space economy

Rifiuti spaziali, come rimuoverli? Ecco le idee in campo

Il contrasto all’aumento dei detriti spaziali è un problema sempre più urgente, come emerso anche nel recente G7. Le misure di rimozione non sempre sono lecite, per questioni di giurisdizione che devono essere superate, ma nonostante i problemi, sta emergendo una nuova opportunità di mercato per la fornitura di servizi

Pubblicato il 05 Lug 2021

Gabriele Faggioli

CEO Gruppo Digital360, presidente Clusit, Responsabile Scientifico Osservatorio Cybersecurity and Data Protection Politecnico di Milano

Ivan Fino

giurista internazionalista specializzato sulle tematiche legate allo spazio extra atmosferico

Pietro Santoriello

Space Economy Consultant, Partners4Innovation - Gruppo Digital360

space economy

Il 13 giugno, al vertice del G7 a Carbis Bay, in Cornovaglia, i delegati di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea si sono impegnati a contrastare il crescente aumento dei detriti spaziali che affollano le orbite terrestri.

Si tratta di una presa di posizione dai contenuti politici molto forti in quanto è stata data rilevanza internazionale a un fenomeno sempre più concreto e potenzialmente in grado di mettere a repentaglio i programmi spaziali attuali e futuri.

Detriti spaziali, un problema non solo economico: nodi geopolitici e possibili soluzioni

Linee guida internazionali e accorgimenti tecnici

Durante il summit è stata evidenziata l’importanza di seguire le linee guida internazionali che disciplinano la mitigazione del fenomeno. In tal senso, a seconda del tipo di orbita, lo Inter Agency Space Debris Coordination Committee (IADC) ha indicato standard diversi da seguire. Se l’altitudine orbitale è inferiore ai 2.000 km, quindi anche oltre l’orbita LEO (Low Earth Orbit, si raccomanda che i satelliti siano fatti rientrare nell’atmosfera terrestre entro 25 anni dal completamento della missione.

Per i satelliti dell’orbita GEO (Geostationary Earth Orbit), dopo il completamento della missione, è previsto invece il “reorbit” in un’”orbita cimitero” localizzata a 300 km circa al di sopra dell’orbita geostazionaria, in modo da prevenire qualsiasi interferenza coi satelliti operativi.

Infine, i satelliti posti nei punti lagrangiani[1], al termine della missione sono tenuti a liberare il prima possibile quell’area per renderla fruibile ai veicoli spaziali.

Vi sono inoltre alcuni accorgimenti tecnici che, se seguiti, possono limitare i danni causati da rottami e detriti spaziali. Uno di questi è la passivazione, la quale prevede la dispersione del carburante di un satellite al fine di evitare esplosioni accidentali al termine della missione.

La necessità della rimozione dei detriti spaziali

È da sottolineare che, sebbene le misure di mitigazione siano concretamente efficaci nel contenimento della crescita dei detriti, non si può prescindere dal mettere in atto alcuni sistemi di rimozione. Questo per due ordini di ragioni: anzitutto, la creazione di nuovi space debris a causa di malfunzionamenti o di scontri tra oggetti spaziali non può essere del tutto evitata. Inoltre, bisogna fare i conti con quei debris che sono andati ad accumularsi negli ultimi sessant’anni. Basti pensare che il satellite americano Vanguard I, lanciato nel 1958, è ancora in orbita. Del resto, le previsioni per il futuro non sono per nulla rosee: è stato infatti stimato che la popolazione dei debris di dimensioni superiori ai 10 cm possa aumentare del 75% nei prossimi 200 anni.

Le misure di Active Debris Removal

L’esigenza di contrastare attivamente l’accumulo degli space debris (di cui si è parlato anche al G7) può essere soddisfatta con apposite misure di Active Debris Removal (ADR). Si tratta di vere e proprie missioni spaziali finalizzate al far “cadere” i detriti spaziali in atmosfera al fine di provocarne la distruzione per attrito.

I programmi ADR più promettenti e tecnologicamente avanzati (ma allo stesso tempo eccessivamente onerosi) includono l’uso di laser spaziali o il dispiegamento di funi metalliche e imbracature per trascinare gli oggetti. In tal senso, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si è già impegnata nella promozione di ulteriori iniziative: la prima riguarda un progetto realizzato da CleanSpace, consistente nell’esame delle tecnologie per l’elaborazione avanzata delle immagini, la guida complessa, la navigazione e il controllo e la robotica innovativa, finalizzati a catturare i detriti in orbita.

La seconda iniziativa riguarda un’azione di deorbiting controllato, denominata eDeorbit, che potrebbe costituire la prima missione ADR condotta dall’ ESA avente come obiettivo quello di rimuovere detriti spaziali di grandi dimensioni dall’orbita occupata al fine di causarne il rientro controllato in atmosfera.

I problemi che impediscono la rimozione degli space debris

Sebbene le misure di rimozione degli space debris siano utili a garantire la sostenibilità della attività spaziali, potrebbero non essere sempre del tutto lecite. L’articolo 8 del Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 (OST), nella parte in cui stabilisce che lo Stato di registrazione possiede giurisdizione esclusiva sugli oggetti spaziali, stabilisce espressamente che: “uno Stato parte del trattato sul cui registro si trova un oggetto lanciato nello spazio conserva la giurisdizione e il controllo su tale oggetto (…) mentre si trova nello spazio o su un corpo celeste”. Quindi, gli Stati mantengono sia la giurisdizione che il controllo sugli oggetti lanciati nello spazio.

Viceversa, nessun trattato hai mai stabilito che il controllo e la giurisdizione non sussistano più se gli oggetti spaziali smettono di funzionare o se questi vadano in qualche modo distrutti; gli Stati di immatricolazione continuano pertanto ad esercitare i loro poteri di controllo e giurisdizione anche sui detriti spaziali.

Il discorso di cui sopra vale altresì per la proprietà sugli space debris: “La proprietà degli oggetti lanciati nello spazio, compresi gli oggetti atterrati o costruiti su un corpo celeste, e delle loro parti componenti, non è influenzata dalla loro presenza nello spazio extra-atmosferico” (Articolo 8 OST). Qualcuno potrebbe chiedersi se lo Stato di di immatricolazione possa essere realmente interessato a mantenere la proprietà su questi oggetti. A tal proposito, si deve prendere in considerazione che anche gli oggetti spaziali inattivi, quali gli stessi space debris, possono contenere informazioni sensibili o tecnologie di cui si vuole preservare la proprietà intellettuale.

Le iniziative possibili

Avendo fatto riferimento a quelle che sono le misure di mitigazione e rimozione degli space debris, si pensi adesso all’ipotesi in cui uno Stato si disinteressi totalmente di metterle in atto. Sicuramente, in questo caso, uno o più Stati terzi potrebbero nutrire timore che gli space debris non rimossi possano cagionare un qualche nocumento alle proprie attività spaziali. Quali alternative vi sarebbero di fronte alla presenza di uno o più space debris pericolosi? Gli Stati terzi potrebbero cercare di ottenere il consenso preventivo per la rimozione dei detriti spaziali dallo Stato di registrazione. Un’altra via percorribile sarebbe invece quella di chiedere il trasferimento della registrazione del satellite da cui si è originato il detrito.

Se queste opzioni non dovessero risultare praticabili, si potrebbe finalmente procedere alla rimozione di questi pericolosi space debris? Per non incorrere in alcun tipo di responsabilità internazionale, chi ha fondato motivo di ritenere che i satelliti che ha lanciato in orbita possano subire un pregiudizio da un satellite non più operativo o da porzioni di esso (space debris), ha facoltà di ricorrere allo strumento delle consultazioni internazionali preventive previste dell’articolo 9 dell’OST. Il fine di queste consultazioni sarebbe quello di convincere lo Stato di immatricolazione dei detriti pericolosi a mettere in atto le opportune misure di rimozione. Tuttavia, le lunghe tempistiche di un simile confronto internazionale potrebbero far aumentare esponenzialmente le probabilità di collisione; pertanto, se il rischio di immediato danneggiamento o distruzione risulta effettivamente fondato, lo Stato di immatricolazione del satellite a rischio sarebbe legittimato a invocare lo stato di necessità e procedere all’immediata rimozione dei frammenti pericolosi, procedendo in autodifesa dei propri interessi.

C’è da considerare che questo discorso vale solamente per i detriti di cui è dimostrabile in qualche modo l’appartenenza a un satellite registrato. Dunque, soprattutto per quanto riguarda gli space debris di dimensioni più esigue, chiunque sarebbe legittimato a procedere alla rimozione.

Dall’attuale regime giuridico delle attività spaziali si deduce altresì che gli Stati sono tenuti sia a provvedere allo smaltimento degli space debris prodotti, sia a verificare che le compagnie private facciano ugualmente (articolo 6 OST). In caso contrario, lo Stato di immatricolazione sarebbe responsabile internazionalmente per gli eventuali danni provocati.

Le nuove opportunità di mercato

Nonostante le crescenti dimensioni delle costellazioni di satelliti e i conseguenti rischi per la mitigazione e la rimozione dei detriti spaziali, sta emergendo una nuova opportunità di mercato per la fornitura di servizi. Lo dimostrano gli investimenti della Space Alliance (Thales Alenia Space e Telespazio) per il progetto della canadese NorthStar Earth and Space di una costellazione di satelliti con doppia funzione: osservazione della terra e tracking di detriti spaziali direttamente dall’orbita. D-Orbit sta invece sviluppando attività commerciali riguardo ai debris, nonché soluzioni di propulsione per i satelliti e i servizi in orbita. L’azienda punta a garantire un accesso sicuro e sostenibile allo spazio, studiando e sviluppando servizi in orbita ed espandendosi in questo settore specifico.

Dove gli space debris rappresentano evidentemente una criticità da mantenere monitorata e controllata con il supporto degli strumenti di soft law, si delinea anche un’ottima opportunità di investimento e di mercato, che porterà allo sviluppo di tecnologie e all’implementazione di modalità innovative per la salvaguardia delle attività spaziali.

  1. “In un sistema dove un corpo ruota con orbita quasi circolare intorno ad un altro, ci sono dei punti nello spazio, detti “Lagrangiani”, dove le forze gravitazionali dei due oggetti si bilanciano e permettono ad un corpo di piccola massa di mantenere una posizione fissa rispetto agli altri due.” (https://www.vialattea.net/content/992/)

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati