Digitale e interconnessa, con un’anima sostenibile. È questa la città del futuro, in cui la maggior parte dei cittadini vorrebbe vivere, come ha evidenziato il report: “Street Smart: Putting the citizen at the center of smart city initiatives”, di Capgemini. Secondo il report che ha coinvolto 10.000 cittadini e oltre 300 funzionari comunali di 58 città in 10 Paesi diversi, a livello globale, il numero di cittadini che desidera vivere in una smart city è in forte crescita. Secondo il report, chi vive in città dà inoltre sempre più valore alla sostenibilità. I cittadini ritengono che inquinamento (42%) e mancanza di iniziative di sostenibilità (36%) siano tra le principali preoccupazioni che potrebbero spingerli a trasferirsi altrove. Tuttavia, il 42% dei funzionari comunali afferma che l’implementazione delle iniziative di sostenibilità ha subito ritardi negli ultimi tre anni, mentre il 41% sostiene che le loro città non saranno più sostenibili entro i prossimi 5-10 anni a causa della mancata adozione della tecnologia digitale.
Verso una smart city sempre più sostenibile
Secondo la ricerca, trova quindi conferma nella percezione comune di cittadini ed Amministratori, la definizione di smart city elaborata dalla Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite: “Una smart city sostenibile è una città innovativa che utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per migliorare la qualità della vita, l’efficienza dei servizi e la competitività”. Se fino a pochi anni fa ci si interrogava sul come costruire la città intelligente, oggi i quesiti e le sfide degli Amministratori pubblici sono quindi diventati altri: Come si utilizzano le nuove tecnologie digitali per supportare lo sviluppo? Come si valorizzano le risorse esistenti? Come si pianificano investimenti accessibili e sostenibili?
Il valore del dato e la pianificazione energetica territoriale
Da diversi anni Edison è impegnata in progetti per rappresentare il territorio attraverso tool digitali, che siano in grado di supportare in modo efficace i processi decisionali di rigenerazione e riprogettazione urbana valutandone l’impatto attraverso indicatori (KPI) di natura diversa: finanziari, energetici, ambientali e sociali.
L’analisi parte nella maggior parte dei casi da dati provenienti da fonti open source, in particolare da certificazioni energetiche e catasti impianti. Una volta raccolti i dati, vengono elaborati e modellizzati da un software che produce fotografie “energetiche” multidimensionali del territorio. Grazie alla possibilità di simulare scenari, è possibile, modificando i parametri, capire come determinate scelte di investimento impatteranno sul territorio. Il software permette di gestire diversi tipi di input e output: si tratta di indicatori di carattere economico-finanziario relativi ai costi dell’operazione, come l’applicazione di incentivi (es ecobonus) o di determinati modelli di business innovativi quali forme di partenariato pubblico privato. Può trattarsi poi di indicatori di carattere energetico, o ancora socio-territoriale e ambientale, quindi con un occhio alle emissioni di CO2 e di altre sostanze e alle ricadute occupazionali dirette e in termini di indotto sul territorio.
Nel 2019 Edison ha cominciato a lavorare ad un primo progetto pilota sul territorio italiano di applicazione del tool City Platform, già utilizzato con successo dal nostro Gruppo in ambito internazionale, per valutare l’impatto di politiche di rigenerazione urbana attraverso la modellizzazione in 3D del Territorio e la simulazione di scenari. Saper costruire canali di comunicazione e interazione con il territorio è fondamentale per facilitare e rendere più efficace l’interlocuzione, la raccolta di dati quantitativi e la loro valorizzazione e in fine la costruzione di nuovi processi decisionali.
Il caso della città di Torino
Nel caso della città di Torino, il tool è stato applicato ad una zona di circa 11 chilometri quadrati del centro storico. Lo studio è partito dai dati open source disponibili sul territorio oggetto dell’analisi, in particolare: certificazioni energetiche e catasti impianti. In collaborazione con il Politecnico di Torino, è stata realizzata un’importante attività di pulizia del dato, che ha permesso di simulare scenari evolutivi, estremamente realistici e dettagliati, nella direzione di una crescita virtuosa del Centro Storico. Modificando uno o più parametri è possibile in particolare capire come determinate scelte di investimento impattano sul tessuto urbano. In particolare, sono stati esaminati tre scenari di riqualificazione del patrimonio immobiliare residenziale della zona di interesse. Il primo prevede l’installazione di sistemi di smart home per l’ottimizzazione dei consumi energetici e la riqualificazione energetica (involucro e impianti) degli edifici con caldaie a gasolio. Nel secondo e nel terzo scenario, più ambiziosi sono riqualificati anche edifici con impianti a gas. Tutti gli interventi sono compatibili con il dispositivo Ecobonus, con lo stato attuale degli immobili (in particolare, nel rispetto del pregio architettonico degli edifici in pieno centro storico) ed economicamente sostenibili (valore interessante del tasso di rendimento interno). Lo scenario di riqualificazione più ambizioso (circa 600 edifici in 10 anni) permette, a fronte di 200 M€ investiti (di cui più della metà recuperati con il dispositivo dell’Ecobonus), di ridurre le emissioni di CO2 e di inquinanti di oltre il 50% e di generare ore lavoro corrispondenti a più di 1.000 equivalenti a tempo pieno (ETP).
Valorizzando il dato disponibile sul territorio, il tool City Platform rappresenta un valido strumento a supporto dell’elaborazione di progetti urbani (o immobiliari) a larga scala, ad uso di decisori pubblici (o privati).
L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner Edison.