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Alla conquista dello Spazio: Ue e Space Alliance puntano alla leadership lunare e oltre



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Nel 2023, il Parlamento Europeo ha dichiarato lo spazio un settore strategico cruciale. L’UE, con il supporto della Space Alliance, mira a sviluppare una sovranità spaziale autonoma puntando all’esplorazione lunare e oltre. L’obiettivo è mantenere la leadership tecnologica e garantire benefici economici e scientifici, collaborando con partner internazionali come NASA ed ESA

Pubblicato il 4 giu 2024

Emma Bagnulo

Analista Digitale&ICT AWARE THINK TANK



luna

Nel 2023, lo spazio è stato definito dal Parlamento Europeo come un settore strategico cruciale per il posizionamento internazionale dell’Unione Europea. Lo stesso anno, il cancelliere austriaco Nehammer ha dichiarato il ruolo chiave dello spazio sia destinato a perdurare nel tempo, soprattutto per una questione di posizionamento in fatto di leadership e di innovazione tecnologica.

What is ESA’s Moonlight initiative?

L’Europa e la corsa allo Spazio

Se infatti l’Europa è già leader nell’osservazione terrestre, nella navigazione, nel monitoraggio climatico e nella ricerca – anche grazie a giganti del settore come Leonardo e Thales – non ci si può permettere di rimanere indietro rispetto a Stati Uniti, Russia e Cina. Per mantenere la propria posizione, la propria autonomia, e per essere più forti nella cooperazione internazionale, l’Europa deve sviluppare una propria sovranità nell’accesso allo spazio. Inoltre, secondo “Revolution Space: Europe’s Mission for Space Exploration,” documento elaborato da consulenti strategici di primo livello, stabilire una presenza europea indipendente in orbita terrestre, lunare, nonché sulla Luna in sé e oltre, dovrebbe diventare una priorità strategica per l’UE. Ciò permetterebbe all’Unione Europea di operare equamente con le altre grandi potenze nel settore.

Il programma Artemis e l’iniziativa Moonlight

Il programma Artemis della NASA, in collaborazione internazionale con ESA, JAXA e CS, mira proprio a riportare l’uomo sulla Luna. Ogni partner ha il compito di sviluppare elementi complementari da far funzionare in orbita lunare a partire dall’anno corrente per costruire Gateway, un’infrastruttura orbitale lunare equipaggiata dal peso di 40 tonnellate,

L’ESA stessa si è messa all’opera con dei bandi volti a trovare idee innovative che contribuiscano allo sviluppo dell’economia lunare. Con l’iniziativa Moonlight, ESA mira a costruire servizi di comunicazione e navigazione affidabili per supportare la prossima generazione di missioni di esplorazione lunare istituzionali – come Artemis – e private. L’esplorazione lunare riveste un’importanza strategica sia per l’ESA che per le industrie spaziali, in quanto svolge un ruolo fondamentale nel preparare il terreno per le imminenti missioni con equipaggio su Marte.

Cosa rende la luna e la lunar economy così interessanti

Ma cosa rende la luna e la lunar economy così interessanti?

Secondo ESA, lo sviluppo di una presenza umana sulla Luna significherebbe un enorme salto in avanti per le comunicazioni. Un sistema di comunicazione lunare offrirebbe diverse modalità di trasferimento dati. Il trasferimento di dati in blocco permetterebbe lo scambio di informazioni tra risorse utente sulla Luna o sulla Terra senza vincoli temporali. Lo streaming di dati permetterebbe la trasmissione bidirezionale di audio e video in tempo reale, adatto per utenti con esigenze immediate. Le tele-operazioni consentono il controllo in tempo reale di risorse sulla Luna, come rover e esperimenti, attraverso canali dedicati.

Un altro ambito interessante sono i sistemi di navigazione lunari. La posizione assoluta fornirebbe informazioni in tempo reale per applicazioni di georeferenziazione e navigazione, mentre la velocità assoluta sarebbe utile per monitorare la mobilità e i movimenti. Si potrebbe ottenere una sincronizzazione precisa con il Tempo Universale Coordinato della Terra, grazie alla possibilità di determinare accuratamente il tempo real-time. Secondo l’ESA, un sistema di Post-Processing Position, Navigation, Timing offrirebbe un’accuratezza superiore nella post-elaborazione dei dati. Inoltre, tramite stazioni di segnalazione sulla superficie, si potrebbero fornire servizi avanzati di posizionamento, navigazione e temporizzazione per l’area di servizio locale.

La superficie lunare, inoltre, è ricca di acque ghiacciate e metalli preziosi. I materiali raccolti sulla Luna e da asteroidi vicini, come elio 3 e le terre rare, potrebbero essere utilizzati sia come carburanti, che per ulteriori applicazioni sulla terra, tra cui la costruzione di pannelli fotovoltaici e veicoli a celle a combustibile. Infine, “conquistare” la Luna è anche il primo passo per allargare e facilitare l’esplorazione del nostro intero sistema solare.

Per avvicinarsi a questi obiettivi – e benefici – ambiziosi, l’UE può contare su attori privati che si sono già ritagliati un ruolo nell’economia spaziale globale, e fra questi ci sono anche italiani. In particolare, parliamo della Space Alliance.

La Space Alliance e i piani per l’esplorazione lunare

Space Alliance nasce nel 2005 come partnership strategica tra Leonardo e Thales, combinando le capacità delle joint venture Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) e Thales Alenia Space – TAS (Thales 67%, Leonardo 33%). Ad oggi Space Alliance conta più di 10 mila dipendenti ed è presente in 12 paesi, oltre ad avere già una consolidata presenza internazionale nei mercati spaziali di maggior rilievo. Essa si occupa di diverse applicazioni spaziali, tra cui osservazione terrestre, navigazione, esplorazione spaziale, robotica, infrastrutture orbitali, sistemi di trasporto e telecomunicazioni. Space Alliance può già offrire soluzioni end-to-end a governi, istituzioni, operatori e agenzie spaziali, e non a caso si trova in prima linea nel settore del NewSpace. Infatti, la Space Alliance ha giocato un ruolo cruciale in molteplici programmi civili geostazionari nel corso degli anni. La portata mondiale di Space Alliance fa sì che questa agisca come forza trainante della filiera dello spazio nella sua interezza.

Gli obiettivi di Space Alliance

Gli obiettivi di Space Alliance, come da questa dichiarati, sono la creazione di una vita migliore e più sostenibile sulla terra, nonché di estendere la portata europea e umana nello spazio, in modo da ottenere una presenza duratura, benefici economici e fare passi avanti con la ricerca scientifica.

Non sorprende che Space Alliance abbia interessi anche nell’economia lunare. Space Alliance, con i suoi moduli per stazioni spaziali, sistemi di trasporto spaziale, materiali avanzati, navi cargo e robotica, vuole contribuire al ritorno degli astronauti sulla Luna. Non a caso, TAS Italia e ASI hanno annunciato di star collaborando per la costruzione di un Multi-Purpose Habitat nel contesto di Artemis, che sarà il primo avamposto permanente sulla Luna. Inoltre, Thales Alenia Space sta lavorando al sopracitato Gateway di Artemis, contribuendo con I-HAB (International Habitat), per cui ha un contratto da 327 milioni di euro, e il modulo di comunicazione e rifornimento ESPRIT. Leonardo e TAS, insieme ad altre piccole e medie imprese, hanno contribuito allo European Service Module, costruendone rispettivamente i pannelli solari, unità di controllo e distribuzione della potenza, e curandone la struttura del modulo e sottosistemi critici. Altre imprese italiane, come Criotec, Aviotec, e Dtm Technologies hanno avuto l’opportunità di dare un significativo contributo ad Artemis.

Per quanto riguarda lo sviluppo dell’economia lunare, TAS è stata selezionata dall’ESA nel contesto dell’iniziativa Moonlight per studiare tecniche, modelli e algoritmi per contribuire alla creazione di un sistema di navigazione radio lunare (LNRS). Inoltre Telespazio e Thales vogliono dare il proprio contributo alla creazione di un’economia lunare tramite lo sviluppo di sistemi di navigazione e comunicazione satellitare simili a quelli presenti sulla Terra. Dopotutto, sono già leader nella navigazione satellitare, come dimostrano programmi quali EGNOS e Galileo. La Space Alliance, infine, è in prima linea in numerose missioni nel nostro sistema solare, tra cui ExoMars, BepiColombo e Rosetta.

Il contributo italiano alle missioni lunari

Questo tipo di investimenti comporta numerosi vantaggi per l’Italia, in primis benefici a livello di filiera industriale. La partecipazione ad Artemis ha portato alle aziende italiane numerosi contratti da centinaia di milioni di dollari. Ottenere materiali dalla Luna, specie carburanti, permetterebbe anche al Paese di rendersi più indipendente e sostenibile a livello energetico. L’Italia, tramite il suo contributo alla “colonizzazione” della Luna, potrebbe guadagnarsi riconoscimento internazionale per la qualità della propria industria nella produzione ad alto valore aggiunto, cosa che aumenterebbe il peso internazionale del Paese. Tuttavia, si presentano anche alcuni rischi.

Tra i potenziali problemi, si trova in primis l’altissima competitività del settore, in cui giocano player grandi quali Stati Uniti e Giappone. In tale contesto, risulta importante garantire il proprio vantaggio competitivo anche se si tratta di cooperazioni internazionali. L’Italia potrebbe trovarsi a dover scegliere tra due possibilità: divenire un partner strategico per alcuni importanti player, o difendere protezionisticamente le proprie industrie nazionali.

Il sogno di un’Unione europea leader

Se per l’Italia da sola non è pensabile ottenere un ruolo di leadership, se si guarda all’Unione Europea come collettività, c’è ancora di più da guadagnare.

L’esplorazione lunare, per via dei benefici elencati prima, è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità europei. I servizi di navigazione e comunicazione prima discussi hanno ricadute positive sull’agricoltura green, e sono fondamentali per il monitoraggio del cambiamento climatico. In più, se le risorse sulla terra di platino e indio sono in via di esaurimento, lo spazio esterno ne è ricco, così come è ricco di terre rare, per il cui approvvigionamento ad oggi si stanno già creando tensioni geopolitiche. Un accesso indipendente allo spazio permetterebbe all’UE di rendersi più autonoma rispetto a questo tipo di risorse, per cui adesso dipende dalla Cina, che ne detiene oltre il 30% naturalmente presente sulla Terra. Questo renderebbe l’UE anche meno “ricattabile” a livello internazionale, ponendola nella condizione di mandare avanti i propri obiettivi strategici con meno limiti strutturali.

Come l’Italia, con Artemis l’UE deve stare attenta a non farsi “legare le mani” dagli altri grandi player, evitando di perdere il proprio vantaggio competitivo. Inoltre, è necessario aumentare il budget per le missioni in orbita lunare, considerato che delle oltre 100 missioni annunciate per il 2030, solo 2 sono a guida europea.

L’Unione Europea non è mai andata sulla Luna. A mettere il primo uomo in orbita fu la Russia, ma non l’UE. Negli anni, i finanziamenti europei allo spazio sono rimasti un quinto di quelli statunitensi. Eppure, a livello di istituzioni e di aziende private, le eccellenze non ci mancano.

Siamo nell’era della NewSpace, ma lo spazio non è solo dei privati: è anche (e principalmente) politica, e ne abbiamo avuto prova con la guerra in Ucraina. È in Unione Europea che è nato EGNOSS, ed in Unione Europea gli sforzi collettivi stanno portando la ricerca scientifica e tecnologica nello spazio a livelli che, quando la missione Apollo partì negli anni ‘60, non sarebbe stato possibile immaginare. Pertanto, economicamente e politicamente, l’UE ha tutti gli incentivi per investire nello spazio.

E se giochiamo bene le nostre carte, forse il nome del primo uomo su Marte sarà di un europeo.

__________________________

Sitografia

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/lalba-della-lunar-economy-36726

https://www.linkedin.com/pulse/italia-tra-i-giganti-la-lunar-economy-opportunit%C3%A0-e-sfide-cora-daolio-mgusf/

https://www.thalesgroup.com/en/worldwide/space/press_release/thales-alenia-space-has-been-selected-european-space-agency-study

https://www.telespazio.com/it/space-alliance

https://www.esa.int/Newsroom/Press_Releases/Europe_is_aiming_for_the_Moon

https://www.esa.int/Applications/Connectivity_and_Secure_Communications/Wanted_bright_ideas_to_develop_the_lunar_economy

https://www.politico.eu/article/europe-told-to-aim-for-a-moon-mission/

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