell’università del New Hampshire, ogni anno, pubblica il report sulle statistiche demografiche delle disabilità negli USA (Reahbilitation Research and Training Center on Disability Statistics and Demographics; 2017 Disability statistics annual report; University of New Hampshire; 2017).

Nel 2017 circa il 13% della popolazione ha una disabilità ed è chiara la diretta correlazione tra l’aumento delle disabilità e l’aumento dell’età.

Rapporto fra età e disabilità nel mondo del lavoro

Alle persone dichiarate disabili, si aggiungono i lavoratori per i quali il medico del lavoro abilitato, ha certificato una ridotta capacità lavorativa e/o il divieto a svolgere alcune mansioni specifiche. L’invecchiamento della popolazione produttiva porterà, sempre di più, a dover gestire maggiori limitazioni nelle attività lavorative.

L’azienda, per questi lavoratori, deve prevedere attività adeguate e/o tempi di riposo affinché il lavoro sia meno faticoso a causa delle riduzioni motorie (Light Duty). Il light duty e rigidità organizzativa sono un costo per l’azienda tanto che su alcuni studi di Cost Deployment, che abbiamo condotto in alcuni plant produttivi nel settore automotive, arriva ad occupare le prime top 5 cause di costo.

L’Unione Europea, considerando il grande rilievo sociale di questo tema, ha stabilito le direttive per il trattamento dei lavoratori (Council Directive 2000/78/EC of 27 November 2000 and Directive (EU) 2019/882 of the European Parliament and of the Council of 17 April 2019). Tali direttive condannano qualunque discriminazione diretta o indiretta tra i lavoratori evidenziando l’attenzione alle persone con disabilità. Le direttive Europee sono state recepite dai paesi componenti con propria legiferazione anti discriminazione, obbligando e supportando con incentivi le aziende ad assumere, una quota definita, che varia da stato a stato, di persone con disabilità. In Italia il tema è regolamentato dalla legge n. 68 del 12 marzo 1999 ‘Norme per il diritto al lavoro dei disabili’.

Tuttavia riprendendo i dati dell’Università del New Hampshire, si evince come il tasso di occupazione delle persone disabili rispetto alle altre sia meno della metà e che il salario medio di circa il 30% inferiore. Questo indica chiaramente il “disinteresse” delle aziende ad occupare persone disabili in quanto, nonostante gli incentivi, spesso tali assunzioni si traducono in difficoltà organizzative e costi che l’azienda deve gestire.

Serve maggiormente incentivare e sensibilizzare gli stakeholder (aziende, enti pubblici e lavoratori) su questo tema sia per le direttive UE ma soprattutto perché è un impegno sociale.

Manifattura, inclusione di persone con disabilità

Diverse aziende si stanno muovendo per capire come ridurre gli impatti che il light duty e le difficoltà organizzative hanno sui costi, ridurre il divario sociale tra lavoratori disabili e non al fine di poter impiegare i lavoratori nelle diverse aree di lavoro e offrire le stesse opportunità senza discriminazioni. Ecco che l’industria 4.0 può essere messa servizio delle aziende e delle persone al fine di compensare il gap fisico con tecnologie di supporto e permettere ai lavoratori con disabilità di accedere a lavori che non potrebbero fare a causa delle loro limitazioni.

Supportando le attività fisiche e cognitive si ridurranno stress, light duty e barriere sociali, incrementando velocità, produttività, qualità del lavoro, confort, ergonomia, indipendenza del lavoratore, sicurezza e integrazione.

I sistemi di supporto possono essere divisi in sensoriali, fisici e cognitivi.

Supporti cognitivi: Tablet, Laptop, Smart watch, Smart gloves, Laser support, Desk lighting, Augmented reality, Virtual reality, SW system, Proiettori.

Supporti fisici: Postazioni di lavoro, Touch screen, smart glows, Chair support system, Manipulator, Cobot, Exoskeleton, Tablet, SW system, Smart watch.

Sistemi di supporto ai sensi

I sistemi sensoriali sono capaci di fornire al lavoratore informazioni rilevate dall’ambiente, facilitandolo nel prendere scelte. L’assistenza dei sensori permetterebbe di supportare alcune mancanze del lavoratore quale disfunzioni visive, uditive, tattili, olfattive. Lo stato dell’arte di questi supporti è già ben sviluppato nelle aziende moderne come segnali visivi o acustici che evidenziano situazioni di pericolo, blocco macchinari o situazioni non standard che richiedono l’attenzione del lavoratore.

Oggi troviamo l’uso di braille per la lettura di disegni CAD, computer e istruzioni operative visive supportate da brevi animazioni.

L’invio di informazioni su Smart Watches ha aumentato l’efficienza di ricevere informazioni dalla Smart Factory e dallo Shop Floor ed eventualmente supportare il lavoratore nelle sue scelte lavorative.

L’uso di strumenti wearable, oltre a prendere informazioni dall’ambiente e trasferirle al lavoratore, può prendere dati dal lavoratore per monitorare i suoi parametri di salute, misurare lo stress, battito cardiaco, localizzazione GPS al fine di tracciare e prevenire condizioni che possano avere un impatto sulla salute del lavoratore e ridurre la possibilità di incidenti.

Sistemi di assistenza a disabilità fisiche

Le abilità fisiche come assemblaggio, manipolazione, spostamento di oggetti richiedono spesso precisione, forza e destrezza. Le limitazioni fisiche possono essere supportate da sistemi già disponibili sul mercato come esoscheletri, per ridurre l’affaticamento muscolare ed eventuali limitazioni osteomuscolari, esoscheletri sui guanti per chi ha ridotta forza manuale.

Esempio di esoscheletro che fornisce assistenza nel movimento, riduce considerevolmente l’affaticamento a livello delle spalle e schiena durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Esempio di guanto per supportare le attività di manipolazione e presa.

Nelle attività di prelievo che prevedono camminamento e spostamento pesi possono venir utilizzati sistemi Automated Guided Vehicle (AGV) che prelevano i componenti e li portano direttamente alle stazioni di assemblaggio o che, equipaggiati con opportuni sensori, possano seguire l’operatore all’interno dello shop floor.

Studio di postazione lavorativa con attività di picking e assemblaggio per operatori con difficoltà nel camminare e stare in piedi.

I robot collaborativi (cobot) condividono lo spazio di lavoro con l’operatore e lo supportano nelle attività per compensare eventuali disabilità fisiche porgendo componenti o attrezzi, supportando l’oggetto e automatizzando alcuni movimenti ripetitivi.

Assistenti virtuali (Natural Language Processing), già conosciuti nelle nostre case come Google Assistant o Alexa, possono essere integrati alle apparecchiature per dare comandi usando semplicemente la voce.

Sistemi di assistenza a disabilità cognitive

A supporto delle limitazioni cognitive possiamo equipaggiare i lavoratori con opportuni sistemi in grado di guidarli durante le operazioni di assemblaggio con proiezioni di istruzioni e laser luminosi che indichino gli steps di processo da seguire. In questo modo si riduce il carico cognitivo degli operatori con riduzione degli errori fino al 50% e migliorandone la velocità fino a 3 volte. Inoltre si gestirebbe la crescente richiesta di flessibilità e complessità dei processi produttivi.

A supporto possono venire implementati sistemi di controllo e valutazione del lavoro con telecamere, termografia… che attraverso l’analisi di immagini e Machine Learning possano evidenziare possibili errori e segnalarli tempestivamente all’operatore stesso.

Esempio di proiettori per guidare l’operatore nelle attività di assemblaggio di cablaggi per l’industria aereospaziale.

Disabilità e tecnologie, i limiti

Ci sono molte tecnologie che hanno un grande potenziale e possono essere adottate per supportare le attività delle persone con disabilità. Certi esempi mostrano come alcune di queste tecnologie siano già disponibili sul mercato.

Ci sono però alcune criticità da evidenziare:

  • Il mercato, sebbene offra tali tecnologie, non prevede ancora il loro utilizzo a supporto delle disabilità e di conseguenza manca di specificità
  • I nuovi strumenti devono essere accettati dai lavoratori come aiuti a ridurre i loro limiti
  • Molti di queste tecnologie sono specifici supporti per alcune disabilità, di conseguenza è difficile creare flessibilità tra le stazioni di lavoro quando le disabilità da gestire sono differenti
  • Mancanza di incentivi per le industrie a investire in sistemi di assistenza per lavoratori con disabilità
  • Alti prezzi di investimento

Un impegno da affrontare con creatività

Dal nostro studio è emerso che il costo del lavoratore con limitazioni di tipo cognitivo o fisico rappresenta un costo per l’azienda in termini di Light Duty e di minore flessibilità nella organizzazione ma, soprattutto, che è un impegno e dovere sociale poter offrire pari opportunità a tutti i lavoratori indipendentemente dalle loro condizione psico-fisica.

Per questo vogliamo sensibilizzare le aziende ad agire in tempo all’aumento dell’età media della loro forza lavoro e con questa all’aumento delle limitazioni nelle attività lavorative che i lavoratori si troveranno ad affrontare a causa dell’invecchiamento, di prendere in considerazione l’offerta tecnologica, cercando di capire, con creatività, come questa può adattarsi alle varie situazioni di disabilità e di considerare l’importante Cost Saving che tali tecnologie possano dare.

Da uno studio fatto su alcuni operatori logistici è emerso come il costo del light duty e delle attività a non valore aggiunto (Non-Value Added Activities – NVAA) possono essere ridotte fino al 50% riadattando le postazioni di lavoro. Inoltre la diffusione di tali tecnologie nei prossimi anni ridurrà considerevolmente i prezzi rendendoli sempre più a buon mercato.

È un impegno sociale offrire a tutti i lavoratori condizioni di lavoro sane e piacevoli, riducendo stress, frustrazione e aumentando qualità e sicurezza sul posto di lavoro.

Gli enti pubblici, nel rispetto delle strategie europee nella gestione delle disabilità, puntino a incentivare gli investimenti di strumenti di assistenza o alla assunzione di lavoratori con disabilità. I lavoratori a vedere l’Industria 4.0 come una opportunità a supporto dell’uomo per ridurre le barriere e aumentare il confort. A non fermarsi alla semplice funzione per cui le tecnologie sono state pensate e per cui vengono vendute, ma comprendere come queste siano utili a migliorare la vita nostra e delle persone che sono intorno a noi.

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