Il concetto di salute sul posto di lavoro, e le relative strategie per attuarlo, non può essere limitato al solo ambito del corpo. Va tutelato infatti quello stato di “benessere fisico, mentale e sociale”, secondo la definizione che l’OMS – Organizzazione mondiale della Sanità conferisce alla salute, che garantisce una buona condizione di vita alla persona. E proprio dalla persona stessa può partire un percorso virtuoso volto a cogliere ogni occasione per proteggere e migliorare la propria salute, in un ambiente favorevole alla promozione di questo modello. La consapevolezza relativa a questo fattore è un valore che le organizzazioni oggi non possono trascurare, in un’ottica di soddisfazione dei propri lavoratori, talent retention e di conseguenza sviluppo sostenibile della propria realtà.
Benessere sul posto di lavoro, lo scenario
La salute, nell’accezione dell’OMS, sul posto di lavoro si inquadra in un più ampio contesto di crescita e sostenibilità aziendale, con ripercussioni sia nell’ambito delle risorse umane che dello sviluppo dell’impresa. Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano solo il 7 per cento dei lavoratori, corrispondente a 1,3 milioni di persone, dichiara di essere felice. Una percentuale bassa, dunque, che si affianca all’11 per cento di soggetti che dichiarano di sentirsi bene sul piano psicologico, fisico e relazionale. In particolare, secondo i dati, l’ambito più critico è quello psicologico, con il 42 per cento dei lavoratori assente almeno una volta nell’anno per malessere psicologico o relazionale.
Una situazione che oltretutto non si limita al già importante piano della salute personale, ma ha conseguenze anche a livello organizzativo. La situazione che si evince dai dati del Politecnico, se confrontata con un mercato del lavoro in cui, soprattutto per le professioni digitali e tecniche, regna lo skill mismatch, fa riflettere. Per attrarre talenti e le competenze necessarie alla crescita aziendale, costruire un ambiente di lavoro sano, che pone la persona e il proprio benessere al centro, è una priorità.
Il progetto WHP
Dunque non si tratta solo di garantire misure adeguate alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, ma di creare un ambiente lavorativo che operi in modo proattivo sulla salute dei propri lavoratori. Questo può avvenire:
- Riducendo i rischi legati alle malattie croniche
- Incentivando le attività all’aria aperta e lo sport
- Creando opportunità per smettere di fumare
- Promuovendo una sana alimentazione
- Contemplando il benessere mentale e relazionale come importante fattore
- Rendendo l’ambiente di lavoro inclusivo e sostenibile
- Incentivando la mobilità sostenibile
Non quindi una sola grande azione, ma un percorso permanente, creato in vista di un suo rafforzamento ed evoluzione nel tempo e che agisca in modo da influire in modo positivo sulle abitudini che possono migliorare la qualità della vita delle persone che lavorano in azienda. L’obiettivo di un modello virtuoso è perseguito dal progetto nazionale WHP – Workplace Health Promotion – Luoghi di lavoro che promuovono salute. Il programma è raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che sostiene la promozione della salute negli ambienti di lavoro, promuovendo l’invecchiamento attivo e in buona salute, anche attraverso cambiamenti organizzativi che incoraggino e facilitino l’adozione di stili di vita salutari.
Salute sul posto di lavoro: l’esempio di Insiel
Proprio nell’ambito del progetto WHP, Insiel, azienda IT in house della Regione Friuli Venezia Giulia, che fra l’altro ha realizzato il sito web della rete WHP regionale – è fra le 18 le imprese del Friuli Venezia Giulia premiate, di cui 3 del territorio giuliano – isontino, che durante la giornata di mercoledì 13 dicembre 2023 hanno ricevuto il riconoscimento di “Luogo di lavoro che promuove salute per l’anno 2023” durante l’evento di premiazione svoltosi a Trieste.
Come spiega Andrea Soro, Direttore Persone e Organizzazione di Insiel, l’azienda “si rivolge alla PA, agli Enti Locali, alla Sanità, ma in buona sostanza si rivolge, con i suoi servizi, ai cittadini e alle cittadine del FVG. Come sono cittadini e cittadine del FVG gli stessi dipendenti e le stesse dipendenti dell’azienda e non siamo pochi. Parliamo di una vera e propria comunità di quasi 700 persone”. Persone che “devono essere messe al centro, che lavorano al servizio degli altri e che possono farlo al meglio se il luogo di lavoro incentiva buone pratiche volte alla salute fisica, al benessere mentale, e all’ascolto”, conclude Soro.
Come è stato attivato il programma WHP da Insiel
In azienda il programma WHP è già stato attivato con dei percorsi / webinar per la promozione del benessere psicologico e lo sportello psicologico al quale le persone possono accedere individualmente, due webinar per la prevenzione della dipendenza del fumo e gli eventuali percorsi per smettere di fumare, l’educazione alimentare (con l’inserimento di nuovi prodotti nei distributori automatici), la gestione del tempo e la conciliazione vita privata/lavoro, la campagna per lo screening contro l’epatite C.
In futuro Insiel promuoverà altre iniziative: vita attiva, percorsi per la lotta all’alcol e alle dipendenze, progetti e iniziative trasversali e altri progetti che includono la responsabilità sociale d’impresa, la non discriminazione, l’inclusione (diversity e disability) e l’alimentazione.
Il gruppo di lavoro dedicato al progetto WHP, in Insiel è formato dalla Direzione Persone e Organizzazione, dal Team Relazioni Esterne e dai rappresentanti Sindacali, poiché la collaborazione è un elemento fondamentale per mettere a punto le azioni in maniera coerente. L’azienda ha inoltre affidato a un sondaggio fra i dipendenti e le dipendenti la raccolta di suggerimenti, idee e proposte in modo da individuare le diverse esigenze delle persone e trasformarle in azioni pratiche che consentano di cambiare o di migliorare la vita di tutti.
Articolo realizzato in partnership con Insiel