i punti programmatici

Cyber security, la strategia europea: facciamo il punto

Le priorità della Commissione in materia di sicurezza per il prossimo quinquennio; la nuova strategia Enisa per rafforzare la sicurezza informatica nei prossimi anni; lo stato d’avanzamento delle misure di sicurezza cibernetica per il 5G. Il punto

Pubblicato il 10 Set 2020

Antonio Marco Giuliana

Security Analyst hermes bay

cyber security

Il panorama della (cyber)sicurezza in Europa è in costante evoluzione, oggetto di minacce mutevoli e di altri rischi tra cui i cambiamenti climatici, l’evoluzione demografica e l’instabilità politica al di fuori delle frontiere europee. Da tempo l’Unione europea si è posta l’obiettivo di introdurre una strategia comune della sicurezza con l’obiettivo di contrastare in maniera coordinata ed efficace le minacce contro la pubblica incolumità di cose e persone.

Il piano 2020-2025 della Commissione Europea

A tal proposito, nel luglio del 2020, la Commissione Europea ha elaborato un documento contenente una strategia da sviluppare nei prossimi cinque anni che si incentri sulla creazione di competenze e capacità per garantire un ambiente di sicurezza adeguato alle esigenze future che l’Unione dovrà affrontare. Il documento definisce un approccio esteso a tutti gli ambiti della società in materia di sicurezza, in grado di rispondere in modo efficace e coordinato a minacce in rapida evoluzione. Definisce, inoltre, le priorità strategiche e gli interventi corrispondenti per affrontare i rischi fisici e digitali in modo integrato nell’intero ecosistema dell’Unione della sicurezza, concentrandosi sui settori in cui l’UE può apportare un valore aggiunto per garantire la sicurezza fisica e digitale dei cittadini europei.

Al fine di contrastare il terrorismo, la criminalità organizzata e di prevenire ed individuare le “minacce ibride”, (termine con cui si indica l’insieme dei possibili attacchi portati ad un sistema con mezzi fisici o digitali ma anche con la manipolazione di dati e notizie), la Commissione ha introdotto alcune priorità da attuarsi nel prossimo quinquennio.

Tra queste:

  • la costruzione di un ambiente di sicurezza che sia adeguato alle sfide future, attraverso la promozione di nuove norme sulla protezione e la resilienza delle infrastrutture critiche, sia fisiche che digitali, che si concluda con una revisione della direttiva europea sulla rete e sui sistemi di informazione per delineare le priorità strategiche in materia di cybercrime. In questa ottica l’Unione si pone l’ambizioso obiettivo di perseguire il consolidamento della cooperazione tra il settore pubblico ed il settore privato, che in alcuni Paesi dell’Unione appare ancora lontano dal realizzarsi. Esso, infatti, assicurerebbe una maggiore protezione fisica dei luoghi pubblici favorendo investimenti per la sicurezza rivolti ad enti ed aziende (ad esempio, attraverso anche l’efficientamento o l’installazione di sistemi di rilevamento adeguati a sventare gli attentati terroristici che in questi anni hanno spesso sfruttato gli ambienti aperti e accessibili come i luoghi di culto e i mercati).
  • Al fine di affrontare le minacce ibride, la Commissione, da un lato ha interesse ad assicurarsi che le norme europee in vigore contro i crimini informatici vengano correttamente applicate, dall’altro vuole puntare ad un miglioramento delle azioni di contrasto a disposizione delle autorità che effettuano le indagini digitali, “assicurandosi che dispongano di strumenti, tecniche e competenze adeguate” (si pensi ad esempio all’intelligenza artificiale e big data).

Occorre inoltre evidenziare che il recente documento strategico, introduce un nuovo approccio alla sicurezza: essa deve essere intesa nel modo più ampio e onnicomprensivo possibile così come ha ribadito la Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, la quale ha affermato che tutti i Paesi dell’Unione europea dovrebbero evitare di distinguere nettamente tra ciò che gravita nel “mondo online” e in quello “offline”. Occorre infatti superare quella visione anacronistica del concetto di sicurezza che purtroppo caratterizza ancora oggi la politica di molti Stati membri. Considerando, infatti, la profonda capillarità raggiunta dalle nuove tecnologie e lo sviluppo dell’“internet delle cose”, il confine tra online e offline è ormai divenuto soltanto una questione formale. Con questa nuova visione, la sicurezza diventa una questione trasversale che interessa praticamente tutti gli ambiti della società e copre una molteplicità di settori d’azione. Partire da questo concetto è fondamentale per costruire nel prossimo avvenire una nuova strategia di sicurezza UE nella quale si potranno collegare misure diverse per costruire un vero e proprio ecosistema della sicurezza.

La nuova strategia dell’ENISA per la cybersecurity dell’Ue

Anche l’ENISA, secondo quanto previsto nel mandato contenuto nell’Eu Cybersecurity Act, ha recentemente pubblicato la nuova strategia per rafforzare la sicurezza informatica nei prossimi anni.

L’emergenza da COVID-19 ha impresso una decisiva accelerazione al processo di digitalizzazione della nostra economia e della nostra società. D’altro canto, tale crisi ha evidenziato quanto i cyber-attaccanti sfruttino la nostra dipendenza da queste tecnologie. Ha anche rivelato come il panorama delle minacce informatiche si sia allargato attraverso il passaggio da attacchi mirati a nuove forme di minacce che riguardano milioni di aziende e cittadini. La finalità che si pone l’ENISA con la redazione di questo documento programmatico è quella di raggiungere un più elevato livello di sicurezza in tutti i Paesi Ue attraverso l’innovazione, la cooperazione e l’azione comunitaria, sostenendo la Commissione europea e gli Stati membri affinché aiutino gli attori pubblici e privati a prevenire e gestire i rischi associati al settore informatico.

Tra i punti programmatici di maggiore interesse che si vogliono perseguire vi sono ad esempio:

  • la promozione e la collaborazione tra i vari attori interessati ad accrescere le competenze e le conoscenze di cyber-security, favorendo la condivisione di buone pratiche e delle più importanti lezioni apprese;
  • la creazione di un ecosistema della sicurezza cibernetica che comprenda le autorità degli Stati membri, le istituzioni, le agenzie e gli organismi dell’UE, le associazioni, i centri di ricerca e università, l’industria, gli attori privati e cittadini, che svolgono tutti un ruolo nel rendere l’Europa sicura dal punto di vista informatico;
  • la considerazione della cybersecurity come parte integrante di ogni politica nazionale e comunitaria;
  • l’integrazione della sicurezza informatica in tutti i settori della politica dell’UE attraverso framework ad hoc;
  • l’ampliamento della cooperazione, che consenta una risposta tempestiva ad attacchi e incidenti informatici, attraverso il consolidamento e l’intensificazione della sinergia tecnico-operativa, politica e strategica tra i principali attori operativi;
  • La promozione di un ambiente digitale sicuro in tutta l’Ue, in cui i cittadini possano fidarsi dei prodotti, dei servizi e dei processi ICT attraverso la realizzazione di schemi di certificazione in aree tecnologiche chiave; si pensi ad esempio alla creazione del SCCG (Stakeholders Cybersecurity Certification Group).

Tutto questo consentirebbe all’Unione europea di innalzare la qualità e l’affidabilità delle difese informatiche impiegate, migliorando al tempo stesso il dato sulle competenze e le conoscenze di chi deve operare con nuove tecnologie per la cybersecurity.

5G: la relazione sui progressi compiuti dagli Stati membri

La corsa alla sicurezza digitale e all’infrastruttura 5G tra Cina e Stati Uniti hanno riflessi diretti sull’Unione europea che, a riguardo, sta elaborando una strategia comune per gli Stati membri. In tale contesto, l’azione unitaria di Bruxelles permetterà all’Ue un contrasto ai pericoli esterni all’interno del framework giurisprudenziale europeo: da un lato, salvaguardando la privacy dei cittadini secondo la normativa comunitaria e, dall’altro, le politiche industriali delle aziende del Vecchio Continente. Proprio alla fine di luglio 2020 la Commissione ha pubblicato un report che fotografa lo stato d’avanzamento delle misure di sicurezza cibernetica per il 5G che, in particolare, punta a dare degli elementi di valutazione obiettivi per capire come identificare i rischi e quali soluzioni adottare per prevenirli.

Il toolbox, presentato dalla Commissione UE a fine gennaio, definisce un approccio comune basato su una valutazione oggettiva dei rischi individuati e misure di attenuazione proporzionate. L’attuazione del pacchetto di strumenti è infatti il risultato del lavoro collettivo e della ferma volontà di tutti gli Stati membri, insieme alla Commissione UE e all’ENISA, di cooperare e rispondere alle sfide in materia di sicurezza delle reti 5G e di garantire la costante apertura del mercato unico digitale.

Sono state registrate una serie di criticità che riguardano diverse tematiche, tra cui la dipendenza da fornitori ad alto rischio. Per questo dovrebbe essere predisposto un inventario completo della catena di approvvigionamento delle reti e il monitoraggio dell’evoluzione della situazione.

Per ciascuna delle misure, la relazione passa poi in rassegna i progressi compiuti dopo l’adozione del pacchetto, indicando le azioni intraprese e quelle che non sono ancora state attuate per settori ben individuati.

Nel complesso, comunque si rileva che tutti i Paesi Ue hanno avviato un processo di revisione e rafforzamento delle misure di sicurezza applicabili alle reti 5G, dimostrando il loro impegno a favore dell’approccio coordinato definito a livello dell’Unione.

Conclusioni

Nel prossimo step del primo ottobre 2020 gli Stati membri, in collaborazione con la Commissione UE, saranno chiamati a stabilire l’eventuale necessità di ulteriori azioni.

In tale prospettiva, queste misure, assieme anche alla recente creazione dello SCCG (Stakeholders Cybersecurity Certification Group) e dello ECCG (European Cybersecurity Certification Group), finalizzati alla produzione di schemi di certificazione di prodotti, servizi ICT, testimoniano il ruolo centrale dell’Unione Europea nel mantenimento di standard di protezione cyber elevati e omogenei all’interno dei propri confini, consolidando la fiducia dei consumatori e delle imprese di settore degli Stati membri.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati