G7 a Hiroshima

“De-risking” con la Cina: ecco cosa c’è davvero in gioco



Indirizzo copiato

Il disaccoppiamento, il reshoring, il delisting delle quotate cinesi dalle borse USA, la fuga di capitali da Hong Kong sono già in atto da anni e sono solo l’effetto di un gigantesco mutamento geopolitico: la causa di tutto ciò è il vantaggio globale che la Cina tenta di conquistare sulla scena mondiale.

Pubblicato il 5 giu 2023



cina tech

Al vertice del G7 a Hiroshima si è fatto strada un nuovo neologismo: il de-risking, che significa riduzione del rischio. Il rischio in questione è la dipendenza dell’occidente dalla Cina.

Il termine de-risking servirebbe a circoscrivere questa operazione, ad introdurre una eventuale politica di distensione e quindi a tentare di ridurre la portata di un altro termine utilizzato fino ad oggi: il decoupling. Che tradotto significa disaccoppiamento.

Tuttavia, il decoupling ha già dato il via al reshoring delle industrie occidentali e ciò porterà alla necessaria revisione delle nuove catene di valore.

La Cina e l’ambizione di diventare superpotenza informatica

La realtà è che il disaccoppiamento, il reshoring, il delisting delle quotate cinesi dalle borse USA, la fuga di capitali da Hong Kong sono già in atto da anni e sono solo l’effetto di un gigantesco mutamento geopolitico: la causa di tutto ciò è il vantaggio globale che la Cina tenta di conquistare sulla scena mondiale.

Infatti, proprio in concomitanza con il vertice del G7, quasi a vanificare la finalità distensiva della politica del de-risking, l’autorità cinese di regolamentazione del cyberspazio, la CAC, ha stabilito che i prodotti realizzati dall’azienda di chip statunitense Micron non hanno superato la revisione della sicurezza e, pertanto, le aziende cinesi non potranno più utilizzarli.

La CAC è diventata l’organo amministrativo delle politiche informatiche del Comitato Centrale del partito e non un semplice regolatore statale, con una varietà di poteri di regolamentazione che a volte si incrociano in altri sistemi politici, come la propaganda o l’economia e la finanza.

L’agenzia ora è in prima linea nel lavoro per realizzare la visione di Xi di trasformare la Repubblica Popolare Cinese in una superpotenza informatica e di utilizzare tale potere per plasmare il discorso interno e internazionale.

Inoltre, qualche giorno fa, il partito comunista cinese ha ampliato la portata della legge anti-spionaggio contro le compagnie straniere e i dissidenti, dando al partito maggior forza repressiva.

Ad aprile, un dirigente dell’ufficio di Pechino della giapponese Astellas Pharmaceuticals è stato arrestato con l’accusa di presunto spionaggio.

Nel marzo scorso le autorità cinesi hanno fatto irruzione nell’ufficio di Pechino della Mintz Group, una società investigativa americana e hanno arrestato cinque dipendenti cinesi.

La polizia cinese si è recata anche presso l’ufficio di Shanghai della Bain & Co., una società di consulenza statunitense; ha interrogato i dipendenti presenti, sequestrato computer e telefoni cellulari.

Tutto ciò non ha nulla a che fare con una politica di “distensione” ma di escalation all’intimidazione e alla rappresaglia.

Perché siamo arrivati al punto di rottura

Perchè siamo arrivati a questo punto di rottura?

Gli scambi commerciali con la Cina sono esplosi negli ultimi due decenni e questa relazione ha consentito agli Stati Uniti e all’Unione Europea di avere prezzi più bassi per i consumatori e maggiori profitti per le società, ma ha generato anche rischi, costi e danni.

In particolare, la perdita di posti di lavoro nel settore manifatturiero, i furti di tecnologia a danno delle aziende, la richiesta di condivisione coattiva delle proprie tecnologie come condizione per fare affari in Cina con spionaggio informatico e industriale, le immense sovvenzioni pubbliche alle imprese di Stato di Pechino che alterano il libero mercato, un credito bancario aziendale che può essere usato come arma nella guerra commerciale per assicurarsi che gli attori economici anche stranieri operino in conformità degli obiettivi della politica industriale cinese, la manipolazione valutaria, le violazioni delle regole del lavoro e dei diritti umani, come il lavoro forzato nello Xinjiang.

Il Partito sta anche adottando misure per influenzare le decisioni manageriali e di investimento delle imprese straniere in Cina, attraverso l’inserimento di cellule del Partito. Questi sforzi, in alcuni casi, stanno iniziando ad influenzare i processi decisionali di alcune joint ventures “cinesi-straniere”.

Lo Stato, dominato dal Partito Comunista Cinese, controlla infatti l’economia in modo unico, anche attraverso la gestione centralizzata delle imprese statali, il controllo sulle istituzioni finanziarie e una potente commissione di pianificazione economica.

La Cina ha perfezionato un modello per “ottenere” la tecnologia occidentale e lo usa per trasformare le società nazionali in giganti e poi lanciarle nel mercato mondiale; a quel punto le società straniere non possono più competere.

Le distorsioni generate dall’economia cinese

Quando la Cina è entrata nel WTO nel 2001, il suo peso economico era paragonabile a quello della Francia. Oggi, pesa più di tutta la zona euro e dovrebbe superare gli Stati Uniti prima della fine del decennio.

A causa delle dimensioni dell’economia cinese, dell’enormità del coinvolgimento del governo e delle conseguenti alterazioni al funzionamento dell’economia globale, le distorsioni causate ai partner commerciali che operano secondo principi di libero mercato sono gigantesche.

Decenni di gioco del sistema commerciale globale e il mancato rispetto degli impegni del WTO hanno consentito alla Cina di accumulare enormi eccedenze commerciali e riserve di valuta estera, che utilizza per perseguire ambiziosi obiettivi di politica interna ed estera; costruire il più grande progetto geopolitico della storia dell’uomo: la Belt and Road.

Negli ultimi anni il governo degli Stati Uniti è arrivato a considerare l’interdipendenza con la Cina come una delle principali minacce alla sicurezza, alla prosperità e ai valori democratici.

Gli Usa e il “disaccoppiamento tecnologico” con la Cina

Di fondamentale importanza è, in quest’ottica, il “disaccoppiamento tecnologico” con la Cina; Washington ne è stata uno dei principali motori e resterà in grado di regolare questa tendenza globale al rialzo o al ribasso.

Anche Pechino ha sempre voluto, progettato e cercato un vantaggio assoluto sugli Stati Uniti e sugli altri paesi, nonché l’autarchia, nelle sue catene di approvvigionamento da oltre 15 anni.

Il partito ha sottolineato la necessità di innovazione locale e di prendere il controllo delle tecnologie di base. La bandiera dell’autosufficienza, quella che si sviluppò al termine del secolo dell’umiliazione, è tornata come principio politico guida. Portare la Cina a sviluppare la propria tecnologia all’avanguardia, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dall’Occidente, è una componente chiave degli ampi piani di Xi.

Tuttavia, il disaccoppiamento non è solo un fenomeno bilaterale, né è interamente il prodotto della politica governativa di Stati Uniti e Cina. Molti attori del settore pubblico e privato, in tutto il mondo, stanno contribuendo, in modi diversi e con varie motivazioni, a questa tendenza.

Sebbene la propensione generale verso il disaccoppiamento tecnologico sia chiara, il suo corso esatto e la sua portata finale rimangono sconosciuti.

La Cina di oggi può abbracciare la ricerca dell’autosufficienza da una posizione di forza, sia economicamente, che con un esercito in più rapida espansione al mondo.

L’attuale stato di dipendenza dalla Cina è insostenibile: conservare lo status quo intollerabile.

Sarà, quindi, necessario trovare un compromesso tra gli scambi commerciali, gli interessi privati, le minacce alla sicurezza nazionale e l’integrità politica.

L’inevitabilità di una politica industriale nazionale ed europea

Qualche giorno fa, proprio dall’Italia il premio Nobel per l’economia Michael Spence ha scritto un importante editoriale lanciando un appello “In difesa della politica industriale”.

In un momento di crescenti tensioni geopolitiche e frammentazione della catena di approvvigionamento – quando considerazioni di sicurezza nazionale stanno plasmando la politica economica e i rischi di guerra sembrano aumentare – la politica industriale è inevitabile.

Lo spostamento di numerosi collegamenti nelle complesse catene globali di fornitura di semiconduttori e di alta tecnologia verso gli Stati Uniti e paesi alleati è indispensabile per rafforzare la sicurezza nazionale e la resilienza economica.

La vera questione non è se valga la pena perseguire una politica industriale nazionale ed europea, ma come farla bene.

Dal canto suo, il Partito Comunista Cinese continuerà a consolidare e rafforzare il suo potere per mantenere il controllo della Cina e proiettarla a livello globale come superpotenza economica e militare, continuando ad utilizzare tutte le sue leve di influenza. La sua ricerca del dominio globale è ulteriormente aiutata dalla macchina di propaganda totale di più vasta portata al mondo e da una varietà di altri meccanismi, per proiettare un potere forte, un potere che cerca di penetrare nei tessuti molli delle democrazie e ottenere la loro acquiescenza attraverso mezzi nascosti, coercitivi e corruttivi. È questa combinazione, della repressione interna della Cina e della sua ambizione esterna, che rende così preoccupante la sua crescente potenza globale. È anche la prima grande nazione a implementare una valuta digitale della banca centrale e sfida la leadership globale in tecnologie critiche come l’IA, l’informatica quantistica, la robotica, l’ipersonico, i veicoli autonomi ed elettrici e le telecomunicazioni avanzate.

Tutto ciò ha una notevole rilevanza anche in ambito militare, data l’ampia fusione civile-militare; uno dei principi guida dell’azione geopolitica di Xi Jinping.

Cina-resto del mondo: la guerra è totale

Attingendo dalla millenaria cultura dell’arte dell’inganno sviluppata anche in ambito bellico, la Cina di Xi Jinping sta portando avanti la sua Liminal Warfare dove lo spettro della competizione e del confronto con l’Occidente è talmente ampio che il campo di battaglia è ovunque e la guerra è totale; il controllo di mezzi tecnologici, sistemi 5G, acquisti immobiliari strategici, ponti, autostrade e porti di tutto il mondo, il controllo di alcuni tipi di investimenti nella catena di approvvigionamento, delle materie prime e nelle infrastrutture critiche, sono tutti descritti in un libro del 1999 scritto dai due colonnelli cinesi come operazioni di guerra “trans militari” e “non militari”.

Questa guerra liminale consiste nel cavalcare il limite dell’osservabilità, nel non superare la soglia della rilevabilità. Quindi, gran parte della loro attività è letteralmente subliminale, sotto la soglia di percezione, e conseguentemente non ci accorgiamo di cosa sta accadendo.

Con il potere accumulato, Pechino prevede anche di costringere la più vivace democrazia liberale dell’Asia, Taiwan, a riunificarsi con la madrepatria. Cerca inoltre di stabilire il controllo unilaterale sulle risorse e sulle rotte marittime del Mar Cinese Meridionale e, quindi, di spingere gradualmente gli Stati Uniti e le democrazie fuori dall’Asia.

La Germania nazista e l’Unione Sovietica, i veri totalitarismi del secolo scorso ampiamente studiati e classificati dai politologi Brezinsky, Anna Arendt, Howell e il nostro Giovanni Sartori, furono rafforzate dall’attrazione di capitali e risorse dalle democrazie occidentali.

Oggi stiamo facendo la stessa cosa con il totalitarismo di Xi Jinping, come abbiamo fatto con la Russia di Putin.

Non lasciamo che la storia si ripeta

Non si può lasciare che la storia si ripeta,

Viviamo nel presente, ma dobbiamo attingere dagli insegnamenti del passato per creare un futuro migliore.

Oggi, si è accumulata una narrazione secondo cui le democrazie sono corrotte e logore, prive di energia, scopo, capacità e fiducia in sé stesse. E questo è stato alimentato dagli sviluppi del mondo reale.

La Cina si è trasformata in un neo-totalitarismo altamente raffinato e sofisticato. I politologi che prima ho citato e altri studiosi di sistemi dittatoriali lo riconoscerebbero facilmente per quello che è: “Una dottrina, un leader, un partito e una nazione (incentrata sugli han)”.

Oggi, nella guerra in Ucraina si intrecciano i destini non solo dell’Europa e della Russia. La Cina in questo scenario in fiamme sta a guardare come partner silenzioso di Putin, alimentando l’economia russa e la propria.

La Realpolitik di Pechino si basa su una partnership strategica ‘spalla a spalla’ con la Russia, perché Mosca ha ricche risorse naturali e un formidabile arsenale nucleare.

La strategia e l’ideologia di Xi Jinping

Xi Jinping, sfruttando il fervore nazionalista che montava quando è salito al potere, lo ha nel tempo rafforzato ed ha iniziato a propagandare la superiorità del modello cinese su quello occidentale.

Xi ha in parte sostituito l’ideologia marxista con la propria nozione di sinicizzazione. Questa idea rifiuta le condanne iconoclaste della cultura tradizionale che furono portate avanti da Mao; sostituisce l’idea della lotta di classe marxista con un’evocazione dell’orgoglio nazionalista nelle glorie passate della civiltà cinese Han.

Poiché la sinicizzazione generalmente richiede l’adattamento a una versione idealizzata della cultura cinese han, gli estranei a questa cultura, come cristiani, buddisti tibetani e musulmani, in particolare uiguri, sono soggetti a una repressione ancora più dura di quanto lo siano stati sotto la precedente ideologia marxista.

Seguendo le orme di Mao Zedong, Xi Jinping ha promosso il culto della personalità, si è reso uguale al partito, ha rivisto la costituzione per garantirsi una dittatura a vita e ha ulteriormente intensificato la repressione.

Il “socialismo nazionale” del partito nazista sotto Hitler era basato sul razzismo. Anche l’“estremo nazionalismo” di Xi è legato al razzismo. Per molto tempo, il PCC è stato continuamente imbevuto della superiorità razziale Han e ha compiuto genocidi culturali in forme mascherate, contro minoranze etniche nello Xinjiang, nel Tibet e nella Mongolia Interna.

Xí, uno dei politici più influenti al mondo, è il rappresentante della quinta generazione di massimi dirigenti cinesi dai tempi di Mao Zedong. Il “grande timoniere” è stato seguito dalle generazioni rappresentate da Deng Xiaopíng, Jiang Zemín e Hu Jintao. Xí corona questa successione e aspira a realizzare l’obiettivo più audace della Cina. La Cina, ha detto Xi Jinping, “ha subito un’intensa umiliazione, il popolo è stato sottoposto a grandi dolori e la civiltà cinese è sprofondata nell’oscurità. Da allora, il ringiovanimento nazionale è stato il più grande sogno del popolo e della nazione cinese…”

Xí incarna il “sogno cinese”, alimentato sia dal “mito dell’età dell’oro”, che dal “secolo dell’umiliazione”. In quanto figlio di un veterano comunista, Xí è considerato un “principe”. Questa discendenza legittimante, come “rosso di seconda generazione”, ha suggellato la sua esistenza e il suo cammino da “predestinato”.

La sua missione acquista così splendore messianico: in un documento politico del 17 aprile 2022, si è fatta strada una nuova espressione, quella della rivelazione a “leader eterno”.

Secondo questa chiave di lettura, Xí è il demiurgo della restaurazione del corso naturale della storia, inteso a riconfigurare l’ordine mondiale da una prospettiva sinocentrica.

Conclusioni

Pertanto, se Mao è il fondatore e Deng è il riformatore, Xí può essere considerato il creatore, per usare le sue parole, di una comunità dal futuro condiviso per l’umanità, con le caratteristiche del Partito Comunista Cinese.

Un numero significativo dei più grandi disastri della storia può essere attribuito alle decisioni dei dittatori.

Il destino è la lezione della storia che questo Paese, anzi l’Occidente nel suo insieme, deve imparare urgentemente se vuole evitare il destino finale del declino irreversibile.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3