neutralità della rete

Net neutrality, il futuro è quando “faremo a fette” la rete mobile 5G

I principi base sulla neutralità della rete contenuti nel DDL sulla neutralità della rete sono assai compatibili con i contenuti nelle linee guida BEREC 2016 e permettono agli operatori tlc di monetizzare la qualità della rete. Con il network slicing del 5G questi punti diventeranno cruciali

Pubblicato il 25 Set 2017

Stefano Pileri

Chief digital transformation and innovation officer Maticmind

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Fin dalla sua nascita Internet avuto la caratteristica di essere una rete aperta e caratterizzata dalla totale raggiungibilità delle informazioni e dei servizi forniti da molti siti Web. Con l’evoluzione delle applicazioni fruibili in modo semplice con prevalente interfaccia touch, basata su icone grafiche, Internet ha moltiplicato i suoi utilizzatori seguendo la crescita esponenziale degli Smart Phone e delle APPs.

Alcuni Web Services, primo fra tutti Skype, e alcune APPs, prima fra tutte WhatsApp, hanno esteso i servizi Internet a quelli che storicamente sono stati i servizi per eccellenza delle Reti di Telecomunicazioni ossia i servizi voce e i servizi di messaggistica (SMS).

La conseguente erosione dei ricavi e dei margini che questi servizi Internet provocavano per gli operatori ha spesso spinto questi a praticare procedure di gestione del traffico (Traffic Management) per bloccare l’uso di Internet per i servizi di telecomunicazione. Ne è nato un dibattito acceso dunque tra chi, con le pratiche di gestione del traffico, vedeva violato il principio base di Internet e chi invece, per salvaguardare il proprio ritorno sui notevoli investimenti in infrastrutture necessari per l’evoluzione delle Reti, vedeva non corretta l’apertura di Internet a fornire i servizi di telecomunicazioni già offerti in modo Regolato dagli Operatori.

Questo dibattito oggi può davvero ritenersi concluso con la vittoria dei principi storici che hanno fatto grande Internet e per i quali la rete è diventata uno strumento così importante basata su apertura, standards, raggiungibilità e uso di ogni informazione e servizio su essa sviluppati.

Tuttavia il progresso continua e crescono le esigenze di chi accede a Internet, come crescono i servizi e i contenuti su di essa pubblicati: crescono i contenuti video ad altissima definizione e crescono i servizi di generazione, raccolta e analisi di grandi quantità di dati caratteristici delle architetture Internet of Things.

Pur continuando a garantire i fondamenti di Internet con accesso universale, aperto e non discriminatorio, si sente l’esigenza di una tipologia di accesso speciale a qualità garantita per le varie specificità dei servizi e dei contenuti attuali. Dunque logicamente sopra lo strato Best Effort deve essere possibile oggi gestire uno strato Best Quality specifico per il video ad alta definizione (4K, 8K).

L’insieme delle due esigenze, Best Effort e Best Quality, ha spinto le Autorità mondiali a sviluppare una nuova normativa e così ha fatto la Comunità Europea tramite i lavori dell’Autorità Europea della Regolazione del settore delle Comunicazioni (BEREC) sulla neutralità della rete a giugno del 2016 (BEREC Guidelines on the implementation by National Regulators of European Net Neutrality Rules, che qui citeremo con l’acronimo BEREC 2016).

Questo documento, tra gli altri, introduce tre principi chiave relativi a 1) Accesso a Internet (Best Effort), 2) Gestione del Traffico e 3) Servizi Speciali o a Valore Aggiunto (Best Quality).

  1. Gli utilizzatori devono avere il diritto di accedere e distribuire informazioni e contenuti, di usare e fornire applicazioni e servizi, di usare terminali di propria scelta, tramite l’accesso a internet, indipendentemente dal luogo ove gli utilizzatori o gli operatori si trovano, indipendentemente dalla localizzazione, dall’origine e destinazione delle informazioni, contenuti, applicazioni o dei servizi.
  2. I fornitori di accesso a Internet devono trattare tutto il traffico in modo eguale, quando offrono l’accesso a Internet, senza discriminazioni, restrizioni o interferenze e senza alcuna differenziazione rispetto a chi trasmette o riceve, ai contenuti cui si accede o che si distribuisce, le applicazioni e i servizi usati o forniti e i terminali usati. Ciò non impedisce ai fornitori di servizi di accesso a Internet di attuare misure ragionevoli di gestione del traffico. Per essere considerati ragionevoli, tali misure devono essere trasparenti, non discriminatorie e proporzionate e non devono essere basate su considerazioni commerciali ma su requisiti tecnici di qualità tecnica oggettivamente diversi da specifiche categorie di traffico. Tali misure non controllano il contenuto specifico e non sono mantenute per più a lungo del necessario. I fornitori di servizi di accesso a Internet non si impegnano in misure di gestione del traffico che vanno oltre quelle di cui al secondo comma e in particolare non bloccheranno, rallentano, alterano, limitano, interferiscono, abbattono o discriminano tra contenuti specifici, applicazioni o servizi, o categorie specifiche, salvo se necessario, e solo per quanto necessario.
  3. I fornitori di comunicazioni elettroniche al pubblico, inclusi i fornitori di accesso a internet e fornitori di contenuti, applicazioni e servizi, devono essere liberi di offrire servizi diversi dall’accesso a Internet (servizi speciali o servizi a valore aggiunto) che sono ottimizzati per contenuti specifici, applicazioni e servizi o combinazioni di questi dove l’ottimizzazione è necessaria per soddisfare i requisiti dei contenuti, delle applicazioni e dei servizi per specifici livelli di qualità

Questi stessi principi sono espressi nel DDL 2484 (meglio conosciuto con il nome di DDL Quintarelli) approvato dalla Camera dei Deputati e ora in iter per l’approvazione al Senato, che sugli stessi tre punti già indicati con riferimento a BEREC, dispone che:

  1. Non può essere qualificato come «accesso ad internet» o «servizio internet» un accesso o servizio di connettività che limiti la possibilità di fruizione da parte dell’utente a una porzione o a un sottoinsieme di servizi offerti sulla rete internet.
  2. Ai fornitori di reti o di servizi di comunicazione elettronica non è consentito ostacolare l’accesso ad applicazioni e servizi internet, ovvero rallentarlo rispetto alla velocità alla quale sarebbe fornito a un utente nella stessa area avente la medesima capacità di banda e con accesso illimitato alla rete internet.
  3. I fornitori di reti o di servizi di comunicazione elettronica possono commercializzare servizi a valore aggiunto di prioritarizzazione di classi di traffico nel proprio segmento di rete di accesso per soddisfare specifiche esigenze della clientela d’affari e residenziale.

Il che dimostra, su questo tema della Neutralità della Rete, un buon allineamento con la normativa Europea.

In particolare il terzo dei precedenti punti, indicato sia nella normativa BEREC 2016 sia nel DDL 2484, ribadisce che gli Operatori di Telecomunicazioni, i Content Provider e gli Application Providers possono ottimizzare la qualità del servizio offerta, in accordo ai requisiti dei contenuti, applicazioni e servizi, e offrire tale ottimizzazione (Best Quality) on top alle offerte dell’accesso a Internet (Best Effort). Questo è un principio che consente la monetizzazione della qualità del servizio che da sempre le Telecomunicazioni stanno cercando.

Queste considerazioni, già così importanti oggi, saranno tra qualche anno ancora più cruciali. Infatti nell’evoluzione verso il 5G, insieme alla moltiplicazione della velocità di punta per un fattore 10 (quindi fino a alcuni Gigabit al secondo), alla riduzione di un fattore 10 della latenza (ossia del tempo di ritardo alla trasmissione delle informazioni pari a pochi millisecondi), allo sviluppo di una copertura molto capillare anche nelle aree dove non necessariamente saranno presenti smartphones tramite la moltiplicazione di un fattore 10 delle attuali antenne, le reti 5G nasceranno con la capacità di gestire “strati” diversi di rete ossia i “5G Network Slices”.

Ciascuno di questi strati ha un profilo specifico per determinate esigenze. Semplificando molto, potremo avere uno “Strato Best Effort” dedicato, come oggi, all’accesso universale a Internet tramite un determinato insieme di APPs potremo avere uno “Strato Video ad Alta Definizione” dove la rete offre prestazioni molto superiori allo strato Best Effort, e potremo avere uno “Strato Dati e Transazioni a Bassa Latenza” dove il tempo di ritardo nella fruizione delle informazioni è quasi nullo.

Ciascuno di questi strati può avere propri utilizzatori e, di sicuro, pricing differenti e crescenti per accedervi.

In sintesi, il dibattito di questi anni sul tema della Net Neutrality consentirà di mantenere nel tempo il principio dell’accesso aperto, non discriminatorio e standard. Tuttavia, gli strati dedicati ai servizi a valore aggiunto con prestazioni differenziate e specifiche cresceranno di numero e di importanza consentendo, finalmente, quella monetizzazione della Qualità del Servizio che oggi stenta a essere trovata nonostante le Reti la richiedano in modo pressante e siano necessari notevoli investimenti per garantirla.

*L’autore è storico esponente delle tlc italiane con diversi ruoli aziendali e associativi

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