la sfida

Integrare tecnologie e talenti in azienda: qual è l’approccio di un vero leader



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L’IA, la realtà aumentata e il cloud sono strumenti potenti che stanno cambiando radicalmente il volto del lavoro, rendendo obsoleti vecchi paradigmi e aprendo terreni inesplorati di innovazione. Ma queste rivoluzioni non avvengono in un vuoto: richiedono nuove competenze, nuovi talenti e strategie sempre più sofisticate per reclutarli e formarli

Pubblicato il 18 apr 2024

Luca Tofanelli

Head of Sales, Innovation & Customer Experience di LHH



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L’adozione delle nuove tecnologie e la loro integrazione nei processi aziendali rappresenta una delle principali opportunità e, al tempo stesso, una delle maggiori sfide che chi guida un’azienda si trova attualmente ad affrontare.

Nonostante i leader ne siano consapevoli, spesso capita che il loro approccio ai mezzi tecnologici non sia pienamente efficace.

Nuove tecnologie: una sfida per i leader aziendali

Per esempio, scelgono di utilizzare i nuovi strumenti prevalentemente con la finalità di automatizzare alcuni processi manuali o ripetitivi, o semplicemente con l’obiettivo di risparmiare tempo e denaro. Eppure, questa visione limita fortemente l’impatto che il tech potrebbe avere in azienda e rende più complicato attrarre talenti che possono essere maggiormente affascinati da realtà in grado di delineare orizzonti e strategie di più ampio respiro sul fronte digitalizzazione.

Per sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie più dirompenti, oggi un leader è chiamato a considerare questi tool come le leve che possono ispirare i collaboratori in azienda a immaginare nuovi scenari e a innovare.

Tecnologie che cambiano il volto del lavoro: IA, realtà immersiva e cloud

Per riuscire a fronteggiare le sfide di un mercato in costante mutamento, è fondamentale aprire le porte alle innovazioni, saperne captare rapidamente il valore e integrarle all’interno della propria realtà. Nello specifico, attualmente si stanno consolidando alcune tecnologie che non possono più essere ignorate dai leader, come l’intelligenza artificiale, la realtà immersiva/aumentata e il cloud.

L’intelligenza artificiale

Da una parte spicca l’intelligenza artificiale, decentralizzata e generativa. Decentralizzata perché è oggi alla portata anche delle piccole e medie aziende, e non è più solo appannaggio di pochi player come accadeva anni fa. Generativa in quanto, facendo leva sul legame con il machine learning, riesce a produrre in automatico nuovi contenuti, dai testi, ai codici software, oltre a video e immagini. Inoltre, l’intelligenza artificiale ha un ulteriore vantaggio, supportare i leader nei processi di decision-making, aiutandoli a prendere in considerazione punti di vista e prospettive che non avevano valutato a proposito di una determinata tematica, proprio grazie alla capacità degli algoritmi di unire in un unico disegno una grande quantità di dati differenti.

La realtà immersiva

Un’altra recente novità tecnologica molto rilevante è la realtà immersiva, che diventerà sempre di più uno strumento usato nei training aziendali. Basti pensare alla formazione degli operai specializzati in contesti rischiosi e a quanto gli ambienti immersivi possano garantire velocità di apprendimento in completa sicurezza.

Il cloud

Infine, sul piatto della bilancia compare anche il tema del cloud, che muta pelle e forma. In primis il multi-cloud, che ha abituato le imprese a far leva sui punti di forza di diverse piattaforme e ambienti. A seguire, nel futuro prossimo, con quello che gli esperti sostengono sarà una rivoluzione, si assisterà all’affermazione di un nuovo paradigma, il supercloud. Si tratta di una risorsa che permetterà ai business di integrare le diverse piattaforme, offrendo la possibilità di gestire tutti i cloud aziendali da un’unica piattaforma e con un solo accesso.

È insomma ormai chiaro che le nuove tecnologie abbiano un vero e proprio ruolo di game-changer, che può cambiare molte carte in tavola a livello aziendale. In questo mutevole scenario, è necessario che le imprese si predispongano per reperire nuove competenze, integrando oppure formando professionisti che abbiano familiarità con queste nuove tecnologie.

Reclutamento IT e formazione dei talenti digitali: strategie efficaci

Reclutare professionisti IT e nutrire in azienda i talenti digitali è uno degli obiettivi più sfidanti e impegnativi che un’azienda deve raggiungere nello scenario attuale. Le leve che le organizzazioni possono utilizzare sono molteplici e spaziano dai percorsi di carriera, a flessibilità oraria e benefit. È importante sottolineare che, a oggi, il concetto di benefit non si circoscrive solo all’eventuale bonus economico, bensì si espande anche in aree prima meno battute, quali opportunità di benessere e sostegno psicologico.

Scardinare gli stereotipi di genere in ambito lavorativo

Inoltre, risulta fondamentale scardinare alcuni stereotipi di genere in ambito lavorativo, evitando di identificare il mondo della tecnologia come un settore solo ad appannaggio maschile. Nello specifico, dal report Tech: (non) è un lavoro per donne, pubblicato da IDEM e SheTech, è emerso che nel mondo Tech, l’86,1% delle rispondenti crede di essere pagata meno rispetto ai colleghi uomini. Non solo: a parità di caratteristiche, di fronte a una promozione, l’84% delle donne pensa che un uomo abbia più possibilità di essere promosso, e che, in caso di promozione, agli uomini vengano offerti incrementi retributivi più alti di quelli delle donne.[1]

Raccontare la propria value proposition

Inoltre, l’importanza di far parte di un ecosistema coeso e che supporta valori comuni diventa cruciale. Per questo, l’azienda è chiamata a raccontare la propria value proposition, soffermandosi su tre aspetti essenziali quali: la condivisione del suo sistema di valori, della cultura e della mission.

Mettere in luce il ruolo dei lavoratori

Infine, è importante mettere in luce il ruolo che i lavoratori svolgono nell’organizzazione sottolineando le opportunità di crescita che vengono offerte e lo spazio per gli avanzamenti di carriera, oltre che le politiche di welfare e le occasioni di formazione.

Queste leve, tuttavia, non sono sufficienti se l’azienda non comunica adeguatamente all’esterno: anche per attrarre i talenti IT, infatti, un’organizzazione deve investire sulla propria immagine e reputazione nel medio e lungo periodo presidiando i canali di comunicazione più all’avanguardia.

Ideazione e produzione delle tecnologie: un approccio multidisciplinare

Competenze e strumenti non bastano se non si parte da una piccola rivoluzione nel modo stesso con il quale, oggi, viene ideata e prodotta la tecnologia. Un approccio etico e multidisciplinare alla creazione delle nuove tecnologie diventa dunque la chiave di volta, anche considerando i tanti campi sui quali uno strumento hi-tech può avere un impatto.

La tutela dei dati e della privacy

Il primo è la tutela dei dati e della privacy, questione molto vasta e ricca di implicazioni etiche: le persone saranno sempre più sensibili a questo tema e le aziende, da parte loro, dovranno imparare a comunicare in modo trasparente quali dati raccolgono, in che modo e per quale scopo: un aspetto cruciale per consolidare la relazione di fiducia con clienti e stakeholder. Ad esempio, è necessario che i leader in azienda comunichino chiaramente il modo in cui gli algoritmi giungono a una determinata conclusione e come impiegano i dati per farlo.

Riduzione dell’impatto aziendale

L’altro tema con il quale le aziende devono confrontarsi è il desiderio e la necessità di ridurre l’impatto delle proprie tecnologie sull’ambiente. Va in questa direzione, per esempio, la volontà espressa da molte organizzazioni di utilizzare data center dal minor consumo energetico.

La tutela della salute mentale e fisica dei fruitori di una tecnologia

Infine, un’ulteriore sfida è quella che riguarda la salvaguardia della salute mentale e fisica dei fruitori di una determinata tecnologia, che si traduce nel coinvolgimento sia di professionisti nella fase di creazione, ma anche nell’utilizzo di strumenti per misurare l’impatto sulla salute nel tempo. Ad esempio, se si immagina lo sviluppo di una tecnologia basata sulla realtà virtuale all’interno di un percorso di formazione aziendale, questo potrebbe essere di gran lunga più efficace se ci fosse una riflessione, con un team di psicologi, sui potenziali impatti emotivi che un’esperienza immersiva potrebbe avere sulla psiche dei fruitori della tecnologia stessa.

Conclusioni

In conclusione, il futuro dell’evoluzione della tecnologia all’interno di un’organizzazione non è prevedibile senza un impegno costante e un approccio analitico verso la propria azienda e il mercato. Nell’introdurre nuove competenze e specialisti tech, le organizzazioni dovranno valutare le implicazioni etiche e aumentare la propria forza di attrazione verso l’esterno. In questo contesto, un leader dovrà dunque domandarsi quali siano le skill che serviranno in futuro, se la sua azienda stia impiegando adeguatamente il potere degli algoritmi per prevedere l’evoluzione dei mercati, in che modo spinga i propri collaboratori a porsi quesiti sull’evoluzione delle loro competenze. Ma non solo, anche quali siano i canali di comunicazione dal più forte potere attrattivo, per conquistare professionisti in grado di accrescere l’impatto del tech in azienda, per accogliere il futuro prima degli altri.

Note


[1] Report Tech: (non) è un lavoro per donne, nato per indagare la percezione delle donne nel mondo tech, e pubblicato da IDEM e SheTech nel febbraio 2022.

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