LA SCHEDA

Industry 4.0, tutti gli incentivi previsti dalle norme per l’innovazione

Ultimo aggiornamento: 31 marzo 2017

Pubblicato il 21 Nov 2016

Iperammortamento al 250% per gli investimenti in innovazione digitale. Riguarda beni ad alto contenuto tecnologico, che sono precisamente dettagliati nel testo della manovra. Ulteriori dettagli sono contenuti nella circolare dell’Agenzia delle Entrate 4/2014, che fornisce anche i chiarimenti fiscali. L’agevolazione è valida per i beni, immateriali e materiali, acquistati nel 2017, oppure entro il giugno 2018, a condizione però che entro il 31 dicembre 2017 sia stato pagato almeno il 20%.

Molto in sintesi, i beni immateriali (hardware) agevolati sono raggruppabili in tre categorie: beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti, sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0». I software, invece, sono agevolati al 140%, ma solo se l’impresa ha anche utilizzato l’iperammortamento per gli investimenti digitali. Attenzione: il bene immateriale non deve necessariamente essere collegato a un nuovo macchinario acquistato con l’agevolazione. Quindi, sottolinea l’Agenzia delle Entrate, i software sono incentivati «a condizione che l’impresa usufruisca dell’iperammortamento al 150%, indipendentemente dal fatto che il bene immateriale sia o meno specificamente riferibile al bene materiale agevolato». Leggi qui il dettaglio di tutte le tecnologie incentivate.

Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, da sottolineare che l’incentivo è applicabile dal momento in cui il bene viene interconnesso con il sistema aziendale. Fino a questo momento, il bene non è agevolabile con l’iperammortamento (può invece, temporaneamante, utilizzare il superammortamento al 140%, descritto nel paragrafo seguente).

Superammortamento al 140% per l’acquisto di nuovi macchinari: è la proroga per il 2017 della misura già prevista dalla manovra economica 2016. Riguarda beni materiali strumentali nuovi, esclusi i veicoli e gli altri mezzi di trasporto. I termini sono gli stessi previsti per l’iperammortamento.

Credito d’imposta ricerca e sviluppo: fino al 2020, raddoppia al 50% (dall’attuale 25%), e il tetto di spesa si alza a 20 milioni di euro.

Acquisto nuovi macchinari (Sabatini): proroga al 31 dicembre 2018 dei finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari nuovi. Per le micro imprese e le PMI, il finanziamento è concesso anche per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID). Anche qui, c’è la circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce anche il dettaglio dei beni agevolabili.

Investimenti in startup e PMI innovative: detrazione fiscale al 30%, per investimenti fino a 1 milione di euro, per tre anni (quindi, al 2020). Oggi l’agevolazione e per due anni, al 19%, fino a un tetto di 500mila euro.

Rifinanziamento degli interventi per startup e PMI innovative.

Possibilità di cedere le perdite fiscali dei primi tre esercizi per le startup a un socio che partecipi al capitale per almeno il 20% e sia quotato.

Investimenti in startup da parte dell’INAIL;

Incentivi per attirare capitali esteri: permesso di soggiono per investitori, con una serie di requisiti relativi ad esmepio all’investimento minimo necessario.

Imposta sul reddito d’impresa:  imprenditori individuali e società in nome collettivo e in accomandita semplice possono applicare la nuova imposta sul reddito d’impresa (e quindi non l’IRPEF progressiva), con aliquota al 24%, equiparata all’IRES.

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