Verso la nuova normalità

Il futuro del video on demand in Europa, dall’intrattenimento allo sport: i trend

Il 2021 sarà l’anno della transizione verso la nuova normalità dopo la pandemia, dopo un anno come nessun altro prima. I video online supereranno la pay tv e registrerà l’ingresso massiccio degli OTT nel mercato dei contenuti sportivi. Vediamo quali sono le principali tendenze secondo ITMedia consulting

Pubblicato il 02 Lug 2021

Augusto Preta

Founder e CEO ITMedia Consulting – Direttore International Institute of Communications

big tech schermi digitale

Se il 2017 è stato l’anno della svolta e il 2018 è stato l’anno dell’espansione, il 2020 rappresenta  uno spartiacque nella relativamente breve storia del video on demand (VOD) in Europa, tra il mondo del broadcasting tradizionale e il nuovo mondo del broadband e del video streaming.

Indubbiamente, nel contesto del consumo di contenuti audiovisivi, il 2020 è stato quindi un anno come nessun altro per tutti, mentre il 2021 sarà l’anno della transizione verso la prossima nuova normalità.

Ma come sarà questa nuova normalità, e quali ripercussioni avrà sui processi di globalizzazione e convergenza già in atto?

Secondo le previsioni di ITMedia Consulting, quest’anno è probabile che si rafforzino tutte le abitudini sociali e lavorative che stiamo vivendo da più di un anno: entro il 2021, ad esempio, si prevede che il video online prenderà definitivamente il sopravvento nell’industria televisiva e video.

Pandemia e media tv, PNRR occasione da non sprecare: ecco su cosa puntare

Nell’arena dell’intrattenimento, il 2020 ha visto lo SVOD crescere a uno dei tassi più rapidi mai registrati. In termini assoluti quest’anno ha visto più abbonati aggiunti all’industria del VOD che in qualsiasi altro momento della storia. L’accelerazione del cord-cutting e lo sfruttamento di video online durante il Covid-19, insieme all’espansione aggressiva dei servizi direct-to-consumer (D2C) di nuova generazione, ha portato a una migrazione più rapida del previsto verso i video online su scala globale.

2021, anno di svolta: i video online superano la pay-tv

Inoltre, nel 2021, per la prima volta in assoluto, più persone pagheranno per i servizi video online a livello globale che per la pay-TV, e il conseguente aumento della spesa per lo streaming video fa sì che il video online sia diventato la principale fonte di entrata da TV e video a livello globale. Nel 2021, i video online sostituiranno la pay-TV, sia con le nuove versioni riservate allo streaming, sia con la riproposizione dei pacchetti di operatori di nuova generazione per i servizi online.

Ad esempio, la crescita di Disney+ dal suo lancio è davvero sorprendente. Nel gennaio 2021, la casa di Topolino ha raggiunto l’obiettivo previsto in quattro anni in soli 14 mesi con 95 milioni di abbonati, una cifra in aumento rispetto agli 86 milioni di abbonati dichiarati a dicembre. Inoltre, nel marzo 2021, gli abbonati hanno superato i 100 milioni, portando il top management ad aumentare gli investimenti nello sviluppo di contenuti di alta qualità.

In modo simile, anche per Netflix, la pandemia ha alzato il giro d’affari, battendo i 200 milioni di abbonati. Di questi, 73,94 milioni avevano sede negli Stati Uniti e in Canada. La crescita in questa regione è tuttavia rallentata rispetto ad altre. L’EMEA ha visto una rapida crescita negli ultimi anni, passando da 37,82 milioni nel quarto trimestre del 2020 a 66,7 milioni due anni dopo. Anche gli utenti asiatici di Netflix sono più che raddoppiati in questo periodo, raggiungendo i 25,49 milioni in totale.

La concorrenza sul mercato è comunque in forte aumento. Nel primo trimestre del 2021 Netflix ha guadagnato circa 4 milioni, ben al di sotto delle proprie previsioni (6 milioni), delle stime di consenso (6,3 milioni) e, comprensibilmente, della mostruosa quantità aggiunta nel primo trimestre del 20 (15,8 milioni). Il guadagno di abbonati del primo trimestre di Netflix è lo stesso in cui sono state lanciate Discovery+, Paramount+ e in cui Warner Bros. ha iniziato annunciare le date di lancio di HBO Max.

Guardando all’industria cinematografica, la pandemia ha messo a dura prova il settore. Con le catene di cinema chiuse in tutto il paese e nel mondo, i principali studios hanno ritardato le loro uscite cinematografiche al 2021 o si sono spinte verso i servizi di streaming. La pandemia ha anche portato a ritardi delle principali produzioni poiché i ritorni sul set sono stati interrotti. Tutto questo combinato ha portato a enormi perdite per un settore solitamente redditizio.

Le misure per far fronte alla crisi

Secondo l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo il settore audiovisivo ha perso oltre il 10% dei suoi ricavi nel 2020 rispetto al 2019 e quasi il 15% escludendo i servizi on-demand.

Per far fronte all’enorme impatto sul settore, a livello nazionale, europeo e internazionale, sono state prese varie misure da parte delle istituzioni pubbliche (governi, agenzie cinematografiche nazionali, regolatori dei media…) e delle parti interessate del settore per sostenere e guidare il settore audiovisivo attraverso la crisi. Le misure vanno, più concretamente, dall’istituzione di nuovi fondi di emergenza (Recovery Plan), all’allentamento dei requisiti e delle scadenze, all’offerta di prestiti e garanzie, all’anticipo del pagamento di sostegno e all’adeguamento delle tasse e dei contributi previdenziali, all’offerta di nuovi servizi e hotline, l’emissione di linee guida operative e la promozione di standard e migliori pratiche.

Poiché il numero di film e presenze cinematografiche è crollato durante la pandemia, mettendo in pericolo finanziariamente il settore, gli studi hanno cercato nuovi modi per portare l’intrattenimento video nelle case e aumentare le entrate. Ciò ha incluso l’emergere di Premium VOD (PVOD) che ha ridotto la finestra del cinema per i film a 17 giorni prima di diventare disponibili per la visualizzazione in home video a un costo premium. In un approccio più controverso, alcuni studi cinematografici hanno deciso di rendere disponibili i film a casa e nelle sale contemporaneamente. Altri film destinati all’uscita nelle sale sono diventati disponibili per l’intrattenimento domestico. Ad ogni modo, fino ad ora il PVOD non è stato in grado di recuperare le perdite del settore.

Le prospettive del settore: lo sport è il game changer?

Se dunque il 2021 sarà l’anno della transizione verso il ritorno alla normalità, rafforzando le abitudini sociali e le modalità di consumo che abbiamo vissuto negli ultimi 12 mesi, in prospettiva post- Covid ci si interroga su come sarà la “nuova normalità”, e che ripercussione avrà sui processi di globalizzazione e convergenza in atto da tempo.

In questa chiave, un nuovo settore che registrerà l’ingresso massiccio degli OTT nel mercato dei contenuti e contribuirà in maniera significativa alla crescita sarà lo sport.

Lo sport sembra essere infatti in un momento cruciale. Si profila una nuova era di cambiamenti, con nuovi appassionati di sport che chiedono un modo diverso di consumare e interagire, cercando di sfruttare le opportunità del potenziale dello streaming online anche in termini di qualità e innovazione: gli sport premium offrono il potenziale per creare prodotti accessori intorno all’offerta principale.

Allo stesso tempo sono sorti problemi finanziari a causa del perdurare della pandemia e delle difficoltà a mantenere il valore dei diritti dei media al livello raggiunto in passato, con la mancanza di sport per parte dell’anno che ha contribuito anche ad aumentare l’entità delle perdite. Tuttavia, anche durante un anno con stagioni sospese e ascolti più bassi, gli sport hanno costituito negli Stati Uniti quasi tre quarti (72%) dei 50 programmi più visti in TV nella fascia d’età 18-49 anni. Gli sport rappresentano anche un quinto tra i prodotti più visti sempre nella fascia 18-49.

La crescente disponibilità di banda larga di alta qualità e la crescita della visualizzazione multipiattaforma e dei dispositivi, ha quindi portato a una proliferazione di nuovi servizi SVOD/OTT sportivi, tra cui una nuova generazione di aggregatori OTT sportivi e servizi diretti al consumatore da campionati, club ed emittenti.

Diversi aggregatori di sport OTT emergenti specializzati, tra cui DAZN, Eleven Sports e FloSports, stanno creando offerte globali con un buon rapporto qualità-prezzo, iniziando ad aggregare i diritti di secondo e terzo livello non acquisiti dai fornitori di pay-TV, e ora (DAZN in particolare) entrando nel primo livello dei diritti premium e diventando una vera alternativa alle pay-tv.

In questo scenario, i ricavi dei diritti TV sportivi dovrebbero raggiungere oltre 71 miliardi di euro entro il 2024 in tutta Europa. Di questa enorme cifra, i più redditizi saranno ancora i diritti calcistici, che dovrebbero passare da 11 a 27 miliardi di euro durante questo lasso di tempo. Ciò sarà causato principalmente dal pubblico dei primi 5 campionati europei in Asia e Nord America.

Monopoli in discussione

Quello che emerge è che il vecchio e quasi monopolistico sistema delle poche pay-tv che detengono i diritti della stragrande maggioranza dei principali campionati europei sembra essere messo in discussione, a favore dell’avvento degli OTT, come Amazon, DAZN e così via.

Inoltre, l’impatto che il Covid-19 ha avuto e sta avendo sull’ecosistema calcistico è doppio: ha colpito le finanze dei club e il mercato dei diritti media, sia nazionale che internazionale. L’ultima previsione fatta da Deloitte mostra che i migliori club europei saranno colpiti dalla pandemia per circa 2 miliardi di euro nel 2020/21, mentre nel 2019/2020 gli stessi club hanno perso più di 1 miliardo di euro a causa della mancanza del pubblico e dei ricavi delle trasmissioni.

In questo scenario in continua evoluzione, ilbroadband giocherà dunque un ruolo fondamentale nei prossimi anni, continuando ad aumentare la propria presenza e il proprio valore, iniziato nell’ultimo decennio.

Il valore complessivo dei diritti broadband, che nella stagione 2013/2014 è stato di 946 milioni di euro, ha raggiunto quasi i 3 miliardi di euro (+ 211%) e si prevede che farà un altro grande balzo

Anche il valore del VOD ha iniziato ad avere un’enorme influenza. A partire dal 2017, quando la prima fetta di Bundesliga in Germania è stata acquisita da Eurosport e trasmessa da Eurosport Player, e nel 2018, quando DAZN è entrata nel mercato in Italia, acquisendo i diritti in Serie A e in Champions League in Germania, e Amazon nel Regno Unito, la spesa totale per i diritti dei fornitori di VOD in Europa aumenta notevolmente nella stagione successiva, raggiungendo ora 1,7 miliardi di euro, con un CAGR del 91% in un periodo di 5 stagioni.

Tale crescita sarà principalmente generata dai diritti domestici (Italia in particolare), che rappresenteranno i tre quarti del totale. Nella stagione in corso, i diritti VOD nazionali rappresentano 367 milioni di euro, il 79% del VOD totale, e aumenteranno nel 2021/2022 fino a raggiungere l’enorme cifra di 1,29 miliardi di euro.

In termini di quote di mercato, a partire dalla stagione 2016/17, dove solo la Spagna aveva un OTT che forniva una piccola quantità di contenuti della Liga sulla sua piattaforma, nella stagione in corso (2020/21) l’importo è stato di 467 milioni di euro.

Il numero dovrebbe fare un enorme balzo poiché DAZN si è aggiudicato la maggior parte dei diritti di Serie A per il periodo 2021-2024, per 840 milioni di euro a stagione. Ciò significa che nei diritti calcistici europei, i fornitori OTT forniscono già il 6% della spesa totale per i diritti, con questo numero già previsto in crescita a partire dalla prossima stagione.

Le strategie di Amazon e DAZN

L’arrivo di Amazon sulla scena mondiale dei diritti sportivi non sarebbe potuto capitare in un periodo più controverso, ma, allo stesso tempo, forse il più favorevole in quanto negli ultimi anni ha ampliato in modo aggressivo il proprio portafoglio di diritti di streaming sportivo in diretta.

La notizia più eclatante è arrivata negli ultimi giorni di marzo, quando Amazon ha ufficializzato l’enorme investimento di oltre 1,3 miliardi di dollari per trasmettere la partita il Thursday Night NFL game (la partita del giovedì sera di football NFL), a partire dal 2023 per dieci anni, fino al 2033.

Questo evento potrebbe essere un punto di svolta nella strategia globale di Amazon. Finora l’investimento fatto dalla società di Bezos è stato limitato, come per i 105 milioni di euro per un pacchetto di 20 partite di Premier League a stagione o lo stesso importo per la Germania per un numero ridotto di partite di Champions League.

Nel dicembre 2020, DAZN ha finalmente iniziato la sua espansione globale, consentendo loro di raggiungere più di 200 paesi. Al debutto è stato deciso di concentrarsi su due eventi di boxe dal vivo. Il prezzo mensile iniziale per i nuovi mercati sarà di £ 1,99 o meno. I contenuti offerti saranno principalmente legati al combattimento, con la boxe come prodotto principale, mentre ulteriori sport verranno aggiunti non prima della metà del 2021.

Eppure, come per Amazon, la strategia di DAZN ha trovato il suo apice con una singola decisione. Mentre Amazon ha deciso di diventare grande negli Stati Uniti con l’acquisizione dei diritti NFL, DAZN ha acquisito la fetta più grande dei diritti della Serie A italiana, per 840 milioni di euro all’anno per tre anni. Questa decisione può tradursi in un cambio di paradigma nell’ecosistema sportivo europeo, poiché fino ad oggi gli investimenti effettuati erano limitati a piccoli pacchetti nei principali campionati europei, non come fornitore principale.

In questa evoluzione, se da un lato, l’impatto che il Covid-19 ha avuto sul live streaming e sullo sport in particolare è stato negativo, colpendo le finanze dei club così come il mercato dei diritti media, sia nazionali che internazionali, dall’altro ha accelerato l’evoluzione dalla pay- TV al VOD/OTT nell’acquisizione dei diritti e nella distribuzione dei contenuti sportivi.

Ne discende che il 2021 sarà l’anno della transizione verso la nuova normalità dopo la pandemia, ancora un’emergenza nel momento in cui scriviamo, e i prossimi tre anni vedranno un forte consolidamento di questa tendenza dirompente in tutti i paesi europei. In questo ambiente radicalmente cambiato, la nuova normalità non sarà più sicuramente la stessa di prima.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati