Interoperabilità

Far dialogare i sistemi sanitari: impariamo dagli standard internazionali



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L’interoperabilità dei dati sanitari si conferma un elemento fondamentale per una sanità efficiente e orientata al paziente. Standard internazionali come openEHR e HL7 FHIR®, sono fondamentali per la realizzazione dell’European Health Data Space (EHDS), l’ambizioso progetto per l’integrazione dei dati sanitari a livello europeo

Pubblicato il 28 feb 2024

Marcello Corbo

Responsabile “Sanità Digitale” PA Advice



L’IA è al centro della trasformazione digitale della sanità: le tre sfide principali

Negli ultimi anni, la necessità di far dialogare i sistemi sanitari è emersa come una priorità chiave per migliorare la qualità dell’assistenza e promuovere la ricerca medica in tutti contesti nazionali ed europei.

Il 13 dicembre 2023 il Parlamento europeo ha adottato, nell’ambito della procedura legislativa ordinaria, il mandato negoziale in vista dell’avvio dei negoziati interistituzionali sulla proposta di regolamento per l’istituzione dello Spazio Europeo dei Dati Sanitari (European Health Data Space (EHDS).

L’European Health Data Space (EHDS)

L’European Health Data Space (EHDS) rappresenta quindi un passo epocale verso l’integrazione e la condivisione sicura delle informazioni sanitarie nell’Unione Europea. Questa iniziativa mira a creare uno spazio comune dove i dati sanitari possano fluire senza ostacoli tra i paesi membri.

Una delle chiavi dell’EHDS è infatti la capacità di promuovere la ricerca e l’innovazione nel campo della sanità consentendo un accesso agevolato ai dati sanitari e contribuire notevolmente al miglioramento dell’assistenza transfrontaliera. Grazie alla condivisione più efficace delle informazioni sanitarie non solo diventa possibile intervenire in modo tempestivo sulle cure, ma anche garantire la sicurezza dei pazienti e ridurre i rischi associati alla mancanza di accesso a informazioni cruciali.

Tuttavia la realizzazione di questo ambizioso progetto richiede l’adozione di standard internazionali di interoperabilità dei dati sanitari e per l’informazione sanitaria e la modellazione delle informazioni cliniche che, nel contesto della trasformazione digitale della sanità garantiscano una migliore efficienza operativa e una migliore qualità nell’assistenza medica.

Standard internazionali per l’interoperabilità dei dati sanitari: openEHR e HL7 FHIR®

Questi standard fungono da linguaggio comune, garantendo che i sistemi sanitari nazionali possano comunicare in modo fluido, riducendo le barriere tecniche attraverso un flusso efficiente di informazioni. Tra gli standard internazionali maggiormente utilizzati rientrano certamente lo standard openEHR (open Electronic Health Record) e lo standard HL7 FHIR® (Fast Healthcare Interoperability Resources), che emergono come pilastri fondamentali dell’interoperabilità dei dati in ambito sanitario.

OpenEHR: un approccio all’avanguardia nella gestione dei dati sanitari

OpenEHR offre un approccio all’avanguardia nella gestione dei dati sanitari, non è soltanto un formato o protocollo, ma rappresenta una filosofia completa per la costruzione di sistemi sanitari elettronici. La sua peculiarità si basa sulla creazione di un modello di dati clinici duraturo e flessibile, capace di adattarsi ai cambiamenti nelle pratiche mediche e nelle tecnologie. OpenEHR si propone di creare un archivio di dati clinici “a prova di futuro”, garantendo che le informazioni del paziente siano conservate in modo coerente e accessibili nel corso degli anni.

HL7 FHIR: l’efficienza nello scambio di dati clinici

Dall’altro lato, HL7 FHIR® mira a un rapido e efficiente scambio di dati clinici, utilizzando concetti familiari nel mondo del web come API e formati di dati standard come JSON e XML attraverso la capacità di facilitare l’interoperabilità tra sistemi sanitari diversi, rispondendo così alle esigenze immediate dei professionisti sanitari e dei pazienti.

openEHR e HL7 FHIR: due pilastri complementari

Sebbene openEHR e HL7 FHIR® condividano l’obiettivo di migliorare l’interoperabilità, le loro differenze sono significative e riflettono due aspetti complementari della digitalizzazione sanitaria: la necessità di una gestione a lungo termine dei dati clinici e la domanda di accesso immediato e flessibile alle informazioni sanitarie.

La scelta tra i due standard può derivare da fattori differenti, come il caso d’uso specifico, i requisiti organizzativi e le esigenze di interoperabilità del sistema sanitario.

Gli aspetti chiave di openEHR

Gli aspetti chiave di openEHR riguardano:

  • l’interoperabilità semantica basata sulla rappresentazione delle informazioni sanitarie con un modello di informazione standardizzato;
  • focus clinico per archetipi ovvero specifiche formalizzate di concetti clinici attraverso un approccio di modellazione clinica più completo che favorisce la rappresentazione di concetti clinici complessi e delle relazioni personalizzabili tra gli elementi di dati;
  • record longitudinale attraverso il censimento di un record sanitario longitudinale che cattura e gestisce le informazioni sulla salute di un paziente nel tempo;
  • flessibilità nella modellazione dei dati su vari domini sanitari e su diversi requisiti specifici.

Gli aspetti chiave di HL7 FHIR

Gli aspetti chiave di HL7 FHIR® si concentrano invece:

  • sulla semplicità e sulla facilità di implementazione;
  • sull’utilizzo di risorse standardizzate su diverse dimensioni (es. informazioni demografiche del paziente, farmaci e osservazioni) semplificando lo scambio di elementi di dati specifici;
  • sull’approccio API RESTful che si allinea bene con le moderne tecnologie basate sul web e può essere facilmente integrato nei sistemi esistenti e infine
  • su un’implementazione modulare.

La ricerca di una maggiore convivenza di questi standard, come suggerito anche in alcuni report dell’OMS, potrebbe favorire la costruzione di un ecosistema di informazioni sanitarie più integrato e funzionale a partire dai punti di forza dei due standard.

Altri standard nel campo dell’informazione sanitaria e della modellazione dei dati

A fianco ai due principali appena citati è possibile ricordare brevemente altri standard più specifici sempre presenti nel campo dell’informazione sanitaria e della modellazione dei dati: DICOM (Digital Imaging and Communications in Medicine) per la gestione delle immagini mediche e dei dati associati; SNOMED CT (Systematized Nomenclature of Medicine – Clinical Terms), per la codifica complessa e multidimensionale di classificazione di termini medici; CDA (Clinical Document Architecture) di HL7, per lo scambio standardizzato di documenti clinici e infine IHE (Integrating the Healthcare Enterprise), per migliorare l’interoperabilità dei sistemi sanitari per una risposta efficace a bisogni clinici e operativi specifici.

Conclusioni

In conclusione si può considerare l’adozione di standard internazionali di interoperabilità dei dati sanitari come passaggio necessario per costruire un sistema sanitario più efficiente, sicuro e collaborativo, migliorando l’accesso alle informazioni e promuovendo la fornitura di cure più personalizzate e coordinate. Mentre il settore continua a evolversi, sarà cruciale trovare modi per favorire il dialogo tra i diversi standard, indirizzando l’efficienza e l’efficacia dell’assistenza sanitaria verso orizzonti di maggiore digitalizzazione e integrazione.

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