La smart mobility è un ecosistema complesso che, pur poggiando sull’innovazione tecnologica, non si esaurisce con essa, ma si arricchisce con lo stretto rapporto tra enti locali e player digitali che si incontrano sul terreno comune della sostenibilità economica e ambientale.
Da non dimenticare come la nuova mobilità sia al centro anche dell’agenda europea, al fine di creare un sistema dei trasporti che realizzi una “trasformazione verde e digitale” all’interno dell’Unione, facendola diventare più resiliente rispetto ad eventuali crisi future.
Anche la sosta può rientrare a pieno titolo nella “Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente” dell’Ue. Occorre però fare comprendere a tutti gli attori la sua importanza e il suo potenziale nel contesto della “mobilità come servizio”, rendendola sempre più facile, accessibile e sostenibile.
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Vediamo come.
Smart mobility, l’importanza di avere il partner giusto
Parlare di smart mobility può sembrare, agli occhi di molti, un puro esercizio di stile che ha l’obiettivo di incrementare la visibilità di chi se ne occupa. Sostenibilità e digitale sono temi innegabilmente attrattivi e mainstream, ma quando si costruisce un business su di essi, occorre partire da un’analisi profonda se si vuole crescere e acquisire con successo quote di mercato.
Nel caso della smart mobility, il digitale consentirebbe ampi spazi di espansione ponendosi – ad esempio attraverso l’innovazione della sosta – come primo anello della mobilità integrata, ovvero un sistema sempre più interconnesso, sia fisico sia digitale, in grado di agevolare ogni tipo di utente nei suoi spostamenti.
Per realizzare un nuovo modello di mobilità, soprattutto nelle realtà cittadine, i partner innovativi sono sempre più strategici nel rispondere alle esigenze sia di tutti gli attori e stakeholder della mobilità. Prima di arrivare ad analizzare l’importanza e le potenzialità della digitalizzazione di alcuni processi legarti alla mobilità, tra cui la sosta (urbana, ma anche in porti e aeroporti), vediamo quali sono attualmente i servizi digitali oggi maggiormente richiesti.
Da una recente indagine della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, emerge come lo strumento più utilizzato sia quello di navigazione satellitare, conosciuto dal 98% degli utenti, ma sono poche le persone che ne sfruttano il potenziale per utilizzare percorsi ‘sostenibili’. Ampiamente conosciuti, poi, i servizi di carpooling, noti all’82% degli italiani anche solo il 5% ne fa un uso regolare. Ugualmente bassi i dati su carsharing e bikesharing, oltremodo penalizzati durante la pandemia come tutti i servizi in condivisione.
Particolare attenzione, dunque, andrebbe data ai processi di digitalizzazione dei sistemi di stazionamento, aspetto che i partner digitali dei gestori della sosta stiano affrontando partendo da un primo assunto: la sosta va vista come una risorsa sociale, ambientale ed economica, e non come un problema.
Lo stress della ricerca del parcheggio
Cercare parcheggio in città, in porto e/o aeroporto spesso si trasforma per gli automobilisti in una fonte di stress: ci sono momenti in cui si innesca una vera e propria ‘corsa’ al parcheggio per riuscire ad arrivare in tempo al gate o per presentarsi in orario al lavoro. Questa ricerca spasmodica non ha conseguenze negative solo su noi stessi, ma provoca anche notevoli impatti sull’ambiente, in termini di inquinamento. Di fronte a questo scenario ci si deve porre una domanda: come lavorare per creare benefici economici e sociali attraverso il parcheggio, trasformandolo in una ricchezza?
Per studiare soluzioni smart per la sosta realmente applicabili, si devono analizzare questi fattori:
- Tempo: gli automobilisti sprecano circa 2.549 ore di vita alla ricerca di parcheggio. Detto in altre parole una persona media che possiede un’auto trascorre circa 106 giorni della sua vita in cerca di un posto dove lasciarla, ovvero quasi tre mesi.
- Efficienza: almeno il 30% del traffico è costituito da automobili in cerca di parcheggio. È una quantità enorme, se si considera che la ricerca di un posto costituisce solo l’ultimo tratto di un viaggio.
- Sostenibilità: la ricerca di un posto auto è attualmente la causa di un terzo del traffico urbano e di un’importante quota di emissioni di gas di scarico.
- Società: un italiano su tre considera la ricerca di un posto auto un problema e che secondo le ultime analisi ISTAT il 40% delle famiglie si innervosisce a causa di parcheggio e traffico.
Soluzioni innovative a un problema complesso
Corsa e ricerca frenetica del parcheggio, stress, inquinamento, aggiungiamoci anche metodi di pagamento difficili e obsoleti, cosa si può fare per affrontare un sistema così complesso?
Riteniamo che favorire percorsi innovativi e sviluppare innovazione tecnologiche che abbiano nelle soluzioni di smart mobility la chiave per avviare percorsi efficienti, sia il motore in grado di generare vantaggi per tutti in termini di società, economia e ambiente.
Quando parliamo di smart mobility facciamo riferimento a tutti gli strumenti per ottenere uno sviluppo sostenibile delle città. Il termine racchiude in sé una serie di elementi: la tecnologia, le infrastrutture per la mobilità, le soluzioni per la mobilità e le persone. Tradotto: i sistemi e i processi di smart mobility permettono di dar forza a nuovi stili di vita, nuove modalità di fruizione delle città e delle aree di scambio contribuendo al benessere delle persone e dell’ambiente.
Sostenibilità e riduzione dello stress sono favorite da tecnologie che consentono di prenotare e pagare servizi in ottica di mobilità integrata (oggi arricchita con i nuovi servizi di micromobilità elettrica). Prenotazione e pagamento digitale della sosta e spostamento sostenibile sono i traguardi di un futuro ‘smart’ che possiamo raggiungere attraverso una collaborazione virtuosa tra tutti gli stakeholder, sia pubblici sia privati, immaginando una integrazione sempre più efficace.