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ePortfolio e tutor entrano a scuola: perché sono cruciali per il successo formativo



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L’ePortfolio potrà servire a prendere decisioni sul percorso di istruzione, formazione e carriera e diventare strumento per la costruzione di competenze chiave per un apprendimento significativo. La sfida sarà capire come sollecitare gli studenti ad apprendere per tutta la vita in una società che cambia velocemente

Pubblicato il 22 set 2023

Daniela Di Donato

Docente di italiano (Liceo scientifico), PhD in Psicologia sociale, dello sviluppo e della Ricerca educativa presso Sapienza Università di Roma, esperta di metodologie didattiche, inclusione e uso delle tecnologie digitali a scuola



scuola didattica digitale integrata
Photo by Kuanish Reymbaev on Unsplash

Con l’anno scolastico 2023/24 fanno il loro ingresso a scuola due novità: il docente tutor e l’ePortfolio dello studente.

Forse uno dei primi compiti del tutor, così come era stato identificato già nelle linee guida del 2014 e che ora è stato istituzionalizzato nelle nuove Linee guida all’orientamento del 2022, potrebbe essere quello di cercare di supportare la costruzione della scuola come luogo identitario, nel quale costruire relazioni che aiutino a conoscere sé stessi, a dare un senso ai propri sforzi, anche rielaborando il rapporto con il proprio passato e il proprio futuro.

Se questo potesse accadere, allora lo spazio e il tempo destinati alla scuola assumerebbero un ruolo e avrebbero uno scopo, per quei ragazzi e quelle ragazze, che non ci si riconoscono e che rischiano di perdere opportunità preziose per sviluppare le loro potenzialità. Imparare a “stare dentro” aiuterebbe anche ad uscire, per proiettarsi verso altre esperienze, cioè quel “mare fuori”, che talvolta spaventa e intimorisce, soprattutto un adolescente.

La scuola come luogo identitario

Pochi mesi fa è scomparso il filosofo, etnologo e scrittore Marc Augè, noto per aver elaborato l’idea del “non-luogo”. Se il luogo è allo stesso tempo qualcosa di identitario, nel quale le persone possono riconoscersi e definirsi, relazionale perché lì si possono leggere le relazioni tra coloro che vi si riconoscono e storico, in quanto segno di un passato comune, il non-luogo è uno spazio nel quale mancano proprio i simboli di tutti e tre questi elementi. Se la stazione ferroviaria è per me un non-luogo quando viaggio, diventa un luogo se invece trascorro nelle stazioni molto del mio tempo e comincio a sviluppare ricordi e identità collegate allo spazio del mio passaggio da un treno all’altro.

La contemporaneità e lo sviluppo delle tecnologie ci hanno abituato a mettere un po’ in discussione la certezza che i luoghi di passaggio siano non-luoghi: se si passa molto tempo a leggere storie su Facebook o diverse ore a chiacchierare su Whatsapp questi luoghi virtuali, che cosa rappresentano nella geostoria delle mie relazioni con gli altri? La scuola per me che ci lavoro ha certamente la fisionomia di un luogo, ma lo è anche per le studentesse e gli studenti? Oppure per loro è un momento di sospensione, nel quale non riescono a generare uno stimolo identitario? Può un non-luogo diventare invece identitario, relazionale e storico? Può la scuola diventare il luogo della formazione e dell’orientamento?

La scuola ha il compito di promuovere il successo formativo, cioè, portare avanti, sollecitare, costruire insieme, assumersi la responsabilità educativa (alleanza con la famiglia) e orientare processi di insegnamento/apprendimento, che portino alla realizzazione, alla buona riuscita degli intenti di ogni studentessa e studente, di ogni persona nella sua globalità (bisogni, desideri, abilità, storia personale…).

L’ePortfolio strumento per la costruzione di competenze riflessive e autoriflessive

L’ePortfolio è un sistema digitale di raccolta, organizzazione e presentazione di materiali che documentano le competenze, le esperienze, le attività e i risultati di un individuo nel corso del tempo, accompagnati dalle sue riflessioni e dalla manifestazione delle sue scelte. Documenti, progetti, considerazioni personali, prove scolastiche, certificazioni, recensioni, letture e altro materiale potrà essere oggetto di raccolta, per dimostrare le capacità e le esperienze e condividerle con altri. Rendere questi passaggi visibili potrà servire a prendere decisioni sul proprio percorso di istruzione e formazione, carriera e sviluppo personale.

In un’ottica di orientamento formativo, che promuove lo sviluppo di capacità autoregolative, motivazionali e riflessive, dunque, lo strumento dell’ePortfolio, potrebbe diventare un validissimo pretesto per accompagnare la costruzione di competenze riflessive e autoriflessive, che come Dewey ci ha insegnato, sono la vera chiave di apprendimento significativo di ogni esperienza.

Il tutor dovrebbe essere non tanto la persona destinata a supportare l’acquisizione di competenze orientative complesse, ma forse prima di tutto un adulto credibile, in grado di riavvicinare gli studenti e le studentesse alla loro comunità scolastica, permettendo così la conoscenza di sé. Il passaggio non è così scontato: il valore della relazione con la scuola e una didattica fortemente orientante porrebbe in sintonia gli obiettivi personali e tutte le scelte necessarie per raggiungerli, con responsabilità e autonomia.

Certo, sarebbe interessante scambiare quattro chiacchere con i professori di Greta Thunberg o conoscere i contesti educativi di Ciara Judge, Èmer Hickey e Sophie Healy-Thow, i tre sedicenni che nel 2014 hanno vinto la Google Science Fair 2014 grazie alla scoperta di un batterio in grado di aumentare la resa nella colture agricole, permettendo di esercitare una concreta azione di contrasto alla crisi alimentare nel mondo, soprattutto nei Paesi afflitti dal dramma della povertà e della fame: quali incontri, quali letture, quali relazioni ed esperienze di studio e scoperta hanno fatto sì che questi giovani trovassero uno scopo e si impegnassero per realizzarlo?

Orientamento, le indicazioni dell’Unione europea

Le indicazioni dell’Unione Europea sull’orientamento scolastico sono contenute in diversi documenti e iniziative che promuovono l’importanza dell’orientamento e forniscono linee guida per gli Stati membri. Alcuni dei principali documenti dell’UE riguardanti l’orientamento scolastico sono:

  • La Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’orientamento di qualità nell’istruzione e nella formazione professionale (2018) mirata a promuovere l’orientamento di qualità in tutti i sistemi di istruzione e formazione professionale dell’Unione Europea. Nel documento si sottolinea l’importanza di fornire un orientamento continuo e personalizzato agli studenti e ai lavoratori, al fine di aiutarli a prendere decisioni informate riguardo al loro percorso di istruzione e carriera.
  • Nella Risoluzione del Consiglio d’Europa del 2008 troviamo una definizione di orientamento, che certamente ha influenzato l’assetto odierno delle pratiche orientative:
  • “insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le proprie capacità, competenze, interessi;
  • prendere decisioni consapevoli in materia di istruzione, formazione, occupazione;
  • gestire i propri percorsi personali di vita nelle situazioni di apprendimento, di lavoro e in qualunque contesto in cui tali capacità e competenze vengono acquisite e/o sviluppate”.
  • Nel Quadro europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006) stabilisce otto competenze chiave che dovrebbero essere sviluppate attraverso l’istruzione e la formazione. Tra queste competenze, vi sono quelle relative all’orientamento e all’auto-orientamento, che mirano a sviluppare la capacità degli individui di gestire la propria carriera e prendere decisioni informate riguardo al loro sviluppo personale e professionale.
  • L’Agenda europea per le competenze (2020 è diretta a migliorare le competenze delle cittadine e dei cittadini europei per affrontare le sfide del futuro: qui l’orientamento è considerato un elemento chiave per aiutare gli individui a identificare le loro abilità e competenze e a prendere decisioni riguardo alla formazione e all’occupazione.
  • Il Quadro europeo per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (EQF, 2008) è invece uno strumento che facilita il confronto tra i diversi sistemi di istruzione e formazione in Europa. Include un livello di competenze chiamato “competenze per l’orientamento”, che riguarda la capacità di fornire informazioni e consulenza sugli aspetti di formazione e carriera.

L’orientamento parte essenziale dell’istruzione e della formazione

Tutti i documenti dell’UE sottolineano l’importanza dell’orientamento scolastico e lavorativo come parte essenziale dell’istruzione e della formazione permanente, con l’obiettivo di aiutare gli individui a sviluppare le proprie competenze, prendere decisioni informate riguardo al loro percorso e favorire l’inclusione sociale e professionale.

L’orientamento scolastico è un processo che mira ad assistere gli studenti nel prendere decisioni informate riguardo al loro percorso di studi e alla scelta della carriera futura: è una parte importante di un sistema educativo efficace.

Il suo obiettivo principale è aiutare gli studenti a comprendere le loro abilità, interessi, valori e obiettivi personali e poi fornire loro le informazioni necessarie per prendere decisioni informate riguardo al percorso educativo e professionale. Questo processo può aiutare gli studenti a sviluppare una migliore comprensione di sé stessi e delle opzioni disponibili, contribuendo a prendere decisioni che siano più congruenti con le loro inclinazioni personali e capacità.

Conclusioni

L’obiettivo della didattica orientante e dell’orientamento sarà aiutare studentesse e studenti a comprendere le proprie abilità, interessi, i valori e gli obiettivi personali, in modo da prendere decisioni informate riguardo al proprio futuro, immediato o prossimo. L’ePortfolio sarebbe anche in grado di monitorare e tenere traccia del progresso personale nel corso del tempo, permettendo di valutare l’evoluzione delle competenze e delle esperienze, facilitare il processo di auto-esplorazione di sé.

La sfida per tutti sarà capire come sollecitare studentesse e studenti ad apprendere per tutta la vita, in una società che cambia velocemente e come consolidare una tendenza all’orientamento in ogni condizione, soprattutto educando a gestire l’incertezza e l’estrema variabilità degli scenari, a cui tutti dovremmo adattarci. Disporre di conoscenze, abilità ed efficacia operativa non predice infatti l’agire del soggetto, che dipenderà sempre dalla sua disponibilità ad agire e dalla sua agency.

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