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Tutela dei minori online: come viene gestita nel mondo



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Dal 21 novembre 2023, l’Italia attiva una nuova normativa per la protezione dei minori online. Le SIM a loro intestate dovranno impedire l’accesso a contenuti inappropriati. Siamo tra i primi paesi europei ad adottare una misura restrittiva del genere. Vediamo come funziona nel resto del mondo

Pubblicato il 21 nov 2023

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino



children-internet

Dal 21 novembre 2023, grazie alla delibera 9/23/Cons dell’’Agcom, in Italia le SIM intestate ai minori sono preimpostate per bloccare l’accesso a “contenuti inappropriati”.

L’Agcom ha identificato otto categorie di siti considerati nocivi per i minori, dopo aver scoperto che diverse compagnie di telefonia non fornivano adeguati servizi di parental control, o li offrivano a pagamento, violando le norme stabilite nel 2020.

Tutela dei minori online: Italia pioniera

Durante lo sviluppo adolescenziale, le regioni cerebrali associate al desiderio di attenzione, feedback e rinforzo da parte dei coetanei diventano più sensibili. Nel frattempo, le regioni cerebrali coinvolte nell’autocontrollo non sono ancora completamente maturate. “Il bisogno di dare la priorità ai coetanei è una parte normale dello sviluppo adolescenziale e i giovani si rivolgono ai social media per ottenere il tanto desiderato contatto con i coetanei”, ha dichiarato la psicologa clinica Mary Ann McCabe, PhD, ABPP, membro del Consiglio di Amministrazione dell’APA, professore associato aggiunto di pediatria presso la George Washington University School of Medicine, Il desiderio originario è di tipo sociale, ma i bambini possono accidentalmente finire in contenuti dannosi.

L’Italia si pone come uno dei primi paesi in Europa ad attivare un provvedimento di limitazione, altrove misure e provvedimenti sono ancora soggetti a ricerca sull’impatto che i dispositivi e la rete possono avere sui minorenni.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti, il possesso di un telefono cellulare sembra iniziare in età sempre più giovane.

In un rapporto Nielsen pubblicato a febbraio 2023, circa il 45% dei bambini statunitensi di età compresa tra i 10 e i 12 anni possedeva un proprio smartphone con un piano di servizio, invece di utilizzare solo il Wi-Fi: circa il 22% ha avuto un piano personale di servizio intorno ai 10 anni, il 15% a 9 o 11 anni e il 16% intorno agli 8 anni. Nello Utah la scorsa primavera è stata approvata una normativa che proibisce ai minori di usare i social media senza il consenso dei genitori, nella più ampia regolamentazione nazionale che riguarda l’uso di Internet da parte di bambini e ragazzi, mentre le critiche alle piattaforme di social media raggiungono un livello elevato a livello nazionale. In Louisiana il disegno di legge, HB61, vieta ai “servizi informatici interattivi” di consentire ai minori di 18 anni di iscriversi ai propri account senza il consenso dei genitori, impedendo ai minori di creare account di social media su siti come Instagram, di accedere a giochi online popolari come Roblox e Fortnite o persino di registrare un indirizzo e-mail.

Cina

Uno studio del 2022 condotto da ricercatori della canadese McGill University ha rilevato che la Cina, insieme alla Malesia e all’Arabia Saudita, si è classificata al primo posto tra 24 Paesi per l’uso problematico degli smartphone.

Il quotidiano statale cinese Global Times ha riconosciuto il problema, citando un’indagine che ha mostrato che il 21,3% dei bambini sotto i 16 anni, i cui genitori si allontanano dalla loro città per lavorare, sono diventati seriamente dipendenti dagli smartphone.

La dipendenza dai telefoni è stata collegata non solo a improduttività e comportamenti antisociali, ma anche a livelli di stress più elevati, scarsa qualità del sonno e disturbi dell’umore. Già nel 2021, il governo cinese ha imposto un coprifuoco per i giocatori di videogiochi di età inferiore ai 18 anni. Dal 2019, piattaforme di condivisione video come Bilibili, Kuaishou e ByteDance offrono “modalità adolescenti” che limitano l’accesso degli utenti ai contenuti e la durata dell’utilizzo. Douyin, l’app di ByteDance simile a TikTok, impedisce agli adolescenti di utilizzarla per più di 40 minuti. Quasi due anni dopo, le autorità hanno vietato ai bambini di giocare per più di tre ore alla settimana.

Le regole proposte dalla Cyberspace Administration of China (CAC) prevedono anche il divieto per i bambini di accedere a Internet su dispositivi mobili dalle 22:00 alle 06:00 ora locale.

La proposta della CAC prevede che gli operatori del settore, tra cui i produttori di dispositivi di telefonia mobile, le applicazioni e gli app store, sviluppino una funzione chiamata “modalità minori” per impostare limiti di utilizzo che variano a seconda dell’età.

Mentre ai ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni sono consentite due ore di schermo al giorno, a quelli di età inferiore agli otto anni 40 minuti.

Corea del Sud, Taiwan

In Corea del Sud, circa il 72% dei bambini possedeva uno smartphone all’età di 11-12 anni e vi trascorreva fino a 5,4 ore al giorno, secondo uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Computers in Human Behavior. In confronto, gli adulti hanno riferito di trascorrere circa 3,8 ore sui loro telefoni, secondo lo studio.

Tra i bambini taiwanesi, il numero di coloro che usano il cellulare è aumentato costantemente dal 45% degli undicenni a circa il 71% dei quindicenni, secondo uno studio pubblicato nel 2015 sul Journal of the Formosan Medical Association.

Turchia

In Turchia, secondo uno studio pubblicato sull’Interactive Journal of Medical Research, non c’è consenso tra i genitori sul momento migliore per l’uso del cellulare da parte dei figli. Lo studio ha coinvolto 333 partecipanti: circa il 19,5% dei genitori ha risposto tra i 6 e gli 11 anni, mentre il 59,8% ha risposto tra i 12 e i 17 anni; il 3,3% ha indicato che non è necessaria la presenza di un telefono cellulare per i bambini fino ai 18 anni.

Africa subsahariana

Secondo un rapporto pubblicato dall’UNICEF già nel 2013, per esempio, circa quattro studenti su cinque (81%) della scuola secondaria in Sudafrica possedevano o avevano accesso a un telefono cellulare e circa il 31% aveva una propria pagina su un social network, o in Ghana tra i bambini dai 9 ai 18 il 18,8% dei ragazzi e il 12,9% delle ragazze possedevano un telefono cellulare. In generale, secondo lo studio, il possesso di telefoni cellulari è aumentato tra il 2007 e il 2014 da circa lo 0,6% all’8,4% in Malawi, dal 2,4% al 16,2% in Ghana e dal 21% al 50,8% in Sudafrica.

La Nigeria è uno dei Paesi africani in cui la penetrazione di Internet e dei media digitali è aumentata a passi da gigante. Il Paese rappresenta quasi il 30% della penetrazione di Internet in Africa. Secondo un rapporto globale sul digitale, a gennaio 2020 gli utenti di Internet in Nigeria erano 85 milioni e si stima che il 60% della popolazione sia costituito da giovani, e poco si sa poco di come questi utilizzino quotidianamente la tecnologia digitale. Due terzi (63,7%) dei giovani, per lo più tra i 14 e i 18 anni, nei centri periurbani e urbani possedevano un proprio telefono cellulare e quasi il 60% aveva un telefono abilitato all’uso di Internet. I risultati dei dati qualitativi e quantitativi indicano che i giovani che accedono a Internet passano la maggior parte del tempo sui social media: in Tanzania l’82% della fascia di età compresa tra i 15 e i 19 anni trascorre la maggior parte del tempo sui social media, contro il 64% della coorte di età compresa tra i 20 e i 24 anni.

Australia

In uno studio condotto su bambini del quarto anno della scuola primaria in Australia già nel 2012, quasi il 31% possedeva o utilizzava un telefono cellulare all’inizio dello studio; un anno dopo, il 43% lo possedeva, secondo quanto dichiarato dai genitori.

Nel 2022 sono state pubblicate nuove raccomandazioni sull’uso dei media da parte dei bambini, tra cui quella secondo la quale quelli in età inferiore ai 18-24 mesi evitino di usare regolarmente i media digitali, tranne che per le videochiamate;

per quelli dai 2 ai 5 anni il tempo trascorso sullo schermo sia limitato a un’ora al giorno e si raccomanda di evitare di usare i media come unico modo per calmare il bambino, di monitorare i contenuti multimediali del bambino e le app utilizzate o scaricate, di evitare gli schermi un’ora prima di andare a letto e di non utilizzare lo schermo durante i pasti.

Francia

In Francia, a partire da settembre 2023, è vietato ai bambini di usare gli smartphone a scuola.

Il divieto si applica ai bambini di età compresa tra i 3 anni e i 15 anni. In una nuova legge volta a combattere il cyberbullismo e a ridurre altri effetti dannosi dei social media sui minori, le piattaforme di social media dovranno verificare l’età e ottenere il consenso dei genitori per i minori di 15 anni.

Giappone

Lo studio Relationship between problematic Internet use and age at initial weekly Internet use del 2020 mostra come gli studenti maschi delle scuole medie hanno mostrato una solida relazione tra l’uso iniziale settimanale di Internet e la PIU – Problematic Internet Use, mentre le studentesse delle scuole medie hanno mostrato una relazione particolarmente forte tra il possesso di smartphone e la PIU. Si chiede a livello di norme una necessaria un’educazione preventiva longitudinale fin dalla più tenera età.

Unesco

Un rapporto delle Nazioni Unite del 2023 raccomanda di vietare l’uso degli smartphone nelle scuole per contrastare i disagi in classe, migliorare l’apprendimento e proteggere i bambini dal cyberbullismo. L’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’istruzione, la scienza e la cultura, ha dichiarato che è dimostrato che l’uso eccessivo del telefono cellulare è legato a una riduzione del rendimento scolastico e che alti livelli di tempo trascorso sullo schermo hanno un effetto negativo sulla stabilità emotiva dei bambini.

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