In un mercato come quello immobiliare, dove spesso la qualità dell’informazione è determinante, l’intelligenza artificiale può essere in grado di ridurre le asimmetrie informative per tutti gli attori coinvolti, aumentando la trasparenza di ogni attività e di tutto il business più in generale.
Molti sono già gli esempi di utilizzo.
AI e immobiliare: nel segno dei portali
La facilità di raccolta e reperimento delle informazioni è ovviamente il tema centrale per l’utilizzo dell’AI. Per poter rispondere a quanti più problemi possibili, è necessario avere accesso a una mole di dati sempre più elevata.
Nel Real Estate, come nel caso del web, l’innovazione non può che passare attraverso i portali immobiliari, piattaforme che ogni giorno aggregano, processano e distribuiscono informazioni sul mercato.
Avendo già guidato il processo di transizione digitale con il passaggio da carta a web, i portali sono gli unici a disporre delle giuste tecnologie e dell’adeguata mole di dati per confermarsi ancora una volta centri d’innovazione all’interno del settore.
Le nuove potenzialità dell’IA
In tutto il 2023 non si è parlato d’altro. È la tecnologia del momento: parliamo ovviamente dell’intelligenza artificiale. Considerata da molti come la più grande innovazione tecnologica dai tempi di internet, l’AI è subito diventata il centro attorno a cui gravitano investitori, giganti del tech, web e digital company, che ne hanno intravisto le potenzialità e le possibilità di applicazioni future.
L’AI è in grado di processare e rielaborare dati e informazioni in pochissimo tempo, e con un elevatissimo livello di unicità e personalizzazione. Per questo motivo i servizi di intelligenza artificiali, accedendo alle informazioni sul web sono sempre più in grado di fornire informazioni o soluzioni all’essere umano, generare testi di canzoni, realizzare opere d’arte e addirittura scrivere codice di programmazione informatica da poter inserire all’interno di nuovi algoritmi e servizi.
Non è un caso che a inizio anno, Microsoft abbia investito 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società nata nel 2015 e fondatrice di Chat GPT, il più famoso servizio basato su un sistema di Intelligenza Artificiale. Pochi mesi più tardi, anche Google ha inaugurato la sua era dell’AI lanciando il proprio servizio, Bard.
I primi esempi di intelligenza artificiale nel Real Estate: le valutazioni immobiliari
Il primo grande esempio di AI nel mondo immobiliare è da ricercare all’interno degli strumenti di valutazione immobiliare online. Gli algoritmi alla base di questi sistemi, noti come AVM (Automated Valutation Model), sfruttano infatti un’applicazione dell’intelligenza artificiale: il Machine Learning.
L’AI è in grado di riconoscere automaticamente gli immobili simili a quello da valutare, fornendo una stima di prezzo preliminare in pochi secondi. Questi servizi sono sempre più richiesti dagli utenti, che sempre più spesso ricorrono a queste valutazioni all’inizio del processo di compravendita.
Essendo lo stock immobiliare di una singola città o zona di estrema varietà, la stima immobiliare fornita da questi algoritmi, per quanto affidabile nella stragrande maggioranza dei casi, non è ancora precisa come quella di un professionista immobiliare. I portali, che da tempo propongono questo servizio agli utenti, stanno infatti lavorando a ulteriori approcci, sempre più AI driven.
Per muoversi sempre verso stime più precise, è infatti necessario cercare di stimare in modo oggettivo e quantitativo dati arbitrari, su tutti la condizione dell’immobile. Per questo motivo, si sta cercando di integrare all’interno di questi algoritmi l’Image Recognition, altra applicazione dell’AI.
Con questo sistema, è possibile rilevare in modo sempre più inequivocabile la condizione dell’immobile grazie alle immagini fornite dall’utente, valutando ogni singolo oggetto, arredo, infisso o pavimento, e fornire una valutazione preliminare sempre più attendibile.
Tutto quello che bisogna fare è inserire alcune foto dell’interno dell’immobile, oltre alle caratteristiche principali di quest’ultimo per ottenere una stima di prezzo in pochi secondi.
Il ruolo dell’AI nella compravendita a supporto del professionista
I presupposti per avvicinare domanda e offerta sono al momento le prerogative fondamentali per la realizzazione di servizi a valore aggiunto che integrino l’intelligenza artificiale al loro interno.
È il caso dei famosi “chatbot” che stanno compiendo un notevole passo avanti. Sempre più spesso questi servizi sono in grado di conversare con l’utente, dando a quest’ultimo informazioni di vario genere, sempre più precise e dettagliate.
Una delle prime applicazioni in questo ambito è quella legata alla consulenza mutui: elaborando milioni di dati in breve tempo, l’AI può fornirti una consulenza sempre più dettagliata in breve tempo.w
In breve tempo, i “chatbot” saranno perfettamente in grado di svolgere attività time consuming per il professionista, e saranno in grado di sostituirlo in alcune mansioni di base quando non è reperibile, come fissare appuntamenti, visite o fare screening di potenziali acquirenti e venditori.
Il potere generativo dell’AI può essere utilizzato anche in fase di pubblicazione di un annuncio immobiliare, altra attività che spesso richiede moltissimo tempo al professionista: si possono scrivere infatti descrizioni sempre più complete e inequivocabili.
Alcune applicazioni dell’Intelligenza Artificiale rendono addirittura possibile mostrare come potrebbe essere arredato un immobile al momento vuoto secondo un determinato stile.
Tutti questi potenziali servizi finiscono per alzare notevolmente il livello di informazioni che l’utente è in grado di reperire con il minimo sforzo, accelerando notevolmente il processo di ricerca e quindi la transazione.
Una ricerca “intelligente”: la grande sfida dell’AI
La grande challenge dei portali è quella di integrare l’Intelligenza Artificiale nella fase di ricerca dell’immobile. Sulla scia di ChatGPT, il nuovo standard della ricerca immobiliare potrebbe essere un “assistente immobiliare” che, dopo una breve conversazione con l’utente, è in grado di mostrargli di default tutti gli immobili che soddisfano i suoi requisiti.
Un sistema sicuramente più semplice e intuitivo rispetto all’utilizzo dei filtri, che si distingue per l’elevatissimo livello di personalizzazione dell’esperienza dell’utente. Il nuovo strumento di ricerca, mappando tutto il mercato in una data zona o una data città, può aiutare l’utente a individuare opportunità d’investimento che soddisfano i requisiti dell’utente, fornendo a quest’ultimo insight e informazioni sul mercato.
In uno scenario fantascientifico, combinare questo tool con il Metaverso potrebbe rappresentare la ricerca immobiliare del futuro. L’AI è in grado di connettere l’utente a un agente immobiliare virtuale nel Metaverso, per un’esperienza completamente digitale che sfrutta i privilegi di realtà virtuale e realtà aumentata.
Intelligenza Artificiale e professionisti immobiliari: amici o rivali?
Attorno all’Intelligenza Artificiale c’è tantissimo hype, ma non manca chi ha accolto questa nuova innovazione con notevole scetticismo. In ogni ambito, ci si è chiesti se l’AI non possa essere il primo step per soppiantare il capitale umano con la “macchina”.
Portando il discorso all’interno del Real Estate ci si domanda se l’avvento dell’AI porterà a un ridimensionamento del ruolo dell’agente immobiliare, finendo per sostituirlo.
Come in tutti gli altri settori, anche nel mercato immobiliare, l’utilizzo della tecnologia non può prescindere dal capitale umano. L’AI costituirà un valore aggiunto se e solo se integrata con le competenze del professionista. Utilizzare l’intelligenza artificiale porterà a un abbattimento dei tempi di compravendita, trattative più breve ed efficienti, ma in molti dei punti cruciali per la chiusura della transazione la figura del professionista rimarrà sempre necessaria.
Questa situazione si è già verificata anni fa con il passaggio dalla carta al web, che non ha fatto altro che velocizzare le transazioni, al punto da diventare al giorno d’oggi essenziale per il business del professionista immobiliare
La strada è ormai tracciata: come per il web, l’intelligenza artificiale si fonderà sempre di più a prodotti e servizi, fino a diventare un componente sempre più standard. Di conseguenza, com’è sempre accaduto, i professionisti immobiliari non verranno sostituiti dalla tecnologia, ma dai professionisti immobiliari in grado di utilizzare le nuove tecnologie a loro disposizione.