salute

Il rischio clinico nella medicina digitale, che cos’è e perché è importante

Sbagliato porre la questione in termini di cyber security in Sanità. L’ospedale non è un’azienda. Bisogna ricondurre la questione cyber security a quella del rischio clinico, ossia non nuocere al paziente

Pubblicato il 11 Apr 2018

Sergio Pillon

Coordinatore della Trasformazione Digitale, ASL di Frosinone

cyber sanità_512459680

Siamo sicuri che esista la cyber security in Sanità, di cui pure si parla tanto? Io, da medico, ho qualche dubbio. Esiste  invece il rischio clinico, codificato da anni. Quello è il vero rischio. Bisogna tornare ai fondamentali.

Primum non nocere: il rischio clinico

Come spiega Wikipedia qualsiasi atto medico deve porre al primo posto, “primum”, l’attenzione a non arrecare danno al paziente (non nŏcēre). Confesso di aver dovuto studiare per capire cose significasse “brocardo” ed ho scoperto che si fa riferimento con questo temine a “massime giuridiche” sintetiche e chiare, generalmente di origine latina. Come sempre però le massime rimangono sintetiche e chiare ma il contesto attorno cambia. Cosa voleva dire ai tempi di Ippocrate e cosa vuol dire oggi non nŏcēre? La Treccani nel Dizionario medico del 2010 parla di etica “Nel solco del rapporto rischio-beneficio si pongono i due principi cardine dell’e. m., quello di beneficialità e quello di non maleficità. Il primo prescrive di prevenire le malattie e di curare il malato promuovendo attivamente il suo bene, mentre il secondo, complementare al principio di beneficialità, prescrive che la prima preoccupazione di ogni professionista sanitario debba essere quella di non nuocere (primum non nocere)”.

Tutti i medici hanno studiato questi principi e abbiamo scoperto che l’atto medico non è semplicemente la prescrizione di una terapia, è anche l’informazione corretta, la disponibilità ma soprattutto la sicurezza dell’atto medico. Il concetto di rischio clinico è ben noto in medicina e la regione Lazio lo definisce bene ed in modo sintetico:

RISCHIO CLINICO La gestione del rischio clinico in sanità (spesso chiamata clinical risk management) ha come obiettivo quello di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e aumentare la sicurezza dei pazienti e degli operatori. A questo scopo impiega un insieme di metodi, strumenti e azioni per identificare, analizzare, valutare e trattare i rischi connessi all’erogazione delle cure.”

Cybersecurity in Sanità?

Proviamo invece definire il concetto di Cybersecurity in Sanità: “La tecnologia dell’informazione (ICT) ha come obiettivo quello di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e aumentare la sicurezza dei pazienti e degli operatori. A questo scopo impiega un insieme di metodi, strumenti e azioni per identificare, analizzare, valutare e trattare i rischi connessi all’erogazione delle cure con l’uso delle tecnologie dell’informazione”.

La frase appena esposta definisce quasi perfettamente il concetto di sicurezza dell’ICT sanitaria ed è ottenuta dalla stessa definizione per la regione Lazio del rischio clinico. Infatti la peculiarità dei sistemi sanitari rispetto a tutti gli altri sistemi digitali è il fine di “salute” insito anche nell’uso delle tecnologie ICT e il nŏcēre, il danno è legato al paziente. Nel 2016 ho scritto un articolo, qui, su Agenda Digitale sul tema, ma le cose e i problemi evidenziati allora oggi non sono minimamente cambiati, tranne il fatto che ora li chiamiamo Cybersecurity, che fa molto “americano” o sicurezza cibernetica, che fa molto “ministeriale”. Ho letto, proprio su Agenda Digitale pochi giorni fa un interessante articolo del docente Luigi Romano che definisce i principali rischi cibernetici come relativi principalmente alla perdita dei dati e in questo campo, visto dall’ottica di un medico, il rischio in sanità non differisce da quello di altri settori, quello bancario ad esempio, dal quale potremmo imparare molto, ma lo trovo un problema meno importante rispetto al principale: il rischio clinico. Immaginate piuttosto, invece del furto dei dati di cui tutti parlano, un terrorista che in un sistema DICOM di una grande azienda sanitaria scambia deliberatamente i dati relativi ai nomi ed esami dei pazienti, o dei referti di laboratorio, un terrorista che blocca un pronto soccorso, il sistema 118 o un semplice truffatore che genera false attestazioni di invalidità o ricette elettroniche (non uso il termine hacker, hacker significa ben altro). Pensiamo anche più in piccolo, ad APP sanitarie approssimative e pazienti che si fidano del loro smartwatch piuttosto che andare dal medico, o medici che appoggiano la loro diagnosi e cura su soluzioni approssimative e realizzate con un “fai da te”. Pensate al rischio di rispondere e indicare ai pazienti le cure attraverso whatsapp se qualcosa va storto e un magistrato viene a parlarvi di negligenza o imprudenza.

Fatti questi esempi è ovvio e logico che i principali rischi siano quelli “di sistema”, “di processo”, quelli legati alle aziende del sistema sanitario, sentir parlare di rischi dell’ ”mhealth” fa sorridere , credo che i pazienti totali seguiti oggi in mhealth siano quelli che vede in un mese un solo medico di medicina generale. I rischi, quelli veri, sono quelli delle aziende del SSN.

La ricerca sulla sicurezza ICT in Sanità

Su questi temi è in corso una ricerca cui ho contribuito, supportata dal Ministero della salute e realizzata dalla Alta Scuola di Economia e management dei Sistemi Sanitari, ALTEMS dell’università cattolica, intitolata “his-SA: metodologia di analisi e modello di classificazione della sicurezza nei sistemi informativi sanitari secondo un approccio di Health Technology Assessment”. I dati preliminari riguardano 46 aziende sanitare con 113 presidi ospedalieri. La ricerca parte dal concetto che “Il sistema informativo di una azienda sanitaria deve rappresentare uno strumento completo ed integrato per il governo della struttura, sia dal punto di vista della gestione corrente che sotto il profilo della strategia evolutiva. In una tale visione, una valenza particolare assume la gestione della sicurezza, che va intesa non solo dal punto di vista prettamente tecnologico, ma in quadro più ampio, tale da garantire l’esecuzione sicura e corretta dei processi aziendali, minimizzando e prevenendo per quanto possibile i rischi, che -per le particolari caratteristiche del contesto sanitario- assumono una rilevanza particolare in quanto possono avere implicazioni anche sulla stessa salute del paziente.”

Molti i risultati interessanti del questionario e dell’analisi successiva, quello che fa veramente pensare è che nella maggior parte delle strutture esaminate non esistono connessioni tra chi valuta il rischio clinico e chi valuta l’ICT, e neppure sono in corso processi per l’integrazione!

Ricorda Dame Fiona Caldicott, National Data Guardian del Regno Unito nel 2016 in una lettera al primo ministro, a proposito degli esiti di una analisi sulla sicurezza ICT (vogliamo chiamarla Cybersecurity? E lo stesso però fa piu’ “millenial”) nel sistema sanitario inglese “Letter from National Data Guardian Dame Fiona Caldicott and David Behan, CQC Chief Executive, to Secretary of State for Health on data security”

“La revisione di 60 ospedali, ambulatori di MMG e studi dentistici si è concentrata sulla disponibilità, l’integrità e la riservatezza dei sistemi di dati nel sistema sanitario nazionale.

In particolare, ha rilevato che:

  1. Era evidente l’impegno diffuso nei confronti della sicurezza dei dati, ma il personale a tutti i livelli ha affrontato sfide significative nel tradurre il proprio impegno in una pratica affidabile.
  2. Laddove si sono verificati incidenti relativi ai dati dei pazienti, sono stati presi sul serio. Tuttavia, il personale non riteneva che le lezioni fossero sempre apprese o condivise tra le loro organizzazioni.
  3. La qualità della formazione del personale in materia di sicurezza dei dati è stata molto variabile a tutti i livelli
  4. Le policy e le procedure di sicurezza dei dati erano presenti in molti siti, ma la pratica quotidiana non necessariamente li rifletteva.
  5. Il benchmarking con altre organizzazioni è stato quasi del tutto assente. Non c’era alcuna cultura di apprendimento coerente da parte degli altri e abbiamo trovato poche prove di controllo esterno o della convalida delle disposizioni sulla sicurezza dei dati.
  6. Cresce l’uso della tecnologia per registrare e archiviare le informazioni sui pazienti fuori dai documenti cartacei. Questo risolve molti problemi di sicurezza dei dati ma, se non viene migliorata, aumenta il rischio di perdite di dati più gravi e su larga scala.
  7. I sistemi e i protocolli di sicurezza dei dati non sono sempre stati progettati in base alle esigenze del personale in prima linea. Ciò porta il personale a sviluppare soluzioni alternative potenzialmente sicure per fornire assistenza tempestiva e tempestiva ai pazienti. Questo problema era particolarmente evidente nelle impostazioni di medicina d’urgenza.
  8. Man mano che si sviluppa la cura del paziente integrata, è necessario migliorare la facilità e la sicurezza della condivisione dei dati tra i servizi.”

La revisione del Data Guardian ha rilevato tra le altre cose che “Le violazioni dei protocolli di sicurezza dei dati sono state causate da persone, processi e tecnologie, principalmente a causa di operatori del SSN motivati a svolgere il proprio lavoro che si trovano spesso a lavorare con processi e tecnologie inefficaci

E questo era la ricerca di Dame Fiona Caldicott nel 2016.

Oggi è ora di ragionare sul rischio clinico, è ora che si parli di standard ISO e di HTA, che si esca dalla “privacy” per passare alla “sicurezza clinica”, dal “software” e dal “dato” per passare all’ingegneria di processo, il “risk management”.

Il tema va affrontato urgentemente, tutti assieme, ingegneri clinici, operatori della sanità, AGID, decisori regionali, CNR. Nessuno di noi vuole chiudere la stalla dopo che i buoi saranno scappati, e la fuga dei buoi, purtroppo, può anche significare che qualcuno rischierà di perdere la vita.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4